giovedì 23 ottobre 2014

Gerald McCoy prova a suonare la carica

Gerald McCoy parla alla stampa.
Nel corso di una chiacchierata con la stampa locale, Gerald McCoy è stato quest'oggi abbastanza esplicito e non ha nascosto una verità peraltro sotto gli occhi di tutti.

Bisogna darsi una svegliata, ha detto in sintesi il giocatore più impornnate dei Bucs, perché qui si gioca in maniera troppo "soft" e se una difesa NFL vuole essere dominante e vincente, tutto può essere tranne che "soffice", appunto.

Queste le parole di GMC, tratte dal Tampa Tribune:
"It’s on us," McCoy said. "We just have to be tougher. I’m just going to say it, we have to be tougher. Mentally and physically. A lot of times you look on tape and (defenders) are just sitting on blocks. Why? That’s not the way".

Proprio la mancanza di un po' di sana "cattiveria" è un qualcosa di sin troppo evidente in questa squadra, ed in particolare in quel reparto difensivo che per tanti anni è stato il marchio di fabbrica dei Tampa Bay Buccaneers. Che nostalgia nel ripensare a fuoriclasse del calibro di Sapp, Brooks, Lynch, Rice, tutta gente tosta, "tough", a cui nessuno avrebbe mai osato accostare l'aggettivo "soft".

Tanto per fare un esempio pratico, domenica prossima arriverà a Tampa un QB rookie, e a un giocatore di questo tipo, senza esperienza e alle prime armi, sarebbe stato sufficiente un pomeriggio trascorso in compagnia di Sapp & co. per fargli passare la voglia di giocare a football.

Con la difesa attuale, Bridgewater non correrà di sicuro un rischio simile, e che ormai il RJS sia diventato terra di conquista per tutti è un dato di fatto certificato dai numeri, dato che i Bucs sono il team che in assoluto ha perso più match casalinghi dal 2009 ad oggi, da quando cioè ai Glazer venne la pessima idea di licenziare Jon Gruden (per la cronaca, il record interno negli ultimi cinque anni e mezzo è un orripilante 14-29).  

Tornando a McCoy, Gerald dice una cosa importante: non è più tempo di chiacchiere, non contano tanto i bei discorsi nello spogliatoio quanto i fatti concreti sul terreno di gioco. Gerald la spiega così:
“I’ve been seeing talking for five years. We’ve done enough talking. It’s time to play, simple as that. Everyone’s given speeches. I’ve given speeches. Lavonte (David) has given speeches. Vincent Jackson has given speeches. Josh McCown is giving speeches,” said McCoy, referring to other leaders on the team. Enough talking. We have to start playing, simple as that. The talking is not going to get it anymore. I’ve been hearing talking and speeches for five years now. It’s time to start seeing action, simple as that.”

Speriamo che le parole di uno dei (pochi) leader di questa squadra servano per scuotere dal torpore quella che, numeri alla mano, è di gran lunga la peggior difesa del campionato. E se la "D" non fornirà nemmeno contro Minnesota un contributo importante, anche quello contro i Vikings - non un match "impossibile", sulla carta - potrebbe trasformarsi nell'ormai abituale "incubo" domenicale...

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