venerdì 31 maggio 2013

Barber, dal football giocato alla TV

Ronde Barber "in borghese"
Fino alla scorsa stagione Ronde Barber era uno dei migliori giocatori dei Bucs, e solo da poche settimane il grande #20 ha reso nota la sua intenzione di smettere con il football giocato.

Barber si è ritirato dopo ben 16 stagioni trascorse nel mondo NFL, e vissute tutte quante da protagoniste, indossando sempre e solo un'unica uniforme: quella dei Tampa Bay Buccaneers.

Ebbene, è di oggi la notizia che l'anno prossimo Ronde farà parte dello staff dei commentatori del network televisivo FOX, quello che segue più da vicino proprio la NFC (il network CBS segue invece in maniera prevalente l'altra conference, la AFC).

Per Ronde dovrebbe esserci il ruolo di "color commentator", in pratica quello della "spalla tecnica" destinata a coadiuvare il telecronista per cercare di raccontare il match nel modo più appassionante, arricchendo il play-by-play del telecronista con note tecniche e aneddoti interessanti.

L'agente di Barber, Mark Lepselter, ha brevemente reso nota la soddisfazione di Barber, rilasciando una breve quanto significativa dichiarazione: “Ronde is excited to be joining the network", senza però aggiungere ulteriori commenti.

Sono tanti gli ex giocatori dei Bucs ad essere passati dal campo da football alla scrivania televisiva: prima di Ronde infatti si sono cimentati con la TV - peraltro quasi tutti in maniera brillante - anche John Lynch (sempre con la FOX), Warren Sapp (NFLN), Tony Dungy (NBC), Jon Gruden, Keyshawn Johnson, Steve Young, Trent Dilfer, Herm Edwards (ESPN) e Shaun King (NBC).

In bocca al lupo dunque a Ronde Barber per questa nuova avventura, e chissà che non sia possibile rivederlo quanto prima proprio al Raymond James Stadium, per commentare una partita di quelli che fino a pochissimi giorni fa erano ancora i suoi compagni di spogliatoio, e di cui - meglio di chiunque altro - potrebbe raccontare vizi e virtù...

giovedì 30 maggio 2013

Il WR Steve Smith annuncia il ritiro

Il WR Steve Smith
E' durata davvero poche settimane l'avventura del WR Steve Smith in maglia Bucs. L'ex giocatore dei New York Giants, con cui nel 2007 vinse il Super Bowl, ha infatti annunciato il suo ritiro dal football, a 28 anni e dopo solo sei stagioni in NFL.

I Buccaneers avevano firmato Smith in aprile, nel corso della free agency, e si sperava che l'ex WR di Giants, Rams ed Eagles potesse dare al reparto dei WR maggiore profondità, e magari potesse costituire per Josh Freeman anche un valido bersaglio, nonostante le cifre di Smith delle ultime stagioni fossero decisamente lontane da quelle del 2009, la sua migliore stagione tra i PRO, chiusa con ben 107 ricezioni. 

A questo punto, dietro ai due titolari Jackson e Williams sono rimasti Underwood e Ogletree gli unici ricevitori in grado fornire discrete garanzie, in un reparto non proprio profondissimo...

Queste, infine, le parole di commiato di Smith dal mondo NFL:
“I’ve been blessed to play the game that I love at the highest level for the past six years," said Smith. "I will always cherish my time with the New York Giants and our Super Bowl victory in 2007. I also want to thank the Philadelphia Eagles, St. Louis Rams and Tampa Bay Buccaneers organizations for the opportunities they gave me. This was not an easy decision, but it’s the right decision for me at this time.”

mercoledì 29 maggio 2013

Cody Grimm arrestato per ubriachezza molesta

Cody Grimm
Cody Grimm, safety 26enne dei Bucs, è stato arrestato ieri in Virginia per il reato di "public intoxication", crimine che si potrebbe tradurre con "ubriachezza molesta in luogo pubblico".

Grimm, che si trovava a Leesburg (Virginia) per partecipare ad un matrimonio, è stato tratto in arresto alle 5:30 del mattino presso l'albergo di cui era ospite, in uno stato di evidente e molesta ubriachezza. Un'udienza è stata fissata per il prossimo 9 luglio.

Da sottolineare come, il 10 marzo scorso, a Grimm sia già stata imputata un'accusa sempre per il reato di "public intoxication", per cui il nostro giocatore è nella non simpatica posizione di "recidivo", avendo reiterato la medesima infrazione a poche settimane di distanza dal precedente reato.

Dispiace sempre leggere certe notizie, a maggior ragione se relative ad un giocatore come Grimm, che nella sua stagione da rookie (2010) si rivelò come un prospetto davvero molto interessante, nonostante fosse stato scelto solamente al settimo giro del draft di quell'anno. Purtroppo, due gravi infortuni ne hanno in pratica interrotto la carriera, e lo scorso anno Grimm venne utilizzato quasi unicamente come giocatore da special team. Per rimanere a roster, nei giorni scorsi il giocatore aveva accettato una riduzione del suo stipendio.

Da parte della società, è stato nel frattempo rilasciato un comunicato di coach Greg Schiano:
"We are disappointed to learn of this situation. Our players know our expectations on and off the field and we take these matters very seriously. When we feel we have obtained all the necessary information, we will act accordingly.”

martedì 28 maggio 2013

Sarà Spence il DT starter al fianco di McCoy?

Il DT rookie Akeem Spence
Akeem Spence, il DT rookie draftato al recente draft dai Bucs al quarto giro (pick n. 100 overall), sembra proprio abbia buone se non ottime possibilità di esordire nel modo migliore in NFL: giocando da titolare nel cuore della D-line di Tampa Bay, al posto di Roy Miller ora accasatosi ai Jaguars, ed al fianco di Gerald Mccoy. 

Perché però questo possa accadere, Spence deve ovviamente migliorare soprattutto da un punto di vista tattico, considerato che il football NFL, da questo punto di vista, richiede una applicazione particolare da parte di un rookie. Lo stesso McCoy, ha in pratica impiegato due intere stagioni prima di entrare alla perfezione nel "meccanismo", riuscendo dopo le prime due annate abbastanza opache a guadagnarsi la convocazione al Pro Bowl.

E cosa dice Greg Schiano a proposito di Akeem Spence, nella posizione di potenziale Nose Tackle starter? Queste le parole del coach, dal Tampa Bay Times:
“It’s not brain surgery in there playing the nose,” Schiano said. “But there’s a lot of stuff happening (quickly). So the more reps he can get and get an understanding of angles and feel and pressure, the better he’s going to be.”

Così invece il rookie da Illinois, circa le novità tecnico/tattiche incontrate in questi giorni di OTA a One Buc Place, rispetto ai tempi del College:
“That’s a 60 degree angle, so I never did that,” Spence said. “But (I’m) just repping it and going through it individually, practicing it (against) the goal post. Being here in the rookie camp and (OTAs), it’s starting to become natural for me.” “It’s working out pretty good,” he said. “I can defeat some blocks easier and I’m learning how to move to the B gap.”

Di sicuro, una cosa che non sembra mancare a Spence è il "carattere", visto che il primo giorno di OTA il buon Akeem è stato protagonista di una "zuffa" con il veterano Jeremy Zuttah, una classica "rissa" senza cattiveria come ne capitano tante in allenamento, ma il fatto che sia rimasto coinvolto proprio Spence la dice lunga sulla "sana cattiveria" del ragazzo. Speriamo di vedere questa grinta anche in campionato e contro le squadre avversarie, però, e non solo durante gli allenamenti...

venerdì 24 maggio 2013

Il CB Johnthan Banks firma per quattro anni

Il CB Johnthan Banks
E' arrivata ieri la firma del contratto da parte del primo rookie scelto dai Bucs nello scorso draft. Si tratta del CB Johnthan Banks, chiamato al secondo giro con la pick n.43 overall, il quale ha siglato un accordo che lo legherà ai Tampa Bay Buccaneers peri prossimi quattro campionati.

La notizia, abbastanza scontata da quando è in vigore il nuovo contratto collettivo, è comunque importante, visto che consente al giocatore di concentrarsi solo sul campo e sugli allenamenti, senza più pensieri relativi al primo contratto da professionista da siglare.

Ed è comunque il caso di ricordare che lo scorso anno, con il medesimo contratto collettivo già in vigore, la firma di Mark Barron (la prima delle "matricole" scelte dai Bucs 2012) arrivò solamente il 21 luglio, impedendo al ragazzo di prendere parte ai primi giorni del training camp appositamente dedicato ai rookie.

Rimane dunque al momento un solo rookie da firmare, per i Bucs, tra quelli draftati un mese fa. Si tratta del QB Mike Glennon, il "pennellone" da North Carolina State che nei piani di coach Schiano - al di là delle parole di circostanza usate dal coach nei giorni scorsi.... - dovrebbe mettere un po' di sana pressione sul titolare del ruolo, Josh "the next franchise QB" Freeman.

giovedì 23 maggio 2013

Un rientro importante: Adrian Clayborn

Il DE Adrian Clayborn
La linea difensiva è ormai da troppe stagioni il punto forse più debole dei Tampa Bay Buccaneers. Pochi i sack messi a segno e insufficiente la pressione portata ai danni del QB avversario, e se si concedono interi minuti (o quasi), anche il QB più scarso riesce - a questi livelli - a trovare senza eccessive difficoltà il proprio bersaglio.

Dunque è da sottolineare davvero in maniera positiva il rientro a pieno servizio del DE Adrian Clayborn, reduce da un grave infortunio al ginocchio che gli ha fatto saltare quasi tutto il campionato 2012, dopo una stagione da rookie assai promettente.  

Forse Clayborn non diventerà mai un Pro Bowler ma l'impressione è che l'ex Iowa possa costruirsi una carriera tra i PRO solida e produttiva, sempre che - ovviamente - la salute lo assista...

Il ginocchio finito KO nella terza week del 2012 a Dallas adesso è guarito. E dalle colonne del Tampa Bay Times, coach Schiano elogia il lavoro svolto dal ragazzo, che ha "approfittato" del riposo forzato per presentarsi in perfetta forma ai primi camp di questa nuova stagione.

Ecco le parole dell'HC:
"Like Da'Quan did, when (Clayborn) was out with an injury that kept him from playing football, he took it as an opportunity to improve his entire body, not just rehab," Schiano said. "So, when I look at Adrian now that's a different-looking guy now than he was six to eight months ago. I think that's really going to pay dividends when he does get going."

Clayborn ha dunque recuperato quasi completamente, ed è più avanti, da questo punto di vista, rispetto agli altri "lungodegenti" quali Davin Joseph, Carl Nicks e Darrelle Revis e tra un paio di settimane il buon Adrian potrebbe già prendere parte in maniera piena agli allenamenti, insieme a tutti gli altri giocatori.

Dopo la partenza del miglior DE dei Bucs dello scorso anno, ossia Micheal Bennett, a Clayborn sarà chiesto di svolgere, insieme ai suoi compagni di reparto, un ruolo da protagonista. Sarà in grado la D-line di elevare il proprio rendimento, rispetto al 2012? Ecco la sua risposta.
"I think we made some strides last year," Clayborn said. "It (stinks) to lose Mike Bennett, but I think those guys made strides last year. Learning a new defense, being a year in, I know for myself, I feel like I know the defense a lot more and I know Bowers does. So I feel like we're going to make that next step."

Auguriamoci davvero una grande stagione, e libera da infortuni, per la nostra D-line e soprattutto per i due "end" Clayborn & Bowers, perché solamente una linea aggressiva e "cattiva" al punto giusto credo possa permettere a un team, nella NFL odierna, di fare strada e ottenere risultati importanti. E se i Bucs 2013 vogliono giocarsela fino in fondo con Falcons e Saints per contendersi la NFC South, proprio dalla D-line dovrà arrivare la spinta necessaria per limitare fenomeni del calibro di Ryan e Brees (senza dimenticarsi dei Panthers di un certo Cam Newton...). 

mercoledì 22 maggio 2013

Schiano: "We have a starting quarterback"

Josh Freeman, il QB starter dei Bucs
In questi giorni, caratterizzati dai primi OTA stagionali e dunque dai primi allenamenti in vista della nuova stagione sportiva, uno degli argomenti di cui più si sta parlando in casa Bucs è indubbiamente quello relativo al QB.

Ruolo in cui il titolare è Josh Freeman, ma vista la situazione particolare, con Josh che entra nell'ultimo anno di contratto e con il QB Mike Glennon scelto da Dominik e Schiano al terzo giro del recente draft, era necessario fare chiarezza sull'argomento "QB starter", e Greg Schiano ha provveduto a mettere qualche punto fermo.

Ecco a questo proposito alcune dichiarazioni rilasciate dall'HC dei Bucs, tratte dal Tampa Bay Times:
"We have our starting quarterback," Schiano said. "It's Josh Freeman. I'm not looking to find a new one."

In quanto al suo rapporto con "The next franchise QB", così Greg Schiano:
"Believe it or not, we have a good relationship," Schiano said. "I'm just trying to tell the truth. I believe in competition, and Josh is our starting quarterback. Maybe I shouldn't say anything. But Josh knows, and you guys know, and Mike Glennon knows. I don't think it bothers Josh. He knows this is his team."

E Josh Freeman cosa dice, circa il suo rapporto col Coach? Ecco le parole del QB:
"Coach and I have a great relationship," Freeman said. "I'm up there every week, talking about ball, about the team, about life."

In quanto ai suoi backup nel ruolo di QB, sempre dal Times, così Freeman:
"You want the best possible option behind you," Freeman said. "Dan (Orlovsky) is a great player, too. But obviously we wanted to grab a younger guy, too. Say, down the road, we're making a run and something happens to me. You want a guy who can come in and keep it going."

Mah, di sicuro credo ci sia solo una cosa, e cioè che la prossima sarà una stagione decisiva per la carriera di Freeman in NFL. Speriamo per lui, ma soprattutto per i Bucs, che i continui alti e bassi di rendimento a cui ci ha abituato Josh nei suoi primi quattro anni tra i PRO non si ripetano così spesso anche nel 2013... partite orribili come quelle disputate a Dallas o a New Orleans nella scorsa stagione, se dovessero ripetersi anche nel 2013 non so se non avranno conseguenze, per il ruolo di QB starter, al di là delle parole dolci che Schiano e Freeman si scambiano tramite la stampa (ma non dimentichiamo che adesso siamo in offseason, il bello deve ancora venire...).

sabato 18 maggio 2013

Cinque veterani sotto i riflettori

Il QB Josh Freeman, alla quinta stagione NFL
E' tempo di offseason, e di notizie particolarmente rilevanti provenienti dal pianeta NFL ce ne sono poche, al di là delle prime firme dei rookie draftati lo scorso mese di aprile e di qualche arresto per DUI o per uso di sostanze vietate (non di giocatori dei Bucs, per fortuna, almeno per ora!).

Nei giorni scorsi, Stephen Holder del Tampa Bay Times ha evidenziato i nomi di cinque giocatori dei Bucs per i quali sarà importante lavorare bene e molto, in questa off-season, dato che la stagione 2013 sarà per loro "decisiva".

Andiamo a vedere chi sono questi cinque giocatori, per i quali l'imminente stagione 2013 potrebbe essere l'anno della verità.

Josh Freeman, QB: Come sappiamo, Josh Freeman si accinge ad entrare nell'ultimo anno di contratto, dopodiché, terminato il 2013, diventerà free agent. Ma soprattutto, sottolineava Holder, sarà il secondo anno consecutivo in cui Freeman lavorerà con lo stesso OC, Mike Sullivan. E se nel 2012 le prestazioni di Josh - con molte luci ma anche con alcune ombre - potevano imputarsi ad un nuovo sistema e ad un nuovo OC, il 2013 sarà da questo punto di vista l'anno della verità per quello che doveva essere "The next franchise QB", e che in questa off-season dovrà lavorare sodo per perfezionare un sistema offensivo che però già conosce...niente più "alibi," per l'ex QB di Kansas State.

Luke Stocker, TE: Quest'anno non ci saranno più "scuse" nemmeno per Luke Stocker: il prodotto di Tennessee dovrà dimostrare - giunto alla terza stagione tra i PRO - di non essere un "bust" ma un giocatore solido in grado di ricoprire nel modo migliore un ruolo sempre più importante nella NFL moderna, quello del TE. E se nei primi due anni Stocker era "chiuso" da TE del calibro di Winslow prima e Clark poi, adesso il principale "antagonista" di Stocker per il ruolo di TE starter è Tom Crabtree, discreto giocatore ma non certo un fenomeno... e se Luke si terrà lontano dagli infortuni, altra caratteristica negativa di Stocker nelle sue prime due stagioni in NFL, chissà che il ragazzo da Tennessee non riesca finalmente a dimostrare di poter recitare un ruolo da protagonista, e non da sbiadito comprimario.

Da'Quan Bowers: Anche Bowers, un po' come nel caso di Stocker, dovrà per forza di cose produrre giocate di alto livello, visto che sarà lui il DE starter, in una linea difensiva che nel ruolo specifico di DE presenta davvero poca profondità. Fino ad ora, il vero Bowers non lo abbiamo mai visto, considerati i tanti guai fisici che ne hanno drasticamente limitato la carriera. Sempre che per "vero" si intenda il Bowers che al college era un giocatore dominante e che in NFL, soprattutto a causa dei citati problemi fisici, stiamo ancora aspettando di ammirare. E ammesso che il buon Da'Quan riesca a tenere la testa a posto, e - tanto per dire - non si faccia beccare nuovamente al check-in di un aeroporto con un revolver nel bagaglio a mano...

Gerald McCoy, DT: Dopo le prime due annate negative, nel suo terzo anno in NFL Gerald McCoy si è guadagnato un viaggio al Pro Bowl, dimostrando di essere forse non un campionissimo (sì, Warren Sapp era decisamente di un'altra categoria...) ma senz'altro un atleta importante e un giocatore in grado di fornire un rendimento di ottimo livello (infortuni permettendo). Ma anche per McCoy il 2013 sarà una stagione importante e decisiva, visto che riuscire a confermarsi ai più alti livelli è forse la cosa più difficile di tutte. E poi non ci sono dubbi, sul fatto che dovrà essere McCoy il leader ed il trascinatore di un reparto, la D-line, che al momento non sembra proprio uno dei punti di forza della squadra...

Dekoda Watson, LB: Anche a livello di LB la profondità è poca, a maggior ragione dopo aver perso per un grave infortunio uno dei titolari della scorsa stagione, Quincy Black. E dunque il 2013 potrebbe essere la stagione cruciale per un giocatore, Dekoda Watson, che nei suoi primi tre anni tra i PRO non si è visto molto, se non nello special team, ma che nella situazione attuale ha la possibilità di dimostrare tutto il suo valore nel suo vero ruolo di linebacker, per guadagnarsi, al fianco dei due indiscussi titolari Foster e David, il terzo posto da LB starter.

giovedì 16 maggio 2013

Un'altra firma di un rookie: è il turno di Spence

Il DT Akeem Spence
Continuano ad arrivare una dopo l'altra le firme dei rookie scelti da Dominik e Schiano. L'ultimo in ordine di tempo a siglare il suo contratto da PRO è il DT Akeem Spence, draftato al quarto giro (pick n. 100 overall) e con alle spalle una interessante carriera al college con Illinois.

Spence è il principale candidato a ricoprire il ruolo lasciato libero da Roy Miller, dunque potrebbe proprio essere il roookie scelto con la pick n. 100 a partire da starter al fianco di Gerald McCoy.

Da ricordare chei Bucs hanno fatto trade up di 12 posizioni per essere sicuri di scegliere proprio Spence, giocatore dal quale evidentemente ci si aspetta parecchio. Speriamo bene...

mercoledì 15 maggio 2013

Anche il DE Gholston sigla un quadriennale

Il DE William Gholston
Dopo le firme di Steven Means e Mike James, ecco arrivare anche la firma di William Gholston, il DE rookie da Michigan State, draftato dai Bucs al quarto giro (pick n. 142 overall).

Gholston, a cui non manca il fisico (come si può intuire anche dalla foto qui a lato) è un giocatore molto versatile, visto che può allinearsi da "end" sia dal lato sinistro che da quello destro della linea difensiva.

Si spera che il ragazzo possa entrare da subito nelle rotazioni della D-line; chiaramente non possiamo aspettarci da un esordiente giocate fenomenali, l'auspicio è comunque che anche Gholston possa portare un qualche contributo ad un reparto, la D-line, che al momento non sembra costituire proprio uno dei punti di forza del team...

martedì 14 maggio 2013

Firmati i primi due rookie: Means e James

Il DE Steven Means e il RB Mike James
Sono arrivate le prime firme da parte di alcuni dei rookie draftati lo scorso aprile. Si tratta del DE Steven Means e del RB Mike James, le prime tra le matricole a siglare il contratto che li legherà a Tampa Bay per le prossime stagioni.

Non dovrebbero esserci comunque sorprese anche per le firme degli altri rookie (Banks, Glennon, Spence, Gholston), visto che il contratto collettivo attualmente in vigore, che prevede cifre precise a seconda del round in cui il giocatore sia stato draftato, esclude in pratica che si possano ripetere situazioni di "holdout" da parte di un rookie.

Per la cronaca, fu Trent Dilfer - nell'ormai lontano 1994 - l'ultimo rookie dei Bucs a saltare una parte rilevante del training camp proprio per problemi legati alla firma del contratto.

A proposito di firme, secondo il Tampa Tribune potrebbe arrivare prima dell'inizio del training camp l'estensione contrattuale per il WR Mike Williams. Come noto, Williams diventerà free agent al termine della stagione 2013 (così come Josh Freeman) e riconfermarlo ora - possibilmente a cifre ragionevoli - sarebbe davvero un bel colpo, considerato che Williams ha dimostrato in queste tre stagioni a Tampa di valere ben più della pick n.101 overall (quarto giro) con cui venne scelto nel 2010. Inoltre, uscito dal college con la fama di "testa calda", Miike Williams sino ad ora ha mantenuto un comportamento pressoché irreprensibile, facendosi notare solo per le ottime giocate sul campo di gioco. 

sabato 11 maggio 2013

Cosa fanno oggi gli "eroi" del Super Bowl n.37?

Il numero di SI relativo al SB n.37
Ronde Barber, fino a pochi giorni fa, era un po' "l'ultimo dei Mohicani", e cioè  il solo giocatore ancora in attività tra gli "eroi" che il 26 gennaio 2003 conquistarono il primo (ed unico) Vince Lombardi Trophy nella storia dei Tampa Bay Buccaneers.

Ma che cosa fanno oggi e dove sono finiti i membri di quella mitica squadra? Il Tampa Bay Times ha cercato di rispondere al quesito, relativamente ai principali protagonisti dei fantastici Bucs 2002/03.

Cominciamo dal coaching staff:

Jon Gruden, Head Coach: "Chucky" lavora in televisione come analista per ESPN ed in particolare commenta le partite del Monday Night Football.

Monte Kiffin, Defensive Coordinator: Il "guru" della imperforabile difesa di quei Buccaneers è appena tornato (alla non tenerissima età di 73 anni) in NFL: dalla prossima stagione Kiffin ricoprirà infatti il ruolo di DC per i Dallas Cowboys.

Passiamo ai giocatori dell'attacco, iniziando dal QB:

Brad Johnson, QB: è assistente allenatore presso una high-school di Bogart (Georgia), la Prince Avenue Christian. A proposito di Brad Johnson, segnalo un interessante articolo (questo è il LINK), circa le conseguenze (durissime, da un punto di vista fisico) di una carriera di football tra i PRO...

Mike Alstott, FB: il grande "A-Train" ha da poco iniziato la carriera di allenatore. Oggi è Head Coach di una High School a St. Petersburg, i Northside Christian Mustangs.

Keyshawn Johnson, WR: il talentuoso quanto problematico Keyshawn fa parte degli analisti di ESPN, lo stesso network in cui lavora Jon Gruden (epici, ai tempi, gli scontri tra KJ e HC).

Joe Jurevicius, WR: oggi il WR di origine lituana vive e lavora a Cleveland, è uscito dal mondo dal mondo del football ed è diventato un vero e proprio "businessman".

Keenan McCardell, WR: è invece rimasto nell'ambiente Keenan McCardell, il cui ultimo impiego è stato quello di WR coach per i Washington Redskins, sino al gennaio 2012.

Per finire, ecco i membri della difesa, partendo da un Hall of Famer, Warren Sapp #99:

Warren Sapp, DT: QB Killa è analista di NFL Network, e per lui si prospetta un 2013 ricco di importanti riconoscimenti: prima (in agosto) l'ingresso nella Hall of Fame di Canton, e poi (a novembre) quello nel Ring of Honor dei Bucs, insieme al ritiro della jersey #99.

Derrick Brooks, LB: se Sapp è già Hall of Famer, Brooks sarà "eleggibile" per entrare a Canton a partire dal prossimo anno, chissà che il #55 non raggiunga presto proprio il #99... oggi Brooks è co-proprietario e presidente dei Tampa Bay Storm, una squadra della Arena Football League.

Shelton Quarles, LB: Quarles è rimasto presso i Buccaneers, dove ricopre oggi il ruolo di "Coordinator of pro scouting", in pratica è responsabile della attività di "scouting" degli avversari dei Bucs ma si occupa anche di workouts" di giocatori, valutazione di free agents e trade.

Simeon Rice, DE: Terminata la carriera nel football, Rice è passato dallo sport allo spettacolo, creando una propria casa discografica, la "Lucid Dream Entertainment" e occupandosi anche di film dirigendo nel 2011 la pellicola "When I Was King".

John Lynch, S: l'ex safety da Stanford è oggi apprezzato analista di FOX sports e non è raro sentire i suoi commenti proprio durante le partite dei Bucs, spesso affidategli dal Network che segue da vicino la NFC, la conference di Tampa Bay.

Dexter Jackson, S: e l'MVP a sorpresa del Super Bowl n. 37 che fine ha fatto? Sposato e con quattro figlie, Jackson svolge una attività decisamente "nobile", visto che lavora per una organizzazione non-profit di Tampa, la "Mental Health Caree", che si occupa di fornire assistenza a bambini alle prese con gravi problemi.

E - in conclusione - che dire di un certo Ronde Barber, CB? Beh, fino a ieri giocava (ancora benissimo) a football, chissà dove rivedremo l'ex #20, se su una sideline nei panni di allenatore o in un box televisivo come analista o commentatore...

Ad ogni modo, in bocca al lupo a tutti i vecchi "eroi" del 2003, chi può dire se e quando i Buccaneers avranno nuovamente uno squadrone ai livelli della "Invencible Armada" di dieci anni fa.... ah, che nostalgia! ;-)

giovedì 9 maggio 2013

Barber ha deciso: addio al football!

Ronde Barber si ritira... ciao e grazie di tutto, Campione!
Alla fine, Ronde Barber ha deciso: e dopo 16 stagioni, tutte trascorse indossando e onorando un'unica maglia - quella dei Tampa Bay Buccaneers - si ritra dal football.

La notizia era nell'aria, considerato che i Bucs avevano rinforzato in maniera particolare - tra free agency e draft - proprio il reparto dei Defensive Backs, ossia quello di cui per sedici anni Ronde Babrer era stato un punto fermo, prima come cornerback e poi, l'anno scorso, nell'inedita per lui posizione di safety. E francamente era difficile pensare che Barber avrebbe potuto accettare un ruolo marginale di "panchinaro", seppur di lusso.

"I've had a better run than I ever could've dreamed of having,"

Con questa breve quanto eloquente frase l'ultimo dei campioni che il 26 gennaio 2003, in quella magica notte di San Diego, issarono i Buccaneers sul tetto del mondo ha comunicato la sua intenzone di appendere casco e paraspalle al chiodo dopo tanti anni trascorsi, è proprio il caso di dirlo, sempre con il coltello tra i denti.

Ronde Barber è stato, molto semplicemente, il miglior cornerback nella quasi quarantennale storia dei Bucs. Scelto al terzo giro del draft 1997 (pick n.66), il prodotto dei Virginia Cavaliers trascorse la sua prima stagione in NFL, quella da rookie, per lo più sulla sideline. Le 15 successive annate, invece, hanno visto Barber protagonista sempre e solo sul campo, ed è proprio di Ronde una delle giocate più importanti nella storia del team; come dimenticare quell'intercetto (riportato in endzone) ai danni di Donovan McNabb nella finale di conference vinta contro gli Eagles, giocata decisiva per consentire ai Bucs di volare a San Diego e di andare così a prendersi il Vince Lombardi Trophy...

Cos'altro aggiungere... dispiace sempre quando una Leggenda del calibro di Ronde Barber decide di ritirarsi, ma credo che il mitico #20 abbia preso la decisione giusta al momento giusto. A 38 anni compiuti, Barber avrebbe avuto poco spazio nella nuova squadra costruita da Dominik e Schiano, e dunque meglio ritirarsi adesso, dopo l'ennesimo campionato vissuto da protagonista, piuttosto che ritagliarsi un ruolo da comparsa nei Bucs del 2013.

Il suo compagno di squadra Jeremy Zuttah, via-twitter, lo saluta così:
"Thankful over these past 5 years of my career to play with the great Ronde Barber! Was privileged to have my locker next to an LEGEND!"

E dal sito ufficiale dei Bucs, ecco qualche cifra, tanto per capire di che giocatore stiamo parlando...
- Recording 47 interceptions and 28 sacks in his career, making him the only player in NFL history with at least 40 picks and 25 sacks;
- Amassing more sacks than any other cornerback in league history as well as the 16th most interception return yards;
- Making 200 of his 232 career starts consecutively at cornerback, the longest such streak by any cornerback in NFL history;
- Became the only defensive back since the 1970 AFL-NFL merger to start each one of his team's games for 12 consecutive seasons;
- Earning five trips to the Pro Bowl and five Associated Press All-Pro selections, three first-team and two second-team;
- Scoring a remarkable 14 non-offensive touchdowns (plus a 15th in the playoffs), the fourth-best total in NFL history behind only Deion Sanders, Devin Hester and Rod Woodson;
- Being named to the NFL's All-Decade Team for the 2000s;
- Winning nine NFC Player of the Week Awards (plus one in the postseason), the most in franchise history;
- Being a key part of 11 top-10 defenses and three number one-ranked pass defenses; and, of course…
- Helping lead the 2002 Buccaneers to the first Super Bowl championship in franchise history.

Ciao Campione e grazie, davvero di cuore, di tutto...

mercoledì 8 maggio 2013

2013, stagione cruciale per Da'Quan Bowers

Il DE Da'Quan Bowers in azione
La prossima stagione sarà probabilmente quella decisiva per la carriera di un giocatore dei Bucs che, dopo due annate trascorse più in infermeria che in campo, dovrà ora dimostrare tutto il suo (elevatissimo, sulla carta) potenziale: il DE D'Quan Bowers.

Entrato in NFL nel 2011, Bowers venne scelto dai Bucs "solamente" al secondo giro, con la pick n. 51 overall. Dico "solamente" perché fino a poche settimane prima del draft Bowers era ritenuto da quasi tutti gli esperti e gli analisti una scelta sicura all'interno delle "top five" del primo giro.

E invece, un serio problema al ginocchio tale da mettere in forse la possibilità che il ragazzo potesse avere una carriera tra i PRO, fecero scivolare Bowers sempre più in basso, sino a quando i Bucs decisero di scommettere una scelta del secondo giro sul prodotto dei Clemson Tigers.

Nalla prima stagione in NFL, Bowers vide il campo abbastanza raramente, alle prese con la riabilitazione dall'infortunio al ginocchio, mostrando però interessanti lampi di classe. Poi, un'altra tremenda mazzata: nel corso dell'offseason 2012 Bowers si ruppe il tendine d'Achille, infortunio molto grave che si riteneva avrebbe impedito a Bowers di scendere in campo nel corso del suo secondo anno da professionista. Sbagliato, visto che Da'Quan riuscì a recuperare a tempo di record e a giocare in maniera abbastanza continuativa nel corso della seconda parte del 2012.

E adesso, nel 2013, ecco prospettarsi per Bowers il ruolo di DE starer, al posto di quel Michael Bennett trasferitosi a Seattle durante la free agency. Senza dimenticare che Bowers ha seriamente corso il rischio di vedere le partite del prossimo campionato NFL direttamente dalla cella di un carcere, visto che lo scorso febbraio il buon Da'Quan riuscì nella non facile impresa di farsi cogliere in flagrante - per una banale quanto gravissima disattenzione - con un'arma da fuoco in valigia all'aeroporto La Guardia di New York...

Nella giornate di ieri, Bowers ha rilasciato alla stampa pensieri e parole su passato, presente e futuro. Per iniziare, tratta dal Tampa Bay Times, ecco una dichiarazione di intenti relativa alla prossima stagione:
“It’s not only injuries, but (my) play. I haven’t been the dominant player that I know I can be, I have a lot of potential to be one of the best and the elite at what (I) do, and I haven’t shown that at this level yet. (It was) injuries and not understanding what was going on. It takes time to mature at this level. I think my maturation process is going on now and a lot of it has already passed. So I’m just looking for an opportunity now.”

Circa il "pasticciaccio" combinato al La Guardia, Bowers si cosparge il capo di cenere e chiede umilmente scusa a tutti quanti:
"Right decision or not, it was a mistake,” he said. “There is no right way to make a mistake. I just apologize to the fans and the organization that I put in that (position). I apologize to my family. . . That’s not what I’m about. That’s not the type of person that I am. I appreciate Mark (Dominik) and the Glazers and Coach (Greg) Schiano for being with me through this whole situation.”

Venendo alla prossima stagione, Bowers ritiene che il suo recupero a tempo di record dall'infortunio al tendine d'Achille abbia convinto Schiano e il coaching staff a puntare su di lui per la prossima stagione, affidandogli il ruolo di DE starter:
“I just think it was determination,” he said. “Tearing an Achilles and making a return to the field in October is a big move. It wasn’t done overnight and it wasn’t easy. I had great trainers and I had a great support team with Coach Schiano and Mark Dominik the rest of the staff". “They put faith in me and they told me to just work my way back and they trusted in me. And now they’re trusting in me again and it’s my job to prove their decision is a good decision.”

Riuscirà Bowers a dimostrare, al terzo anno di NFL , di essere il campione che all'unanimità si riteneva fosse ai tempi di Clemson? Auguriamoci che sia così e soprattutto speriamo che lui e Clayborn, l'altro DE starter anch'egli reduce da un grave infortunio, siano assistiti nel 2013 finalmente da una salute più che ottima, considerando che la linea difensiva dei Bucs non può permettersi di rinunciare in pratica agli unici due DE affidabili della squadra. Certamente con la speranza che i rookie Gholston e Means, i due Defensive End arrivati a Tampa via-draft, si possano rivelare due piacevoli sorprese, ma è chiaro che dovranno essere Bowers e Clayborn i due principali "cacciatori" di QB avversari, nella prossima ed imminente stagione 2013...

martedì 7 maggio 2013

Terminato il mini camp, firmati 5 giocatori

Il WR Chris Denton
Il mini camp dei rookie, svoltosi nello scorso week-end a One Buc Place, si è chiuso con la firma di 5 giocatori da parte dei Bucs. Per fare spazio ai nuovi arrivi sono stati rilasciati altrettanti giocatori.

Queste le nuove acquisizioni:

- WR, Jheranie Boyd, North Carolina (R)
- WR, Chris Denton, Mount Union (R)
- T, Jace Daniels, Northern Michigan (R)
- LB, Ka'lial Glaud, Rutgers (R)
- DT, Andre Neblett, Temple

 Quattro i rookie messi sotto contratto, a cui si aggiunge un giocatore che ha già esperienze in NFL con i Carolina Panthers e cioè il DT Andre Nebitt. Tra i rookie, da segnalare l'"immancabile" giocatore proveniente da Rutgers: si tratta dle LB Glaud, firmato insieme ad un paio di ricevitori (Denton e Boyd) e ad un uomo di linea (il Tackle Daniels).

Questi invece i giocatori tagliati da Tampa Bay per fare spazio ai nuovi arrivi:

- DT, Richard Clebert
- WR, D.J. Monroe
- RB, Akeem Shavers
- G, Roger Allen
- DE, George Selvie

Tra i "tagli" segnalerei quello del DE Geroge Selvie, 26enne prodotto di USF con esperienze in NFL a St. Louis, Carolina e Jacksonville. Arrivato a Tampa nel corso della free agency, si sperava che il ragazzo fosse in grado di fornire un qualche utile contributo alla linea difensiva. Speranza vana, a quanto pare, visto che l'esperienza di Selvie in maglia Bucs è praticamente terminata ancora prima di cominciare...

lunedì 6 maggio 2013

La grande occasione di Evan Landi

Il TE Evan Landi
Uno dei giocatori maggiormente osservati nel corso del mini-camp dei rookie che si è svolto a One Buc Place durante lo scorso week-end, è stato il TE Evan Landi.

Ma perchè proprio Landi, un "undrafted" rookie, è da ritenersi un "osservato speciale"?

I motivi sono parecchi: in primo luogo il ragazzo gioca nel ruolo di TE, che come è noto è uno di quelli in cui i Bucs sono meno "coperti", in particolare dopo la mancata riconferma del miglior TE dei Bucs 2012, Dallas Clark.

E poi Landi è un "ragazzo di casa", per così dire. Originario della Florida, Landi ha studiato a USF (University of South Florida) la cui squadra di football (Bulls) gioca proprio al Raymond James Stadium di Tampa le proprie partite casalinghe. 

Ancora: Evan Landi ha un "legame" particolare con coach Schiano, che lo conosce dai tempi in cui Landi partecipava ai camp estivi tenuti proprio dall'allora allenatore dei Rutgers Scarlet Knights. E una volta che Landi divenne un giocatore dei Bulls di USF, Schiano si ritrovò quello che era stato un suo allievo come avversario, nei frequenti incontri a livello di college football tra USF e Rutgers.

Dal Tampa Bay Times, ecco le parole di Greg Schiano a proposito del suo rapporto con Evan Landi:
"I go way back with Evan," Schiano said Saturday. "I was always a fan of his. We used to play against him. He kind of does everything, did everything for (USF). Now he's settling into one deal, and I think he's got potential. He's got to learn the stuff and see how he can compete with the guys on the roster, but he's going to get a shot."

Dunque Landi avrà la possibilità di dimostrare il suo valore anche a livello NFL, e Schiano pare intenzionato a dare al ragazzo la "grande occasione" per diventare un giocatore professionista. Occasione che Landi intende sfruttare fino in fondo; ecco le sue parole, sempre tratte dal Times:
"It's a dream come true," Landi said. "When (Schiano) gave me the opportunity with the Tampa Bay Bucs, it was the best fit for me". "I'm just going to compete as hard as I can, try to learn the system and then watch the older guys and veterans". "Coach Schiano had mentioned, right now we're on an NFL team," Landi said., "Just to be able to say that is a great accomplishment."

Speriamo che questo ragazzo dal cognome italianissimo riesca a coronare il suo sogno. La strada, da undrafted a giocatore professionista, è molto lunga e davvero assai complicata, ma chissà che Landi non riesca a seguire il medesimo percorso di Leonard Johnson, che lo scorso anno approdò a Tampa come undrafted rookie per poi terminare la stagione da titolare...  good luck, Evan!

domenica 5 maggio 2013

Il CB Banks, un "rookie" che sembra un "veterano"

Il CB Johnthan Banks
E' tempo di mini-camp a One Buc Place. In questo fine settimana, infatti, i rookie dei Tampa Bay Buccaneers si stanno allenando agli ordini di Schiano e del coaching staff.

Ed è anche l'occasione, per i media di Tampa, di conoscere da vicino i rookie più "importanti", tra gli oltre 80 giocatori esordienti presenti al mini-camp, e cioè quelli scelti nel draft della scorsa settimana.

Naturalmente dei tanti giocatori in azione in questi giorni a One Buc Place, ben pochi - oltre a quelli draftati direttamente - indosseranno nel campionato 2013 una divisa Red and Pewter. Ma si tratta comunque di un'occasione importante per tanti ragazzi in cerca di affermazione nel difficile mondo del football PRO, una realtà che per la stragrande maggioranza di loro resterà un sogno impossibile da realizzare.

Chi invece ha già un posto sicuro nel roster dei 53 dei Tampa Bay Buccaneers edizione 2013 è il primo dei rookie draftato dai Bucs, e cioè il CB Johnthan Banks (secondo giro, pick n. 43 overall).

Stephen Holder, del Tampa Bay Times, ha dedicato a questo giocatore un interessante approfondimento, e dal suo articolo Johnthan Banks appare come un ragazzo molto "maturo" per la sua età, di fatto un "rookie" ma in realtà quasi già un "veterano" nei modi e nel comportamento.

In sisntesi, scrive Holder:
"Johnthan Banks, from every indication, is a man."
"Uomo" dunque e non "ragazzo".... nonostante i soli 23 anni, Banks è infatti già padre di famiglia (ha un figlio di quasi due anni), e il suo atteggiamento, continua Holder, non è quello del "classico" rookie un po' sbruffone e irriverente bensì di un a persona molto matura, forse anche perchè la vita, fin ad ora, non è stata sempre facilissima per il giovane-vecchio ragazzo da Mississippi State...

Questo atteggiamento "maturo" ovviamente non poteva lasciare indifferente coach Schiano, sempre molto attento anche all'aspetto etico, oltre che a quello tecnico, dei suoi giocatori. Così il coach:
"I think his maturity is probably more advanced than a lot of guys his age," Bucs coach Greg Schiano said. "He has his own family. He's played a ton of football. So football-wise, he's mature as well. He's a guy that I really felt fit exactly what we were looking for as a player and a person." 

La moglie di Banks, Mallory, rincara la dose:
"Johnthan is so strong and so dedicated," said his wife and high school sweetheart. "And he's very loving. He loves (son) K.J. to death.". "I really believe he'll always be the same person," Mallory said. "He never had much growing up. And I don't think he'll change because what he went through makes him who he is."

La vita, si diceva, non è stata facile per Banks. Allevato dai nonni paterni, a soli 12 perse il padre in un incidente automobilistico, dopo essere stato in pratica abbandonato dalla madre subito dopo la nascita. Un "pretty hard background", lo definisce lo stesso Banks:
"I come from a pretty hard background," Banks said. "But my grandmother raised me in the church, so I'm a Christian. I always try to keep a smile on my face. I'm always willing to help others. God is No. 1 in my life. I have a son, and I have a wife. And they mean a lot to me and are very special". "Growing up as a kid, I didn't have a lot. So I always said if I ever had a kid and a wife, I was going to make their life as easy as possible so they didn't have to struggle like I did."

Divenuto padre in giovanissima età, Banks ha continuato a dedicarsi al football con risultati sempre migliori, arrivando a vincere il Jim Thorpe award, prestigioso riconoscimento attribuito al miglior defensive back del college football. I buoni propositi di Johnthan Banks? Eccoli:
"Being mature and having responsibility," Banks said, "I think it even makes my game better; being willing to put the time in and work in that it takes to be a good football player."

In bocca al lupo al nuovo #27 dei Bucs, giovane anagraficamente, dotato di talento e classe ma già un veterano in quanto a maturità e atteggiamento... in sostanza, il giocatore ideale per coach Greg Schiano!

sabato 4 maggio 2013

Numeri di maglia: a Revis il 24, per Barron il 23

Darrelle Revis giocherà con il "suo" numero, il #24 (a Barron il #23)
Nel corso del 2012 il numero #24 è stato indossato dall'allora rookie Mark Barron; questo numero ha però un significato particolare per il CB Darrelle Revis, che lo aveva indossato sin dal suo esordio in NFL e che non aveva alcuna intenzione di privarsene. E dunque, come ci segnala il sito ufficiale dei Bucs, in pratica Revis ha... "acquistato" il diritto a vestire il #24 direttamente dal suo compagno di squadra!

I "termini dell'accordo" tra i due giocatori (cioè quanti dollari Revis ha dovuto sborsare per ottenere l'agognato numerello) non sono stati resi noti, ma è comunque ufficiale che nel 2013 sarà Revis a giocare con il #24, mentre Barron ripiegherà sul #23. E il CB Myron Lewis, fino a ieri "proprietario" proprio del #23, per la prossima stagione indosserà invece la maglia numero #31.

Rimaniamo in argomento "numeri di maglia": sono stati resi noti quelli assegnati ai rookie draftati la scorsa settimana. Al QB Glennon il numero che fu di Steve Young e Brian Griese (#8). Per il CB Johntan Banks ci sarà la maglia #27, che eravamo abituati a vedere indossata da un RB (Blount), percorso opposto per il #25, da oggi del RB Mike James e fino a ieri di un CB (Aqib Talib). Di seguito, ecco l'elenco completo dei numeri assegnati ai rookie:

- #8 QB Mike Glennon
- #27 CB Johnthan Banks
- #25 RB Mike James
- #92 DE William Gholston
- #96 DE Steven Means
- #97 DT Akeem Spence

venerdì 3 maggio 2013

Situazione TE, Clark non tornerà a Tampa

Il TE Dallas Clark
Uno dei ruoli in cui Tampa Bay sembra essere maggiormente scoperta, dopo free agency e draft, è quello del tight-end. Il miglior TE su cui i Bucs hanno potuto contare nel 2012, il veteranissimo Dallas Clark, è free agent e, stando a quanto dichiarato dal GM Mark Domiink, non c'è nessuna possibilità di rivederlo a Tampa anche nella prossima stagione.

Così Dominik, circa il futuro del TE #44:
"Dallas is a free agent. You know, I haven’t talked to his agent – we talked after the season and it sounds like that is going in a different direction." 

Niente più Clark, dunque; e parole di grande fiducia (nè poteva essere diversamente...) da parte del GM a proposito di Tom Crabtree, il TE ex Green Bay Packers acquisito dai Bucs nel corso della FA:
"When Tom Crabtree did not get tendered, we were aggressive with his agent in trying to get him on the team. We see what you see: an aggressive blocker who is untapped down the field. I think he is going to be able to do both. We are excited about the uses of a dual guy who can detach a little bit and go “H” and even some stuff in the backfield."

Dominik spende parole importanti anche per gli altri TE a roster:
"We have a couple of guys that we like and want to see develop. We picked up the other Zach Miller. We have some young guys, [Danny] Noble and Evan Landi, excited to see how they go through."

E' chiaro che bisognerà poi vedere se (finalmente) quello che nel 2013 dovrebbe essere il TE starter, ossia Luke Stocker, inizierà finalmente a giocare come ci si aspetterebbe da un giocatore scelto nel draft del 2011 con la pick n.104 overall e per acquisire il quale i Bucs fecero una trade-up, che sinora non ha però dato frutti particolarmente utili, visto il rendimento poco più che mediocre fornito da Stocker nei suoi primi due anni in NFL.

A proposito di TE, da segnalare che Drake Dunsmore, draftato lo scorso anno dai Bucs al settimo giro, ha annunciato il suo ritiro dal football. Stessa decisione ha preso anche il kicker Nate Keading, che Tampa Bay aveva firmato per creare un minimo di competizione con l'indiscusso titolare del ruolo, Connor Barth. Infine, da segnalare una ulteriore "sforbiciata" al roster in seguito al taglio di tre giocatori, il DT Corey Irvin, l'OL Derek Hardman e il DB James Rogers.

giovedì 2 maggio 2013

Warren Sapp: Ring of Honor e maglia ritirata!

Warren Sapp, l'indimenticabile "QB Killa", ieri e oggi!
La seconda metà del 2013 sarà ricca di importanti riconoscimenti e prestigiosi tributi, per quello che è stato uno dei più grandi giocatori di sempre ad avere indossato l'uniforme dei Tampa Bay Buccaneers: il DT #99 Warren Sapp.

Nel mese di agosto Sapp entrerà nella Hall of Fame di Canton, l'onore massimo a cui possa aspirare un giocatore di football. Ed è stata ufficializzata oggi la notizia che anche i Bucs celebreranno nel corso del 2013 uno dei loro più importanti campioni; sarà proprio "QB Killa", infatti, il prossimo "Grande Bucaniere" a venire introdotto nel "Ring of Honor" di Tampa Bay, e ad avere il suo nome inciso sugli spalti del Raymond James Stadium ad imperitura memoria.

A partire dal 2009, Tampa Bay ha inserito nel proprio "RoH" illustri rappresentanti del passato, come coach John McKay, il DT Lee Roy Selmon, il TE Jimmie Giles e l'OT Paul Gruber. Quest'anno è il turno di Warren Sapp, ed il match in cui il #99 verrà introdotto nel Ring of Honor sarà il derby della Florida tra Buccaneers e Dolphins, un Monday Night che avrà luogo il prossimo 11 novembre.

Ma se era noto da qualche giorno che sarebbe stato Sapp il prescelto ad essere introdotto nel Roh, oggi c'è stata comunque una sorpresa importante: Bryan Glazer ha annunciato che in occasione della cerimonia sarà ritirato per sempre il numero 99: nessun altro giocatore dei Bucs indosserà mai più una jersey con quel numero, e Warren Sapp diventa così il secondo fuoriclasse di Tampa Bay - dopo il leggendario #63 Lee Roy Selmon - ad avere la propria maglia ritirata. 
 
Davvero un giocatore "mitico", Warren Sapp, guascone  e forse un po' sopra le righe fuori dal campo, ma comunque sempre genuino e sanguigno, davvero un personaggio unico. E sul rettangolo di gioco, il #99 è stato forse il più grande di tutti, di quel gruppo di fantastici campioni che condussero Tampa Bay sul tetto del mondo, l'indimenticabile notte del 26 gennaio 2003...

mercoledì 1 maggio 2013

Che draft è stato? Parola agli "esperti"

Mike Glennon, il QB scelto al terzo giro
Che draft è stato quello dei Tampa Bay Buccaneers? La squadra di Greg Schiano esce rinforzata - e se sì, quanto - dopo l'arrivo in Florida dei sei giocatori scelti dal duo HC-GM?

Il sito ufficiale Buccaners.com ha raccolto i pareri di vari esperti, e cioè degli analisti dei principali network che oltreoceano si occupano di football; di seguito, ecco una "sintesi" delle loro opinioni sul draft dei Bucs.

Cominciamo dalla stampa locale, e cioè da Ira Kaufman del Tampa Tribune. Ricordato che la scala di giudizio americana va da un massimo di "A" (voto ottimo) a un minimo di "F" (voto pessimo), la valutazione del draft dei Bucs da parte di Kaufman  è stata generosa, avendo assegnato un "B-" al lavoro di Dominik e Schiano.

Gli analisti di FOX Sports sono stati di manica ancora più larga nelle loro valutazioni: addirittura "A" da parte di Jen Floyd Engle e Peter Schrager (quest'ultimo entusiasta della trade che ha portato Revis in Florida e della scelta del CB Banks al secondo giro) e un comunque più che lusinghiero "B" da parte di Alex Marvez.

Interessante l'analisi di Pete Prisco, di CBS Sports, circa l'efficacia di queste valutazioni, che di solito fanno arrabbiare i tifosi e che bisognerebbe fare almeno dopo tre anni, cioè dopo avere visto con una certa continuità i giocatori in questione su un campo da football NFL:
"Is there anything that infuriates people more than draft-day grades? Get prepared to get angry again. I truly don’t think you can grade drafts for three years, but we all do it right away, which does two things. It angers the fans. And it angers the teams. So what? You might not like these grades, but I’ll give them anyway. I love doing them, and then wait three years to see how wrong we all were — teams included."
Ad ogni modo, Prisco valuta il draft di Tampa Bay con una "B", evidenziando in particolare la scelta del DT Akeem Spence, a proposito del quale così scrive:
“Best pick: Fourth-round defensive tackle Akeem Spence can step in and start next to Gerald McCoy. They stole him in the fourth round.”

Chris Burke di SI.com è invece una delle poche voci critiche: il suo giudizio è riassumibile in una non entusiasmante "C". Buona la trade con i Jets per arrivare a Revis, secondo l'opinione di Burke, assai meno convincenti invece le varie chiamate nel corso del draft, in particolare quella del QB Mike Glennon (e come dargli torto....).

Sul sito NFL.com erano invece gli stessi tifosi a valutare l'operato dei rispettivi GM; evidentemente soddisfatti quelli dei Bucs, che hanno premiato con una "B" il lavoro di Mark Dominik. Il "draft guru" Mike Mayock, sempre su NFL.com, si è espresso così sul CB Johnthan Banks:
“He fits. He fits exactly what they do, and the fact he ran 4.55 doesn’t really bother me. He’s a press corner. I don’t know if he’s got vertical skills, but he’s so long and disruptive. He fits what today’s NFL’s turning into on the edge.”

Su Yahoo.com sports è invece presente il giudizio più entusiasta; Jason Cole premia i Bucs con un "A-", rimanendo anch'egli perplesso in pratica solo dalla chiamata di Glennon. Queste le sue parole:
“My opinion is pretty obvious, and I give Tampa Bay a bit more credit for taking [Johnthan] Banks to add even more to a secondary that has to deal with some talented offenses in the NFC South,” writes Cole. “While Glennon is a questionable pick in the third round, Spence and Gholston have an immediate chance to play right away because of the free-agent departures of Roy Miller and Michael Bennett.”

Infine, ESPN: Mel Kiper giudica da "B" il draft di Tampa Bay, sintetizzando così:
“If Revis is Revis, we’re all happy,” writes Kiper.  “After that, I thought they just did OK.”

Bene, questi erano gli illustri pareri di analisti ed esperti.... a mio avviso il giudizio sul draft dei Bucs oscilla intorno a una "C", di sicuro l'entusiasmo sarebbe stato maggiore - almeno da parte mia - se una scelta importante come quella del terzo giro, quando sarebbe stato ancora possibile trovare ottimi giocatori  nei ruoli di TE o di OT,  non fosse stata utilizzata per arrivare al QB Mike "pennellone" Glennon. Senza dimenticare la mossa peggiore di tutto il nostro draft, ossia il "regalo" di Blount ai Patriots... anche perché il sostituto di Blount - il RB Mike James -  lo avremmo trovato disponibile comunque, anche senza la trade up con Minnesota che ci è costata la settima scelta che i Pats ci avevano girato in cambio di LeGarrette (non considero Jeff Demps, visto che non sappiamo se nel 2013 costui giocherà a football o si dedicherà all'atletica...). 

Tutto questo, ricordando che il buon Pete Prisco ha comunque ragione: giudicare i rookie subito dopo il draft, dunque con il senno di prima e senza nemmeno averli visti giocare uno snap tra i PRO, è più un atto di fede che una valutazione dotata di un qualche fondamento...