Per cercare di sostituire il DT Gerald McCoy, tagliato l'altro giorno, i Bucs si sono orientati su Ndamukong Suh, attualmente free agent, con una lunga carriera NFL alle spalle indossando le maglie di Lions, Dolphins e Rams, con i quali ha disputato (e perso) l'ultimo Super Bowl.
Destino incrociato per questi due giocatori, dato che Suh venne scelto nel 2010 dai Lions con la pick n.2 overall nello stesso draft in cui i Bucs, con la pick successiva ossia la n.3, draftarono proprio McCoy.
Giocatore meno tecnico e più grezzo di McCoy, e con una testa moto più calda di quella di Geraldone, è tutto da vedere se Suh (che forse non a caso era ancora senza squadra) potrà fornire un contributo adeguato.
Ai tanti che sostengono che McCoy fosse in fase calante di carriera, va ricordato che lo stesso potrebbe dirsi per Suh, peraltro anagraficamente più vecchio di un anno rispetto a McCoy.
Inoltre, sembra sempre più chiaro che che il taglio di McCoy non sia dettato solo da ragioni economiche. Infatti Suh verrà firmato per una cifra intorno ai 10 milioni, e dunque non è per risparmiare 3 milioni (McCoy nel 2019 ne avrebbe incassati 13) che ti liberi del tuo giocatore-bandiera.
Probabile che Bruce Arians non ritenesse adatto McCoy agli schemi della sua difesa, ed abbia preferito puntare su altri giocatori rispetto a Gerald. Al quale auguro un grosso in bocca al lupo, dato che si tratta di un fuoriclasse che a mio avviso ha ancora 2/3 stagioni di alto livello davanti a sè e che a Tampa è stato, molto spesso, l'unico spiraglio di luce in un mare di mediocrità. Il team che firmerà Gerlad McCoy, inoltre, si porterà a casa un campione sia dentro che fuori dal campo.
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mercoledì 22 maggio 2019
martedì 21 maggio 2019
I Bucs tagliano Gerald McCoy!
Ha trovato conferma quest'oggi la temuta notizia di cui tanto si era parlato nei giorni scorsi.
Gerald McCoy non è più un giocatore dei Tampa Bay Buccaneers.
I Bucs hanno deciso di tagliare McCoy (dunque senza ricevere nulla in cambio!), non tanto per motivi tecnici (anche perché parliamo di uno dei pochi elementi di classe del team) quanto perché il suo pesante ingaggio avrebbe impedito di fatto a Tampa Bay di firmare buona parte dei rookie appena draftati.
Ovviamente, quello di cui bisognava liberarsi non era McCoy, ma chi ha permesso che si arrivasse ad una situazione del genere, ossia il management guidato dal GM Jason Licht, che è riuscito nella non facile impresa di tagliare McCoy senza nemmeno riuscire ad imbastire uno straccio di trade.
Dopo le tante "perle" messe insieme nei draft da lui gestiti (mi limito a dire: Aguayo, la peggior "draft pick ever", comprensiva di trade up, di ogni epoca), adesso siamo arrivati allo scientifico smantellamento della squadra.
Un team mediocre quali sono gli attuali Bucs, che hanno peraltro appena perso per infortunio il miglior DE (Pierre-Paul) e uno dei più promettenti LB (Beckwith) decidono di fare a meno di uno dei pochissimi fuoriclasse rimasti in squadra, la pietra angolare della difesa, il DT Gerald McCoy.
Ennesima decisione assurda e sbagliata, difficile anche da commentare, da parte dell'attuale management. Scelte come questa (che per certi versi ricorda, anche se in peggio, quella del taglio di Derrick Brooks, una decina di anni fa) credo contribuiscano non poco ad allontanare tanti tifosi dal seguire le vicende di una squadra che ormai da troppo tempo sta andando alla deriva, e che ha riacquistato a mani basse il ruolo di "team-barzelletta" dell'NFL. Questi Bucs ricordano sempre di più quelli dei terrificanti anni '80... quando, almeno, i Buccaneers scendevano in campo indossando le più belle uniformi della Lega, adesso fanno schifo pure quelle...
Gerald McCoy non è più un giocatore dei Tampa Bay Buccaneers.
I Bucs hanno deciso di tagliare McCoy (dunque senza ricevere nulla in cambio!), non tanto per motivi tecnici (anche perché parliamo di uno dei pochi elementi di classe del team) quanto perché il suo pesante ingaggio avrebbe impedito di fatto a Tampa Bay di firmare buona parte dei rookie appena draftati.
Ovviamente, quello di cui bisognava liberarsi non era McCoy, ma chi ha permesso che si arrivasse ad una situazione del genere, ossia il management guidato dal GM Jason Licht, che è riuscito nella non facile impresa di tagliare McCoy senza nemmeno riuscire ad imbastire uno straccio di trade.
Dopo le tante "perle" messe insieme nei draft da lui gestiti (mi limito a dire: Aguayo, la peggior "draft pick ever", comprensiva di trade up, di ogni epoca), adesso siamo arrivati allo scientifico smantellamento della squadra.
Un team mediocre quali sono gli attuali Bucs, che hanno peraltro appena perso per infortunio il miglior DE (Pierre-Paul) e uno dei più promettenti LB (Beckwith) decidono di fare a meno di uno dei pochissimi fuoriclasse rimasti in squadra, la pietra angolare della difesa, il DT Gerald McCoy.
Ennesima decisione assurda e sbagliata, difficile anche da commentare, da parte dell'attuale management. Scelte come questa (che per certi versi ricorda, anche se in peggio, quella del taglio di Derrick Brooks, una decina di anni fa) credo contribuiscano non poco ad allontanare tanti tifosi dal seguire le vicende di una squadra che ormai da troppo tempo sta andando alla deriva, e che ha riacquistato a mani basse il ruolo di "team-barzelletta" dell'NFL. Questi Bucs ricordano sempre di più quelli dei terrificanti anni '80... quando, almeno, i Buccaneers scendevano in campo indossando le più belle uniformi della Lega, adesso fanno schifo pure quelle...
martedì 5 settembre 2017
Scelti i "Capitani" per la stagione 2017
Ci sono sia conferme sia esordienti assoluti tra i sei capitani di Tampa Bay, vediamo nel dettaglio chi avrà l'onore di apporre la "C" sulla propria jersey a partire da domenica prossima.
Tra i confermati ci sono il DT Gerald McCoy, al sesto anno da capitano, il LB Lavonte David (al quarto) e il QB Jameis Winston (secondo anno).
I capitani esordienti sono il WR Mike Evans, il LB Kwon Alexander e, in rappresentanza dello Special Team, il CB Josh Robinson.
martedì 6 settembre 2016
Nominati i "Capitani" per la stagione 2016
Nella giornata di ieri, durante una conferenza stampa a One Buc Place, l'HC Dirk Koetter ha ufficializzato i nomi dei "Capitani" dei Bucs per la stagione 2016, scelti in seguito ad una votazione effettuata dai 53 giocatori che compongono il roster.
Dei sei "C", cinque ricopriranno tale ruolo per l'inter stagione; il sesto, invece, sarà scelto a rotazione tra i vari giocatori, a seconda della partita che Tampa Bay andrà a disputare.
Cominciamo dai Capitani che tali saranno per tutto il 2016; per l'attacco l'onore di apporre la "C" sulla propria jersey spetterà a Vincent Jackson e Jameis Winston, per la difesa a Gerald McCoy e Lavonte David e per lo Special Team a Russell Shhepard.
Il sesto Capitano, come detto, sarà a rotazione; per l'opener dell'11 settembre ad Atlanta il prescelto è il Centro Joe Hawley, un ex di lungo corso che con la maglia dei Falcons ha disputato ben cinque campionati.
Rispetto alla scorsa stagione, i giocatori confermati come Capitani sono Jackson, McCoy, David e Shepard, con Winston che - per l'attacco - ha ereditato da Logan Mankins la "C" sul petto, mentre la "C" che lo scorso anno era stata assegnata al DT Clinton McDonald quest'anno sarà indossata a turno da un giocatore diverso ad ogni partita.
Dei sei "C", cinque ricopriranno tale ruolo per l'inter stagione; il sesto, invece, sarà scelto a rotazione tra i vari giocatori, a seconda della partita che Tampa Bay andrà a disputare.
Cominciamo dai Capitani che tali saranno per tutto il 2016; per l'attacco l'onore di apporre la "C" sulla propria jersey spetterà a Vincent Jackson e Jameis Winston, per la difesa a Gerald McCoy e Lavonte David e per lo Special Team a Russell Shhepard.
Il sesto Capitano, come detto, sarà a rotazione; per l'opener dell'11 settembre ad Atlanta il prescelto è il Centro Joe Hawley, un ex di lungo corso che con la maglia dei Falcons ha disputato ben cinque campionati.
Rispetto alla scorsa stagione, i giocatori confermati come Capitani sono Jackson, McCoy, David e Shepard, con Winston che - per l'attacco - ha ereditato da Logan Mankins la "C" sul petto, mentre la "C" che lo scorso anno era stata assegnata al DT Clinton McDonald quest'anno sarà indossata a turno da un giocatore diverso ad ogni partita.
mercoledì 23 dicembre 2015
Doug Martin e Gerald McCoy convocati al Pro Bowl
Sono stati resi noti nella giornata di ieri i nominativi dei giocatori convocati al Pro Bowl. Spicca la presenza di due elementi dei Bucs, il RB Doug Martin e il DT Gerald McCoy, nonché di due giocatori indicati come "alternate", ossia "riserve" nel caso qualcuno dei titolari fosse costretto a dare forfait: il LB Lavonte David e la G Logan Mankins.
Per Martin si tratta di un ritorno al Pro Bowl, per il quale era già stato convocato una volta dopo la sua eccellente stagione da rookie nel 2012. Per McCoy invece si tratta di un appuntamento ormai abituale, essendo Geraldone presenza fissa al match delle stelle da ormai quattro anni.
Si tratta di un riconoscimento strameritato per Martin, la cui stagione è stata sin qui eccellente, senza tralasciare il fatto che nelle ultime due partite di stagione proprio Doug contenderà ad Adrian Peterson il trono di miglior RB dell'intera NFL, dato che al momento i due giocatori sono divisi solo da poche yards conquistate su corsa.
E' stata invece meno brillante la stagione di McCoy, ma va considerato che Gerald ha giocato a lungo con seri problemi fisici ad una spalla, oltre a quelli più recenti ad una mano, senza comunque far venire meno il suo importante contributo alla squadra.
Complimenti dunque ai nostri giocatori, e speriamo che l'intera squadra ci regali nelle ultime due rimanenti partite di stagione due match intensi e combattuti. Chiudere il 2015 con almeno 7 vittorie, evitando la doppia cifre alla voce "sconfitte", sarebbe già un risultato accettabile, fermo restando che per l'anno prossimo sarà "obbligatorio" per Lovie Smith e Jason Licht costruire un team in grado di lottare, fino alla fine, per un posto ai playoff.
mercoledì 9 settembre 2015
Annunciati i "Capitani" per la stagione 2015
Tre elementi della difesa, due dell'attacco, ed uno dello Special Team avranno quest'anno l'onore di indossare la lettera "C sulla propria jersey. Da sottolineare che, come da tradizione, sono stati gli stessi giocatori ad eleggere e a scegliere i propri capitani.
I tre "C della difesa sono due nomi "scontati" ed ampiamente prevedibili quali Gerald McCoy ("The face of the franchise", lo ha definito Lovie Smith) e l'altro fuoriclasse Lavonte David, mentre abbastanza inaspettato, invece, è il nome del terzo capitano di questo reparto.
Si tratta di Clinton McDonald, evidentemente uomo-spogliatoio di un certo spessore nonché uno dei pochi giocatori dei Bucs ad avere vinto in carriera un Vince Lombardi Trophy (con la maglia di Seattle).
Per quel che riguarda l'attacco, i due capitani sono i veterani Logan Mankins e Vincent Jackson; per Jameis Winston ci sarà tempo, speriamo, nei prossimi anni di impreziosire la propria uniforme con la lettera "C". Infine, sarà Russell Shepard, un WR che di fatto è uno dei principali elementi dello ST, il capitano di quest'ultimo reparto.
In chiusura, relativamente alla situazione infortunati in vista dell'opener di domenica, da segnalare che il rookie Donovan Smith ha pienamente recuperato dall'infortunio alla caviglia e dovrebbe quindi essere regolarmente in campo. Più complicata la situazione di Mike Evans e T.J. Fatinikun, che oggi non si sono allenati e la cui presenza sul terreno di gioco per il match contro i Titans non è invece sicura al 100%.
mercoledì 24 dicembre 2014
Gerald McCoy convocato al Pro Bowl
E' arrivato ieri un riconoscimento prestigioso per il giocatore più rappresentativo dei Bucs, il DT Gerald McCoy, convocato al Pro Bowl per la terza stagione consecutiva.
Non sono molti, nella storia, i giocatori dei Bucs a poter vantare almeno 3 Pro Bowl di fila; gli ultimi erano stati Ronde Barber e Derrick Brooks, selezionati dal 2004 al 2006, con il grande Brooks che vanta un record di addirittura 10 presenze consecutive.
In quanto ad apparizioni complessive, ecco i "Bucanieri" con più presenze totali alla partita delle stelle: a guidare il gruppo c'è il LB Derrick Brooks (11 presenze), seguito da altri illustri fuoriclasse quali il DT Warren Sapp (7), il DE Lee Roy Selmon (6), il CB Ronde Barber (5), la S John Lynch (4) e il LB Hardy Nickerson (5).
Non è ancora chiaro se McCowy riuscirà effettivamente a scendere in campo, considerate le condizioni precarie del suo ginocchio. Rimane comuqnue la soddisfazione di essere entrato nella ristretta cerchia dei campioni considerati "perennial pro bowler". Bravo Gerald!
Queste le parole del DT #93, tratte dal sito ufficiale:
"It’s an honor to once again be named among the best at my position by the players, coaches and, of course, the fans," said McCoy. "The ultimate goal is to bring a championship back to Tampa Bay, and this organization made a commitment in me to help accomplish that. It’s my job to bring my best, day-in and day-out, and I’ll continue to do that."
Non sono molti, nella storia, i giocatori dei Bucs a poter vantare almeno 3 Pro Bowl di fila; gli ultimi erano stati Ronde Barber e Derrick Brooks, selezionati dal 2004 al 2006, con il grande Brooks che vanta un record di addirittura 10 presenze consecutive.
In quanto ad apparizioni complessive, ecco i "Bucanieri" con più presenze totali alla partita delle stelle: a guidare il gruppo c'è il LB Derrick Brooks (11 presenze), seguito da altri illustri fuoriclasse quali il DT Warren Sapp (7), il DE Lee Roy Selmon (6), il CB Ronde Barber (5), la S John Lynch (4) e il LB Hardy Nickerson (5).
Non è ancora chiaro se McCowy riuscirà effettivamente a scendere in campo, considerate le condizioni precarie del suo ginocchio. Rimane comuqnue la soddisfazione di essere entrato nella ristretta cerchia dei campioni considerati "perennial pro bowler". Bravo Gerald!
Queste le parole del DT #93, tratte dal sito ufficiale:
"It’s an honor to once again be named among the best at my position by the players, coaches and, of course, the fans," said McCoy. "The ultimate goal is to bring a championship back to Tampa Bay, and this organization made a commitment in me to help accomplish that. It’s my job to bring my best, day-in and day-out, and I’ll continue to do that."
martedì 16 dicembre 2014
Stagione terminata in anticipo per McCoy, ASJ e Murphy
Nel corso della conferenza stampa di ieri, Lovie Smith ha reso noto che per tre giocatori dei Bucs la stagione 2014 è da ritenersi conclusa, con un anticipo di due partite.
A causa di problemi fisici, sono infatti stati inseriti in IR il DT Gerald McCoy (ginocchio), il TE Austin Seferian-Jenkins (schiena) e il WR Louis Murphy (caviglia).
Smith ha chiarito che McCoy non sarà costretto a ricorrere ad alcun intervento chirurgico per i problemi al ginocchio, che però sono tali da impedire al leader della squadra di recuperare in tempo per scendere in campo contro Packers e Saints. Poco male, considerato che si tratta di due match tutto sommato ininfluenti; l'importante sarà avere il miglior McCoy pronto e sano per l'inizio della nuova stagione.
Si conclude in anticipo anche la stagione del rookie ASJ, un TE dal talento notevole quanto ancora grezzo, che purtroppo a causa di numerosi guai fisici quest'anno raramente ha potuto vedere il campo. Anche per lui appuntamento al 2015, con l'augurio di vederlo sul terreno di gioco molto più spesso. Il terzo giocatore ad approdare in IR è il WR Murphy, tutto sommato autore di una discreta stagione nel ruolo di terzo ricevitore alle spalle dei due fenomeni Mike Evans e Vincent Jackson.
Vedremo nelle prossime ore chi saranno i giocatori, probabilmente provenienti dalla practice squad, che verranno chiamati ad occupare i tre posti lasciati liberi a roster.
A causa di problemi fisici, sono infatti stati inseriti in IR il DT Gerald McCoy (ginocchio), il TE Austin Seferian-Jenkins (schiena) e il WR Louis Murphy (caviglia).
Smith ha chiarito che McCoy non sarà costretto a ricorrere ad alcun intervento chirurgico per i problemi al ginocchio, che però sono tali da impedire al leader della squadra di recuperare in tempo per scendere in campo contro Packers e Saints. Poco male, considerato che si tratta di due match tutto sommato ininfluenti; l'importante sarà avere il miglior McCoy pronto e sano per l'inizio della nuova stagione.
Si conclude in anticipo anche la stagione del rookie ASJ, un TE dal talento notevole quanto ancora grezzo, che purtroppo a causa di numerosi guai fisici quest'anno raramente ha potuto vedere il campo. Anche per lui appuntamento al 2015, con l'augurio di vederlo sul terreno di gioco molto più spesso. Il terzo giocatore ad approdare in IR è il WR Murphy, tutto sommato autore di una discreta stagione nel ruolo di terzo ricevitore alle spalle dei due fenomeni Mike Evans e Vincent Jackson.
Vedremo nelle prossime ore chi saranno i giocatori, probabilmente provenienti dalla practice squad, che verranno chiamati ad occupare i tre posti lasciati liberi a roster.
sabato 25 ottobre 2014
Estensione contrattuale di 7 anni per McCoy!
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Gerald McCoy e il GM Jason Licht. |
Arriva alla vigilia del match contro Minnesota una notizia molto importante per Tampa Bay: il DT Gerald McCoy, che sarebbe diventato free agent al termine dell'attuale campionato, ha siglato quest'oggi una estensione contrattuale della durata di sette anni, sino alla stagione 2021 compresa!
Il compenso complessivo previsto ammonta a 95,2 milioni di dollari (con incentivi che potrebbero far arrivare la cifra sino a 98 milioni), di cui 51,5 garantiti, per una media annuale di 13,6 M. Queste cifre fanno di Gerald McCoy il Defensive Tackle più pagato nella storia dell'intera NFL
In attesa di una conferenza stampa prevista per lunedì ed in cui saranno forniti tutti i dettagli dell'accordo, il GM Jason Licht ha rilasciato questa dichiarazione:
“From the moment Lovie and I arrived here, we knew it was vital for us to keep Gerald in Tampa Bay long term as one of the cornerstones of our franchise,” said Licht. “With the backing of the Glazer family, we were able to accomplish that. On the field, Gerald is one of the best players in the National Football League, who has been extremely productive and will be for years to come. We are happy to reward someone that has a rare work ethic, which not only makes him an elite player, but serves as an example for our entire team. His commitment, character and leadership are attributes that make him a truly special person, who will play a pivotal role in our future success.”La notizia è molto positiva, perché perdere McCoy sarebbe stato un colpo durissimo per questi Bucs, visto che parliamo di uno dei pochi campioni che abbiamo a roster nonché di uno dei leader dello spogliatoio.
E non credo abbia molto senso porsi la domanda "ma non saranno un po' troppi tutti questi soldi?". Non credo abbia molto senso perché non c'erano strade alternative, per convincere l'ex stella di Oklahoma a rimanere a Tampa. Solo ricoprendolo di dollari, infatti, avremmo potuto convincere un giocatore del suo calibro a restare in uno dei team più deboli dell'intera lega.
In quanto ai problemi sul salary cap e su quanto inciderà questo rinnovo sulle future free agency dei Bucs, ci porremo questi "problemi" a tempo debito. Stasera, per una volta, si festeggia perché dalla Florida è arrivata una buona notizia. Il giocatore simbolo dei Bucs ha deciso di non abbandonare il vascello pirata e di proseguire per molti altri anni ancora la navigazione indossando i nostri colori, nonostante quelli attuali siano tempi di "burrasca" (per non dire di peggio). Ben rimasto a bordo, Gerald!
giovedì 23 ottobre 2014
Gerald McCoy prova a suonare la carica
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Gerald McCoy parla alla stampa. |
Bisogna darsi una svegliata, ha detto in sintesi il giocatore più impornnate dei Bucs, perché qui si gioca in maniera troppo "soft" e se una difesa NFL vuole essere dominante e vincente, tutto può essere tranne che "soffice", appunto.
Queste le parole di GMC, tratte dal Tampa Tribune:
"It’s on us," McCoy said. "We just have to be tougher. I’m just going to say it, we have to be tougher. Mentally and physically. A lot of times you look on tape and (defenders) are just sitting on blocks. Why? That’s not the way".
Proprio la mancanza di un po' di sana "cattiveria" è un qualcosa di sin troppo evidente in questa squadra, ed in particolare in quel reparto difensivo che per tanti anni è stato il marchio di fabbrica dei Tampa Bay Buccaneers. Che nostalgia nel ripensare a fuoriclasse del calibro di Sapp, Brooks, Lynch, Rice, tutta gente tosta, "tough", a cui nessuno avrebbe mai osato accostare l'aggettivo "soft".
Tanto per fare un esempio pratico, domenica prossima arriverà a Tampa un QB rookie, e a un giocatore di questo tipo, senza esperienza e alle prime armi, sarebbe stato sufficiente un pomeriggio trascorso in compagnia di Sapp & co. per fargli passare la voglia di giocare a football.
Con la difesa attuale, Bridgewater non correrà di sicuro un rischio simile, e che ormai il RJS sia diventato terra di conquista per tutti è un dato di fatto certificato dai numeri, dato che i Bucs sono il team che in assoluto ha perso più match casalinghi dal 2009 ad oggi, da quando cioè ai Glazer venne la pessima idea di licenziare Jon Gruden (per la cronaca, il record interno negli ultimi cinque anni e mezzo è un orripilante 14-29).
Con la difesa attuale, Bridgewater non correrà di sicuro un rischio simile, e che ormai il RJS sia diventato terra di conquista per tutti è un dato di fatto certificato dai numeri, dato che i Bucs sono il team che in assoluto ha perso più match casalinghi dal 2009 ad oggi, da quando cioè ai Glazer venne la pessima idea di licenziare Jon Gruden (per la cronaca, il record interno negli ultimi cinque anni e mezzo è un orripilante 14-29).
Tornando a McCoy, Gerald dice una cosa importante: non è più tempo di chiacchiere, non contano tanto i bei discorsi nello spogliatoio quanto i fatti concreti sul terreno di gioco. Gerald la spiega così:
“I’ve been seeing talking for five years. We’ve done enough talking. It’s time to play, simple as that. Everyone’s given speeches. I’ve given speeches. Lavonte (David) has given speeches. Vincent Jackson has given speeches. Josh McCown is giving speeches,” said McCoy, referring to other leaders on the team. Enough talking. We have to start playing, simple as that. The talking is not going to get it anymore. I’ve been hearing talking and speeches for five years now. It’s time to start seeing action, simple as that.”Speriamo che le parole di uno dei (pochi) leader di questa squadra servano per scuotere dal torpore quella che, numeri alla mano, è di gran lunga la peggior difesa del campionato. E se la "D" non fornirà nemmeno contro Minnesota un contributo importante, anche quello contro i Vikings - non un match "impossibile", sulla carta - potrebbe trasformarsi nell'ormai abituale "incubo" domenicale...
mercoledì 15 ottobre 2014
La dura autocritica di Gerald McCoy
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Il DT Gerald McCoy |
Responsabilità che, a mio avviso, sono imputabili a McCoy solo in minima parte, considerato che Gerald - che tra l'altro sta giocando con una mano rotta, non proprio un dettaglio - è comunque una delle pochissime certezze su cui può contare Lovie Smith.
Gerald McCoy non è però soddisfatto del proprio rendimento. Tratte dal Tampa Bay Times, ecco le parole di dura autocritica da parte del giocatore:
"Everybody has to self-evaluate, starting with myself. 2013 is over. Gerald McCoy is not an All-Pro," he said. "That was in 2013. Sunday, he didn't play like an All-Pro. Sunday, I was kind of disappointed in myself. It's unacceptable. The way we lost, I put it all on me, because my performance was not up to par. Right now, you're only as good as your last performance. Right now, Gerald McCoy is very average."
McCoy si sente dunque responsabile in prima persona per la pessima prestazione fornita dalla difesa di Tampa Bay nel match di domenica scorsa, partita in cui il QB avversario, Joe Flacco, non è stato mai nemmeno sfiorato da McCoy e compagni nell'arco dell'intera partita. Zero sack, zero colpi portati a segno e zero pressioni, per un pomeriggio di tutta tranquillità per il QB dei Ravens.
Si diceva che McCoy sta giocando nonostante un serio problema alla mano infortunata, oltre ad essere costantemente raddoppiato dagli attacchi avversari, ma il giocatore non è in cerca di alibi:
"It's easy to make excuses," he said. "You could say I got double-teamed most of the passes, which I did. You could say it was a quick pass, which it was. There comes a point in time where all the greats figure it out. Me, personally, I work to be one of the greats."
Questa settimana di "bye", in attesa di ricevere i Vikings al RJS il 26 ottobre, servirà ai Bucs, ed a McCoy, per elaborare le strategie necessarie per uscire dalla pessima situazione in cui la squadra si è venuta a trovare. Ancora Gerald:
"I have to do some real soul-searching, some heavy evaluation of myself. I have to improve," he said. "(Leading the NFL in points allowed is shocking), especially when you're the quote-unquote leader. A stat like that, everybody looks to the head guy, and on the defense, that's me. That's happening. I have to accept fault on that."
Le parole di McCoy fanno onore al ragazzo, che pur menomato sta giocando comunque un football di buon livello e che rimane senza discussione il giocatore-chiave dei Bucs, quello che andrà rifirmato ad ogni costo prima che a breve - tra dieci partite - diventi unrestricted free agent, libero cioè di accettare l'offerta più vantaggiosa tra le mille che gli arriveranno, se Licht e Smith non lo blinderanno con un importante contratto pluriennale.
Già il talento non abbonda a Tampa, e perdere i pochi "veri" fuoriclasse che abbiamo a roster (Mccoy, il LB David che sarà anch'egli FA al termine del campionato 2015) è un lusso che decisamente non possiamo permetterci, anche a costo di pagarli più del dovuto. E del resto, se appunto non venissero stra-pagati, perché altrimenti simili campioni dovrebbero accettare di rimanere in un team che a breve termine non può offrire loro alcuna prospettiva di disputare un campionato vincente?
giovedì 25 settembre 2014
Martin, ASJ e (forse) McCoy, tre rientri contro gli Steelers
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Il TE rookie Austin Seferian-Jenkins. |
Iniziamo dalle buone notizie: il RB Doug Martin ha dichiarato di avere recuperato al 100% dall'infortunio al ginocchio, dunque la sua presenza contro gli Steelers è praticamente certa, anche considerando i non indifferenti problemi nel trattamento di palla (e conseguenti fumble) da parte di Bobby Rainey.
Anche il TE rookie Austin Seferian-Jenkins pare essersi ripreso dai guai alla caviglia che lo avevano messo KO nel corso dell'opener contro Carolina, e dunque anche il promettente rookie da Washington dovrebbe essere in grado di scendere in campo senza troppe limitazioni.
Discorso un po' diverso per Gerald McCoy, che ha ripreso ad allenarsi, anche se in maniera limitata e parziale. Considerate le tante difficoltà di giocare (a buon livello) con una mano fratturata, bisognerà valutare se già da domenica prossima a Pittsburgh sarà possibile un impiego di Geraldone, anche solo parziale.
Praticamente certa invece l'esclusione di Mason Foster e Michael Johnson, che non si sono allenati nel corso della settimana e che domenica non vedremo dunque in campo, anche se per Johnson rimane qualche (flebile) possibilità di recupero. Altro escluso, ma la notizia era già nota, è il QB Josh McCown, il cui infortunio al pollice non sembra gravissimo ma tale comunque da impedirgli di giocare a Pittsburgh, match nel quale sarà Mike Glennon a guidare le operazioni.
A proposito di QB, da segnalare che Mike Kafka è stato promosso dalla practice squad ed inserito nel roster dei 53, e quindi sarà lui il backup di Glennon, perlomeno nel match di domenica. Per fare posto a Kafka è stato tagliata la guardia Rishaw Johnson, arrivato a Tampa fine agosto nel corso di una trade con i KC Chiefs in cui i Bucs avevano ceduto la safety Kelcie McCray.
martedì 16 settembre 2014
McCoy e Foster, altri due pesanti infortuni
Dopo il match con St. Louis ci sono da registrare altri due pesanti infortuni in casa Bucs. E' ancora una volta la difesa, reparto già falcidiato, a essere ulteriormente colpita; i due KO riguardano infatti il DT Gerald McCoy, che si è fratturato la mano sinistra, ed il LB Mason Foster, alle prese con un problema alla spalla.
Quasi impossibile la presenza dei due giocatori ad Atlanta, speriamo piuttosto che non si tratti di guai a lungo termine, ci mancherebbe solo di inserire McCoy in IR e poi davvero saremmo i candidati principali alla first pick overall del prossimo draft.
Intanto, giovedì potrebbe recuperare il DE Johnson e chissà che non rivedremo in campo anche Doug Martin, che in coppia con l'ottimo Rainey visto domenica scorsa potrebbe costituire un'arma importante per lo spuntato attacco dei Bucs.
Tutto ciò, pienamente consapevoli del fatto che giovedì sera finirà tanto a poco per i Falcons, però mi piacerebbe uscire dal Georgia Dome dopo avere visto in campo una squadra diversa da quella delle prime due partite dell stagione 2014, che per la grinta, la determinazione e la cattiveria mostrate sembrava allenata più da Greg Schiano o da Raheem Morris che da un vecchio drago come Lovie Smith.
In sintesi: sveglia ragazzi e sveglia anche al coaching staff, head coach in primis!
Quasi impossibile la presenza dei due giocatori ad Atlanta, speriamo piuttosto che non si tratti di guai a lungo termine, ci mancherebbe solo di inserire McCoy in IR e poi davvero saremmo i candidati principali alla first pick overall del prossimo draft.
Intanto, giovedì potrebbe recuperare il DE Johnson e chissà che non rivedremo in campo anche Doug Martin, che in coppia con l'ottimo Rainey visto domenica scorsa potrebbe costituire un'arma importante per lo spuntato attacco dei Bucs.
Tutto ciò, pienamente consapevoli del fatto che giovedì sera finirà tanto a poco per i Falcons, però mi piacerebbe uscire dal Georgia Dome dopo avere visto in campo una squadra diversa da quella delle prime due partite dell stagione 2014, che per la grinta, la determinazione e la cattiveria mostrate sembrava allenata più da Greg Schiano o da Raheem Morris che da un vecchio drago come Lovie Smith.
In sintesi: sveglia ragazzi e sveglia anche al coaching staff, head coach in primis!
venerdì 5 settembre 2014
Il lungo percorso di Gerald McCoy, da "bust" a "leader"
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Il DT Gerald McCoy. |
Giunto al suo quinto ed ultimo anno di contratto (e a questo proposito non sarebbe una cattiva idea se il GM Licht iniziasse a lavorare ad una sua estensione...), McCoy dopo un avvio molto difficile tra i PRO si è ritagliato un ruolo di fondamentale importanza nella difesa dei Bucs, di cui oggi è il leader indiscusso.
E dalle colonne del Tampa Bay Times, McCoy rivela come anche HC, GM e Proprietà gli abbiano chiesto di prendere per mano la squadra per farla crescere e diventare finalmente competitiva:
"I've been asked by the owners, the head coach, the GM to take it to another level and to lead this team, and that's all I'm trying to do," McCoy said. "In the past, I was asked to lead, but it's a different type of leadership now. Coach kind of put it on my back. I kind of asked him to. You can put it on my back. I can handle it."
McCoy è reduce da una preseason eccellente, in cui ha mostrato di essere già ampiamente in forma:
"Does it look like I've been doing any kind of thinking in the preseason?" McCoy asked. "I'm just getting off the ball. That's the joy of it. I have the least amount of assignments in the field. Take your God-given gifts and use them. Every play is a pass you trample the run on the way to the quarterback. I mean, that's freedom. You can't ask for more than that."
E' stato un percorso non facile per McCoy, approdato in NFL come terza scelta assoluta nel 2010 e subito bollato come "bust", prima di diventare uno dei migliori DT dell'intera NFL:
"That journey, it makes you," McCoy said. "It's not about what happens, it's about how you react to what happens. There's a lot of responsibility getting drafted that high. A lot of people depend on you. I knew as long as my teammates kept believing with me and the guys upstairs kept believing in me and I had God with me, I was going to be okay."
Infine, per quanto riguarda la vita privata, poco prima che iniziasse il training camp McCoy è diventato padre di due gemelli, Gerald e Germany:
"My wife has been incredible," McCoy said. "As far as me, I've got to adjust my sleeping habits."
giovedì 24 luglio 2014
Inizia il Training Camp, ecco le ultime news
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Il DT Gerald McCoy |
Tra ieri e oggi tutti i giocatori (tranne uno...) sono arrivati a Tampa e si sono presentati a One Buc Place, pronti domani pomeriggio a iniziare gli allenamenti sotto la guida di coach Lovie Smith. Si comincerà dunque a preparare la nuova stagione, che tra l'altro avrà un avvio particolarmente intenso dato che i Bucs giocheranno le prime tre partite in soli 12 giorni (domenica 7/9 e domenica 14/9 in casa contro Panthers e Rams e giovedì 19/9 ad Atlanta).
Parlavamo di un assente importante: si tratta (tanto per cambiare...) della guardia Carl Nicks, il "lungodegente" cronico dei Buccaneers che a causa dei noti problemi al piede non è quasi mai riuscito a scendere in campo nei primi due anni trascorsi in Florida.
Nella conferenza stampa di oggi coach Lovie Smith ha detto che Nicks non era presente per "motivi personali" e che la sua assenza di oggi era giustificata e consentita. E domani? Nicks arriverà e sarà in grado di allenarsi con i compagni o questa assenza è solo il preludio di un'altra stagione in cui l'ex guardia dei Saints si farà notare solo per non essere in grado di allenarsi con i suoi compagni di squadra nè, a maggior ragione, di giocare?
Vedremo nei prossimi giorni che sviluppi avrà questa poco simpatica situazione, quel che è certo è che anche tagliando Nicks ci sarebbero vantaggi minimi a livello di cap e poi anche da un punto di vista tecnico la presenza del #77 sarebbe importantissima considerata la situazione della OL, non proprio il settore uscito più rinforzato da free agency e draft, anzi...
Più confortanti sono invece le notizie che riguardano altri due giocatori che per problemi fisici avevano saltato buona parte di OTA e mini-camp della scorsa primavera. Lovie Smith ha infatti confermato che sia Dashon Goldson che Mark Barron hanno recuperato dai rispettivi infortuni e domani saranno regolarmente in campo per i primi allenamenti stagionali.
Oggi ha parlato anche uno dei giocatori più importanti dei Bucs, e cioè il DT Gerald McCoy. Ecco alcune sue dichiarazioni, tratte dal Tampa Bay Times, in cui Gerald si sofferma su colui che sarà probabilmente il nuovo QB starter, e cioè Josh McCown:
"I'm really excited to see what happens with our offense. They have so many dynamic players on that side of the ball," he said. "I'm excited to see how the o-line comes together. I don't know how much people really know how good Josh McCown is. I think a lot of people are about to see how good he really is."
Sempre a proposito di Josh McCown, ecco altre dichiarazioni di McCoy:
"People don't realize how athletic he is," said McCoy, wearing a robe and slippers as players arrived to report for training camp at One Buc Place just after 7 a.m. Thursday. "He's (35), but with the amount of time he's played, he's 28. His mental capacity is as old as it gets. He's been around for a while. His leadership ability is incredible, and he's going to lead this team."
Alla vigilia del training camp ha parlato anche un altro giocatore molto atteso, e cioè il DE Da'Quan Bowers. A quanto pare, l'ex stella di Clemson è consapevole che se vuole avere un futuro in NFL dovrà dimostrare sin dall'inizio del TC di essere all'altezza delle aspettative. Ecco le sue dichiarazioni sempre tratte dal TB Times:
"No question about it, I owe it to this organization, owe it to this team. I've been here long enough, and I haven't really been that player that I know I can be," he said. "I think it's time I really put forth that extra foot, to be that player that I know I'm capable of being."
Bowers sostiene di avere lavorato bene nel corso della offseason e di esser pronto a disputare un TC di alto livello:
"This is probably the best I've felt coming into camp over the past couple of years," he said. "It's been a consistent offseason for me. I've put in the work. I'm ready to finally reap the benefits."
Speriamo che i "buoni propositi" di inizio stagione si possano trasformare a settembre - dopo tante stagioni ricche di sconfitte e amarezze - in fatti concreti e, soprattutto, in tante W... GO BUCS!
lunedì 26 maggio 2014
Estensione contrattuale in vista per Gerald McCoy
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Il DT Gerald McCoy |
Entrato in NFL nel 2010, terza scelta assoluta di Tampa Bay dietro a Bradford e Suh, i primi anni di Gerald tra i PRO furono tutt'altro che facili. Le prime due stagioni terminarono in anticipo per l'ex Oklahoma, a causa di seri problemi muscolari. E, cosa ancora più preoccupante, non è che il rendimento fosse stato particolarmente brillante, nelle partite in cui il ragazzo era sceso in campo.
Poi, a partire dal terzo anno, la lenta ma inesorabile trasformazione: da giocatore dalle grandi potenzialità inespresse ad architrave della linea difensiva dei Bucs; e il rendimento da ProBowler è stato confermato anche nella sua quarta stagione da professionista, nel corso della quale McCoy ha inanellato ottime prestazioni in serie, nonostante un campionato pessimo dei Bucs ed una squadra praticamente allo sbando sin dall'inizio della stagione.
Come detto, il contratto di McCoy scadrà a fine 2014 e chiaramente non sembra il caso di aspettare che Gerald diventi free agent, scatenando pericolose aste di cui non si avverte alcun bisogno. Dunque, una delle principali priorità per Tampa Bay è quella di prolungare il contratto del #93, magari proprio in questi mesi che ci separano dall'inizio della stagione.
L'attuale contratto di McCoy prevedeva cifre importante, 55 milioni per cinque anni di cui circa 21 garantiti. E' evidente che ci si dovrà muovere su cifre analoghe per il rinnovo ma del resto i Bucs non possono permettersi di perdere il loro difensore più importante. Rifirmare McCoy è una priorità e una necessità, attendiamo con fiducia, si spera a breve, le "good news" del prolungamento del contratto di Geraldone nostro, e chissà che la "buona novella" non arrivi anche prima dell'inizio del training camp... tra dodici mesi, stesso identico discorso andrà fatto per un altro giocatore-chiave della difesa dei Bucs, il LB Lavonte David, il cui contratto terminerà alla fine della stagione 2015.
mercoledì 26 marzo 2014
Lovie Smith parla del rinnovo di McCoy e del caso Williams
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Il DT Gerald McCoy |
Ma vediamo nel dettaglio su che cosa si è soffermato il coach...
Contratto McCoy: priorità principale, per Lovie, è quella prolungare il contratto di Gerald McCoy, che scadrà tra sole 16 partite, al termine della stagione 2014.
Alla fine del prossimo campionato il contratto di cinque anni (per complessivi 55 milioni di dollari) siglato nel 2010 dall'allora third pick overall del draft si concluderà, e il buon Geraldone diventerà (se nel frattempo non dovesse avere rinnovato il contratto con i Bucs) "unrestricted free agent", libero cioè di accasarsi presso il team che gli facesse pervenire la migliore offerta.
Ecco le parole del coach, tratte dal Tampa Bay Times, a questo proposito:
“That is definitely a priority,'' Smith said at the NFL owner's meetings Wednesday. "He’s a guy we definitely want around for awhile to say the least. “I think it’s very important. In an ideal situation, you do a great job of drafting players and then you reward your players who have come up through the system and done it the right way.''
Dopo le prime due stagioni sostanzialmente mediocri anche a causa di seri infortuni muscolari, McCoy è letteralmente salito in cattedra, ritagliandosi un ruolo da protagonista nella linea difensiva dei Bucs, e raggiungendo anche - negli ultimi due anni - la prestigiosa convocazione al Pro Bowl.
Ancora Lovie Smith, sempre a proposito di Gerald McCoy:
“The first guy to contact me when I was sitting in my basement down there in Chicago was Gerald McCoy and said, “I can’t wait to get started,''' Smith said. "But I followed him at the University of Oklahoma, his career that he had here. For our defense, Warren (Sapp) would tell you it’s just him we’re looking for, but I think it’s the position, also. You need a special player at that position is that. Again, we hit it. The guys who drafted him did a great job. You know what he’s done in the community. I know coming in right now he’s going to be one of our leaders. Gerald was popping up on the phone quite a bit or texting me, “who else are we getting.’ He’s excited about what we’re doing and about his new teammates.''
Chiaramente occorreranno molti soldi, e milioni di dollari in doppia cifra per ciascuna stagione, per rifirmare McCoy, giocatore importante sul campo e anche leader nello spogliatoio. Si tratta, in poche parole, di un giocatore che i Bucs non possono permettersi in alcune modo di perdere. Rifirmarlo, ha ragione coach Smith, è una delle principali priorità di Tampa Bay, così come mi preoccuperei anche di trovare un accordo con un altro elemento importante che diventerà free agent al termine del 2014, ossia il LB Mason Foster.
Ma coach Smith non ha parlato solo di McCoy, rilasciando alcune dichiarazioni anche relativamente al recente caso di cronaca nera che visto come protagonista Mike Williams, accoltellato alla coscia (per fortuna in maniera molto lieve) dal fratello. Ecco le parole di Lovie, relative al WR #19:
“I have communicated with Mike,'' Smith said. "I have some information that I have to go on right now. And that information, I know that there was an incident at the home. Now, I haven’t had a chance to talk to everybody there. I haven’t done that type of research. We have time to do that".
Dunque nessun rischio di taglio per Williams, che farà comunque bene a seguire la "retta via", e ad evitare di trovarsi in altre situazioni, come dire, "spiacevoli"...
"Just going forward in general, I don’t believe a
guy should get a death sentence on one infraction. I made the statement
I’m not going to kick someone off the team based on being a victim, from
what I was initially told. But again, you don’t get a life sentence on
one incident. I look for a pattern. If a player shows a pattern of
behavior that we don’t feel like we want displayed by our Tampa Bay
Buccaneers, then more drastic measures come into play. I’m not to that
point right now.''
“I came down here Saturday for the owner’s
meetings. I haven’t had a chance to talk to Mike face-to-face,'' Smith
said. "I’m going to hold probably any further comment until I get a
chance to talk to Mike face-to-face. But again, we don’t put up with a
lot of off-the-field things going on. It’s kind of as simple as that. I
have a pattern, I have a history as a football coach.''.
In effetti, credo che ad oggi i Bucs non possano permettersi, da un punto di vista strettamente tecnico, di prendere in considerazione l'idea di tagliare Mike Wililams. Il reparto dei WR è già ridotto all'osso, con i soli Jackson e Williams a rappresentare gli unici due validi bersagli per il QB, e dunque non è ipotizzabile privarsi di uno dei soli due ricevitori decenti che abbiamo a roster. Anzi, credo proprio che l'opzione principale, al draft di maggio, possa essere quella di scegliere al primo giro un WR, soprattutto se Sammy Watkins dovesse essere ancora disponibile (cosa peraltro molto difficile, purtroppo...).
A meno che Smith non abbia individuato tra i rookie colui che a suo avviso potrebbe diventare "the next franchise QB", nel qual caso presumo che con la pick n.7 overall si andrebbe su un QB, riservandosi per il seconde e terzo giro le chiamate di un WR e di una guardia, due ruoli a cui si dovrà cercare di dare una "sistemata" nel corso dell'imminente draft...
A meno che Smith non abbia individuato tra i rookie colui che a suo avviso potrebbe diventare "the next franchise QB", nel qual caso presumo che con la pick n.7 overall si andrebbe su un QB, riservandosi per il seconde e terzo giro le chiamate di un WR e di una guardia, due ruoli a cui si dovrà cercare di dare una "sistemata" nel corso dell'imminente draft...
sabato 28 dicembre 2013
McCoy e Revis, due Bucanieri al Pro Bowl
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McCoy e Revis, due Bucanieri al Pro Bowl |
Per Gerald McCoy sarà il secondo Pro Bowl consecutivo; anche in questa stagione il DT da Oklahoma ha confermato di essere un punto fermo della linea difensiva dei Bucs, e sembrano lontani i primi (difficili) anni di questo ragazzo in NFL, quando si temeva che il buon Geraldone fosse un clamoroso bust, dopo essere stato scelto al draft del 2010 con la terza pick overall...
A proposito di McCoy, occorre ricordare che il contratto che lega questo giocatore ai Bucs scadrà al termine della prossima stagione 2014. Sarebbe opportuno, già nel corso di questa offseason, sedersi ad un tavolo con i suoi agenti ed iniziare a discutere di un prolungamento dell'accordo visto che parliamo di un elemento ancora giovane (25 anni) in grado di giocare ad alto livello ancora per parecchie stagioni.
L'altro rappresentante di Tampa Bay al Pro Bowl sarà il CB Darrelle Revis. Dopo quattro convocazioni ottenute giocando per i New York Jets, ecco arrivare per Revis il primo viaggio alle Hawaii in maglia Red and Pewter.Il primo campionato di Revis con i Bucs credo si possa definire buono ma non esaltante, visto da questo giocatore ci si attende giustamente moltissimo anche in virtù del "pesante" contratto (1 milione di dollari a partita) sottoscritto nella scorsa free agency.
Ma se la secondaria dei Bucs è adesso un reparto più che dignitoso anziché la "banda del buco" dell'anno scorso, buona parte del merito va anche a questo giocatore, che - non dimentichiamolo - è reduce da un grave infortunio al ginocchio che gli ha impedito, come ha riconosciuto lo stesso Darrelle, di disputare una stagione all'altezza di tutto il suo potenziale.
Stupisce invece un po' la mancata convocazione del LB Lavonte David, giocatore dal rendimento altissimo e a mio avviso MVP dei Bucs 2013; non è però escluso un suo ripescaggio (o magari quello di Vincent Jackson) considerato che al Pro Bowl non parteciperanno, al di là dei giocatori infortunati, anche quelli le cui squadre avranno ottenuto il diritto di disputare il Super Bowl.
Infine, da segnalare che con il nuovo "format" non è detto che McCoy e Revis in questa occasione saranno compagni di squadra; il Pro Bowl non sarà più infatti uno scontro tra i migliori della NFC conto quelli della AFC, ma avrà luogo una sorta di draft tra tutti i giocatori convocati, e alla fine verranno create due squadre, il Team Rice e il Team Sanders, guidate rispettivamente proprio dai due Hall of Famer, Jerry Rice e Deion Sanders.
Lo scorso anno furono tre i Bucanieri presenti alle Hawaii: oltre a Gerald McCoy, ottennero questo riconoscimento anche il WR Vincent Jackson e il RB Doug Martin.
mercoledì 21 agosto 2013
Gerald McCoy in difesa di Josh Freeman
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Josh Freeman e Gerald McCoy |
McCoy è anche uno dei Capitani della squadra, e da bravo leader ha avvertito il momento particolarmente complicato che sta vivendo il giocatore più importante dei Bucs, il QB Josh Freeman. Le prime due partite disputate da Freeman in questa preseason sono state opache, con un Josh apparso svogliato e fuori forma, ancora notevolmente "imballato".
Ma è pur sempre preseason, si dirà... e infatti è solo preseason, nessuno fa drammi o chiede la testa del giocatore, però se "The next franchise QB" si desse una svegliata e già dal match in programma sabato a Miami mostrasse qualche passo in avanti farebbe contenti tutti, mettendo a tacere le inevitabili quanto inutili polemiche relative al suo rendimento che ultimamente stanno divampando dalle parti di Tampa...
McCoy, si diceva, ha intuito il momento difficile del suo QB, non dissimile dai tanti da lui vissuti in prima persona nei suoi primi due anni in NFL, e ieri ha rialsciato queste dichiarazioni:
"I think he's an unfair target,'' McCoy said of Freeman. "He is a franchise quarterback but so what? There's a lot of players on the team. I think one of the reasons I'm so sensitive about it is I got it for two years. They talked bad about me for two years, so I don't take too well to it when they talk about my teammates''. "The way he's taken control,'' McCoy said. "It's just like the way he's taken control of the offense, 'Listen to me. No, we're not doing that we're doing this.' You can hear it out there on the field."
“He plays sometimes at a nice level,’’ Tarkenton said. “I’ve watched him a lot. He just plays God-awful. Josh Freeman has proven to me he can’t play.’’
Intermedia (e a mio avviso in larga parte condivisibile) la posizione di Joe Theismann, altro grande QB degli anni '70 e '80, che su Freeman la pensa invece in questo modo:
“I think Josh can play, I believe he can play. I think it’s a very critical year for him, and I’m hoping it becomes a Joe Flacco type story,” Theisman said. “They’re [Bucs] in a division that is as top heavy with New Orleans with Sean Payton back and of course Atlanta. This is not an easy road, but I believe the Tampa Bay Buccaneers of any team in the league have made great strides going forward. It’s a put up or shut up year.
“There is no question that this is an important year [for Freeman]. You have a new coach who’s continuing to evaluate you, and added weapons on the offensive side of the ball. The [quarterback] position is the most dependent position on the field. If you don’t have any talent around you, you’re dead in the water. This is a huge year for him. Huge year.”
McCoy, Tarkenton, Theismann, i tifosi che sui forum americani si dividono in pro e contro il nostro QB... mah, quante chiacchiere inutili! A mio avviso, fino all'8 settembre Freeman può anche lanciare 0/10, non conta nulla. Conterà invece tantissimo a partire dall'opener con i Jets. Quello sarà il momento della verità, e da lì in avanti Freeman dovrà essere consapevole che se nella prossima offseason vuole firmare un contrattone con tanti zeri (a Tampa o dove più gli aggrada) dovrà elevare e di parecchio il suo rendimento. Dopo una positiva annata da rookie e una più che promettente - a tratti esaltante - stagione 2010, negli ultimi due anni Freeman si è un po' "smarrito", travolto nel 2011 dal "caos totale" in cui erano piombati i Bucs con la gestione Morris, e alternando nel 2012 - con un nuovo HC, un nuovo OC, un nuovo QB coach, e dunque con tutte le attenuanti del caso... - buone partite a prestazioni sottotono.
Come ho detto più volte, "continuità" è la parola magica. Non voglio più vedere un Freeman che gioca una partita alla Joe Montana e quella seguente (se non addirittura nel corso dello stesso match) come potrebbe giocarla un Orlovski qualunque.
Freeman ha dalla sua un'età ancora giovane (25 anni) e dunque ampi margini di miglioramento; fisico, tecnica e classe non gli mancano, mentre ho il sospetto che forse il ragazzo difetti un po' in quanto a "cattiveria" e "killer insticnt", e mi piacerebbe vederlo sul terreno di gioco con un po' di sana "belvaggine" in più, per aggredire gli avversari dal primo all'ultimo minuto, rimanendo concentrato al 100% e "sul pezzo" per l'intera durata del match.
Ad ogni modo, il destino di Tampa Bay nella stagione che si appresta ad iniziare sarà inevitabilmente legato a doppio filo con quello del suo QB: questi Bucs nascono e muoiono con Freeman, sarà Josh a doversi metaforicamente caricare i compagni sulle spalle per cercare di guidarli al sogno chiamato play-off. Non è certo a un rookie (Glennon) o a un mestierante per di più dagli evidenti limiti tecnici (Orlovski) che possiamo chiedere il "miracolo", e cioè far giocare i Bucs anche nel mese di gennaio...
lunedì 28 gennaio 2013
I giocatori dei Bucs protagonisti al Pro Bowl
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Vincent Jackson esulta dopo aver segnato un TD |
Tra le fila della squadra vincente, da segnalare le prestazioni più che positive da parte dei tre giocatori dei Tampa Bay Buccaneers.
Gerald McCoy ha recuperato un fumble e messo a segno un tackle con perdita di yards, Vincent Jackson ha fatto registrare 6 ricezioni per 91 yards totali e 2 TD, mentre Doug Martin ha chiuso la sua partita con 3 ricezioni per 40 yards e 1 TD oltre a 3 corse per ulteriori 8 yards.
Il match è stato equilibrato solo in avvio, poi la NFC ha iniziato a prendere il largo anche grazie ai TD messi a segno da Jackson e Martin. Complessivamente la "pattuglia" dei Bucs ha guadagnato 139 yards dalla linea di scrimmage, segnato 3 TD, ricoperto un fumble e messo a segno un tackle con perdita di yards.
Prendiamolo come un buon auspicio per l'anno prossimo, il fatto che anche nel mese di gennaio i giocatori dei Bucs siano in grado di disputare partite ad alto livello... e nel 2014 speriamo che non siano solamente in 3 i giocatori di Tampa Bay a scendere in campo, ma l'intera squadra, e per qualcosa di più "sostanzioso" del Pro Bowl...
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