lunedì 30 settembre 2013

Il pessimo bilancio del primo quarto di stagione

Greg Schiano: HC dei Bucs fino a quando?
Il primo quarto di stagione è già andato in archivio, dunque è già possibile fare un primissimo bilancio di questa stagione, in attesa dei rimanenti "tre quarti" di campionato che bisognerà disputare per portare a termine l'annata 2013, che per noi tifosi dei Bucs si prospetta davvero lunga, lunghissima...

Peggio di così, infatti, questo primo spicchio di stagione non poteva andare. e non solo per le quattro sconfitte, che forse sono un aspetto addirittura marginale...

La cosa più grave di tutte è che a Tampa ci ritroviamo adesso con un CS, ed in particolare con un HC, che ha completamente perso il controllo della squadra, che non ha la minima idea di come uscire dalla profondissima crisi in cui i Bucs sono sprofondati e che al tempo stesso non ha alcuna intenzione di farsi, spontaneamente, da parte per "manifesta incapacità" nel gestire la situazione.

Ma cominciamo dall'aspetto strettamente "tecnico", e cerchiamo di evidenziare i tratti salienti di questo primo scorcio di stagione.

QB, Josh Freeman vs Mike Glennon
Inutile ripercorrere qui le tappe che hanno lentamente quanto inesorabilmente portato Freeman e Schiano ai ferri corti; già in offseason si era discusso a lungo se fosse opportuno o meno che "the next franchise QB" entrasse nell'ultimo anno di contratto senza alcuna ipotesi, neanche vaga, di estensione dell'accordo che lo legava a Tampa Bay fino solamente al 2013. Poi, si sono succeduti una serie di episodi che hanno "azzerato" il rapporto tra quarteback e capo allenatore, dalla perdita dei gradi di capitano alla mancata partecipazione alla foto di gruppo, passando per una ripetuta serie di "frizioni" esplose nell'ultima settimana in maniera fragorosa quanto clamorosa...

Freeman, infatti, in una sola settimana è passato da QB titolare a terzo QB, e a questo punto pare inevitabile una trade se non addirittura un suo taglio. Per farla breve, fino a che Schiano sarà l'HC dei Bucs, per Freeman non ci sarà più spazio in squadra, visto che la rottura tra i due è del tutto insanabile. Tra l'altro, sono da registrare le dichiarazioni rilasciate ieri dall'agente di Josh, il quale ha smentito che ci fosse accordo tra HC e QB sul fatto che ieri il giocatore seguisse il match dalla tribuna anziché dalla sideline.
Così si era espresso Schiano:
“It was a mutual decision,'' head coach Greg Schiano said of Freeman viewing the game from the suite. “With all the happenings of the week, it was the best thing for our team.''
L'agente di Freeman, Burkhardt, ha risposto invece:
“Lie,” Burkhardt said in a text message response to The Tampa Tribune.
Freeman, da parte sua, se l'è cavata in questo modo:
“I have no comment at this time,'' Freeman said as a horde of reporters chased him from outside the locker room toward the parking lot.
Insomma, stanno proprio volando gli stracci, dalle parti di One Buc Place...

Davvero peggio di così non poteva finire l'avventura di Freeman in maglia Bucs, e comunque non mi spiego per quale motivo Schiano, che evidentemente non riteneva Josh il giocatore adatto a cui affidare le sorti della sua squadra, non abbia cercato di scambiarlo a febbraio o marzo, quando il ragazzo aveva ancora un certo valore sul mercato, ma lo abbia scaricato adesso, tra l'altro in maniera così "clamorosa" dopo solamente tre partite (perse non per colpe specifiche del QB), non perdendo occasione per dargli addosso e per "umiliarlo" utilizzando qualsiasi pretesto (vedi l'ultimo episodio, e cioè averlo relegato in tribuna nel match con i Cardinals impedendogli di seguire la partita dalla sideline, neanche fosse un appestato...).

Da qui in avanti, dunque, a meno di clamorose sorprese si andrà avanti con Mike Glennon. Che dire del rookie che ha esordito ieri contro Arizona? Il ragazzo sembra avere discrete qualità, ma è inevitabilmente "acerbo", non ancora in grado di guidare un team NFL, come si è visto ieri  in maniera fin troppo evidente: nel momento della verità, quando sale la pressione e il pallone pesa tantissimo, sono arrivati i due intercetti che hanno chiuso una partita che sino a quel momento sembrava saldamente in mano ai Bucs. E poi Glennon deve migliorare anche da un punto di vista fisico. Il ragazzo è troppo gracile, basta sfiorarlo per farlo volare a terra; se Glennon vuole "sopravvivere" qualche anno in una lega dura come l'NFL sarà il caso che si irrobustisca un po', perché - come si è visto ieri - al momento basta una leggera spinta di un difensore avversario per abbatterlo...

La scriteriata gestione di Doug Marttin
In queste prime quattro partite stagionali Doug Martin ha portato il pallone per ben 100 volte (primo in NFL per numero dì portate, secondo è Adrian Peterson con 92 e terzo Chris Johnson con 84), con una media di 25 a partita. Ma Doug non è certo un colosso alla Blount, bisognerebbe usarlo poco e bene, alternandolo cioè con altri RB, che peraltro nel roster dei Bucs non mancano visto che oltre a Martin ci sono i vari Demps, James, Leonard...

E invece no: Schiano ha deciso che il RB titolare è Martin e dunque i palloni li porta lui, sempre e comunque! Tra l'altro ieri ha esordito Jeff Demps, un velocista di caratura mondiale, e nell'unica corsa ha guadagnato 14 yards correndo veloce come un missile. Non si poteva fargli portare qualche altro pallone? Alternandolo magari al veterano Leonard e al rookie James? In questo modo si sarebbe potuto far rifiatare Martin, ad esempio nel terzo quarto, per trovarlo più fresco e riposato nel quarto periodo, quando si sarebbe deciso il match....

Davvero, una delle (tante) cose che non capisco di questo CS è come si possa pensare di "spremere" i propri fuoriclasse in questo modo... poi è ovvio che alla fine, stremato, ieri Martin abbia commesso anche un fumble e guadagnato poche yards, in relazione alle tante, troppe, corse tentate. Ripeto, Martin andrebbe centellinato e usato "poco e bene", ma - anche da questo punto di vista - Schiano sembra non intendere ragione...

Difesa:  qualche scintilla vanificata da troppe penalità 
Eppure, rispetto all'anno scorso, qualche cosa di interessante l'abbiamo anche vista, in queste quattro partite... ad esempio in difesa, un reparto che che rispetto all'anno scorso sembra essere cresciuto grazie agli innesti di giocatori importanti come il rookie Banks e i veterani Revis e Goldson. Inoltre, finalmente!, Gerald McCoy sta diventando un giocatore davvero di "elite", e a livello di LB il duo Lavonte David - Mason Foster costituisce un'accoppiata davvero eccellente.

C'è però anche qui una nota decisamente stonata: sono troppe, infatti, le penalità rimediate spesso per falli inutili e gratuiti, che ci sono costati addirittura la partita (vedi l'episodio di New York, con il fallo di David su Geno Smith) o i ripetuti "fallacci" di Goldson, che non ha ancora capito che il casco non va utilizzato come arma impropria per abbattere gli avversari....

Se proprio vogliamo aggrapparci a qualcosa e ci vogliamo sforzare di trovare qualche elemento positivo nei Bucs di questo avvio della stagioone 2013, diciamo che la difesa potrebbe essere un settore in cui, con pochi e mirati ritocchi e aggiustando le cose alla voce "disciplina", Tampa Bay potrebbe davvero essere competitiva...

Coaching staff
In poche e chiare parole: Greg Schiano ha dimostrato di non essere adatto a guidare un team NFL. Uno che,  tanto per dirne una, al secondo anno tra i PRO ancora non ha capito che NON si attacca il QB avversario mentre si inginocchia a fine partita (ieri lo abbiamo rifatto per ben due volte...) non ha capito nulla dell'NFL e di come ci si comporta in questa lega. E a proposito delle "aggressioni" ai QB avversari, ecco un "tweet" di Rick Stroud, del Tampa Bay Times:
Rick Stroud @NFLSTROUD
In case you missed it, Cardinals coach Bruce Arians didn't take well to Bucs attacking Carson Palmer on the kneel down.

Questo, ovviamente, è solo un piccolo quanto emblematico episodio circa l'inadeguatezza di Schiano. Il quale, forse supportato da un CS non all'altezza, alle prime difficoltà è letteralmente naufragato, non riuscendo ad esempio a gestire il rapporto con il suo QB starter, che poteva anche stargli antipatico da morire ma che era però l'unico che poteva fargli vincere qualche partita. Se davvero Schiano ritiene di poter fare strada nei prossimi 12 match con Glennon (o con Orlovsky), ecco, è meglio che torni il prima possibile ad allenare in NCAA, ma con l'NFL è proprio il caso di lasciar perdere...

La speranza è che la Proprietà non rimanga "inerte" di fronte allo sfacelo attuale, ma credo sia difficile che ci possano essere soluzioni drastiche in breve tempo. Sia per la difficoltà di reperire in questo momento un HC affidabile (chissà, magari un sondaggio esplorativo con Dungy o Gruden si potrebbe anche fare...), sia per il fatto che probabilmente si aspetterà il termine del campionato per prendere quella decisione che, al momento, pare inevitabile. Via Schiano e una buona parte del suo staff, e ricominciare (forse) da Sheridan e Wannstedt (coach di difesa e ST), cercando un Head Coach di comprovata esperienza. Ecco, basta con gli esperimenti, però: dopo due esordienti assoluti in NFL come Morris e Schiano, vorrei vedere sulla sideline dei Bucs un allenatore veterano e affidabile, e con tanto buon senso: chiedo troppo...?!


Di cose da dire su questo sciagurato avvio di stagione ce ne sarebbero tante altre, ma lo faremo nei prossimi giorni approfittando anche del "bye". Domenica prossima, infatti, non è prevista alcuna  partita per i Bucs. Una domenica tranquilla, finalmente, visto che l'appuntamento - inevitabile... - con la "L" numero cinque è previsto per il 13 ottobre, quando a l RJS arriveranno i Philadelphia Eagles...

domenica 29 settembre 2013

Cronaca di un disastro annunciato

Mike Williams esulta dopo il TD
Era ampiamente prevedibile che, alla fine, sarebbe andata a finire così: un modo per perdere, questi Tampa Bay Buccaneers 2013 lo trovano sempre...

Dopo avere regalato la "W" a Jets e Saints, ecco il terzo gentile omaggio della truppa (allo sbando) di Schiano, beneficiari gli Arizona Cardinals.

Diciamolo pure: qualsiasi altro team NFL avrebbe chiuso la pratica Arizona nel primo tempo. I Cardinals erano privi di moltissimi titolari, e nei primi tre quarti sono parsi una squadra in evidente difficoltà, soprattutto in attacco.

Ma dall'altra parte c'erano i Tampa Bay Bucs di Greg Schiano e mi chiedo, a questo proposito, fino a quando GM e Proprietà insisteranno con il loro assordante silenzio circa l'ormai paradossale operato del loro HC ... Occorrerà arrivare a un record di 0-16 per capire che l'ex HC di Rutgers non è in grado di dirigere una squadra NFL?!

Tra l'altro mi sembrano davvero sempre più simili, i Bucs di quest'anno, a quei Buccaneers targati Raheem Morris che nel 2011 avevano toccato il punto più basso nella storia della franchigia; ma si può sempre peggiorare, almeno quelli del 2011 erano riusciti a vincere 4 partite, probabilmente quattro in più di quelle di quest'anno...

Il parziale di 13-0 nell'ultimo quarto ha dunque consentito a Palmer e soci di tornare in Arizona con una W, meritatissima per come i Cardinals, come detto largamente incompleti, ci hanno creduto anche quando la rimonta sembrava quasi impossibile.

La voglia di parlare del match di stasera è pari a zero, ma ci sono alcuni aspetti che voglio sottolineare.

Doug Martin: la gestione d parte del CS del miglior giocatore dei Bucs, il RB Doug Martin, è forse la cosa più scandalosa di tutte... dico, ma come si fa a utilizzarlo in questa maniera selvaggia, facendogli portare mille palloni e mandandolo puntualmente a schiantarsi contro la D-line avversaria? Ovvio che alla fine, esausto, Martin abbia commesso un errore grave come quel fumble che ha riaperto la partita, ma la colpa di quel turnover non la imputo minimamente al RB #22 ma a chi gli ha fatto fare, anche oggi, il cavallo da tiro. Ma che ce li abbiamo a fare a roster Demps (velocissimo, tra l'altro, nell'unica corsa tentata), Leonard e James, se poi a Martin non viene mai dato un minimo di riposo per tirare il fiato?

Mike Glennon: Come ha giocato il giocatore più atteso? Come da previsioni: inizio discreto ma alla lunga, e quando il pallone pesava davvero tanto, sono venuti fuori gli evidenti e inevitabili limiti del QB da NC State, che non era pronto per giocare in NFL (e si sapeva) ma che è stato mandato ugualmente allo sbaraglio da un CS non all'altezza. Non credo sia giusto buttare la croce addosso a Glennon, la colpa non è sua ma di chi lo ha fatto giocare, tra l'altro "bruciando" contemporaneamente Freeman, che non è più riproponibile e che stasera, come da previsione, non era nemmeno sulla sideline a seguire i suoi compagni, nemmeno avesse la peste... 

Per chiudere, il solito - ignobile - tentativo di aggredire il QB avversario che si inginocchia per chiudere la partita, Goldson che prende una penalità per avere usato per l'ennesima volta il casco come arma impropria, e Tampa Bay Buccaneers in pole position per la first pick overall del draft 2014.

Ah, e meno male che domenica prossima c'è il bye e non si gioca, almeno potremo trascorrere una domenica senza mangiarci il fegato...

sabato 28 settembre 2013

Josh Freeman retrocesso a terzo QB?

Josh Freeman e Greg Schiano
Adesso però mi sembra che si stia un po' esagerando, eh... l'ultima novità da Guantanamo, pardon, da One Buc Place sarebbe questa: Josh Freeman, molto probabilmente, è da considerarsi adesso il QB n.3 dei Bucs, dietro al titolare Mike Glennon ed alla sua riserva principale, che ora sarebbe da ritenersi Dan Orlovski.

Le ragioni di tutto ciò? Alla base di questa decisione pare ci sia stata un'intervista non autorizzata che Josh Freeman ha rilasciato a ESPN ed in cui si discute del suo panchinamento e della sua eventuale trade. Intervista in cui Freeman tra l'altro non dice niente di eclatante, se non ipotizzare appunto una sua eventuale partenza da Tampa.

A precisa domanda circa la "disattivazione" di Josh per il match vs Arizona, Schiano ha risposto così:
"Ninety minutes before the game, I'm going to name who our 46 active players are, the guys who are up and we're going to play".
Il fatto che l'HC non abbia negato tale ipotesi, fa ovviamente pensare che sia qualcosa di più di una semplice possibilità il fatto di vedere Freeman in borghese sulla sideline, domenica pomeriggio...

Voglio dire... ma è davvero una cosa talmente grave, quella commessa da Freeman, al punto da legittimare da parte dell'HC una reazione di questo tipo? Ok, ha rilasciato un'intervista senza prima dirlo alla società, e se il regolamento interno della squadra vieta simili ipotesi gli si faccia una multa (anche salata), ma infliggere a Freeman una ennesima "umiliazione" quale la retrocessione a terzo QB, cioè quello che la domenica va a finire nella lista degli "inactive players" e nemmeno si cambia, mi pare davvero troppo...

Spero che da qui a domenica Schiano ci ripensi ed eviti di "degradare" Freeman a terzo QB, sarebbe l'ennesima decisione sbagliata e priva di logica da parte dell'attuale CS, utile solo a rinfocolare inutili e dannose polemiche e a peggiorare ulteriormente il clima, già pessimo, intorno alla squadra...

Incredibile, comunque, la parabola discendente di "the next franchise QB" nell'arco di una sola settimana: lunedì Josh è stato confermato QB starter, mercoledì è diventato il backup di Glennon, e venerdì è stato in pratica retrocesso a terzo quarterback.... continuando di questo passo, la settimana prossima Schiano lo spedirebbe, se fosse possibile, ad allenarsi con la practice squad...!

E' ormai evidente come tra Head Coach ed ex QB starter - due persone dai caratteri agli antipodi - la sopportazione reciproca si sia esaurita, ma infierire in questo modo sarebbe, come dire, una cosa sciocca ed inutile. Anche perché, mettiamo il caso che Glennon non ingrani o che si faccia male o che non si dimostri all'altezza del compito... in questa ipotesi che cosa faremmo, si andrebbe a chiudere la stagione con Dan Orlovski?!

Beh, potrebbe anche essere un'idea, se l'obiettivo in casa Bucs è diventato quello di scegliere con la first pick overall nel prossimo draft...!

In chiusura, qualche aggiornamento dall'infermeria: purtroppo il TE Tom Crabtree non giocherà domenica, così come "out" sono stati dichiarati anche il DT Derek Landri e il T Gabe Carimi. A proposito di quest'ultimo, in conferenza stampa Schiano ha detto che il ragazzo ha problemi di salute di una certa gravità; non dovrebbe trattarsi di un infortunio collegato al football, anche se stando a quanto ha riferito l'HC, che più di tanto per motivi di privacy non è sceso nei dettagli, Carimi non sarebbe alle prese con l'MRSA, il virus che a inizio stagione aveva colpito due giocatori della squadra, Tynes e Nicks. Infine, entrambi i WR, sia Mike Williams che Vincent Jackson, sono considerati "questionable". Si deciderà domenica circa il  loro impiego, e se i due non ce la faranno a scendere in campo, affrontare la partita contro Arizona non solo senza TE ma anche senza WR, significherebbe mandare l'esordiente assoluto Glennon incontro a un disastro annunciato, a meno di improbabili miracoli...!

venerdì 27 settembre 2013

Alla ricerca della normalità perduta...

Larry Fitzgerald, fuoriclasse dei Cardinals
E se tornassimo, per una volta, a parlare solo e semplicemente di football?

Ormai, ed è così da quando è iniziata la stagione, ci si ritrova ogni giorno a discutere di complotti, di quello che "accoltella" alle spalle quell'altro, di decisioni più o meno schizofreniche da parte del nostro CS che hanno contribuito a trasformare fin dal suo avvio la stagione 2013 - che doveva essere quella del ritorno ai playoff! - in una annata pessima, intossicata da troppi "veleni" che hanno reso l'aria irrespirabile dalle parti di One Buc Place.

Non so voi, ma sarei un po' stufo di discutere di tutto tranne che, appunto... di football!

Football giocato, si diceva... beh, trovandosi in una situazione così precaria come quella attuale, è evidente come il match con gli Arizona Cardinals rappresenti un po' un punto "di non ritorno" per i Bucs. I due scenari possibili, infatti, parlano chiaro: una vittoria allontanerebbe almeno per una settimana le nubi da Tampa, mentre l'ennesima sconfitta, contro un avversario che ha molti giocatori infortunati e che anche al completo - con tutto il rispetto per alcuni campioni che Arizona ha tra le sue fila (Fitzgerald su tutti) - non è proprio un top team dell'NFL.

Ma se ad Arizona l'infermeria è piena, anche quella di Tampa Bay non è affatto vuota. In settimana non si sono allenati nè Vincent Jackson nè Mike Williams, ma è fondamentale che entrambi riescano a recuperare per domenica. Fare esordire Glennon schierando Ogletree e Page come WR titolari, beh... sarebbe davvero troppo!

Come sempre, una delle chiavi della partita sarà la pressione che la nostra difesa riuscirà  mettere addosso al QB di Arizona, il non fenomenale Carson Palmer. Vorrei vedere una linea aggressiva, che al di là dei sack riesca a "dare fastidio" a Palmer per l'intero corso del match, non solo nel primo quarto come a Foxboro, dove Brady a partire dai secondi quindici minuti ha avuto davvero troppo tempo a disposizione per selezionare il WR più libero e meglio piazzato.

Poi sarà da valutare l'eventuale utilizzo di Tom Crabtree, in pratica l'unico vero TE di un certo spessore rimasto in squadra, che pare ancora abbastanza lontano dal pieno recupero... certo comunque che se Glennon non potrà contare nè su Crabtree, nè su Williams, nè su Jackson, beh... sarebbe un po' come mandarlo in guerra dandogli una baionetta mentre gli altri usano i cannoni...!

Intanto, una notizia che potremmo definire "curiosa", per quel che riguarda la trasmissione in TV delle partite dei Bucs. Ora, come è noto bisognerebbe vendere almeno l'85% dei biglietti del RJS affinché sia possibile consentire la trasmissione delle partite nell'area di Tampa. Ebbene, da qui al termine del campionato tutte le partite dei Bucs saranno teletrasmesse, in pratica i Glazer hanno voluto "premiare" la tifoseria locale, per cui anche nel caso di spalti semivuoti le partite saranno ugualmente visibili in TV. 

Questo le parole della società:
“In appreciation for the loyal support of our fans throughout the Tampa Bay area, we have committed to televise the remaining seven home games of the 2013 season,” Buccaneers co-chairman Bryan Glazer said.
Non per "pensare male" eh, ma non è che col "contentino" delle partite trasmesse in TV i  Glazer stiano cercando di "distogliere" l'attenzione dai mille problemi che stanno trasformando la stagione dei Bucs in un vero e proprio calvario? La risposta sembrerebbe fin troppo facile, in effetti...!

Chiudo con una breve riflessione. Adesso il nostro QB è Glennon, un ragazzino che non ha la minima colpa di essere capitato in quel "manicomio" ;-) che sembrano essere diventati i Tampa Bay Buccaneers, e che domenica affronterà un test durissimo e forse al di fuori della sua portata. Credo che mai come adesso, proprio in un momento difficile come questo, tutti coloro che vogliono bene ai nostri colori dovrebbero sostenere dall'inizio alla fine e con il massimo calore possibile per tutti i 60 minuti del match - mi riferisco in particolare ai tifosi che saranno presenti al RJS - il rookie a cui è stata affidata la guida del team e i suoi compagni in red and pewter. Altra cosa è l'opinione sul CS e sull'HC, che esce malissimo non solo da come ha gestito la questione Freeman ma che proprio ha dimostrato di non essere all'altezza di guidare un team NFL. Ma non esiste proprio - dal mio punto di vista - auspicare sconfitte "salutari" (salutari a chi? A cosa?) o addirittura sperare in una - l'ennesima - debacle da parte della nostra squadra.

Per carità, ovviamente ognuno faccia come gli pare, ma ci mancano solamente i "gufi" tra i nostri stessi tifosi, e poi l'opera di "autodistruzione" sarebbe - davvero - completata.... ad ogni modo, non c'è proprio niente da fare e non posso che arrendermi di fronte all'evidenza: volevo solo parlare di football, almeno in questo post, e invece niente, eccomi ancora qui a blaterare a proposito di Schiano, Freeman, Glennon....! ;-)

giovedì 26 settembre 2013

Trade in vista per Josh Freeman?

Goodbye and good luck, Josh...
Tutto confermato, dunque: contro Arizona il QB starter dei Bucs sarà il rookie Mike Glennon, mentre per Josh Freeman ci sarà spazio solo sulla sideline...

Mossa giusta da parte di Schiano? In fondo i Bucs con Freeman QB starter hanno perso 8 delle ultime 9 partite, nessun QB nell'intera NFL ha lanciato più intercetti di Freeman dal 2011 a oggi (42) e nelle ultime sei partite il buon Josh a fronte di 4 TD ha fatto registrare ben 12 INT...

Oppure decisione sbagliata, che non solo non consentirà a Tampa Bay di uscire dal tunnel ma che servirà solo a bruciare il rookie da NC State, gettato nella mischia come mossa della disperazione da parte di un CS in evidente stato di difficoltà e che ormai non sa più che pesci pigliare?

A mio avviso il punto non è tanto la decisione di panchinare Freeman, quanto di farlo adesso, dopo solo tre partite di campionato e dopo avere ribadito fino a lunedì pomeriggio che si andava avanti con Josh, senza nemmeno prendere in considerazione l'ipotesi di una sua sostituzione...

Se credi in Freeman, non lo togli dopo tre match opachi finché si vuole ma in cui la "L" non è arrivata per colpe specifiche del QB. Non è stato lui a commettere quel fallo stupidissimo su Geno Smith a New York che ci è costato la vittoria contro i Jets, nè è stato lui a sbagliare il calcio contro New Orleans (premesso che in quel caso era sbagliata proprio la decisione di andare al calcio, dunque semmai la responsabilità della sconfitta con i Saints è ascrivibile in buona parte allo stesso CS). Certo, Freeman contro New England aveva giocato sottotono, ma anche in questo caso non è stata colpa sua se Vincent Jackson ha disputato (peraltro droppando un  po' troppi palloni) solo mezza partita uscendo poi per infortunio, e soprattutto se ad essere schierato da TE, e a droppare un TD già confezionato, c'era Timothy Wright (da Rutgers), un TE improvvisato che al college giocava da WR...

E se invece in Freeman non ci credi, non aspetti ugualmente tre partite di campionato per panchinarlo, ma cerchi di tradarlo durante l'offseason, quando il ragazzo ha ancora un certo valore sul mercato. Adesso i Bucs cercheranno di scambiarlo prima della deadline, ma cosa mai potranno ottenere, se non una late round pick, ossia una scelta sostanzialmente inutile al quinto giro, se non addirittura al sesto?

In conclusione: può anche starci la decisione di non affidarsi a Freeman, ma - e lo sottolineo - non ora e non in questo modo. Schiano mi è sembrato completamente fuori tempo nel prendere una decisione che, se si voleva fare, andava fatta lo scorso mese di marzo, non a fine settembre.

Anche il GM Dominik, comunque, ha scaricato Freeman appoggiando in pieno la decisione di Schiano. Queste le parole del GM dei Bucs, rilasciate a a USA Today:
“The main thing for us was the performance of the team the last nine games was 1-8 and that’s tough,” Dominik told USA TODAY Sports Wednesday. “He hasn’t played well. That’s a part of it. If you don’t have a quarterback in this league, you don’t have a shot. We felt like we’d seen enough of what we needed to see.”

Vorrei ribadire inoltre quella che potrebbe essere la conseguenza più rilevante di tutte, circa la decisione di Schiano: cioè quella di rischiare grosso sulla pelle di Mike Glennon, il rookie gettato allo sbaraglio in una situazione che peggiore non potrebbe essere, con una squadra allo sbando e un CS con pochissime idee e quelle poche decisamente confuse... speriamo che il lungagnone da NC State esca integro sia fisicamente che psicologicamente, dal match contro Arizona. Un grosso in bocca al lupo a Mike, ne avrà bisogno...

E comunque cambiare QB non è proprio come cambiare un giocatore qualsiasi, eh... voglio dire, il QB è - di gran lunga - il giocatore più importante di un team, l'uomo-chiave, quello che nove volte su dieci ti fa vincere (o perdere) le partite... gestire in questo modo così maldestro e improvvisato il ruolo più delicato della squadra mi sembra dimostri una cosa: e cioè come "Schiano" e "Head Coach NFL" siano due concetti ancora molto, ma molto distanti tra loro... e non escludo che siano concetti "paralleli", ossia destinati a non incontrarsi mai...

mercoledì 25 settembre 2013

Schefter: "Freeman panchinato, Glennon titolare"

Il QB Mike Glennon
Adam Schefter è un NFL insider di ESPN, che solitamente non scrive sciocchezze, o quantomeno le sue fonti sono quasi sempre davvero bene informate. Ebbene, stando ad un tweet di Schefter, Greg Schiano avrebbe deciso di panchinare Josh Freeman e di promuovere nel ruolo di QB starter, sin dal match di domenica contro gli Arizona Cardinals, il rookie Mike Glennon.

Boooom......!

Beh, la notizia mi pare abbastanza clamorosa, anche perché nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa nei giorni scorsi l'HC aveva pubblicamente detto che sarebbe andato avanti con Freeman e che era Josh il QB titolare della squadra.

La decisione, abbastanza improvvisa, di panchinare Freeman dopo tre partite (giocate molto male dall'intera squadra per quanto, senza alcune follie nell'ultimo minuto delle prime due partite - follie con cui Freeman non c'entra nulla - il record poteva benissimo essere di 2-1) la dice lunga sulla fiducia che Schiano aveva sul suo QB...

Se il tweet di Schefter troverà conferma, e se davvero da qui a fine anno sarà Mike Glennon il QB starter, mi chiedo per quale motivo Schiano non abbia cercato di risolvere nel corso dell'offseason la questione Freeman... tanto valeva cercare una "trade", se non c'era fiducia in lui, perché non credo siano bastate le prime tre partite del 2013, per quanto giocate male, a far cambiare idea a Schiano circa il suo QB.

Sono curioso di vedere quali sviluppi avrà questa decisione, evidentemente l'HC deve sentirsi proprio con l'acqua alla gola (e ovviamente senza più la minima fiducia in Freeman) per mettere - in fondo - anche il suo futuro professionale, oltre che quello del team, nelle mani di un QB rookie...

A botta calda, mi pare che gettare nella mischia Glennon adesso, in questo preciso momento in cui l'intera squadra sembra precipitata nel caos totale, sia il modo migliore per "bruciare" il rookie da NC State... lo dico come una battuta, ma andare adesso con Glernnon sembra un'ottima mossa per puntare ad una cosa sola: la first pick overall del prossimo draft...!

martedì 24 settembre 2013

Attivato Jeff Demps, Luke Stocker in IR

Il RB/KR Jeff Demps
Novità a livello di roster, in casa Bucs. E' stato inserito nel roster dei 53 giocatori il RB/KR Jeff Demps, mentre è ufficialmente finito il campionato del TE Luke Stocker, inserito nella IR per un infortunio all'anca. E meno male che questa avrebbe dovuto essere la stagione della consacrazione per Stocker, un giocatore che, ormai credo sia evidente, a questo livello proprio non ce la fa, anche da un punto di vista strettamente fisico, visto che è quasi sempre rotto, oltre che tecnico...

Davvero critica adesso la situazione a livello di TE, anche numericamente parlando. Non ci resta che sperare che Tom Crabtree si rimetta presto in piedi e possa fornire un utile contributo alla causa, visto che dal trio Byham, Noble e Wright non credo se ne ricavi nemmeno uno, di TE decente....

In quanto a Demps, il velocista era stato inserito dai Patriots nel "pacco" spedito ai Bucs per acquisire LeGarrette Blount. Che dire di Demps? Mah, sicuramente la rapidità è uno dei suoi punti di forza, visto che il ragazzo ad agosto ha partecipato come velocista ai mondiali di atletica leggera. Ma nel football occorrono anche altre doti, e un RB deve sapere trattare il pallone, resistere ai placcaggi, essere in grado di effettuare una ricezione, non basta andare veloci come un razzo per essere un buon giocatore.

Probabile che Demps venga impiegato per il momento nei ritorni di kick-off, vedremo se poi Schiano deciderà di utilizzarlo anche come back-up di Martin, sebbene il concetto stesso di "backup di Martin" sembri un qualcosa di sconosciuto al nostro head coach, che in questo avvio di stagione sta davvero spremendo il povero Doug come un limone, senza mai concedergli un attimo di riposo per tirare il fiato.

Rimanendo a Schiano, il coach è tornato a Tampa dopo avere trascorso la notte di domenica a Boston, in compagnia del padre che, a detta dell'HC, era stato poco bene nel corso della partita. Nessun "giallo" dunque, sul mancato ritorno di Schiano insieme alla squadra ma solo la preoccupazione di un figlio per un genitore malato. Nella conferenza stampa di ieri il coach mi ha fatto una impressione particolare; non era il solito Schiano, volto tirato, pochissima voglia di parlare, in pratica rispondeva a monosillabi alle domande dei giornalisti. In bocca al lupo al coach, con l'augurio che presto possa lasciarsi alle spalle questo periodo così difficile da tutti i punti di vista, sia familiare che professionale.

lunedì 23 settembre 2013

Ricominciare da 0-3... sveglia ragazzi!

Schiano e Freeman: c'eravamo tanto amati...
Allora, tanto per venire subito al punto, le cose stanno così: la stagione è iniziata che peggio non si poteva, e i Tampa Bay Buccaneers si ritrovano con un record di 0-3, con una stagione pesantemente compromessa sebbene al termine del'annata manchi ancora un'enormità (13 partite!), e con uno spogliatoio a pezzi in cui i rapporti tra capo allenatore da un lato e quarterback e giocatori importanti dall'altro (Darrelle Revis, Dashon Goldson...) è praticamente inesistente, se non siamo già arrivati ai ferri corti.

Certo, potrebbe anche andare peggio, ad esempio potrebbe piovere: attenzione però, perché di solito quando a Tampa piove sono tempeste tropicali...! ;-)

Battute a parte, credo si debba e si possa fare solo una cosa, stando così le cose: e cioè un confronto a muso duro tra le parti in conflitto, per cercare di tirarsi fuori dalle sabbie mobili. A meno che non si individui qualcuno come "capro espiatorio" (Schiano, Freeman, Sullivan, Dominik, fate voi...) e si decida che estirpato il male tutto quanto torni, magicamente, a funzionare...

Allo stato attuale delle cose, forse la cosa più utile da fare sarebbe quella di "resettare" tutto e ripartire da zero (anzi, da 0-3...!), chiedendo ai protagonisti - giocatori, staff tecnico, front office... tutti - di fare un passo indietro, e di anteporre il bene della squadra ai propri problemi e malumori personali; perché quello che conta è solo una cosa, invertire la rotta, e in una situazione come quella attuale, di tutti contro tutti, si può andare solo in una direzione: a picco, inanellando una pessima figura dietro l'altra.

Nel leggere i forum americani, in questi giorni, resto un po' perplesso nel leggere le granitiche certezze di molti supporters d'oltreoceano che - come dicevo - identificano ora nell'uno (Schiano) ora nell'altro (Freeman) il Male Assoluto.

Mi lasciano perplesso perchè la crisi totale in cui è scivolata Tampa Bay credo dipenda da un insieme di cose, non tanto da un singolo problema specifico e facilmente individuabile, e perché di situazioni e di cose da migliorare e correggere ce ne sono davvero tante, e coinvolgono a mio modo di vedere le cose un po' tutti i protagonisti... ecco qualche esempio.

Greg Schiano: il buon Greg non ha ancora capito una cosa (il che è abbastanza grave, ad oltre un anno e mezzo dal suo insediamento come HC dei Bucs): non è più a Rutgers, dove da indiscusso padre-padrone poteva anche decidere il colore delle mutande che i giocatori dovevano indossare... qui siamo tra i PRO, dove - tanto per dirne una - se una squadra nei secondi finali è sotto nel punteggio e il QB avversario si inginocchia non lo si aggredisce per cercare di strappargli il possesso del pallone... in NFL non funziona così, ci sono altri codici e altre regole da rispettare rispetto all'universo NCAA, e in questo coach Schaino dimostra di avere quello che a mio avviso è un difetto tipico, quasi connaturato, della mentalità americana: l'assenza pressoché totale di elasticità mentale... e invece no, non ci si può approcciare a un giocatore professionista, a un veterano di mille battaglie, come fosse un ragazzino appena uscito dalla high-school. Se Schiano capirà questo concetto base, bene, altrimenti la sua vita in NFL, non solo a Tampa ma proprio tra i PRO, avrà una durata molto, molto breve, quantificabile in mesi più che in anni...

Chiarito questo aspetto, poi possiamo anche discutere delle scelte tecniche, e ad esempio di come sono utilizzati (male, spesso) i giocatori che abbiamo a roster, che poi così scarsi non sono. Per dirne una, se a Doug Martin, come è accaduto ieri a Foxboro, si chiede anche di fare il WR oltre che il RB, vuol dire che anche da un punto di vista strettamente tecnico la lucidità mentale del nostro staff tecnico inizia a perdere qualche colpo. Per non parlare di come è stata gestita la situazione a livello di TE, dove adesso ci tocca far giocare un rookie da Rutgers (ma va!) che tra l'altro ai tempi del college giocava da WR....!

Ad ogni modo, se non c'è il giusto feeling e la necessaria unità di intenti tra giocatori e allenatori, a chiamare i giochi offensivi possiamo anche metterci il redivivo Bill Walsh, tanto per citare una delle menti più brillanti di ogni epoca del football offensivo, ma se poi vengono eseguiti senza la necessaria convinzione, anche i giochi migliori e ben studiati daranno risultati pessimi....

La cosa (a suo modo) buffa è che Schiano, soprattutto nei primi tempi, "martellava" parecchio con concetti quali unità di intenti, cosesione del gruppo, e così via... belle parole rimaste però solo sulla carta, se poi in concreto lo spogliatoio dei Bucs risulta più esplosivo di una polveriera...

Delle ultime nove partite disputate, i Bucs ne hanno perse otto. Fossi in Schiano, io qualche domanda inizierei a farmela, e cercherei anche di trovare delle risposte soddisfacenti, se volessi continuare a fare il Capo Allenatore in NFL...

Josh Freeman: Fatico a capire le difese a spada tratta, così come glia attacchi a testa bassa, nei confronti del nostro QB. E' così difficile cercare di dare un giudizio di questo giocatore in maniera obiettiva, senza farsi prendere la mano da simpatie o antipatie personali!?

Cercando di valutarlo in maniera onesta (e dopo quasi cinque anni di NFL, non dovrebbe essere poi una cosa impossibile) credo si possa affermare che Josh sia - potenzialmente - un ottimo elemento, a cui non manca nulla per essere un QB tra i più importanti della lega: ha un fisico notevolissimo, un braccio potente, una discreta precisione, è fisicamente integro nè ha mai subito infortuni gravi in carriera, ed in fondo ha solo 25 anni, però.... ecco, c'è un grande "però", a mio avviso: Freeman non è un leader, non è un trascinatore e non si era mai visto che a un QB i compagni decidano dopo tre anni di togliere i gradi  di "Capitano" (e fatico a credere che ci sia un complotto di Schiano dietro alla delegittimazione di Josh da parte dei suoi stessi compagni di squadra).

Temo che a questo grave limite di Josh (una certa "apallicità", mancanza di grinta, il non essere un "fighter", scarsa leadership... chiamatelo come preferite, il concetto è quello) sia difficile trovare un rimedio. E anche il modo così "soft" e "dimesso" con cui Freeman ha iniziato quella che per lui dovrebbe essere invece la stagione più importante della carriera, quella in cui a febbraio si ritroverà senza contratto, qualche dubbio sulla solidità caratteriale del #5 lo fa venire.

Vederlo solo soletto seduto sula sideline mentre in campo gioca la difesa, con lo sguardo vagamente perso nel vuoto, ecco, questa è l'immagine di Freeman che più mi preoccupa. Preferirei che prendesse a calci il boccione del gatorade o che a limite si azzuffasse con allenatore o compagni, piuttosto che vederlo così, impotente, seduto come fosse un pensionato ai giardini pubblici, con lo sguardo fisso, quasi preferisse essere ovunque tranne che a giocare a football...

Dove è finito il ragazzino che al secondo anno di carriera, nel 2010, guidava con una grandissima faccia tosta i Bucs a un record di 10-6 e ad un passo dai playoff, espugnando - con rimonte all'ultimo secondo - i campi di Cincinnati, Minnesota, Washington, New Orleans, guidando i Bucs a uno storico 21-0 a San Francisco, ammutolendo uno stadio mitico dell'NFL come il Candlestick Park ?

No, non dipendeva - non solo, comunque - dalla scarsa forza degli avversari, visto che poi negli anni seguenti ci avrebbero allegramente presi a legnate tutti quanti (Jaguars compresi!); purtroppo da quella stagione in avanti Freeman non ha più trovato quella capacità di caricarsi  la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà, di dare il meglio di sè nei minuti cruciali del match, e di guidare i propri compagni verso la W, entrando invece in una spirale negativa da cui l'uscita appare, ad oggi, ancora lontana.

Non so se Freeman abbia più bisogno di uno psicologo che di un coach, quel che è certo è che per uscire dagli attuali bassifondi occorre il miglior Freeman. A Schiano il compito - per niente facile - di recuperare il ragazzo; pensare di risollevare la baracca buttando nelal msichia il rookie Glennon sarebbe solo, a mio avviso, il modo migliore per bruciare anche il rookie da NC State...    

I veterani scontenti (Revis & Goldson): Ecco, poi ci sono quelli che ci fanno la figura peggiore, a mio avviso. Arrivati a Tampa come free agents, ricoperti di vagonate di milioni di dollari, adesso si legge che sarebbero scontenti dei metodi da sergente di ferro di Schiano, che a Tampa si lavora troppo e troppo duramente, e che a loro questi metodi di lavoro non sono per nulla graditi.

Ora, informarsi meglio su che tipo di alleantore sia Schiano, prima di accettare di venire a Tampa era forse una cattiva idea? Ah, di fronte a tanti zeri, è prevalsa la voglia di firmare il contrattone, capisco, rimandando i capricci a stagione iniziata...

Insomma, se Revis e Goldson (e chiunque altro) ha problemi con Schiano e con i suoi metodi da "marines" farebbe bene a confrontarsi a muso duro con il coach, e non  - come sta accadendo da troppo tempo - a far giungere la soffiata al giornalista di fiducia, che poi la divulga via-twitter, con il conseguente risultato di creare il caso, di destabilizzare un ambiente già in difficoltà e - in sintesi - di contribuire a mandare tutto quanto in malora...


Oh, poi magari non c'ho capito niente e basterebbe - dico a caso - licenziare Sulilvan per cambiare le cose e ritrovarsi con un team competitivo e vincente... purtroppo, in tanti anni, ne ho viste parecchie di situazioni come questa, e la soluzione più facile (e cosa ci sarebbe di più semplice di sostituire quello che chiama i giochi offensivi?) raramente è quella più utile. Per risolvere un problema occorre andare alla radice dello stesso, e in casa Bucs i malesseri mi sembrano troppi e troppo assortiti, perché la panacea possa essere la testa di un offensive coordinator...

Bene, scusate il lungo sproloquio, ma vedere che in quella che doveva essere la stagione in cui i Bucs avrebbero finalmente ricoperto un ruolo da protagonisti non c'è proprio nulla che funzioni, senza che peraltro ci sia il minimo spiraglio che faccia sperare ad un'inversione di rotta, mi rende più logorroico del solito...! ;-)

E almeno con i Cardinals, cerchiamo di portarla a casa una W! Anche perché dopo Arizona ci aspettano nell'ordine, Philadelphia, Atlanta, Carolina, Seattle, Miami e ancora Atlanta... SVEGLIA, RAGAZZI, o è un attimo che ci ritroviamo qui a commentare un gustosissimo 0-10...!

Mica gli si chiede di vincere il Super Bowl, ma almeno di onorare i nostri colori e la nostra maglia sì, cribbio, su questo non transigo...! ;-)

domenica 22 settembre 2013

Tampa Bay Buccaneers, di male in peggio...

Una passeggiata, per Brady & co., il match con TB
Se le cose vanno male, beh, non è detto che non possano peggiorare, e infatti... Tampa Bay aveva giocato in maniera quasi indecente le prime due partite della stagione, at Jets e vs Saints, ma in entrambi i casi Freeman and co. si erano trovati in vantaggio nel minuto finale, finendo poi per perdere tutti e due i match per i mille (stupidi) motivi che tutti quanti ben conosciamo...

Oggi, contro i Patriots, è andata decisamente peggio rispetto alle prime due uscite stagionali. Dopo un primo quarto che lasciava ben sperare, ma in cui i Bucs hanno sprecato davvero troppe occasioni tra passaggi droppati e il solito FG sbagliato da Lindell (tagliarlo no, eh...?), è letteralmente calato il buio sulla nostra squadra.

Nel secondo quarto (0-17 il parziale per i Pats) Brady ha messo in ghiaccio la partita e nel secondo tempo i Buccaneers non solo non hanno mai segnato ma nemmeno ci sono andati vicini.

A tutto questo aggiungiamoci che quello che è oggi il miglior giocatore dei Bucs, il WR Vincent Jackson, a causa di problemi fisici ha visto tutto il secondo tempo dalla sideline, che Freeman, che già sta attraversando un periodo di forma non proprio esaltante, si è trovato come bersagli principali - oltre a Williams - il duo formato da Page e Ogletree (non proprio delle sicurezze....) e che l'unica giocata degna di nota di un TE, come da facile pronostico, è stato un colossale drop in endzone effettuato da Tim Wright (scuola Rutgers, una garanzia...), che si è mangiato un TD che poteva cambiare il volto alla partita.

Ma sarebbe ingeneroso e ingiusto prendersela con Wright, la sconfitta di stasera non dipende certo dal TE rookie da Rutgers. I mali dei Bucs, che ci sono e sono anche parecchi, gravi e in costante diffusione, sono ben altri. C'è una squadra che non ha certezze e che non ha punti fermi a cui aggrapparsi nel momento del bisogno.  E che alle prima difficoltà, inevitabilmente, affonda.

Freeman, che gioca senza TE e con una batteria di WR che se perde uno dei due fuoriclasse, come accaduto stasera, diventa facilmente controllabile dalle difese avversarie, non riesce a uscire dal cono d'ombra in cui è precipitato sin dalla preseason nè a prendere in mano la squadra; e al sempre ottimo Doug Martin, strizzato però come un limone dal Schiano, non si può chiedere di vincere le partite da solo. Se infine dal coaching staff arrivano chiamate perlomeno discutibili (non tanto tutti quei quarti down giocati, ma COME sono stati giocati, e cioè nel peggiore dei modi) non può che finire come stasera: malissimo.

In quanto alla difesa, chiaramente ci sono passi in avanti rispetto a un anno fa, però vorrei vedere una linea difensiva più aggressiva, al di la dei sack messi a segno. Stasera, quando Brady era costantemente sotto pressione (primo quarto), i Pats facevano fatica a chiudere i down e a guadagnare yards. Non appena Brady ha avuto quel paio di secondi in più (dal secondo quarto in avanti) New England è entrata in pieno controllo del match. Sarà un caso? Non credo.

Poi è chiaro che se l'attacco non funziona anche la difesa, alla lunga, si stanca a rimanere in campo per tutti quei minuti e alla fine non può più essere produttiva; anche perché è a dir poco frustrante, magari dopo una bella giocata che ha fermato l'attacco avversario, dover rientrare in campo immediatamente per il solito three and out di Freeman e soci.

Che fare, dunque, considerato che in fondo la stagione è appena iniziata e che ben mancano ancora ben 13 partite da qui alla fine?

Sinceramente, se fossi in uno dei Glazer (già, ma quale...? Voglio dire, tra il patriarca Malcolm ormai defilato e i vari Joel, Bryan e Edward, tutti quanti co-chairman, chi è che comanda...?!) prima ancora dell'aspetto tecnico cercherei di sistemare la situazione nello spogliatoio: non è possibile che continuino a uscire voci relative al "malessere" dei veterani (Revis, Goldson, Freeman...) nei confronti del Capo Allenatore. Con uno spogliatoio spaccato, e con ognuno che va per la sua strada, la squadra va a picco.

E farei volentieri a meno di rivedere una replica della stagione 2011 (ve lo ricordate l'ultimo anno da incubo di Morris, vero, quello in cui i Bucs vennero ridicolizzati perfino dai Jaguars...?!), invece mi sembra che la stagione attuale stia prendendo proprio quella direzione; io - ripeto - cercherei di salvare il salvabile, finché si è in tempo, rinchiudendo - metaforicamente - in una stanza HC e giocatori "ribelli" per cercare un chiarimento anche a muso durissimo, pur di uscire da questa situazione che promette solo di incancrenirsi ulteriormente, se si va avanti a così: un giorno con la fuga di notizie circa l'insofferenza di Revis and co., e l'altro con la smentita sempre meno credibile da parte del coaching staff... e nel frattempo, una sconfitta dietro l'altra, any given sunday...

Così non credo si possa andare avanti. Urgono provvedimenti, e se ci sono - e credo ci siano, purtroppo - problemi seri tra giocatori e staff tecnico è la società che deve intervenire per risolverli. Prima che sia troppo tardi, ammesso che non lo sia già...

sabato 21 settembre 2013

Rilasciato Hillis, promosso Noble dalla PS

Il RB Peyton Hillis
La notizia del giorno in casa Bucs riguarda un paio di movimenti nel roster. E' stato tagliato il RB Peyton Hillis, mentre dalla practice squad è stato promosso il TE Danny Noble.

Hillis non aveva giocato male in preseason (38 portate per 147 yards) ma nelle prime due partite di regular season conto Jets e Saints non era stato utilizzato da Schiano, il quale gli preferisce Brian Leonard (un ex Rutgers) e al limite il rookie James come backup di Doug Martin.

Certo, se Hillis doveva rimanere a marcire sulla sideline, tanto meglio così, io però uno come Peyton l'avrei non solo tenuto a roster ma gli avrei anche affidato qualche pallone, magari alternandolo un po' a Martin, il quale invece viene utilizzato come un vero e proprio cavallo da tiro da Schiano.

Speriamo solo che il piccolo grande Doug goda di una salute di ferro, nonostante questo "iper-utilizzo" a cui lo sottopone il nostro coaching staff. Del resto già l'anno scorso il vice Martin, LeGarrette Blount, non aveva praticamente mai visto il campo, e appare ormai chiaro che Schiano preferisce comportarsi così con i RB, ossia "battezzare" un titolare e andare sempre e solo con lui...

In quanto al TE Danny Noble, viste le precarie condizioni di salute sia di Crabtree che di Stocker, cioè dei due giocatori che avrebbero dovuto contendersi il ruolo di TE titolare, è inevitabile la sua promozione dalla practice squad, proprio per colmare un vuoto nel roster a livello di TE, un ruolo in cui i Bucs sono proprio ai minimi termini: faccio fatica a trovare un team NFL con una batteria di TE meno forte di quella di Tampa Bay...

venerdì 20 settembre 2013

Carl Nicks pronto al rientro

 Carl Nicks in versione throwback

Finalmente una buona notizia, in arrivo da One Buc Place: uno dei giocatori più importanti di Tampa Bay, la guardia Carl Nicks, farà il suo rientro in campo domenica prossima per la difficilissima trasferta dei Bucs in quel di Foxborough contro i New England Patriots.

La tormentata situazione di Nicks credo sia ben nota: conclusa anzitempo la scorsa stagione per un infortunio all'alluce dopo solo sette partite (da segnalare che nei primi quattro anni di carriera a New Orleans, Nicks non aveva mai saltato nemmeno un match...), il #77 è rimasto vittima nel corso del training camp di un'infezione piuttosto grave, la MRSA, che gli ha di fatto impedito fino ad ora di tornare a giocare a football...

In quanto all'infortunio all'alluce, Nicks ha dichiarato di non essere guarito del tutto ma che si tratta di un problema con cui dovrà fare i conti per il resto dei suoi giorni. Bisognerà vedere se e quanto questa limitazione al dito del piede possa condizionarne il rendimento ed eventualmente ridurre l'efficacia delle sue giocate.

Stando alle dichiarazioni rilasciate oggi, Nicks si dice sicuro di essere pronto al rientro (dal Tampa Bay Times):
"If nothing new happens, no setbacks, I think I'm good to go," Nicks said after Friday's practice. "It feels really good to get back to work, to feel like I'm contributing to the team, not feeling useless. It's a real good feeling. I'm hiding it well, but I'm very excited." 

Si prospetta un pomeriggio molto lungo per Nicks, che a Foxborough si troverà di fronte Vince Wilfork, tra i migliori DT dell'intera NFL.
"He's a great athlete, surprisingly. People look at him, they wouldn't think how quick he is, how fast he is, how strong he is, but he's a complete d-tackle".

Arriverà la prima soddisfazione per i Bucs 2013, dalla trasferta in Massachusetts? Così Nicks:
"No one wants to be 0-3, and we're hungry for our first W," he said. "I don't know if there's a sense of urgency. We have to dot the i's and cross the t's and do what you're supposed to do. I think if we do all that, if we execute and don't turn the ball over, we should win."

Infine, una battuta di Nicks sul fatto che il suo rientro potrebbe migliorare e non di poco il rendimento del RB Doug Martin, che più di ogni altro dovrebbe giovarsi dei varchi aperti dalla ex guardia dei Saints.
"I've got him on one of my fantasy teams. I told the guys 'You're not helping me out much,' but last game he did really good, so hopefully we'll get in the end zone more and help me out, too. Doug's a fantastic running back. Hopefully we can do big things."

giovedì 19 settembre 2013

Il punto (definitivo) sul throwback game

Un'arma letale: il casco throwback dei Bucs!
Torno per l'ultima volta sull'argomento "cancellazione del throwback game", più che altro per segnalare un interessante articolo di Paul Lukas di ESPN (questo è il LINK per leggerlo).

In pratica Lukas si fa le domande che tutti noi ci siamo posti, cercando di trovare, non sempre riuscendovi, delle valide risposte... di punti oscuri e poco chiari ne rimangono parecchi, anche se l'impressione è che l'NFL sia letteralmente terrorizzata da qualunque cosa possa nuocere anche solo in remotissima ipotesi alla salute dei giocatori, dopo il maxi-indennizzo scucito nei giorni scorsi.

Al punto che il suggerimento non vincolante di due associazioni quali "NFL's Head, Neck and Spine Committee" e "Player Safety Advisory Panel" di mantenere immutato lo stesso casco per tutta la stagione è stato preso per oro colato da Goodell e soci....

Faccio proprio fatica a non ritenere assurdo anche il solo ipotizzare che cambiare il colore e il logo del casco per una partita (perché di questo si tratterebbe) possa provocare un qualche danno agli atleti; proprio mi sfugge il perché la medesima "scocca" debba essere sempre colorata di pewter per tutta la stagione e che male farebbe alla testa o al collo di un giocatore un casco uguale a quello utilizzato tutte le domeniche ma solo di colore bianco...

Anche perché, per fare un esempio, il RB Trent Richardson ha giocato le prime partite del 2013 col casco arancione dei Browns ma adesso, in seguito ad una trade, disputerà il resto della stagione indossando il casco bianco dei Colts... ecco, mi sfugge il perché in questo caso il buon Trent non vada allora incontro al rischio di gravi traumi, dovendo cambiare il colore del suo "helmet"....

Archiviata la questione "throwback", segnalo che è online una nuova pagina del blog:
SETTEMBRE 2013: JETS-BUCS e BUCS-SAINTS, in cui ho inserito alcune immagini e un paio di brevi filmati delle partite a cui ho assistito "live" oltreoceano. Buona visione!

Goldson, squalifica convertita in multa

La safety Dashon Goldson
Dashon Goldson sarà regolarmente in campo domenica, nel difficilissimo match che vedrà i Bucs opposti ai New England Patriots in quel di Foxborough.

La squalifica di un turno rimediata dopo l'ennesimo colpo illegale ai danni di un avversario è stata infatti tramutata in una multa di 100mila dollari.

C'è una bella differenza tra colpire duro e colpire sporco, speriamo che Golsdon abbia capito la lezione e stia più attento nelle prossime partite; le penalità per colpi proibiti sono state infatti una delle piaghe che più hanno martoriato i Bucs in questo difficile inizio di stagione.

Golsdson, da parte sua, sembra abbia capito la lezione. Quest le sue parole dal Tampa Bay Times:
“I know there’s going to be a lot of eyes on me from now on,'' Goldson said. "I mean, that’s okay. I’ve just got to be smart. I’m not trying to hurt our team, I’m definitely not trying to hurt myself or another player.''

Il QB dei Saints, Drew Bress, ha definito senza mezzi termini Dashon Goldson un giocatore sporco, ma la safety dei Bucs non si ritiene tale. Parola ancora a Goldson, sempre dal Times:
"I’m an aggressive player, we all know that throughout the league,'' Goldson said. "My intention is never to go out here and hurt nobody. I try to keep my hits within the rules and that’s what I’m  going to try to do week in and week out is make sure I get guys on the ground. At the same time, I’ve got to be careful. I’ve got to take my shots when they present themselves but clean. No launching of course, no hats on hats. Just make sure I get the guy on the ground and do it properly.''

Contro i Patriots, potrebbe inoltre essere l'occasione per rivedere finalmente in campo la guardia Carl Nicks, che si è allenato sia pure in forma limitata e che si spera possa fare il suo esordio nella stagione 2013 proprio a Foxborough.

THROWBACK GAME
Voglio adesso tornare, brevemente, sulla questione "throwback game", argomento che mi sta particolarmente a cuore, vista la simpatia che nutro per le nostre divise originali.

La motivazione ufficiale circa l'annullamento di questa partita, resa nota dai Bucs con una comunicazione sul proprio sito, parla di ragioni di sicurezza per la salute dei giocatori, i quali devono usare per tutta la stagione lo stesso tipo di casco. Queste le esatte parole del comunicato ufficiale:
"The league-wide guideline, which requires players to use the same helmet for all games during the season, was recently implemented based on the strong recommendation by the NFL’s Head, Neck and Spine Committee as well as the Player Safety Advisory Panel".

Cercando di leggere tra le righe, mi sembra di averla capita così: la NFL, dopo avere nei giorni scorsi riconosciuto un indennizzo enorme ad ex giocatori per traumi cranici riportati durante le partite e, all'epoca dei fatti, sottovalutati, adesso ci va coi piedi di piombo circa la questione "sicurezza". Scadendo però, come in questo caso, nel ridicolo. Imponendo cioè una regola assurda ("to use the same helmet for all games during the season") nel terrore di dover pagare ulteriori somme ai giocatori, che potrebbero sostenere di avere riportato un danno alla testa o al collo non avendo potuto utilizzare nella partita "thorwback" il solito casco impiegato nel resto della stagione.

Purtroppo agli americani manca totalmente un concetto, quello della "elasticità mentale". Perché ditemi voi se sarebbe impossibile per la Riddell fornire a un team due caschi identici per ogni giocatore, uno colo logo classico e uno col logo throwback. E poi, come dicevo ieri, se a un giocatore si rompe il casco a metà stagione, che succede, smette di giocare?

Forse, chissà, non c'è neanche molto interesse da parte dei Bucs di portare avanti questa consuetudine della partita giocata con le vecchie uniformi, che invece - dopo un iniziale scetticismo, da parte di chi collegava le vecchie divise agli anni più bui della franchigia - credo fosse ormai un evento visto con favore da moltissimi tifosi. Personalmente ho notato davvero tante maglie orange indossate dai supporters dei Bucs sia a New York che a Tampa, e in fondo queste "partite nostalgia" servono anche per vendere magliette e gadgets, per cui faccio davvero fatica a capacitarmi di questa decisione...

Tra l'altro, se proprio è obbligatorio utilizzare sempre e solo un casco per tutta la stagione, la soluzione per salvare le partite "throwback" in realtà ci sarebbe: usare per tutte le 16 partite quello con Bucco Bruce, con relativo ritorno in pianta stabile alle uniformi orange and white...! ;-)

mercoledì 18 settembre 2013

Incredibile: annullato il throwback game!

Quando rivedremo le divise originali dei Bucs?
Quando ho letto la notizia pensavo di avere capito male, o di essere ancora un po' confuso a causa del jet-lag e di avere frainteso il senso dell'articolo, tanto mi sembrava assurdo quello che stavo leggendo...

E invece no, è tutto incredibilmente vero: i Tampa Bay Buccaneers hanno annullato il trhowback game in programma il 29 settembre contro gli Arizona Cardinals!

Niente divise arancioni, niente Bucco Bruce, insomma quella che per molti tifosi della "vecchia guardia" era un partita speciale proprio perché a scendere in  campo erano le originali divise dei Bucs, nella stagione 2013 non andrà in scena. E forse non andrà MAI più in scena, per motivi che - francamente - mi sembrano assurdi...

In una nota rilasciata sul sito ufficiale i Bucs affermano che il throwback game non si disputerà per ragioni di "sicurezza" degli atleti; infatti, cambiare il casco, utilizzando quello con Bucco Bruce anziché quello con cui disputano le altre partite, potrebbe mettere in pericolo la salute dei giocatori; e viene citata una "safety guideline NFL" che richiede ai team di utilizzare il medesimo casco per tutte gli incontri...

Ora, tutto ciò mi sembra una colossale sciocchezza. La ditta produttrice dei caschi, la Riddell, non credo che li avrebbe fatti di cartone gli "helmets" da utilizzare per il throwback game, o no...?! Non basterebbe utilizzare il medesimo identico modello, cambiando solo logo e colori? Oppure chiedere alla Riddell di fornire ai propri giocatori due caschi perfettamente identici, uno pewter con il jolly roger rosso da usare per 15 partite e uno bianco con Bucco Bruce per il throwback game?

Trovo assurdo che simili episodi si possano verificare in una lega di super-professionisti come la NFL. Cioè, questi si accorgono solo adesso, a due settimane dalla partita, che esiste questa regola? Regola che però mi pare non abbia impedito ad altri team di disputare già nel corso dell'attuale stagione, partite throwback... allora come si spiega la cosa? Solo per i Bucs vale la regola di usare lo stesso casco per tutti i match? E se un casco si rompe e va sostituito nel corso dell'annata che si fa, il giocatore in questione smette di giocare sino al termine del campionato?

Insomma, se i Bucs non volevano più disputare throwback games, liberissimi di farlo, ma inventarsi una scusa così sciocca mi pare senza senso...

Non so, ma mi sembra che dalle parti di One Buc Place, da un po' di tempo a questa parte, non ci sia più nulla che fili nel verso giusto.... adesso pure il throwback annullato, non ci posso credere.... e dire che ci avevo anche pensato di andare a Tampa proprio per il match contro i Cardinals del 29 settembre, anziché in occasione della partita con i Saints, proprio per assistere dal vivo ad un partita giocata in orange and white...

Il giorno in cui incontrai John Lynch...

Rientro alla base effettuato!

Il ritorno a casa dopo un lungo viaggio fa sempre piacere, per quanto interessante e intensa possa essere stata una bella vacanza... New York, Boston e un blitz a Tampa sono state le tappe di questa mia escursione in terra americana.

Ma visto che qui si parla di football in red and pewter e non di viaggi, veniamo subito al dunque, e cioè ai nostri amati Bucanieri!

Assistere dagli spalti di uno stadio ad una partita NFL è - inutile ribadirlo per l'ennesima volta - un'esperienza che raccomando caldamente a tutti, a maggior ragione se in campo c'è la propria squadra del cuore, quella per cui la domenica sera rimaniamo svegli, magari fino alle due di notte, per vedere sul gamepass come va a finire...

Le due partite che quest'anno ho seguito "live" sono finite nel modo che ben sapete, con due sconfitte maturate all'ultimo secondo benché in entrambi i match Tampa Bay fosse in vantaggio a pochi secondi dalla fine. Scelte sbagliate, errori banali, penalità stupide, field goal mancati... insomma, un modo per perdere due partite che sembravano ormai vinte i nostri Bucs sono riusciti comunque a trovarlo...!

Nei prossimi giorni mettterò on-line una pagina con foto e commenti dei due incontri. Intanto però, voglio spendere due parole sui tifosi dei New Orleans Saints. Così come mi erano piaciuti i supporters dei Jets - tosti, caldi, sempre a incitare Geno Smith e soci anche nei momenti in cui i Bucs sembravano poter mettere le mani sul match - così non mi sono piaciuti quasi per niente i tifosi di New Orleans.

Erano molti quelli presenti a Tampa, considerate anche le distanze non proibitive tra le due città. Non mi sono piaciuti perché mi sono parsi, in larga parte, strafottenti e provocatori, e questo non mi pare simpatico soprattutto quando si è "ospiti" in casa altrui... ad ogni modo, negli stadi americani non è consigliabile fare i "fenomeni": a una decina di posti dal mio c'era un terzetto di supporter oro-neri molto agitato, che si ostinava a seguire in piedi la partita provocando i tifosi dei Bucs a ogni azione in maniera davvero stupida... ebbene, tempo dieci minuti e sono arrivati due poliziotti che senza tante storie hanno trascinato fuori il trio in questione. Standing ovation per gli "sbirri" da parte del mio settore, e tanti saluti agli esagitati in questione, di cui poi si sono perse le tracce, visto che non sono più tornati al loro posto...

Ah, per chiudere la parentesi sui tifosi dei Saints: ma a New Orleans si esprimono a "bisillabi", e conoscono solo due parole, "who" e "dat"? No, perché le decine di fans di Brees e soci che ho incontrato urlavano a squarciagola e parlavano tra di loro ripetendo allo sfinimento solo queste due parole, per cui mi è venuto il dubbio...! ;-)

Scherzi a parte, e venendo anche al titolo del post, uno dei ricordi "sportivi" di questo viaggio è l'incontro con uno dei più grandi giocatori di sempre della storia dei Tampa Bay Buccaneers, John Lynch. L'indimenticata safety #47 stava entrando allo stadio, dove avrebbe commentato il match per la Fox, ed io stavo girando intorno al Raymond James Stadium per andare a vedere l'arrivo dei giocatori, dato che ero giunto al RJS con notevole anticipo... ebbene, a un certo punto vedo un capannello di tifosi e mi avvicino... e chi c'era? Lui, il grandissimo John! Il quale è stato di una cortesia davvero unica: ha firmato autografi a chiunque glielo chiedesse, ha scambiato battute coi tifosi, e mentre stava entrando è stato richiamato da una tifosa disabile; non solo Lynch è tornato indietro a salutarla ma si è trattenuto con lei per un po' prima di fare, finalmente, il suo ingresso allo stadio.

Insomma, se penso a certi attegiamenti da "star" da parte di alcuni (presunti) campioni nostrani, vedere la semplicità e la disponibilità di un vero campione, lui sì, come John Lynch mi ha fatto proprio piacere. Ecco alcune immagini del "meeting" con il #47... per le altre foto, appuntamento ai prossimi giorni! E poi dovrò mettermi in pari con quello che sta capitando a One Buc Place; dove la situazione, tra Goldson squalificato per una partita, Schiano che sembra avere perso il controllo dello spogliatoio, e malcontenti vari da parte dei giocatori più importanti (Freeman che vuole essere ceduto, Revis con il muso lungo...) non è proprio delle più serene.

Appuntamento a presto con i prossimi aggiornamenti dunque, non appena avrò smaltito il jet-lag! Intanto, ecco alcune immagini relative al giorno in cui incontrai John Lynch...


Sono circa le 13.30 di domenica 15 settembre, la partita inizierà alle 16.00 ma io sono già arrivato allo stadio da un po' per gustarmi ogni momento del pre-partita; a un certo punto vedo un gruppo di tifosi riunito intorno a qualcuno... incuriosito mi avvicino e chi incontro? John Lynch!

Nonostante ci fosse un gran caldo e John avesse sulle spalle un pesante zainetto ed in mano il vestito con cui avrebbe poi commentato il match, il #47 firma autografi e scambia battute con i presenti: grande John!

John Lynch, la safety più forte nella storia dei Tampa Bay Buccaneers, un formidabile "colpitore" ed uno dei grandi Campioni che nel 2002 contribuì a portare i Bucs sul tetto del mondo (da notare l'anello che John porta all'anulare della mano destra, e che dovrebbe essere proprio il "ring" celebrativo del Super Bowl n.37)

Lynch sta entrando allo stadio ma una tifosa anziana su una sedia a rotelle lo chiama... senza esitare John torna indietro e la va a salutare: beh, in fondo è uno che ha studiato a Stanford, il ragazzo, si vede che ha ricevuto una buona educazione...! ;-)

lunedì 16 settembre 2013

Che ennesima occasione sprecata...

Ragazzi, che vi  posso dire.... ho finito le imprecazioni di mia conoscenza, inventandone persino qualcuna di nuova, nel viaggio di ritorno dallo stadio in albergo! Anche perche' non ho piu' l'eta' per affrontare in poche ore una tempesta tropicale e una sconfitta come questa, che di amaro in bocca ne lascia davvero a tonnellate...

Ma come si fa, mi chiedo, a restituire la palla a Brees, uno che ci mette dieci secondi a mangiarti 50 yards? Quando ho visto che Schiano anziche' cercare di chiudere il down si accontentava di bruciare qualche secondo con una corsa, ho capito che non avremmo mai, MAI, potuto vincerla, e infatti...

Certe scelte conservative portano in una direzione sola, quella della sconfitta. Dovevamo chiudere il down cercando Jackson e mettendo in aria il pallone, davvero assurdo poi cercare il FG anziche' provare a chiudere il down, considerato il tempo rimanente e la posizione di campo.

Peccato, perche' nonostante tutto (le penalita', gli ormai evidenti problemi di Freeman, il fatto che il nostro attacco e' in pratica ridotto alle corse di Martin, ecc...), potevamo davvero punire una NO sprecona, che nel primo tempo avrebbe  potuto prendere il largo, se non avesse mancato tante occasioni...

Detto questo, un saluto a tutti da Tampa, e - nonostante tutto, thunderstorms compresi - ora e sempre: GO BUCS!

domenica 15 settembre 2013

Un saluto da Tampa!

Saluti a tutti direttamente da Tampa, Florida!

Che dite, ce la faranno contro i tostissimi Saints i nostri amati Bucanieri a vendere cara la pelle, oppure  Freeman and co. ci regaleranno l'ennsima delusione?

Mi piacerebbe vedere una squadra grintosa e 'cattiva', ma nel senso giusto del termine, che combatte al massimo delle proprie possibilita' in ogni singolo snap ma giocando in maniera corretta, senza incappare in una penalita' dietro l'altra...

Chiaro comunque che Brees e soci sono strafavoriti, speriamo che scendano in campo sicuri di avere la W gia' in tasca e dunque senza la concentrazione necessaria...

E poi, una volta tanto, vorrei vedere e sentire al RJS un tifo caldo e coinvolgente, un vero 'dodicesimo uomo', un po' come quello dei Jets che nella partita di domenica scorsa ha sostenuto con grande intensita' e passione la propria squadra anche nei momenti piu' difficili...

Detto cio', un saluto a tutti e a risentirci nel dopo partita; e chissa' che prima o poi coloro che indossano le uniformi red and pewter non ci regalino qualche bella e inaspettata emozione... forza ragazzi, crederci! E, ora e sempre, GO BUCS!

venerdì 13 settembre 2013

Ma che sta succedendo a Josh Freeman?

In questi giorni  sono in giro per gli States e non riesco ad aggiornarmi in maniera approfondita su quello che sta capitando dalle parti di One Buc Place.

Ma da quello che ho letto e sentito non mancano le situazioni controverse e poco chiare, e quasi tutte hanno per protagonista il nostro QB. Il quale ad esempio non e' stato confermato come capitano, e che a un QB vengano tolti i gradi di 'C' e' una situazione direi piu' unica che rara.

Cosi' come poco normale mi pare che Freeman non si presenti per la foto ufficiale dei Buccaneers 2013. Certo che se ai problemi tecnici aggiungiamo anche uno spogliatoio poco compatto, allora siamo a posto: scelta altissima in arrivo, per il prossimo draft...!

Poi leggo di riunioni di giocatori senza il coaching staff, e mi chiedo dove siano finiti i principi su cui Schiano ha sempre detto di fare affidamento: ordine e disciplina, gruppo unito e coeso, e via di questo passo...

E a questo punto credo che domenica contro i Saints siano due gli scenari possibili: o assisteremo a una reazione di orgoglio da parte di Freeman e soci (non dico il miracolissimo di una W, ma comunque un match combattuto), oppure sara' un pomeriggio lungo , lunghissimo, coin i Saints che archivieranno l'incontro entro i primi trenta minuti di gioco...

Ad ogni modo, ho letto che entro giovedi' sono stati venduti l'85% dei biglietti, e dunque si spera che le sedie vuote possano essere un po' meno del solito al RJS... speriamo che i ragazzi di coach Schiano riescano ad uscire quanto prima dalla situazione difficile in cui sono precipitati, e che si possa tornare a parlare di football vincente anziche' delle mille polemiche che hanno Josh Freeman per protagonista principale. Sveglia ragazzi, che la stagione e' appena all'inizio e che tutto e' ancora possibile... c-r-e-d-e-r-c-i...!

mercoledì 11 settembre 2013

Che inizio in salita per i Bucs...

La stagione 2013 e' appena iniziata, ma dopo l'orribile prestazione del MetLife e con la prospettiva di ospitare i fortissimi Saints, va detto che questo campionato non poteva cominciare in maniera peggiore per i ragazzi di Schiano...

Al di la' della sconfitta rimediata con i Jets, e' il modo in cui i Bucs hanno giocato a preoccupare, e non poco. Se Martin non riesce a macinare yards, il three and out diventa la prassi, al di la' di qualche estemporanea giocata 'Freeman to Jackson'.

Male anche la difesa, a NY, soprattutto la linea, incapace di pressare a dovere e con continuita' un qb all'esordio assoluto in NFL.

Ma forse, anche in prospettiva di affrontare una squadra molto piu' forte dei modesti Jets quali i Saints di Drew Brees, la cosa piu' preoccupante e' un'altra: mi riferisco alla mancanza di concentrazione e disciplina da parte della squadra, basti pensare alle tantissime penalita' ma anche ai troppi passaggi droppati.

Insomma, se contro New Orleans giocheremo con la stessa intensita' vista al MetLife, a Brees e soci bastera' il primo quarto per archiviare il match. Speriamo di non perdere anche la faccia, oltre alla partita, e che coach Schiano riesca a risollevare la truppa dopo la debacle di NY, e a infondere le giusta quantita' di grinta e cattiveria...

Chiudo con una nota di colore sul match del MetLife. Non c'era il pienone, ma erano parecchi i tifosi dei Bucs, moltissimi dei quali (forse addirittura la maggioranza) indossavano jersey orange throwback. In quanto ai tifosi dei Jets, li ho trovati piu' 'caldi' rispetto ai compassati cugini dei Giants, e hanno sempre sostenuto la squadra anche nei momenti piu, difficili del match. Revis e' stato quasi ignorato, solo qualche bordata di fischi e di 'buu' quando Darrelle metteva a segno delle belle giocate.

Detto cio', un saluto a tutti dagli States, sperando che domenica prossima i ragazzi in red and pewter ci regalino, se non il miracolissimo, almeno una prestazione... 'con il coltello tra i denti'!

lunedì 9 settembre 2013

E con questa le ho viste proprio tutte...!

Ragazzi, che batosta!

Vista dagli spalti del MetLife e' stata una partita giocata davvero male, malissimo, sotto tutti i punti di vista... Freeman impreciso, Martin sempre in difficolta' a trovare il varco giusto, e che dire di una difesa messa sotto da un QB rookie e da Winslow...

E poi le mille penalita', l'ultima delle quali ci e' costata la sconfitta, sintomo evidente che manca anche quella disciplina tanto cara al nostro HC...

In tanti anni che seguo i Bucs, ho visto sconfitte di ogni tipo, ma con quella di stasera le ho viste proprio tutte... consentire a Smith quel drive negli ultimi trenta secondi e' stato davvero criminoso, e se anche uno come David commette simili errori, allora proprio non ci siamo...

Anche quest'anno e' stato amaro il ritorno a Manhattan da Meadowlands, ma se dodici mesi fa avevamo tenuto testa agli ottimi Giants, oggi ci siamo fatti massacrare dai Jets, una squadra davvero mediocre... ma ancora piu' mediocri, purtroppo, oggi erano quelli scesi in campo indossando, idegnamente, l'uniforme red and pewter...

Saluti a tutti da NY e, nonostante tutto, ora e sempre... go bucs!

giovedì 5 settembre 2013

I Bucs verso New York... e non solo loro!

Il CB Revis, il grande ex di Jets-Bucs
Manca ormai davvero poco a domenica 8 settembre e alla week #1 della nuova stagione, quando i Tampa Bay Buccaneers scenderanno in campo al MetLife Stadium di Meadowlands per l'opener 2013.

Avversari di turno saranno i New York Jets. E chissà se questa volta i ragazzi di coach Greg Schiano, che esattamente un anno fa sfiorarono al MetLife la W contro l'altra squadra di New York, i Giants, riusciranno nella (sempre molto difficile) impresa di espugnare New York.

Rex Ryan, l'HC dei Jets, ha annunciato che il QB starter per NY sarà il rookie Geno Smith, ed ha anche speso parole di apprezzamento per il grande ex di domenica, il CB Darrelle Revis, il cui esordio in maglia Bucs avverrà proprio contro la sua ex squadra, che lo scelse nel draft del 2007 con la pick n.14 overall e di cui per tanti anni è stato uno dei protagonisti più brillanti.

Chissà quale tipo di accoglienza gli riserveranno i tifosi bianco-verdi, se prevarrà la stima oppure la rabbia per non vederlo più tra le proprie fila. Fossimo in Italia, Revis verrebbe probabilmente accolto da fischi e insulti, ma spero e credo che la cultura sportiva americana induca i supporters dei Jets a tributare a un campione come Darrelle l'ovazione che merita.

Tra le "news" da casa Bucs, da segnalare qualche aggiustamento (e molte conferme) nella "depth chart" di Tampa Bay rilasciata ieri, rispetto a quella resa nota nei giorni scorsi. Sarà Kevin Ogletree il WR #3 alle spalle dei due fuoriclasse Jackson e Williams, mentre nella linea difensiva vedremo il rookie Akeem Spence DT titolare al fianco di Gerald McCoy. Sempre a livello di DL da segnalare la nomina di Daniel Te'o-Nesheim come DE starter; il WR Eric Page ritornerà sia punt che kick-off, mentre il RB Brian Leonard sarà il primo backup di Doug Martin, davanti a James e Hillis.

Infine, per quel che riguarda la situazione di Carl Nicks e la (remota) possibilità che la forte guardia possa scendere in campo a New York, coach Schiano non ha ancora perso la speranza di impiegarlo, sia pure in maniera limitata. Così il coach, a proposito di Nicks:
“We feel like he can play,” Schiano said, though he explained that Nicks is still being evaluated and did not practice.

E adesso, una veloce nota relativa al blog (e al titolo del post...):

"COMUNICAZIONE DI SERVIZIO": 
Nei prossimi giorni, più o meno fino alla vigilia della week n.3, il blog non sarà aggiornato, se non saltuariamente; il sottoscritto sta infatti preparando il trolley, destinazione USA! E come 12 mesi fa, anche quest'anno assisterò live alle prime due partite dei nostri amati Bucanieri.

Domenica 8 sarò al MetLife per l’opener che vedrà appunto Tampa Bay opposta ai New York Jets, ed il 15 tornerò sugli spalti del Raymond James Stadium per la prima partita casalinga dei Bucs contro i New Orleans Saints. 

Come in occasione della trasferta americana dello scorso anno, anche la schedule del 2013 prevede nelle prime due week un match al RJS ed uno a New York, dunque una trasferta abbastanza facilmente organizzabile: impossibile resistere alla tentazione di replicare la doppietta MetLife+RJS!

Nel 2012 il mio record personale nei match "live" dei Bucs è stato di 1W-1L. Migliorare un simile record temo sia una missione quasi impossibile, speriamo quantomeno di assistere a match combattuti e giocati "con il coltello tra i denti" da parte dei nostri ragazzi e, magari, almeno ad una vittoria, at Jets o vs Saints che sia. 

Cercherò comunque di postare qualche "cartolina" via tablet dagli States, ad ogni modo non mancheranno foto, impressioni e filmati al mio ritorno dagli USA. Nel frattempo, buon football a tutti e… GO BUCS! 

mercoledì 4 settembre 2013

Gorrer in IR temporanea, rifirmato Gibson

Il DT Gary Gibson
In questi giorni che precedono l'avvio della stagione, non mancano i movimenti per cercare di perfezionare il roster ed è di ieri l'ultimo "aggiustamento" effettuato in questo senso dai Tampa Bay Buccaneers.

E' stato inserito nella IR/designated for return list il CB Danny Gorrer mentre il suo posto tra i 53 è stato preso dal DT Gary Gibson, rilasciato pochi giorni fa e subito rifirmato dai Bucs.

Gorrer era stato sottoposto nelle scorse settimane a un lieve intervento chirurgico all'inguine, ma era stato mantenuto a roster. Poiché il nuovo contratto collettivo prevede che i team possano designare un giocatore da riattivare una volta inserito nella Injured Reserve, i Bucs hanno sfruttato questa possibilità inserendo proprio Gorrer nella IR temporanea.

Contestualmente, il posto lasciato (per il momento) libero da Gorrer è stato occupato dal DT Gary Gibson, un fedelissimo di Schiano (a livello di college anche Gibson proviene da Rutgers) che lo scorso anno era stato impiegato con continuità, seppur partendo dalla sideline.

Dando un'occhiata al roster attuale, se adesso a livello di linea difensiva c'è una certa profondità in seguito all'innesto di due giocatori (Gary Gibson e Chris Jones), questa manca invece a livello di CB, dove bisogna davvero sperare in un recupero pieno e completo da parte di Revis, anche perché gli altri quattro giocatori che compongono il reparto (i due rookie Banks e Melvin, il secondo anno Johnson e il veterano Adams) non è che offrano proprio tutte queste garanzie; e già alla week n.2 la secondaria dei Bucs sarà chiamata a difendere contro i lanci di un certo Drew Brees...