mercoledì 30 novembre 2016

Firmato Wright (S), tagliati James (RB) e Murphy (WR)

In vista dello sprint finale, che vede i Bucs ancora in corsa per un posto ai playoff (e chi l'avrebbe mai detto, dopo la debacle casalinga con Atlanta nel thursday night del 3 novembre!) ci sono da registrare alcuni movimenti a livello di roster.

E' stata firmata la safety Major Wright, una vecchia conoscenza, dato che Wright ha disputato con Tampa Bay le stagioni 2014 e 2015, prima di venire tagliato a fine agosto 2016, in pratica alla viglia del'attuale campionato.

Wright, lo conosciamo bene, non è certo un fuoriclasse, ma dà comunque profondità al reparto della secondaria, anche considerando che Chris Conte è uscito un po' "ammaccato" dal match con Seattle. 

Per fare spazio nel roster a Wright è stato tagliato il RB Mike James, dato che l'emergenza che aveva colpito il settore dei RB sta rientrando; Doug Martin è infatti recuperato al 100%, e alle sue spalle, oltre a Peyton Barber, dovrebbe a breve essere disponibile anche Jacquizz Rodgers, che aveva sostituto nel migliore dei modi proprio Martin, e probabilmente anche Charles Sims, che potrenbbe essere "riattivato" dalla IR.

Da segnalare un ulteriore movimento in uscita, dato che il WR Louis Murphy è stato tagliato dalla reserve/physically unable to perform list. Inserito ad inizio stagione stagione nella PUP list per i postumi di di un grave infortunio al ginocchio rimediato nel 2015, si auspicava di recuperare Wright nel corso del 2016, speranza resa vana dai problemi fisici, non risolti, di questo interessante WR. 

lunedì 28 novembre 2016

I Bucs hanno imparato a vincere, contro Seattle terza W consecutiva!

Vittoria importante e meritata per i Bucs, che con la W di questa sera arrivano ad un record di 6-5 che lascia aperte per la squadra di Dirk Koetter la possibilità di agguantare una wild card: incredibile, dopo tanti anni siamo a dicembre e la stagione dei Bucs è ancora aperta!

La vittoria di stasera è arrivata nonostante Tampa Bay abbia cercato un po' in tutti i modi di perderla questa partita, o meglio non sia riuscita a chiuderla pur avendone avuta più volte la possibilità contro questi Seahawks tutt'altro che irresistibili visti al RJS.

Ma andiamo con ordine: primo tempo letteralmente dominato dai Bucs, con due TD della coppia Winston-Evans, e con la linea difensiva di Tampa Bay a recitare per una volta un ruolo da protagonista, mettendo pressione continua su Wilson, pericoloso solo con la palla in mano sui giochi di corsa.

Poi, nel finale di primo tempo, alcune ingenuità (la penalità di Stocker in endzone che è costata una safety, l'errore di Aguayo su un tentativo di FG dalle 48 yards) hanno tenuto in linea di galleggiamento Seattle, ed il punteggio di metà partita - il 14-5 che sarà anche il risultato finale - lasciava i Seahawks ampiamente in partita.

Il terzo quarto è scivolato via senza grandi sussulti, mentre è stato il quarto finale a riservare molti colpi di scena: dal fumble di Doug Martin al TD di Brate annullato per una penalità di Demar Dotson dopo che Lavonte David aveva recuperato a sua volta un fumble riportandolo in avanti per oltre 50 yards, dall'intercetto di Winston (lancio sbilenco in endzone per Evans) per finire con l'intercetto di Wilson da parte di McDougald che ha chiuso la partita.

Nel primo tempo, da segnalare un altro intercetto di Wilson da parte di Alterraun Verner, che in settimana aveva perso il padre e che questa sera è comunque sceso in campo, peraltro disputando un'ottima partita, e dimostrando di possedere una grande forza d'animo.

In sintesi, buona prestazione dei Bucs che proseguono sulla falsariga di quanto di positivo fatto vedere a Kansas City, e a cui stasera si può rimproverare solo di non avere chiuso prima una partita che nel primo tempo, e soprattutto nel primo quarto, era stata davvero dominata da Tampa Bay.

Terza W consecutiva, dunque, e domenica prossima si va a San Diego, chissà che nello stadio in cui i Bucs hanno vinto il Super Bowl non possa arrivare la vittoria n. 4 consecutiva, che terrebbe ancora più aperte le porte per l'eventualità playoff. Intanto, godiamoci questa bella vittoria contro i Seahawks, rimarcando ancora una volta l'ottima prestazione della difesa, che ha contenuto benissimo Wilson, ha rubato palloni, e finalmente ha messo pressione costante sul QB avversario per tutti i 60 minuti.

Bene, molto molto bene... continuare così!

mercoledì 23 novembre 2016

Il CB Jude Adjei-Barimah sospeso dall'NFL per 4 partite

Brutta notizia in arrivo da One Buc Place: il CB Jude Adjei-Barimah, il nickel-back maggiormente utilizzato dai Bucs nel corso dell'attuale stagione, è stato sospeso dall'NFL per quattro partite, per l'uso di sostanze vietate.

Il giocatore tornerà dunque a disposizione di Coach Dirk Koetter per le ultime due partite stagionali, saltando i prossimi match con Seattle, San Diego, New Orleans e Dallas.

Lo scorso anno era stato il LB Kwon Alexander a trovarsi in una situazione simile, costretto cioè a saltare quattro gare a causa dell'utilizzo di sostanze proibite.

Piccola curiosità relativa a Jude Adjei-Barimah: il 22enne CB dei Bucs è nato in Italia, a Pordenone, dove è vissuto fino all'età di 9 anni prima di trasferirsi insieme alla famiglia a Columbus, Ohio, "scoprendo" così il football dato che da ragazzino, in Italia, si era dedicato al "soccer"...

 Altra notizia negativa in casa Bucs riguarda l'OL rookie Ben Gottschalk, inserito in IR a causa di un infortunio al ginocchio rimediato nel match di Kansas City. Dalla practice squad sono stati promossi due giocatori, il CB Javien Elliott e il C Josh Allen.

martedì 22 novembre 2016

Tampa Bay-Seattle: match-verità in arrivo per i Bucs

Ci sono parecchi i punti in comune nella quarantennale storia di Tampa Bay Buccaneers e Seattle Seahawks, squadre che domenica prossima si affronteranno al Raymond James Stadium.

Sia TB che SEA fecero il loro debutto in NFL nella stagione 1976, affrontandosi nel corso di quel campionato in un match che venne ribattezzato "Expasnsion Bowl", che vide i Bucs soccombere di misura per 10-13 in una delle poche partite equilibrate e combattute di quella stagione di esordio.

Poi, sia per Seattle che per Tampa Bay seguirono molte stagioni mediocri senza grandi exploit, fino all'inizio del nuovo millennio, con prima i Buccaneers (2002) e poi i Seahawks (2013) conquistare il Vince Lombardi Trophy (per Seattle anche due Super Bowl persi, nel 2005 e 2014).

Ma torniamo al presente: quella di domenica prossima è, probabilmente, la partita-chiave della stagione dei Bucs. Dopo la bella vittoria ottenuta (contro pronostico) a Kansas City, Winston e soci si trovano ora con un record di 5-5, ad una sola W di distanza dagli Atlanta Falcons, attuali leader della NFC South. Come detto, arriveranno al RJS i Seattle Seahawks, in un match che, come per quello di domenica scorsa, vede come favoriti gli avversari dei Bucs.

In caso di vittoria contro Seattle (e contro pronostico)...
Replicare contro Seattle la bella prestazione di KC, e riuscire ad arpionare la vittoria stagionale n.6 darebbe ai Bucs una grande spinta per chiudere la stagione nel migliore dei modi, mantenere viva la fiammella di speranza relativa alla wild-card, e se non proprio di "turnaround", bisognerebbe comunque dare a Koetter il merito di avere riportato il Galeone Pirata fuori dalla burrasca che sembrava travolgerlo ad inizio stagione, quando, dopo le prime 4 partite e con un record di 1-3, sembrava che per i Bucs fosse già tempo di pensare al prossimo draft.

In caso di ennesima sconfitta casalinga...
Se invece al RJS dovesse andare in scena l'ennesima replica di un film visto mille volte, con Tampa Bay che in casa si fa travolgere da chiunque (quest'anno perfino dai non proprio irresistibili Rams), svanirebbe l'effetto benefico del blitz dell'Arrowhead Stadium, e ci ritroveremmo a parlare dei soliti vecchi Bucs, che azzeccano una buona partita ogni cinque disputate, cronicamente incapaci di trovare continuità...

A mio avviso - al di là di W o L - sarebbe importante che questi Bucs fossero in grado di replicare la prestazione di KC ossia una partita tosta, di grande applicazione e concentrazione per 60 minuti su 60, il che vorrebbe dire ad esempio poche penalità stupide, di quelle che "uccidono" la squadra nei momenti topici di un match. E poi mi piacerebbe continuare a vedere, in attacco, quei bei drive lunghissimi da cinque/sei minuti, con la nostra difesa sulla sideline a riposare e con tanti terzi down convertiti magistralmente da Jameis Winston, che sono stati un po' la chiave della W di Kansas City.

In questi giorni leggo spesso dei progressi di Mariota, ma a me sembra che anche Winston stia crescendo molto, sia rispetto all'anno scorso che alle prime partite stagionali. Meno intercetti, meno tentativi di giocate da "fenomeno", e nonostante abbia un solo WR di classe assoluta (Mike Evans), Winston è comunque bravo a coinvolgere un po' tutto il "supporting cast" a disposizione, da Brate e Humphries, da Short a Shepard, fino a quell'Alan Cross che a KC ha segnato il TD decisivo.

E in quanto alla difesa, se Chris Conte volesse proseguire con i big plays che tanta parte hanno avuto nelle W contro CHI e KC, saremmo contenti di rimangiarci tutto quanto - di cattivissimo! - abbiamo detto sin qui sulla ex safety dei Chicago Bears...! Scherzi a parte, sarà invece opportuno che la linea difensiva, ora che ha recuperato tutti i suoi effettivi, faccia sentire un po' di pressione al QB avversario, a maggior ragione nel caso di Wilson, l'elusivo QB di Seattle "pericolo numero uno" per il match di domenica prossima.

Limitare Wilson sarà decisivo, se i Bucs vorranno chiudere il mese di novembre con un record vincente; certo che, a fine settembre, chi avrebbe mai potuto immaginare che con i Seahawks ci saremmo giocati l'opportunità di andare sul 6-5, e invece...

Chiudo con due parole sul kicker Roberto Aguayo.

Sono stato tra coloro che ne hanno aspramente criticato il rendimento pessimo tra settembre e ottobre, e sono ora il primo a riconoscere come il ragazzo da FSU abbia calciato bene nelle ultime partite ( differenza di tanti suoi colleghi). L'impressione è che Aguayo abbia sensibilmente migliorato proprio la sua tecnica di calcio, e a Kansas City, al di là che i tentativi di FG erano da distanze ampiamente alla portata di un qualsiasi kicker NFL (dalle 31, 22, 41 e 36 yards) i suoi tentativi non erano più sbilenchi e a fil di palo come quelli di inizio stagione, ma belli centrali, precisi e profondi.

Sia chiaro, averlo draftato al secondo giro rimarrà uno degli errori che marchieranno per sempre la carriera del GM Jason Licht, se però Roberto inizierà a infilare i pali con continuità, il ricordo di quella sconsiderata trade up per draftarlo con la pick n. 59 overall brucerà un po' meno, diciamo così...! ;-)

domenica 20 novembre 2016

Bucs concreti e vincenti: espugnata Kansas City!

I Bucs che non ti aspetti - attenti, concreti, concentrati 60 minuti su 60 - vanno a vincere nell'impianto più difficile da espugnare di tutta l'NFL, quell'Arrowhead Stadium in cui i Chiefs erano reduci da dieci W consecutive, mettendo a segno il "colpaccio" che davvero in pochi si attendevano da questa insidiosa trasferta.

Certo, è importante rimanere con i piedi ben saldati a terra senza esaltarsi eccessivamente, però fa davvero piacere che dopo la convincente vittoria contro Chicago sia arrivata stasera un'altra W contro un team ben più quotato come i KC Chiefs.

E la W è arrivata nonostante le assenze di due elementi importanti della OL - Kevin Pamphile e Evan Smith - senza dimenticare che in pratica per tutto il match i Bucs hanno dovuto rinunciare al CB Brent Grimes, peraltro sostituito più che degnamente da un redivivo Alterraun Verner.

Ma andiamo con ordine: primo tempo molto equilibrato, con entrambe le squadre che producono drive molto lunghi anche se fanno fatica a capitalizzare una volta arrivati nella red zone: si va al riposo con KC avanti di 1 punto, ma con i Bucs bravi ad aprire il secondo tempo con un altro drive sostanzioso che li porta a mettere il FG del sorpasso.

E all'inizio dell'ultimo periodo, quando i Chiefs sono ad un passo dal mettere a segno il TD del contro-sorpasso, ecco la giocata del match: Alex Smith lancia in endzone, tutti si aspettano il TD e invece... intercetto di Chris Conte! Che peraltro non si accontenta e corre palla in mano per 50 yards, prima di essere placcato dagli avversari!

Winston capitalizza il turnover lanciando al TE Alan Cross il TD del +9, Kansas City prova la disperata rimonta arrivando a -2, ma le speranze dei padroni di casa si infrangono su un terzo e crucialissimo dovwn convertito dai due migliori giocatori dei Bucs: Winston to Evans, first down, e Tampa Bay ritorna in Florida con una W tanto bella quanto inattesa.

Menzione di merito per Jameis Winston (24 su 39 per 331 yards e 1 TD), che a parte un maldestro fumble ad inizio partita non ha sbagliato nulla, ha convertito tantissimi terzi down  tra cui quello decisivo per la W, e anche se questa sera Jameis non ci ha regalato big plays o giocate spettacolari, il ragazzo è stato concreto e preciso quando contava, nei momenti chiave che hanno fatto la storia della partita.

E poi nota di merito - quando ci vuole, ci vuole! - per il kicker Roberto Aguayo, oggi infallibile: oltre all'XP ha infilato tra i pali anche 4 FG su 4 tentativi, magari da distanze non siderali (31, 22, 41 e 36 yards), però fino a poche domeniche fa Aguayo sbagliava (di molto) anche gli XP, stasera invece ha calciato proprio bene, in mezzo ai pali, non lambendoli pericolosamente come ci aveva abituato nei primi match stagionali... speriamo continui così, avere un K affidabile è davvero di importanza capitale in partite combattute come quella di stasera.

Bene anche la difesa, che ha contenuto l'attacco dei Chiefs concedendo poco o nulla, e anche qui dobbiamo segnalare come Chris Conte - sì, proprio quel Conte che tutti avremmo spedito altrove fino a un paio di domeniche fa - dopo il big play messo a segno contro Chicago si sia ripetuto stasera, con quell'intercetto in endzone che ha significato davvero molto per la W dei Bucs.

Ritenere che questa W rappresenti l'inizio di un "turnaround", e che sia un punto di svolta per i Tampa Bay Buccaneers di Dirk Koetter credo sia decisamente prematuro, certo è che dopo 10 partite il record dice 5-5, la vetta della NFC South dista una sola vittoria, e questa squadra mi sembra stia diventando sempre più concreta, ci sono meno errori, meno penalità stupide (il marchio di fabbrica dei Bucs pasticcioni, perdenti e inguardabili che tanto bene conosciamo) e anche quella difesa che aveva iniziato malissimo la stagione prendendo 30 punti a partita sembra essersi data una bella registrata.

Abbiamo smesso di fare regali, se gli avversari vogliono mettere punti sul tabellone se li devono sudare, e se a ciò si aggiunge un attacco fluido e produttivo (Martin è parso ancora un po' indietro, ma comunque in crescita rispetto a domenica scorsa), con una linea che sopperisce bene alle assenze di giocatori importanti e può permettersi di buttare nella mischia un rookie come Caleb Benenoch senza accusare il colpo, beh, che altro dire...

...godiamoci questo momento, anche perché era davvero da troppo tempo che a fine novembre i Bucs non si trovavano con un record non perdente: 5-5, e domenica prossima al Raymond James Stadium arrivano i Seattle Seahawks, per quello che probabilmente sarà il match della verità per Tampa Bay, per capire se le W contro Chicago e KC sono state episodiche soddisfazioni, oppure se questi Bucs stanno, lentamente, ritornando ad essere un "vero" team di football...

venerdì 18 novembre 2016

Prosegue l'emergenza infortuni in casa Bucs

Il calendario prevede un impegno particolarmente ostico per Tampa Bay, che domenica sarà impegnata a Kansas City contro un avversario che ha vinto ben 17 delle ultime 19 partite disputate in regular season...

Basterebbe questo dato per rendersi conto che servirà una impresa ai limiti della "mission impossible" a Winston e soci per tornare da KC con la quinta vittoria stagionale.

Al tempo stesso, il difficilissimo match dell'Arrowhead Stadium costituisce un interessante banco di prova per la squadra di Dirk Koetter.

Dopo i confortanti segni di progresso emersi nella partita di domenica scorsa, contro un avversario però dimesso e rinunciatario come gli attuali Bears, c'è infatti curiosità per vedere quale sarà il livello di gioco che i Bucs riusciranno ad esprimere contro una squadra che pare esserle superiore e non di poco.

E purtroppo prosegue, in casa Bucs, l'emergenza infortuni che sembra essere caratteristica tipica di questa stagione 2016; l'infermeria è infatti sempre piena, sia di lungodegenti che di nuove entrate...

Il reparto più in difficoltà sembra essere quello più importante, e cioè la linea offensiva. Sicuramente assenti saranno il centro Evan Smith e la guardia Kevin Pamphile, mentre incerta (questionable) è la presenza del centro titolare Joe Hawley. Della guardia J.R. Sweezy - lunghissimo degente - non vale la pena neanche parlare, dato che non lo vedremo mai in campo nel corso dell'attuale campionato a causa di seri problemi alla schiena (e magari si potevano verificare un po' meglio le sue condizioni di salute, prima di acquisirlo in free agency facendogli firmare un bel contrattone).

Incerte anche le presenze del TE Luke Stocker e del WR Russell Shepard, mentre un altro assente sicuro sarà il RB Jacquizz Rodgers, la cui mancanza si spera però che possa farsi sentire solo marginalmente, considerato il ritorno in campo di Doug Martin, che dopo aver ripreso confidenza con il terreno di gioco domenica scorsa contro Chicago, ci auguriamo che da qui in avanti possa progredire di partita in partita e tornare ai livelli di eccellenza assoluta della scorsa stagione.

domenica 13 novembre 2016

Bucs, finalmente una vittoria al RJS!


Finalmente è arrivata la prima vittoria casalinga per Tampa Bay, dopo una serie di sconfitte al Raymond James Stadium che sembrava fosse destinata a non avere mai fine.

E, soprattutto, contro Chicago è arrivata un vittoria ottenuta in scioltezza, un match tenuto sempre sotto controllo da parte dei Bucs, nonostante non siano mancati momenti "difficili" come ad esempio l'hail mary pass nell'ultima azione del primo tempo che ha consentito a Cutler di riportare i Bears a -7, una giocata incredibile che si temeva potesse riaprire la partita.

Così non è stato, i Bucs hanno aperto il secondo tempo nel migliore dei modi con un drive che li ha portati immediatamente a ristabilire le distanze segnando il TD del 24-10 e da quel momento è stato tutto in discesa per Winston e compagni.

A tratti, quella di stasera è sembrata quasi una partita dei bei vecchi tempi che furono, quando era prassi abituale per la difesa di Tampa Bay tenere sotto controllo l'attacco avversario e recuperare palloni (ben 4 stasera), e con l'attacco a capitalizzare il lavoro della "D", con la puntuale e rotonda W al termine dei 60 minuti di football...

Ma andiamo con ordine; i Bears non partivano male e ad inizio partita sembravano in grado di macinare yards senza eccessivi problemi, sino a quando Jay Cutler non ha commesso il secondo grave errore della sua opaca partita (aveva già lanciato un INT), facendosi intercettare dall'ex di turno, la safety Chris Conte, che segnava il suo primo TD in carriera portando i Bucs sul 7-0.

Da lì in avanti Cutler avrebbe regalato altre soddisfazioni ai tifosi di Tampa Bay, commettendo un sanguinoso fumble nei pressi dell'endzone dei Bucs, e in pratica spianando la strada alla vittoria di Tampa. Certo, quell'hail mary pass a ridosso dell'intervallo avrebbe potuto cambiare volto alla partita ma, come detto, nel secondo tempo i Bears sono letteralmente usciti di scena, non dando mai l'impressione di poter agguantare i Bucs che - un drive dopo l'altro - riuscivano a mettere punti sul tabellone.

Da sottolineare la convincente prestazione di di Jameis Winston, 312 yards lanciate e 2 TD pass per lui, nonostante una linea offensiva in piena emergenza. Erano assenti due titolari, Pamphile e Hawley, e anche il centro di riserva Evan Smith è finito KO dopo pochi minuti. Ma i due esordienti prressochè assoluti - Benenoch e Gottschalk - hanno a mio avviso tenuto bene il campo, contro la forte D-line di Chicago, senza far troppo rimpiangere i tanti infortunati.

Si è poi rivisto sul terreno di gioco, dopo quasi due mesi di assenza, il RB Doug Martin, chiaramente ancora un po' arrugginito ma comunque autore del TD che ha definitivamente chiuso la partita. Sempre in attacco, nota di merito per il TE Cameron Brate, che con 7 ricezioni per 84 yards e 1 TD questa sera si è rivelato il bersaglio preferito e più produttivo di Jameis Winston.

In quanto alla difesa, sono i numeri a parlare: 4 palle recuperate, 4 sack, 1 TD su intercetto e 1 safety. A questo, vanno aggiunti i soli 10 punti e le poche yards concesse all'attacco avversario, in pratica è in queste cifre la chiave della "facile" vittoria dei Bucs. Del resto, come si diceva Tampa Bay ha costruito i trionfi di 15 anni fa proprio sulla difesa, ed è un po' la scoperta dell'acqua calda il fatto che se la "D" gioca in maniera aggressiva limitando gli avversari e recuperando palloni, poi tutto diventa più facile e in discesa per l'attacco.

E se a tutto ciò aggiungiamo una partita senza errori da parte di Roberto Aguayo (4/4 sugli XP e 2/2 nei FG, sia pure "facili" in quanto calciati dalle 30 e dalle 27 yards), la partita di stasera meglio di così non poteva proprio andare.

Espugnato il Raymond James Stadium con una netta vittoria, recuperato un giocatore-chiave come Doug Martin, una confortante prestazione del reparto sin qui più in difficoltà - la difesa - e un Jameis Winston che ha giocato bene arricchendo la sua partita con qualche "chicca" notevole, come ad esempio quando ha trovato Evans a metà campo dopo avere evitato miracolosamente un sack nei pressi della propria endzone... e nell'azione successiva, un TD pass di 43 yards per il WR Martino!

Domenica prossima si va a Kansas City, contro una squadra tosta come i Chiefs che oggi hanno vinto a Carolina, e non sarà facile tornare con una W dal quasi inespugnabile Arrowhead Stadium. Sarà un test interessante, per verificare se la buona prestazione di stasera, in particolare della difesa, è stato solo uno sporadico episodio o invece l'inizio di qualcosa di più importante...

giovedì 10 novembre 2016

Doug Martin sulla via del recupero

Dopo settimane in cui dall'infermeria di Tampa provenivano veri e propri "bollettini di guerra", quest'oggi le notizie in arrivo da One Buc Place appaiono un po' più confortanti.

Se da un lato ci sono tre giocatori - il RB Jacquizz Rodgers, il WR Russell Shepard e l'OL Kevin Pamphile - che nel corso di questa settimana non si sono mai allenati e che dunque quasi sicuramente non saranno a disposizione di coach Koetter, per gli altri giocatori alle prese con acciacchi più o meno seri sembra abbastanza vicino il ritorno al football giocato.

Sia Winston che Evans, usciti malconci dal match con i Falcons, saranno disponibili per la parita con Chicago, così come dovrebbe fare il suo rientro in squadra il DT Clinton McDonald.

Per quanto riguarda il RB Doug Martin, il giocatore ha ricominciato ad allenarsi con i compagni, ma chiaramente non è ancora dato sapere se sarà in grado di essere schierato sin da domenica prossima o se il suo rientro avverrà il 20 novembre a Kansas City.

L'importante è comunque che Martin - elemento chiave dei Bucs a maggior ragione adesso che il reparto dei RB ha perso Sims e Rodgers - sia tornato ad allenarsi. Per il suo rientro non dovrebbe dunque mancare molto, anche Doug dovrà togliersi di dosso la ruggine inevitabilmente accumulatisi nel corso di questi quasi due mesi di stop forzato.

In dubbio anche la presenza del centro Joe Hawley, a causa di problemi al ginocchio, e considerato che la OL dovrà molto probabilmente già rinunciare alla guardia Kevin Pamphile, alle prese con i postumi di una "concussion", sarebbe importante recuperare almeno Hawley, per non dover affrontare Chicago con una linea offensiva modificata per due dei suoi quinti.

lunedì 7 novembre 2016

Anche per il WR Murphy stagione finita, firmato il WR Huff

La serie - infinita - di infortuni registra oggi un nuovo capitolo. In realtà si tratta di un aggiornamento negativo relativo ad un "lungodegente", il WR Louis Murphy.

Ad inizio stagione Murphy faceva parte della PUP List, la lista di coloro che si sperava di poter riattivare nel corso del campionato. Quest'oggi invece coach Dirk Koetter ha ufficialmente dichiarato che il giocatore non potrà scendere in campo nel corso del 2016, a causa dei postumi del grave infortunio al ginocchio subìto lo scorso anno.

Per un ricevitore perso, eccone un altro che arriva. E' sempre di oggi la notizia relativa alla firma - al momento per la Practice Squad - di Josh Huff, WR appena tagliato dai Philadelphia Eagles.

Huff, abile anche come ritornatore (e i Bucs avrebbero davvero bisogno di un buon KR/PR) era stato rilasciato dagli Eagles per motivi non propriamente legati all'aspetto tecnico, ma in seguito ad un arresto: Huff era infatti stato fermato dalla polizia per possesso di sostanze stupefacenti e arma da fuoco, da qui la decisione di Phila di privarsi del giocatore.

Ovviamente Huff si è dichiarato entusiasta per la nuova possibilità offertagli dai Bucs, ecco le sue parole tratte dal Tampa Bay Times:
"You live and you learn, man," Huff said. "Obviously, I’m mad I put myself in that situation. But you live and you learn but I’m excited to be here and excited to get going and get used my new teammates and players around here and get used to the staff. I’m very blessed. But at the same time I know mistakes happen, lessons are learned and I’m ready to move forward from that and start a new home in Tampa."

Huff è giovane, ha 25anni, e in tre stagioni NFL ha riportato in endzone due kickoff, oltre ad avere ricevuto 48 palloni nel suo ruolo effettivo di WR. Chiaramente il suo problema non è di tipo tecnico, ma di ben altra natura...

Singolare che i Bucs, dopo avere giustificato il taglio del TE Austin Seferian-Jenkins per motivi "disciplinari", adesso non si siano fatti molti scrupoli ed abbiano deciso di portare in squadra un elemento dai precedenti (penali) non esattamente cristallini... evidentemente il KO di Vincent Jackson, il mancato recupero di Louis Murphy, ed il fatto che anche Russell Shepard sia alle prese con problemi fisici, hanno spinto i Bucs a puntare su Josh Huff; speriamo sia una "scommessa" destinata ad andare a buon fine...

domenica 6 novembre 2016

Quando i Tampa Bay Buccaneers erano Leggenda...


Nella foto che potete vedere qui sopra sono ritratti alcuni di quei campioni (ritornati a Tampa in occasione dell'ingresso di John Lynch nel Ring of Honor) che una quindicina di anni fa fecero grandi i Bucs, trasformando una franchigia storicamente perdente in una delle squadre più forti dell'NFL, abituale partecipante ai playoff, e vincitrice del Super Bowl n.37.

Il fatto che - tutto sommato non così tanti anni fa - Tampa Bay fosse una squadra bella e vincente, a raccontarlo oggi sembra quasi fantascienza, dato che i Bucs sono tornati a recitare il ruolo di team barzelletta e sembrano non riuscirsi a scrollare di dosso una cappa di negatività che li porta ad inanellare una sconfitta dietro l'altra, nonostante vengano cambiati di continuo giocatori, coaching staff, front office.

Ma c'era un tempo, tra la fine degli anni '90 e i primi anni '00, in cui noi, i Tampa Bay Buccaneers, eravamo davvero Leggenda...

E mi piace ricordare questo proprio oggi, quando Tampa Bay sta attraversando i giorni più bui della sua ultraquarantennale storia, paragonabili solo alle pessime annate di metà anni '80, quando la doppia cifra alla voce sconfitte era diventata una prassi consolidata: anche a quei tempi, in cui i Bucs erano il team perdente dell'NFL per eccellenza, ancora più degli attuali Cleveland Browns, sembrava che nulla potesse cambiare e che Tampa Bay sarebbe rimasta in eterno nei bassifondi dell'NFL...

Poi arrivarono il draft del 1995 (Warren Sapp + Derrick Brooks), coach Tony Dungy, una proprietà che all'inizio della sua gestione non sbagliava una decisione, un GM come Rich McKay abile ad incastrare in maniera perfetta tutti i pezzi necessari per costruire quel bellissimo team vincente che erano i Buccaneers di una quindicina di anni fa.

Tutto qui, questo post - che contiene elevate dosi di Bucs pride, di ottimismo forse eccessivo ;-), e che è il frutto della foto effetto "nostalgia canaglia" di cui sopra - vuole solo ricordare che siamo stati grandi e che prima o poi grandi ritorneremo.

Non so quando, non so come, non so in base a quali favorevoli congiunzioni astrali, ma quei giorni in cui eravamo piacevolmente abituati alla doppia cifra nella colonna "W" ritorneranno e alla fine sorrideremo ripensando ai cupi anni '10, in cui sembrava impossibile uscire dalle sabbie mobili in cui eravamo impantanati fino al collo... we'll be back!

Ecco, magari sperando di impiegare un po’ meno tempo dei Chicago Cubs, prima di rivincere qualcosa...! ;-)

Ora e sempre - nonostante tutto, ma proprio tutto - LET'S GO BUCS!!!

sabato 5 novembre 2016

Stagione finita per Antone Smith (RB) e Howard Jones (DE)

Giovedì sera contro i Falcons, oltre alla partita, i Bucs hanno perso anche due giocatori, che proprio contro Atlanta hanno concluso - entrambi a causa di infortuni al ginocchio - la loro stagione 2016.

Si tratta del RB Antone Smith e del DE Howard Jones, due rincalzi che comunque erano pedine preziose per dare profondità ai rispettivi reparti, particolarmente colpiti da una serie di infortuni a raffica.

Capitolo RB: Ormai ne sono rimasti solo due, Peyton Barber e Mike James, visto che in infermeria, con problemi più o meno seri, ci sono Doug Martin, Charles Sims, Jacquizz Rodgers e, da ultimo, Antone Smith.

Da casa Bucs trapela un cauto ottimismo circa la possibilità che il ritorno di Doug Martin sia abbastanza vicino, chissà che il titolare del ruolo non possa tornare in campo proprio domenica prossima, quando al RJS arriveranno i Chicago Bears.

Per quanto riguarda Howard Jones, anch'egli come si diceva è stato inserito in IR per un KO al ginocchio. E come per i RB, anche per i DL è una stagione molto complicata dal punto di vista degli infortuni, visto che dall'infermeria sono passati - con guai più o meno gravi - George Johnson, Jacquies Smith, Robert Ayers e adesso Howard Jones, senza dimenticare alcune noie minori che hanno colpito anche Gerald McCoy e Noah Spence.

Sembrano invece meno gravi i problemi rimediati dagli altri giocatori usciti acciaccati dal Thursday Night. Sia Mike Evans che Kevin Pamphile verranno tenuti sotto osservazione per possibili commozioni cerebrali, mentre Jameis Winston e Joe Hawley (per entrambi si è trattato di infortunio al ginocchio) e Kwon Alexander (spalla) dovrebbero essere guaribili in tempi rapidi; salvo complicazioni, tutti quanti dovrebbero essere a disposizione di coach Dirk Koetter in tempo utile per scendere in campo contro i Bears.

venerdì 4 novembre 2016

Soliti Bucs inguardabili, solita desolante sconfitta

Ormai dovremmo esserci abituati, reduci da un decennio abbondante di sconfitte e batoste di ogni tipo, eppure continua in qualche modo a stupire l'abilità perversa con cui i Bucs riescono, di partita in partita, a peggiorare la qualità del loro football e a perdere in maniera sempre più desolante...

Domenica, con i Raiders era arrivata una sconfitta comunque onorevole, al termine di quasi 75 tiratissimi minuti di football.
Nel Thursday Night con Atlanta, invece, i Bucs tengono testa agli avversari solo per pochi minuti, poi iniziano progressivamente a cedere, commettendo i soliti erroracci (fumble, penalità sanguinose, amnesie difensive) per poi venire travolti da un avversario che vince molto più largamente ed agevolmente di quanto non dica il pur eloquente risultato finale di 43-28.

Tutto quello che ieri notte poteva andare male, per Tampa Bay, è andato anche peggio.

Non bastasse la qualità modesta di troppi dei protagonisti o presunti tali, ci si mettono anche gli infortuni a peggiorare le cose per questi derelitti Bucs.

Protagonisti scarsi, dicevamo: tolto un campione (Mike Evans), un giocatore che ancora non lo è ma che ha le potenzialità per diventarlo (Jameis Winston) e un vecchio drago che ogni tanto lancia qualche fiammata (Gerald McCoy), onestamente il resto dello spettacolo offerto in campo dagli 11 giocatori in maglia Bucs togli davvero ogni speranza...

In attacco, vista la morìa di RB, o si forza su Evans o si finisce con un three and out, la OL inizia a perdere colpi (troppe penalità, e poi ieri abbiamo fatto sembrare un fenomeno anche quell'Adrian Clayborn che a Tampa ricordiamo più o meno come una statua di sale....), viceversa in difesa mai una volta che la linea riesca a mettere pressione sul QB avversario (interi minuti a disposizione ieri, per Ryan), i LB faticano a contenere le corse e la secondaria è quanto di più orrendo sia possibile vedere su un campo da football.

Veterani che hanno perso un passo (se non due...) come Grimes e giovani di (presunte) belle speranze come Hargreaves che vengono letteralmente maltrattati e brutalizzati dai WR avversari; l'altra domenica Cooper e Crabtree, ieri Sanu e Jones...

Alla modestia dei giocatori, come dicevamo, si aggiunge anche un "bollettino di guerra" infinito alla voce infortuni. Contro Atlanta si sono infortunati più o meno tutti quanti: da Evans a Winston, da Hawley ad Alexander, fino all'ennesimo RB, Antone Smith, che nel finale ha lasciato il campo per un brutto infortunio al ginocchio.

Insomma, un disastro.

Per fortuna da qui al prossimo match con i Bears ci sono quasi dieci giorni, e dunque si spera che qualcuno dei tanti elementi che affollano l'infermeria possa tornare arruolabile per il match con Chicago.

Certo è che se su una squadra tutto sommato mediocre come i Bucs si abbattono infortuni a raffica che la privano dei migliori elementi, la vedo un po' complicata, da qui alla fine del campionato, l'impresa di riuscire a rimpolpare la casella delle W.

Non rimane che consolarsi con i grandi campioni del passato, coloro che hanno scritto pagine memorabili per questa squadra. E dunque standing ovation per John Lynch, da ieri sera nuovo membro del Ring of  Honor dei Tampa Bay Buccaneers; unico sorriso, in un notte amara che a Tampa ha riservato solo l'ennesimo KO casalingo, una prestazione sconfortante, e una serie infinita di infortuni...

mercoledì 2 novembre 2016

John Lynch, benvenuto nel Ring of Honor!

 
Giovedì sera, in occasione del match con gli Atlanta Falcons, il Ring of Honor dei Bucs si arricchirà di un altro campione: il grande John Lynch, la migliore safety che abbia mai giocato a Tampa, entrerà infatti nel ristretto club riservato ai giocatori che hanno scritto le pagine più importanti della storia dei Buccaneers.

Scelto al terzo giro (pick n. 82 overall) del draft 1993, Lynch rimase a Tampa per undici stagioni, per poi chiudere la sua carriera a Denver disputando quattro ottimi campionati con la maglia dei Broncos.

John Lynch... pietra angolare di quella difesa insuperabile che fece grandi i Bucs tra la fine degli anni '90 e i primi anni '00. Se pensiamo alla attuale secondaria di Tampa Bay, viene quasi da commuoversi ripensando a quando là dietro c'era un placcatore implacabile come il #47, una macchina da tackle insuperabile quanto mai sopra le righe e sempre nel rispetto delle regole.

Giocatore duro, Lynch, ma non "sporco" nè "cattivo". Semplicemente, una muraglia difficilmente superabile per gli avversari, oltre ad essere un grande uomo-spogliatoio ed uno di quei giocatori a cui dovremmo essere grati in eterno, visto che il Super Bowl n.37 porta anche la sua firma, insieme a quella di quel nucleo di fuoriclasse che portarono i Bucs sul tetto del mondo (da Derrick Brooks a Warren Sapp, da Mike Alstott a Simeon Rice, da Ronde Barber a Keyshawn Johnson).

Lynch salutò Tampa al termine della stagione 2003, più che altro per ragioni legate al salary cap. Con la sua partenza e con quella di Warren Sapp iniziò a disgregarsi il gruppo di fenomeni sopra citati e da allora per i Buccaneers sono arrivate più che altro delusioni e sconfitte.

Ma giovedì sera, al Raymond James Stadium, spero che i tifosi in Red and Pewter tributeranno l'ovazione dovuta al grande John: tutti in piedi a salutare e a celebrare un grande campione che giustamente si merita il riconoscimento che spetta solo ai migliori: benvenuto nel Ring of Honor, John!

martedì 1 novembre 2016

Il CB Banks ai Lions per un settimo giro (draft 2018)

Per un giocatore draftato nel 2013 che ha rifirmato per i Bucs (il RB Mike James), ecco invece una pick sempre del draft 2013 che oggi conclude la sua avventura a Tampa.

Si tratta del CB Johnthan Banks, scelto da Schiano con la pick n. 43 overall al secondo giro del draft 2013. Titolare in 37 su 48 partite nel periodo Greg Schiano/Lovie Smith, Banks non è stato praticamente mai utilizzato nella stagione 2016 dal nuovo coaching staff, se non per lo special team.

Banks è stato oggetto di una trade con i Lions, che per ottenere il giocatore hanno mandato a Tampa una pick del draft 2018 (un settimo giro).

Koetter (e il DC Mike Smith) nel ruolo di CB hanno puntato su Grimes e Hargreaves (e Adjei-Barimah, quando occorre un terzo CB), senza quasi mai utilizzare gli altri CB a roster (Alterraun Verner e, appunto, Johnthan Banks).

Ad esempio, nell'ultima partita con Oakland, Grimes e Hargreaves sono stati impiegati nel 99% degli snap difensivi, per Adjei-Barimah c'è stato un utilizzo nel 66% dei giochi difensivi, e percentuali simili si erano registrate anche nelle precedenti partite.

Un altro secondo giro sprecato, dunque, visto che Banks lascia Tampa senza lasciare tracce particolarmente significative dei suoi anni trascorsi con i Bucs. Considerato che Hargreaves è un rookie interessante quanto inesperto e Grimes un veterano non più freschissimo (quasi 34 anni per lui) e dato atto che la secondaria di Tampa non è che stia facendo faville (eufemismo) forse Banks avrebbe meritato quantomeno di rimanere in squadra fino al termine della stagione per dimostrare sul terreno di gioco se quel secondo giro era stato un investimento davvero così sbagliato.

Come detto, evidentemente il giocatore non rientrava nei piani tecnici dell'attuale coaching staff e dunque non resta che registrare il fallimento dell'ennesima scelta alta del draft, visto che parliamo di un secondo giro e di una pick n.43 overall. Chissà se a breve ne saluteremo un altro di giocatore scelto al secondo giro del draft, questa volta con la chiamata n.59 assoluta...! ;-)