lunedì 9 aprile 2012

Giorni difficili per Warren Sapp

Warren Sapp, il giorno del Super Bowl...
Warren Sapp è stato uno dei più grandi Campioni che abbiano mai indossato l'uniforme dei Tampa Bay Buccaneers. Giocatore dominante, un DT in grado di fare reparto quasi da solo, e tra i protagonisti che quel lontano 26 gennaio 2003 vinsero il Super Bowl nell'indimenticabile notte di San Diego.

Ebbene, quelli odierni sono giorni decisamente difficili, per l'ex #99. Che, in pratica, è finito in "bancarotta", stando a quanto riportato dai giornali nei giorni scorsi, a causa degli ingentissimi debiti che lo hanno travolto, compresi quelli con le quattro madri diverse di altrettanti figli.... da tmz.com:"According to the docs, Sapp owes more than $6.7 million to various creditors … including hundreds of thousands of dollars in child support payments and alimony to at least 4 different baby mamas."

Il patrimonio di Sapp, invece, ammonterebbe ai seguenti beni:
- 240 pairs of Jordan sneakers and sandals
- Large Nude women painting
- Lion skin rug (female - lioness)
- Nike golf clubs
- De Grisogono watch (scratch on crystal, nicks and scratches on band)
- A boxing glove signed by Muhammad Ali


Ma i problemi per Sapp non finiscono qui. Il contratto di analista con NFL Network, in scadenza ad Agosto, pare non sarà rinnovato. Inoltre, Warren ha ammesso di avere "smarrito" (...!) sia il "Super Bowl ring" vinto con Tampa Bay che il "National Championship ring" vinto ai tempi del college con i Miami Hurricanes. Cioè, ma come si fa a "perdere" gli anelli di simili trionfi, come se fossero "cianfrusaglia" senza valore, maddai...!

E poi c'è l'accusa, grave, di avere dichiarato - tra l'altro senza averne le prove - che sarebbe Jeremy Shockey colui che avrebbe dato il via allo scandalo del "Bounty Program" che ha travolto i New Orleans Saints; l'avere rivelato che forse l'ex TE dei Saints sarebbe l' "informatore" (o il "pentito", diremmo noi) che ha rivelato lo scandalo, potrebbe anche configurare la violazione di norme federali a protezione dei "whistleblowers", per dirla all'americana...

Insomma, giorni decisamente grigi per il mitico QB Killa...che tra l'altro adesso non si fa nemmeno più chiamare così: se lo cercate su twitter, "@WarrenSapp" ha infatti preso il posto di "@QBKilla"... mah, la triste parabola di un immenso Campione, tanto grande nel campo da gioco, quanto problematico fuori dal rettangolo verde...

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