lunedì 20 ottobre 2014

NFC South, una division in profonda crisi

L'attuale classifica nella NFC South.
Si parlava ieri dell'ottimismo forse un po' eccessivo di coach Lovie Smith che sosteneva che i giochi erano ancora tutti aperti nella NFC South, e che nulla era da escludere considerato che mancano ancora una decina di partite da disputare.

E in effetti la situazione, dando un'occhiata alla classifica dopo i match di ieri in cui hanno perso tutte quante (malissimo CAR a GB, in modo comunque netto ATL a BAL e all'ultimo secondo NO a DET) è molto livellata, ma decisamente verso il basso. Basti pensare che al momento a guidare il gruppo c'è Carolina, con 3 vinte 3 perse ed un pareggio; seguono New Orleans (2-4) e Atlanta (2-5) con i Bucs a chiudere a quota 1 vinta e 5 perse.

Equilibrio notevole dunque, ma – come si diceva – verso il basso; ad oggi la NFC South è la division di gran lunga più scarsa dell'intera NFL, in maniera abbastanza inaspettata e contro i vari pronostici di inizio stagione, quando molti analisti inserivano Saints e Falcons tra le possibili protagoniste ai playoff, e con i Panthers - reduci da un ottimo campionato 2013 ma un po' indeboliti - come possibile mina vagante. E con gli stessi Bucs ritenuti non competitivi per la lotta al vertice della division ma comunque non proprio un team allo sbando.

E invece le gerarchie nella NFL di oggi cambiano a velocità incredibile. Sono lontani non solo i tempi delle "dinastie" di Cowboys e '49ers, che negli anni '90 dominarono per un decennio, ma anche quelli dei Tampa Bay Buccaneers che tra la fine degli anni '90 e i primi anni duemila rimasero per quasi dieci anni tra i top team della lega.

Oggi non è più così, e non basta nemmeno un QB di assoluto valore – come Brees (NO), Ryan (ATL) o Newton (CAR) – per avere la garanzia di arrivare ai vertici e di rimanerci a lungo.

La NFC South rischia dunque di mandare, nel 2014, una squadra ai playoff anche con un record perdente e questo ricorda quello che alcune stagioni fa avvenne nella NFC West. Oggi la division in cui giocano Seattle, San Francisco, Arizona e St. Louis è probabilmente la più forte in assoluto, ma basta tornare indietro di poche stagioni (era il 2010) per ritrovare la sola Seattle ai playoff con un record negativo di 7-9.

Vedremo se a breve anche nella NFC South si verificherà un "turnaround" come quello avvenuto nella West, intanto – restando alla stagione 2014 – non resta che prendere atto di come nemmeno nella division più modesta di tutte le 8 che compongono l'NFL, i nostri amati Bucanieri riescano a ritagliarsi un ruolo molto diverso da quello della squadra-materasso.

O almeno, per ora è stato così, perché come ama ricordare in ogni occasione Lovie Smith ci sono ancora 10 match da disputare, anche se al momento attuale persino riuscire a chiudere il campionato con un record non perdente di 8-8 (che era un po' l'obiettivo di minima, a inizio stagione) sembra pura utopia.

3 commenti:

  1. Ad andare bene chiuderemo con 3-13, ma non mi stupirei di un 2-14. Sulla carta alla nostra portata ad ora ci sono soltanto Vikings e Redskins, ma già contro Bridgewater sarà dura. Bengals e Atlanta ci rifileranno le ennesime piallate, e il resto della schedule tolto sorprese dell'ultimo minuto ci è comunque sfavorita.
    Smith può essere ottimista quanto vuole, peccato che i numeri non siano dalla sua parte, e rischiamo una stagione addirittura peggiore degli anni di Radio-Rah e di quell'altro di Rutgers....... come se fosse facile fare di peggio.......

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  2. Mancheranno anche 10 partite e, come ama ripetere Lovie Smith, tutto è ancora possibile in questa scarsissima NFC South 2014, ma pur volendo fare gli ottimisti si fa fatica a individuare quali siano le squadre avversarie che i Bucs possano avere concrete possibilità di superare...

    Tra le partite rimanenti, se dovessi scommettere un cent su quale sia quella in cui potrebbe arrivare una W, forse lo punterei sul match con Atlanta, sia perché questi Falcons sono proprio una squadra modesta e con ormai un piede e mezzo fuori dai playoff, sia perché spero che i Bucs vogliano vendicare l’umiliazione del Georgia Dome, e dunque scendano in campo, il 9 novembre, con uno stimolo ulteriore: vendicare quel 14-56 che ancora brucia...

    ...e se il ricordo di quella batosta dà "fastidio" a me, semplice tifoso che si è limitato ad assistere dagli spalti allo scempio in questione, spero proprio che funzioni da motivazione supplementare per i giocatori in Red and Pewter, che lo scorso 18 settembre erano in campo a farsi brutalizzare da Ryan e soci.

    Ad oggi, il record finale più realistico che si può ipotizzare credo sia un un 3-13, che potrebbe diventare un 6-10 se giocassimo sempre come a Pittsburgh ma anche un 1-15 se dovessimo invece affrontare i prossimi incontri con la stessa "ferocia" vista al Georgia Dome ed in casa con Baltimore...

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  3. Se non fosse per Oakland, che come al solito non pare una squadra di football da anni, quest'anno la 1st overall al Draft non ce la toglierebbe nessuno, anche i Gattoni di Jacksonville sono riusciti ad arpionare la prima W...
    E, con una partita in meno, restiamo lo stesso la squadra con più punti subìti in tutta la lega... Sinceramente non so da dove Smith tiri fuori tutto il suo entusiasmo e ottimismo, pare proprio un maestro nel prendere la vita a cuor leggero...
    E resto della mia idea: ai Coaching Staff i contratti si fanno di UN anno, al di là del curriculum che si portano dietro, poche storie....

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