venerdì 3 ottobre 2014

Contro i Saints alla ricerca del secondo miracolo

Il QB Mike Glennon.
A sette giorni dal miracolo di Pittsburgh, i Bucs saranno di scena domenica prossima al Mercedes-Benz Superdome di New Orleans, alla ricerca del secondo, consecutivo e quasi irrealizzabile, "miracolissimo"...

E' vero che Brees e soci hanno iniziato la stagione nel peggior modo possibile, dato che dopo quattro partite il record delle due squadre è l'identico, assai deludente, 1-3. Ma i Saints rimangono una "corazzata" nonché il team favorito per la vittoria nella NFC South, e ad analizzare oggettivamente l'incontro che andrà in scena fra poco più di 48 ore si fa davvero fatica a ipotizzare un'altra impresa corsara da parte di Tampa Bay.

Per arrivare a giocarsela quantomeno fino all'ultimo minuto occorrerà una partita molto più attenta, soprattutto da parte della secondaria, rispetto a quanto visto a Pittsburgh. Non va infatti dimenticato che la prima W stagionale dei Bucs è arrivata anche grazie ai generosi "omaggi" degli Steelers, che ce l'hanno messa proprio tutta, tra penalità, passaggi droppati, punt calciati malissimo, manifesta deconcentrazione ed eccessiva sottovalutazione dell'avversario, per "agevolare" l'impresa di Tampa Bay.

I Saints però, considerata la loro precaria situazione e la fresca vittoria dei Bucs, non credo commetteranno lo stesso errore di Big Ben e soci. In altre parole, se i ragazzi di Lovie Smith vorranno tornare in Florida con la seconda vittoria stagionale ho il sospetto che questa volta bisognerà fare tutto da soli, senza "aiutini" da parte degli avversari.

E dunque, in primo luogo, attenzione massima contro l'arma principale dei Saints, e cioè il gioco aereo orchestrato da Drew Brees. La linea difensiva dovrà mettere sotto pressione il QB di New Orleans, fargli sentire il fiato addosso e, soprattutto, limitargli al massimo il tempo a disposizione per selezionare il bersaglio più libero. La secondaria, invece, dovrà elevare di parecchio il suo rendimento, perché anche a Pittsburgh la difesa contro i passaggi è stata "bucata" troppo spesso e troppo facilmente.

Se riusciremo a limitare l'attacco di NO, allora avremo qualche possibilità, legata ovviamente a quello che sarà il rendimento del nostro attacco, guidato ancora una volta da Mike Glennon. Sono partite importantissime queste (quella di Pittsburgh, la prossima di New Orleans, tutte le altre sino al termine della stagione...) per cercare di capire che giocatore sia il secondo anno da NC State. Il simpatico Giraffone può avere un futuro da protagonista in NFL? Potremo rispondere a questa domanda solo dopo averlo visto a lungo e con continuità sul terreno di gioco.

La vittoria di Pittsburgh porta in maniera evidente la firma di Glennon, e credo che ci sia un po' in tutti noi che seguiamo da vicino i Bucs la curiosità di vedere se si è trattato di un episodio destinato a rimanere isolato o se invece (per una volta!) aveva avuto ragione Greg Schiano, l'unico a intravedere in Mike Glennon un prospetto importante al punto di draftarlo a sorpresa al terzo giro (pick n.73 overall) del draft 2013.

Chiaramente le fortune di un QB dipendono anche dalle "armi" che ha a disposizione, ed è senza dubbio un peccato il fatto di non poter contare sull'ottimo Mike Evans. Speriamo di vedere maggiormente coinvolto nel gioco aereo ASJ, auguriamoci che Louis Muprhy continui a sorprendere tutti quanti e confidiamo nel fatto che Vincent Jackson confermi ancora una volta tutte le sue indiscusse qualità.

Dopodiché, se tutti avranno dato il 100% di quello che possono dare, andrà bene comunque, l'importante sarà non assistere – mai più! – a una prestazione imbarazzante e ampiamente al di là dell'osceno come quella del Georgia Dome... forza ragazzi, crederci!

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