mercoledì 30 ottobre 2013

Bobby Felder, un nuovo CB a roster

Il CB Bobby Felder
In attesa del match di Seattle, che segnerà la conclusione della prima metà di campionato e che verosimilmente i Bucs termineranno con un mesto quanto rotondissimo record di zero-otto, c'è da segnalare un movimento, sia pure marginale, a livello di roster.

Il posto lasciato libero da  Mike Williams è stato occupato dal CB Bobby Felder, giocatore utilizzabile anche come punt returner. Dopo avere trascorso la stagione 2012 nella practice squad, Felder è stato messo in IR dai Vikings, i quali hanno poi provveduto a tagliarlo nei giorni scorsi.

Ritenendo evidentemente che il giocatore sia recuperabile e che il problema alla caviglia che ne ha causato l'inserimento in IR e il successivo taglio da parte di Minnesota non sia poi un infortunio così grave, Tampa Bay ha provveduto a mettere sotto contratto il 23enne CB.

Sempre a livello di CB, va ricordato che a breve verrà reinserito a roster anche Danny Gorrer, designato dai Bucs come giocatore "recuperabile" tra quelli che sono stati inseriti in IR.

lunedì 28 ottobre 2013

Il WR Mike Williams in Injured Reserve

Il WR Mike Williams
Da alcune partite il suo rendimento era in calo, ma del resto stava praticamente giocando su una gamba sola a causa di problemi ad un ginocchio; e adesso la stagione 2013 del WR Mike Williams è terminata in maniera ufficiale, con l'ingresso del giocatore nella IR dei Bucs.

Si tratta di una perdita molto grave visto che a livello di ricevitori, oltre ai due fuoriclasse Vincent Jackson e Mike Williams, i Bucs possono contare solo su giocatori di modesto valore: spetterà ai vari Underwood, Owusu, Page (e ai due WR rookie Shepard e Dawson) il difficile compito di non far rimpiangere eccessivamente Williams, e diventare validi bersagli per il QB rookie Mike Glennon.

Senza il miglior RB, senza una delle due stelle a livello di WR, con la squadra affidata a un QB rookie....  domenica prossima i Bucs saranno di scena a Seattle, e dovranno affrontare una delle principali candidate a rappresentare l'NFC al prossimo Super Bowl...

Speriamo di non rimediare una figuraccia, e di perdere in maniera quantomeno dignitosa; sarà un bel duello (eufemismo...) da qui al termine del campionato con i derelitti Jaguars, per conquistare il diritto alla first pick overall!

sabato 26 ottobre 2013

Licenziarlo adesso oppure a fine stagione?

Una volta il grido di battaglia era 'Go Bucs'... adesso è 'Fire Schiano'! ;-)
La domanda, a questo punto, è una sola: lo licenzieranno adesso, affidando la squadra ad un coach 'ad interim' quale potrebbe essere Dave Wannstedt, attuale coach dello special team con trascorsi da HC a livello di NFL, oppure aspetteranno la fine della stagione per mandare via da Tampa il peggiore allenatore mai visto sulla sideline dei Bucs in 38 stagioni di football?

Ad oggi, tutto tace dalle parti di One Buc Place e dunque l'impressione è che i Glazer non intendano esonerare Schiano - messo sotto contratto lo scorso anno con un accordo di cinque anni per 3 milioni di dollari a stagione - nemmeno dopo avere perso la settima partita consecutiva, nonché la dodicesima delle ultime tredici partite.

Sul fatto che il destino di Greg Schiano sia comunque segnato, non credo ci siano più dubbi, in primo luogo per la serie infinita di sconfitte e poi per un'altrettanto lunga serie di atteggiamenti, dichiarazioni, comportamenti del tutto fuori luogo, inadeguati per un allenatore NFL. Dall'ideona di attaccare il QB avversario che si inginocchia per far terminare il match, al modo 'dilettantesco' in cui è stata gestita proprio dall'HC la cosiddetta 'Freeman saga', fino alle dichiarazioni assurde che tutt'ora Schiano rilascia, sostenendo di avere in pugno lo spogliatoio, che i Bucs inizieranno a vincere una partita dopo l'altra e che, in pratica, tutto va a gonfie vele...

Tra l'altro, bisognerà vedere come andrà a finire l'indagine in corso da parte di NFL e NFLPA per verificare se ci sia proprio Schiano dietro alle rivelazioni "uscite" non si sa come (o forse sì...) da One Buc Place e relative ai test sull'uso di sostanze proibite sostenuti da Josh Freeman. Come ricorderete, venne fatta passare l'idea che Freeman fosse un giocatore dedito in qualche modo all'uso di sostanze proibite, benché questo non corrispondesse al vero. Se adesso venisse confermata la responsabilità di Schiano dietro a questa situazione, potrebbero esserci delle conseguenze pesanti per l'attuale head coach dei Bucs, come ad esempio la risoluzione del contratto per giusta causa da parte di Tampa Bay (contratto che, come dicevo prima, scadrebbe altrimenti al termine del 2016...), e non è da escludere che i Glazer stiano prendendo tempo anche per vedere come andrà a finire questa brutta storia...

Credo che tutti noi non vorremmo mai più vedere Schiano sulla sideline dei Bucs, benché al tempo stesso la sua presenza offra la garanzia quasi assoluta di poter contare sulla first pick overall del prossimo draft; e questa potrebbe essere l'unica cosa buona lasciata in eredità ai Buccaneers dall'ex HC di Rutgers al termine del suo fallimentare biennio. Con la prima scelta i Bucs potrebbero draftare un 'vero' franchise QB, oppure potrebbero scambiarla per ammassare un alto numero di scelte con cui rinforzare nel migliore dei modi una squadra che non è quel team pessimo che pure, allenato dall'attuale CS, sembra essere.

In conclusione, ho l'impressione che dovremo armarci di tanta, tantissima pazienza da qui al termine della stagione, e mandare giù ancora nove bocconi amarissimi, tanti quanti sono i match che perderemo sino alla fine del campionato. Ma nonostante tutto questo, l'uscita del tunnel - per quanto lontana - si comincia a intravedere: nel 2014 avremo un HC e un CS nuovo di zecca, e non credo che i Glazer commetteranno ancora l'errore di affidarsi a un allenatore esordiente. Basti pensare cosa ha combinato Reid a Kansas City, per sperare che un coach di esperienza possa fare un buon lavoro con i Buccaneers 2014, una squadra che già adesso ha parecchio talento a disposizione seppur usato malissimo e che l'anno prossimo, dopo un draft importante visto che nel peggiore dei casi sceglieremo con la pick n.2 (sarà un derby all'ultima sconfitta con i Jaguars, per accaparrarsi la prima scelta assoluta) potrà finalmente regalarci quale soddisfazione.

Una cosa importante, adesso, sarà quella di non accelerare inutilmente il rientro di giocatori alle prese con seri infortuni (Nicks, Martin e Demps, tanto per fare nomi) e di far riposare quelli che al momento stanno giocando da 'rotti' (vedi Mike Williams, alle prese con un problema non lieve al ginocchio). Ci sarà infatti bisogno di avere tutti questi protagonisti sani e recuperati al 100%, per un 2014 che dovrà essere - non ci sono più scuse - l'anno del riscatto...

venerdì 25 ottobre 2013

E la corsa per la "perfect season" continua...!

Bucs-Panthers: la delusione di un tifoso...
Ho appena finito di vedere la partita: e anche stasera, faccio fatica a commentare questa ennesima figuraccia rimediata dalla nostra squadra. Umiliati e presi a calci dai Panthers, squadra in buon momento di forma, certo, ma che ieri sera sembrava la San Francisco degli anni '80, per come ha vinto in assoluta scioltezza, controllando il match dall'inizio alla fine.

Per chi non l'avesse vista, l'andamento della partita è riassumibile in due parole: Bucs molli in difesa, con troppe yards concesse agli avversari anche sui giochi di corsa, fino a ieri unico punto di forza della nostra D (e la mancanza di Goldson, ottimo contro le corse,  si è fatta sentire) e inefficaci in attacco, facendo una fatica enorme a chiudere un down. E non ingannino le statistiche, "gonfiate" dagli ultimi possessi ormai inutili; finchè c'è stata partita i Bucs hanno trovato enormi difficoltà ad avanzare il pallone, corsa o passaggio che fosse.

Tutto questo, senza che il QB rookie Mike Glennon abbia commesso particolari errori... nel senso che anche contro Carolina il "pennellone" ha giocato la sua più che onesta partita, e gli imputerei pochissime colpe, se non nessuna, per questa ennesima "L". Tra l'altro, nelle sue prime quattro partite tra i PRO Glennon ha lanciato qualcosa come 181 passaggi (!), record assoluto nella storia NFL... anche contro i Panthers il rookie da NC State non ha demeritato, certo non mi sembra un fenomeno ma credo possa diventare un discreto giocatore, magari se riuscirà ad irrobustire un po' un fisico davvero molto esile...

Basta, inutile soffermarsi sulla lenta agonia che è stata la partita con i Panthers. Tanto, da qui in avanti le cose non credo cambieranno di molto, con in Bucs che perderanno tutti o quasi i rimanenti incontri, rimediando un po' ovunque una figuraccia dietro l'altra. Domenica prossima andremo a farci travolgere dai Seattle Seahawks, prepariamoci - psicologicamente - all'ennesimo tracollo in arrivo...

Su Schiano, dico solo questo: chiaramente non lo farà, dato che ha ancora tre anni di contratto a 3 milioni di dollari a stagione, ma oramai gli è rimasta solo una cosa da fare: dimettersi. Così facendo salverebbe almeno la faccia, perché andare avanti così credo faccia malissimo non solo alla squadra ma anche allo stesso Schiano, ormai diventato uno zimbello, oggetto di scherno a cominciare dai suoi stessi tifosi...

Coraggio, che alla fine dell'incubo (e alla ufficializzazione che i Bucs sceglieranno nel prossimo draft con la first pick overall) mancano solamente altre 9 sconfitte... allegria!

giovedì 24 ottobre 2013

Riusciranno i nostri eroi a compiere l'impresa?

Il QB Mike Glennon
Dopo il successo  ottenuto dai Giants contro i Vikings, sono rimasti solo Bucs e Jaguars a quota zero W. E se per Jacksonville è quasi inevitabile un'altra sconfitta, visto che domenica affronteranno a Wembley i fortissimi 49ers, i Bucs potrebbero (in teoria) avere la possibilità di sbloccarsi proprio questa notte, quando in Italia saranno ormai le prime ore di venerdì, nel "thursday night" che avrà luogo al RJS  contro i tradizionali rivali dei Carolina Panthers.

Onestamente la partita con Carolina appare durissima, dato che i Panthers vengono da alcune brillanti vittorie e vorranno vendicare lo 0-2 della scorsa stagione, quando vennero sconfitti da Tampa Bay sia nell'opener del 2012 che al "ritorno" a Charlotte in un match terminato all'overtime e deciso da un TD di Dallas Clark, un veterano che sarà anche stato logoro e a fine carriera ma che manca moltissimo ai Buccaneers odierni.

Carolina favorita dunque, ma è pur vero che - come direbbe Schiano in preda alle sue ormai proverbiali botte d'ottimismo...! - i Panthers potrebbero prendere sottogamba i derelitti Bucs e scendere in campo senza la necessaria concentrazione, oppure per la "legge dei grandi numeri" potrebbero verificarsi tutta una serie di coincidenze astrali favorevoli, tali da far arrivare la prima "W" stagionale in casa Bucs...

In realtà, come dicevo, sarà durissima non dico vincere (mission - quasi - impossible) ma anche rimanere in scia con i Panthers e cercare di giocarsela fino in fondo, come non ci è riuscito ad Atlanta, dove i Falcons hanno sempre avuto il pieno controllo del match senza che Glennon e soci riuscissero mai a dare l'impressione di poter piazzare il colpo vincente.

Considerato che dopo la partita di stanotte il prossimo impegno dei Bucs sarà in trasferta a Seattle, ossia  contro il team forse più forte dell'intera NFL, bisognerebbe davvero cercare di arpionarla contro Carolina la W, per evitare di chiudere la prima metà di stagione con un rotondo, nonché triste e deprimente, record di zero-otto.

Com mi chiedevo nel titolo, chissà se i nostri "eroi" (si fa per dire) riusciranno a compiere l'impresa... Stando a quanto sostiene coach Schiano, bisogna essere ottimisti e non c'è da preoccuparsi: le vittorie arriveranno, don't worry...! Ecco, quando fa così Schiano mi ricorda un po' il Comandante del Titanic dopo che il transatlantico colpito dall'iceberg stava inabissandosi nell'oceano, con l'orchestra che continuava a suonare come se niente fosse...! ;-)

mercoledì 23 ottobre 2013

Parla Schiano (contiene ottimismo immotivato...)

Greg Schiano
NFL.com riporta oggi le dichiarazioni rilasciate dall'HC dei Bucs, Greg Schiano, nel corso di una trasmissione radiofonica. Ottimismo a vanvera e ampiamente immotivato, direi, da parte del nostro prode Condottiero.

Non voglio inferire su Schiano, uomo in evidente difficoltà, però se già ieri mi erano parse fuori luogo le sue entusiastiche dichiarazioni relative a un possibile recupero di Martin (come se, eventualmente, un paio di W in più potessero cambiare il destino ormai segnato dell'HC..), oggi ecco altre affermazioni che mi sembrano del tutto inopportune, ed in cui si rasenta il ridicolo. In particolari frangenti, come quello grigissimo tendente al nero che stanno vivendo i Bucs, il silenzio sarebbe veramente di platino, altroché...!

Ecco comunque alcune "perle" del coach;  tranquilli ragazzi, che le "W" tanto agognate non tarderanno ad arrivare:
"We'll win our share (of games), don't worry," Schiano said Wednesday morning on NFL Network's NFL AM.

A precisa domanda, Schiano ha detto di non avere visto la partita tra Giants e Vikings in cui ha esordito (giocando peraltro malissimo) Josh Freeman e si è detto contento dei progressi fatti registrare da Mike Glennon in queste prime tre partite disputate dal rookie da NC State.

E poi Schiano si è detto fiducioso sul fatto che la stagione dei Bucs stia per "svoltare"...
"We have good coaches, the relationship with the players is strong," Schiano said. "When you have tough times that's what you rely upon, that is the backbone of your program. We got some bumps and bruises, but we got a good football team. We are going to win our share of games. We just got to get the worm to turn." 

Imbarazzante. Mi ricorda un po' l'ultimo Raheem Morris, che si arrampicava sugli specchi per difendere una situazione che difendibile non era. Non discuto il fatto che Schiano ed il suo CS ce la stiano mettendo tutta quantomeno per evitare una "perfect season" al contrario, ma questa squadra ogni domenica perde in maniera ancora più netta della precedente, e se ad inizio campionato avevamo regalato due W a Jets e Saints cedendo solo di misura e per una pessima gestione dei finali di match, nelle ultime partite ci siamo fatti superare nettamente da due team "mediocri" quali gli Eagles senza Vick e i Falcons privi di moltissimi titolari.

Possibile che ogni domenica non solo si continui a perdere, ma si esca dal campo sconfitti in maniera peggiore della domenica precedente? Schiano si professa ottimista, ma vorrei capire dove poggiano le basi di questo ottimismo, oltre che sulla "legge dei grandi numeri", in base alla quale - prima o poi - per il calcolo delle probabilità una vittoria la riusciremo a portare a casa...

Ad ogni  modo: "don't worry", proprio come dice il coach... ma nel senso che ancora dieci partite e poi si cambia pagina, con un nuovo HC e un CS un po' più "capace" di quello attuale nel gestire un team di professionisti. Ancora un po' di pazienza, e comunque - visto che tra pochissimo recupereremo anche Doug Martin - date retta al coach: nessun traguardo ci è precluso...! ;-)

martedì 22 ottobre 2013

Schiano e l'intenzione di recuperare Martin...

Il RB Doug Martin in azione
La gravità dell'infortunio alla spalla rimediato da Doug Martin è tale che il giocatore è stato considerato "out for season" un po' da tutti gli addetti ai lavori, tranne che da quello più importante: il Capo Allenatore dei Buccaneers!

Greg Schiano infatti non sembra intenzionato ad inserire il giocatore nella IR, cosa questa che metterebbe fine alla stagione di Doug. L'HC dei Bucs pare voglia cercare di recuperare il RB #22, per averlo a disposizione per le ultime partite della stagione.

Proprio perché ritengo Doug Martin un giocatore di grande importanza per i Bucs anche in ottica futura, mi auguro che questo non accada e che la Proprietà e il GM vigilino attentamente affinché sia evitato un recupero affrettato di Martin. A cosa servirebbe infatti accelerarne il rientro, dato che i Bucs - ipotizziamo che Doug rientri a inizio/metà dicembre - di certo a quel tempo non sarebbero in corsa per un posto ai playoff?

Schiano al momento non ha inserito in IR nè Martin, nè Nicks, nè Demps, sebbene tutti e tre questi giocatori siano alle prese con infortuni di una certa entità. L'ultima cosa di cui c'è bisogno, a mio avviso, è un recupero frettoloso con il rischio di eventuali ricadute. Insomma, la stagione 2013 ormai è andata, almeno si cerchi di "preservare" i giocatori chiave quali Martin e Nicks, o prospetti interessanti come Demps, per trovarli recuperati al 100% all'avvio del training camp 2014.

Rischiarli adesso per chiudere l'annata - si fa per dire - con un record di 4-12 anziché di 2-14 mi sembra l'ennesima follia... anche se in fondo sarebbe il degno epilogo di un'annata che in futuro temo verrà ricordata come una delle più disastrose nella quasi quarantennale Storia della franchigia.

Infine, da segnalare che in seguito alla defezione di Martin è stato inserito a roster un altro RB, proveniente dai tagli dei Cleveland Browns; si tratta di Bobby Rainey, che forse vedremo tra i giocatori attivi giovedì sera nel match contro i Panthers in cui saranno Mike James e Brian Leonard a spartirsi le portate nei giochi di corsa.

lunedì 21 ottobre 2013

Stagione finita per Doug Martin!

Arrivederci al 2014, Doug!
Piove, anzi, si abbatte un vero e proprio thunderstorm sulla già bagnatissima Tampa... come non bastasse l'orribile avvio di stagione, la serie infinita di sconfitte, la "Freeman saga", una squadra allo sbando e un coaching staff che non sa più che pesci pigliare... ecco, ci mancava solo questo: Doug Martin out for season!

Se la notizia data dall'NFL insider Ian Rapoport verrà confermata, la stagione 2013 di Doug Martin è da considerarsi conclusa. L'infortunio rimediato alla spalla - tra l'altro in una chiamata del CS davvero assurda, con Doug mandato sul profondo a ricevere (...) - è infatti più grave del previsto e il giocatore non dovrebbe farcela a recuperare in tempo per tornare in campo prima del termine dell'attuale campionato.

Dopo aver frettolosamente lasciato andare Peyton Hillis, adesso a roster ci sono solo due RB, considerato che anche Jeff Demps, un altro RB, rimarrà fermo per molto tempo a causa di un infortunio. Dunque, saranno il rookie Mike James e il veterano Brian Leonard a spartirsi le portate, da qui al termine della stagione.

Beh, a questo punto, direi che la first pick overall del prossimo draft non ce la toglie nessuno, nemmeno i Jaguars. L'importante però, adesso è non esonerare Schiano: magari con un nuovo HC si potrebbe correre il rischio di vincere almeno una partita in più di Jacksonville.... battutacce a parte, ragazzi, credo che nemmeno il più pessimista dei tifosi avrebbe previsto che a nemmeno metà stagione ci saremmo trovati in una situazione come quella attuale, che definire "allucinante" credo sia ancora poco...

domenica 20 ottobre 2013

Sconfitti anche dalle riserve dei Falcons...

Il WR Vincent Jackson
Niente da fare: anche le riserve dei Falcons, a quanto pare, sono più forti dei titolari dei Buccaneers...

Va dunque in archivio la sesta sconfitta consecutiva, nonchè l'undicesimo KO nelle ultime dodici partite disputate. Si pensava che contro una Atlanta decimata dagli infortuni i Buccaneers avrebbero potuto portare a casa la prima W della stagione, e invece la partita non è praticamente mai stata nemmeno in discussione.

Falcons sempre in controllo del match, Tampa Bay incapace di un minimo di disciplina (anche stasera i Bucs sono stati letteralmente devastati da mille penalità) e Buccaneers che proprio non ce la fanno, a competere con le altre squadre.

Ai Falcons mancavano, come detto, moltissimi titolari, ma quello che conta più di tutti, il QB Matt Ryan, era in campo e ha fatto la differenza. Anche grazie al gentile contributo da parte della difesa dei Bucs, incapace di metterlo sotto pressione e altrettanto incapace di fermare i backup di Jones e White, i due WR titolari di Atlanta fuori per infortunio.

Male la linea difensiva incapace non solo di mettere a segno un sack ma nemmeno di dare il minimo fastidio a Ryan, e molto male la secondaria, con Leonard Johnson e Johnthan Banks fatti ripetutamente a pezzi dal QB dei Falcons.

Aggiungiamoci il solito attacco che va a corrente alternata, che magari mette in piedi un drive da quasi dieci minuti che poi si risolve solo in un FG anche a causa di tante stupide penalità, e il gioco è fatto, anzi, la sconfitta è servita.

A nulla è valsa la partitona di Vincent Jackson (2 TD, con 10 ricezioni per 138 yards) e preoccupa l'infortunio alla spalla di Martin, che mandato sul profondo a ricevere (...) ha preso un brutto colpo che lo ha tenuto fuori per buona parte del match.

Per la sconfitta numero sette l'appuntamento è per  giovedì sera, nel thursday night contro i Carolina Panthers, in un RJS che (non ho dubbi...!) ribollirà di entusiasmo e trepidazione...

sabato 19 ottobre 2013

Atlanta decimata dagli infortuni, Bucs favoriti?

Matt Ryan, QB dei Falcons
Possono i Tampa Bay Buccaneers, con un record di 0-5 e usciti sconfitti da dieci delle ultime undici partite disputate, essere considerati i favoriti per la partita di domenica contro gli Atlanta Falcons, per giunta in calendario al Georgia Dome?

In effetti sembrerebbe incredibile, eppure... a mio avviso quella di domani costituisce un'occasione davvero ghiotta per la truppa (allo sbando) di Greg Schiano, dato che i Bucs giocheranno contro un team che sta attraversando un periodo davvero molto particolare...

I Falcons, che nel 2013 hanno vinto solo una delle cinque partite disputate, a differenza di Tampa Bay avevano iniziato la stagione non solo praticamente sicuri di arrivare a quei playoff che per i Bucs rappresentavano un sogno difficile da realizzare, ma anche intenzionati a migliorare il risultato dello scorso campionato, quando si fermarono a un solo passo dal Super Bowl sconfitti nella finale di conference dai San Francisco '49ers.

Ma al di là della "delusione" che stanno vivendo i nostri avversari e del fatto di trovarli in condizioni di "morale" (sotto i piedi) simili alle nostre, la grande occasione che hanno i Bucs di vincere la prima partita dell'anno è dovuta ad un motivo ancora più concreto: ai Falcons mancherà infatti mezza squadra, o quantomeno alcuni degli elementi più importanti. Soprattutto l'attacco appare decimato: domenica non giocheranno i due principali WR, Julio Jones e Roddy White, così come sarà out il RB Steven Jackson. Assente anche il left tackle Sam Baker mentre in difesa saranno indisponibili sia il DE Kroy Bierman che il LB Sean Wheaterspoon. Aggiungiamoci che il Right Tackle titolare di Atlanta sarà la nostra vecchia conoscenza Jeremy "false start" Trueblood (non propriamente un fenomeno) e allora chissà che non sia davvero in arrivo la volta buona, per i nostri amati quanto derelitti Bucanieri.

Occasionissima da non sprecare dunque, per i ragazzi in Red and Pewter. Se non riusciranno a battere nemmeno questi Falcons ridotti ai minimi termini, giù di morale e soprattutto con tantissimi giocatori in infermeria, beh, allora il cammino verso la perfect season (al contrario) e la first pick overall 2014 sarebbe tutto in discesa.

Riusciranno i nostri eroi a regalarci il primo (e forse ultimo) sorriso  del 2013 andando a espugnare il Gerogia Dome, il che sarebbe pur sempre una - per quanto piccola - soddisfazione?! Oppure arriverà il KO numero 11 nelle ultime 12 partite disputate? Appuntamento a domani sera, a partire dalle 19 ora italiana, per conoscere la risposta a queste domande...

venerdì 18 ottobre 2013

Intervento chirurgico anche per il RB Jeff Demps

Il RB Jeff Demps
Jeff Demps si era infortunato domenica scorsa nel match contro Philadelphia, in un tentativo di corsa finito male proprio per un dolore forte e improvviso all'inguine. Ebbene, il problema si è rivelato tutt'altro che lieve visto che il giocatore, come ha rivelato Schiano nel corso della conferenza stampa di ieri, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico.

Tempi di recupero? Al momento sono ignoti; non è dato sapere se il ragazzo potrà tornare in campo nel 2013 o se invece la sua stagione sia da considerarsi già terminata. Occorrerà valutare come Demps reagirà al'intervento, e senz'altro ne sapremo di più già dai prossimi giorni.

Più o meno lo stesso discorso fatto ieri per Nicks vale dunque oggi per Demps. Diciamo che in entrambi i casi è difficile ipotizzare - e forse anche inutile - un loro rientro nel 2013, che potrebbe avere senso se i Bucs a fine novembre/inizio dicembre fossero in corsa per i playoff, ma visto che all'epoca Tampa Bay sarà in lotta solo per la first pick overall, tanto varrebbe che i due giocatori recuperassero al 100% dai rispettivi (seri) problemi fisici, per farsi trovare pronti e perfettamente guariti al via del training camp 2014.

Dispiace la perdita di Jeff Demps, perché nonostante il velocista olimpionico sia stato utilizzato pochissimo, le rare volte che ha toccato il pallone ha dimostrato non solo di possedere una velocità impressionante (e questo si sapeva, visto che parliamo di uno sprinter di valore mondiale) ma anche in grado di fare belle cose con un pallone in mano. Il reparto dei RB dunque si assottiglia ulteriorrmente, dopo il rilascio di Hillis (che ha firmato con i NY Giants) e l'infortunio di Demps. Dietro a Doug Martin rimangono ora solo due giocatori, il rookie James e il veterano Leonard.

giovedì 17 ottobre 2013

Nicks operato, possibile un suo rientro nel 2013?

Carl Nicks  e Greg Schiano
Nel corso della conferenza stampa di ieri, l'HC dei Bucs Greg Schiano ha rivelato che la guardia Carl Nicks, alle prese da tempo con l'ormai noto virus "MRSA" si è sottoposto nella giornata di martedì ad un intervento chirurgico, con l'obiettivo di debellare una volta per tutte l'infezione da cui il giocatore sembrava essere guarito, prima della "ricaduta" della scorsa settimana.

Non è detto però che l'operazione significhi fine della stagione per il #77. Schiano non si è sbilanciato sul suo possibile rientro nel corso del 2013 (queste le sue parole, tratte dal Tampa Bay Times):
"Carl got an opinion outside of town and they decided they were going to do surgery last night," said Schiano, referencing Nicks suffering a recurrence of a MRSA staph infection in his injured left foot two weeks ago. "They did surgery, and he's doing well. I don't have a timetable for you and I don't really anything more than that, but that's why Carl wasn't here."

Sempre per quel che riguarda la linea offensiva, da segnalare che Davin Joseph è al momento KO per i postumi di un colpo ricevuto durante la partita di domenica scorsa e la sua presenza è in forse per il match di domenica ad Atlanta. Negli allenamenti di questi giorni l'assetto della OL dei Bucs ha visto Ted Larsen impegnato nel ruolo di centro, con Jeremy Zuttah spostato a guardia sinistra e Gabe Carimi a guardia destra.

Probabile che sia questa la linea offensiva che i Bucs manderanno in campo contro i Falcons, a meno di un recupero dell'ultim'ora da parte di Davin Joseph. Per Nicks, nell'ipotesi più ottimistica se ne riparlerà tra un mese, anche se a questo punto credo che la cosa migliore sia evitare un rientro frettoloso da parte del giocatore; la stagione ormai è persa, e l'obiettivo primario è poter contare su un Nicks finalmente al meglio delle condizioni di salute per la stagione 2014...

Infine, segnalo che nel prossimo Monday Night tra Giants e Vikings il QB starter di Minnesota sarà un volto a noi noto: Josh Freeman farà infatti il suo debutto al MetLife con la nuova jersey purple #12, tornando a giocare in quello stadio in cui sia quest'anno (contro i Jets) che l'anno scorso (contro i Giants) era andato davvero ad un soffio dalla W, chissà se al terzo tentativo colui che doveva diventare "The next franchise QB" riuscirà finalmente ad espugnare New York...

mercoledì 16 ottobre 2013

Il CB Rashaan Melvin in IR

Melvin in un match di preseason
E' terminata la stagione del CB Rashaan Melvin, da ieri inserito nella IR. Sarebbe forse più corretto dire che il campionato di questo rookie non è mai iniziato, dato che a causa di una lunga serie di roblemi il ragazzo non ha mai visto il campo, se non in preseason.

Peccato, perché Melvin, benché undrafted, sembrava promettere bene e nel corso del training camp aveva fatto vedere cose interessanti (ne parlammo QUI) e si sperava potesse portare un contributo ad un settore decimato dagli infortuni, dato che in IR ci sono già i due CB Gaitor e Gorrer (anche se quest'ultimo è nella IR "temporanea", dunque potrebbe essere riattivato prima della fine della stagione) e anche l'altro cornerback Adams è alle prese con problemi fisici abbastanza seri che gli hanno impedito di giocare le ultime partite.

Dunque, a difendere sui ricevitori avversari rimangono Revis, Banks (che sta giocando con la MRSA...), e Leonard Johnson; non proprio profondissimo, il reparto dei CB!

Rimanendo all'infermeria, il WR Mike Williams dovrebbe recuperare dall'infortunio (hamstring) che domenica scorsa gli ha impedito di giocare contro Phila. Per quel che riguarda invece Carl Nicks, non si esclude che per guarire in maniera definitiva dalla MRSA il giocatore debba ricorrere ad  un intervento chirurgico, il che chiaramente metterebbe la parola fine alla sua stagione sportiva.

Domenica prossima Tampa Bay sarà di scena ad Atlanta, contro un team che sta deludendo forse più degli stessi Bucs, visto che ben diverse erano le aspettative alla vigilia del campionato. Lo scorso anno i Falcons giocarono la finale di conference, e si pensava che avrebbero recitato un ruolo da protagonisti anche nel 2013. Il loro record attuale è invece pessimo (1-4) ed uno dei loro giocatori più importanti, il WR Julio Jones, è out for season per un infortunio al piede. Ad ogni modo, domenica sera i Falcons potranno contare su una vittoria in più, figuriamoci se i Bucs non troveranno il modo di perdere anche la sesta partita consecutiva (nonché undicesima delle ultime dodici disputate...).    

lunedì 14 ottobre 2013

Bucs, una squadra allo sbando: per colpa di chi?

Greg Schiano
Ogni maledetta domenica, i Tampa Bay Buccaneers si dimostrano bravissimi nel fare sempre la stessa cosa: perdere.

Ormai la situazione prosegue in questo modo da metà della scorsa stagione, visto che delle ultimi undici partite disputate Tampa Bay ne ha vinta solo una, peraltro una "W" del tutto "finta", poiché ottenuta nell'ultima giornata dello scorso campionato, quando i Falcons fecero ampio ricorso a seconde e terze linee preferendo risparmiare i titolari per i playoff.

Ma come è possibile che una squadra ritenuta (alla vigilia del campionato) da tutti gli analisti in grado di giocarsi fino in fondo l'approdo ai playoff, sia oggi diventata la candidata numero uno (insieme ai Jaguars) per ottenere la first pick overall del prossimo draft?

Cerchiamo di analizzare le cose nella maniera il più possibile "oggettiva", partendo dall'imputato numero uno, ossia colui che viene pagato (e non poco) per far rendere al meglio la squadra da lui stesso assemblata insieme a GM e Proprietà: il capo allenatore.

Greg Schiano... ci sono due cose che voglio sottolineare del nostro HC, andando al di là delle mille polemiche legate alla "Freeman saga", e limitandomi a evidenziare quelli che, da un punto di vista strettamente "tecnico" sono a mio avviso due errori molto gravi commessi dall'HC dei Bucs e dal suo staff, e le cui conseguenze sono davanti agli occhi di tutti.

Pensare di sostituire Freeman con Glennon - L'errore più grave, direi, è proprio questo. Il fatto cioè che Schiano pensasse veramente che "il problema" di questa squadra fosse Josh Freeman, e che fatto fuori il QB#5 (sostituendolo con un rookie...!) ci sarebbe stata l'auspicata inversione di gioco e risultati.

Ecco, questa mi è sembrata una "leggerezza" davvero imperdonabile: ma come è possibile che un Capo Allenatore NFL, un uomo che da tanti anni calca le sideline dei campi di football a ogni livello, non si sia reso conto che questi Bucs erano destinati a vivere o a morire solo ed esclusivamente con Josh Freeman? E che era un follia pura pensare di risolvere le cose buttando nella mischia un rookie (un giocatore interessante, questo sì', ma non certo un cavallo di razza...), non ancora pronto nè tecnicamente nè fisicamente a prendere per mano un team immerso nelle sabbie mobili fino al collo come gli attuali Tampa Bay Buccaneeers?!

Mi è sembrata una mossa quasi "suicida", quella di mettere il proprio futuro professionale (perché presumo che Schiano sia consapevole del fatto che ad ogni sconfitta si accorcia la sua carriera da capo allenatore) nelle mani di Mike Glennon, al quale - per carità! -  sono il primo ad augurare una brillante carriera tra i PRO e di diventare un giocatore importante nonché un solido starter, ma a cui non si poteva certo chiedere di risollevare le sorti di un team allo sbando....

Primi tempi decenti, secondi tempi orrendi...perché? - Una caratteristica delle sconfitte di Tampa Bay è proprio questa: in quasi tutte le partite i Bucs sono partiti bene, e hanno spesso dato l'impressione di avere in mano la partita (persino a Foxboro!), prima di crollare miseramente nel secondo tempo, ed in particolare nell'ultimo quarto...

Solo una coincidenza? Non credo proprio. Di solito la bontà e il valore di un coaching staff si vede proprio da come - in corso di partita - gli allenatori riescono ad effettuare aggiustamenti, a cambiare l'inerzia del match, a trovare le contromosse idonee a fermare l'avversario, insomma a fare tutto quello che i nostri tanti allenatori capitanati da Greg Schiano non sono mai stati in grado di fare, nemmeno una volta!

Sapete quanti TD sono stati messi a segno dall'attacco di Tampa Bay, nei secondi tempi delle cinque partite fin qui disputate, che a guidarlo fosse Freeman o Glennon? Z-e-r-o...  ora, se a qualsiasi coaching staff avversario bastano i primi trenta minuti del match per applicare le contromosse necessarie per bloccare il nostro attacco, e - in maniera uguale e contraria - il nostro CS nei secondi trenta minuti delle partite è del tutto incapace di "riprendere" il controllo di un match o di mettere in pratica una tattica vincente, beh, a me ne viene in mente uno solo di "rimedio" per risolvere il problema... e il "rimedio" (la sostituzione dello staff tecnico, nella sua quasi totale interezza) potrà avvenire dopo la prossima sconfitta oppure al termine della stagione, ma comunque mi pare davvero l'unica soluzione possibile, stando così le cose.

Purtroppo, i fatti parlano chiaro: il capo allenatore dei Bucs ed il suo coaching staff si sono rivelati inadeguati a guidare un team NFL, peraltro formato non da quei "broccacci", e per lo più autentiche  "teste caldissime", che si ritrovava ad allenare Raheem Morris, ma da giocatori che dovrebbero garantire se non un tranquillo approdo ai playoff comunque un campionato più che dignitoso, non certo questa serie di sconfitte che non so, a questo punto, in che modo riuscirà ad interrompersi... forse per festeggiare la prima "W" del 2013 dovremo aspettare l'ultima giornata del campionato, quando i Bucs giocheranno a New Orleans ed i Saints in vista dei playoff faranno giocare solamente le riserve delle riserve....!

Di punti "critici" a carico del capo allenatore del suo coaching staff ne ho evidenziati solamente due, ma avrei potuto andare avanti per ore. A partire dal "peccato originale" di Schiano, e sul quale colui che a breve sarà l'ex head coach dei Bucs farebbe bene a meditare a lungo: la scriteriata gestione del quarteback, il giocatore chiave di una squadra di football a qualsiasi livello si giochi, figuriamoci in un team NFL... non avere "tradato" Freeman nel corso della free agency ma averlo scaricato dopo solo tre partite della nuova stagione credo sia all'origine di buona parte dei mali della nostra squadra. A Schiano, dopo averlo allenato per un anno, non piaceva Josh Freeman? Liberissimo di cambiarlo con un altro QB, ma non dopo tre partite della nuova stagione, non scaricando quintali di immondizia su Josh, e soprattutto non con un QB rookie che (non per colpa sua) non ha nè i mezzi nè le capacità per fare uscire la squadra dal tunnel...cribbio! ;-)

Detto ciò, e dando un'occhiata al calendario e ai prossimi avversari, i Bucs perderanno domenica prossima ad Atlanta, poi ci faremo travolgere al RJS nel "thursday night" da Carolina dopodiché andremo a Seattle contro una delle squadre più forti del campionato. Credo che i bookmakers non accettino scommesse, sul fatto che fra tre partite il record dei Bucs sarà un rotondissimo zero-otto...!

domenica 13 ottobre 2013

Vittoria, questa sconosciuta...

Il QB Mike Glennon
Ormai il copione è sempre il solito, e ogni domenica sembra di assistere sempre alla replica della medesima partita: Tampa Bay Buccaneers che partono benino, il match che sembra essere alla portata dei ragazzi in Red and Pewter, ma poi - di solito dopo l'intervallo, quando i coach delle altre squadre studiano le contromosse e il nostro CS, evidentemente, si fa una bella dormitina... - gli avversari di turno prendono in mano la partita e si portano a casa la W, senza nemmeno faticare troppo.

Che dire del match di questa sera...? Neanche giocando contro una delle peggiori difese NFL e nonostante i Bucs venissero dalla settimana di bye, dunque più riposati rispetto agli avversari e con il doppio di tempo per preparare la partita, siamo riusciti a vincere la prima gara della stagione.

Tra l'altro, agli Eagles mancava il QB titolare, Micheal Vick, anche se il suo sostituto Nick Foles non lo ha fatto ripiangere, giocando una partita decisamente buona senza commettere errori, e trovando persino un paio di TD in profondità complice anche alcune belle dormite da parte della nostra secondaria.

Peccato, perché stasera - come detto - nella prima parte del match sembravano dei Buccaneers diversi dal solito, tosti in difesa e insolitamente fantasiosi in attacco, con una varietà nelle chiamate offensive a cui non eravamo più abituati. E con un Mike Glennon preciso nel trovare l'ottimo Vincent Jackson e il sorprendente Timothy Wright (7 ricezioni per 91 yards, alla fine, per l'ex WR di Rutgers convertito a TE). Poi, proprio ad inizio del secondo tempo, ecco arrivare l'intercetto di Glennon e Bucs che, da lì in avanti, vanno in confusione e non riescono più a riprendere il controllo del match.

Nei prossimi giorni torneremo nel dettaglio a parlare di questo incontro e di quello che attende i Bucs tra sette giorni, la proibitiva trasferta ad Atlanta. Ma adesso, di soffermarmi sulla decima sconfitta di Tampa Bay rimediata nelle ultime undici partite non ho proprio la minima voglia. Anche perchè scriverei sempre le stesse cose, e francamente inizierei un po' a essere stanco di commentare sempre la medesima partita; cambiano i nomi degli avversari, ma le cose hanno un epilogo sempre uguale...

...con la "W" che va a finire - sempre e comunque - alla squadra avversaria, mentre ai Bucs resta solo da lamentarsi per le occasioni sprecate e per i tanti errori banali (oggi siamo tornati a commettere un holding dopo l'altro, vanificando anche alcune belle giocate) che alla fine fanno la differenza tra vittoria e sconfitta.

Zero-cinque, dunque, e come detto domenica prossima saremo a zero-sei. Atlanta sta attraversando un brutto periodo, è vero, ma questi Bucs non hanno alcuna possibilità di vincere in casa dei Falcons, se non cambiano (radicalmente) approccio e mentalità. Anche stasera ho visto una squadra troppo molle e senza quella cattiveria e quella sana "belvaggine" senza la quale perdi sempre e comunque, contro qualsiasi avversario. E sconfitta dopo sconfitta, bisognerà che la Proprietà prenda atto che forse anche sulla sideline c'è qualcosa che non funziona;  io, dopo dieci sconfitte nelle ultime undici partite, al posto dei Glazer inizierei a farmi qualche domanda (anzi, me la sarei già fatta, e anche da un bel po'...).

Banks autorizzato a giocare, nonostante la MRSA!

Il CB Johnthan Banks
La notizia ha sorpreso un po' tutti: nonostante sia stato colpito da MRSA, il CB Johnthan Banks è stato comunque autorizzato a scendere in campo, nel match che quest'oggi vedrà i Bucs impegnati contro i Philadelphia Eagles.

Le autorità sanitarie hanno chiarito come non ci sia nessun rischio che Banks possa in qualche modo trasmettere agli altri giocatori l'MRSA, e dunque il CB #27 è stato dichiarato "cleared to play", cioè in grado di giocare.

Una nota pubblicata dal sito ufficiale di Tampa Bay riporta, a questo proposito, una comunicazione ufficiale rilasciata congiuntamente da NFL e NFLPA (l'associazione giocatori):
 “The NFL and NFLPA have worked together in response to the MRSA matter in Tampa Bay.  The jointly retained specialist has met with the team, supervised the inspection of the facilities, conducted medical examinations and agrees with the team medical staff that Mr. Banks does not pose a risk of transmission to other players. The specialist also met with team officials from the Eagles. All players have been advised of the process and we will continue to work together to jointly monitor the situation.”

Vedremo dunque stasera se il giocatore, che nella lista infortunati dei Bucs appare come "questionable", sarà utilizzato come se niente fosse oppure se il CS preferirà comunque non rischiarlo. Se è vero che non c'è pericolo di trasmettere il virus, bisognerà anche valutare quali siano le effettive condizioni fisiche e psicologiche del ragazzo, comunque alle prese con una infezione assolutamente non banale, prima di mandarlo in campo ed esporlo eventualmente a modeste figure...

sabato 12 ottobre 2013

Bucs-Eagles, match chiave per Tampa Bay

Il QB Mike Glennon
La partita di domani contro gli Eagles, ammesso che si giochi (pare di sì: nelle prossime ore dovrebbe arrivare l'OK definitivo da parte delle autorità sanitarie circa il fatto che le squadre possano scendere regolarmente in campo, nonostante l'epidemia di MRSA che negli ultimi giorni ha portato il caos nello spogliatoio di Tampa Bay), credo possa considerarsi una partita-chiave per quel che riguarda la stagione attuale (e forse non solo...) dei Tampa Bay Buccaneers.

Il motivo di tanta importanza? In fondo i Bucs sono sullo 0-4, il campionato 2013 ormai è da ritenersi andato, e dunque - in teoria- il match con Philadelphia non dovrebbe avere poi tutto questo rilievo...

Cerco allora di evidenziare i tanti motivi di interesse che, a mio avviso, rendono quello contro Philadelphia un match tutto da vedere...

Reazione della squadra: I Bucs stanno attraversando uno dei momenti più neri della loro storia; non bastassero i pessimi risultati sportivi e la partenza 0-4, che in pratica taglia fuori Tampa Bay dai sogni di playoff dopo solo un quarto di stagione, è da quasi un mese che One Buc Place è al centro della cronaca, non proprio "sportiva".

Prima la "Freeman saga", con la vicenda relativa all'ex QB #5 gestita davvero in maniera maldestra (per non dire di peggio) da HC e Società, poi l'epidemia di MRSA, con i recenti casi che hanno colpito Nicks e Banks, dopo che già in preseason lo stesso Nicks e il kicker Tynes erano stati messi KO da questo pericoloso batterio, molto "violento" e particolarmente resistente agli antibiotici. Senza dimenticare problematiche minori, dalla mononucleosi di Gabe Carimi al discutibile utilizzo di alcuni dei fuoriclasse che abbiamo in squadra - dal RB Martin al CB Revis - gestiti fino ad ora (e non solo a mio avviso) non nel modo migliore da parte del Coaching Staff...

Bene, anzi malissimo. Peggio di così la situazione non potrebbe essere. E allora ecco che la partita con gli Eagles diventa importante proprio per vedere se e in che modo la squadra sarà in grado di reagire a tutta questa serie infinita di "negatività", ed in quale maniera "aggredirà" la partita. Sarà interessante vedere se i "superstiti" in maglia Red and Pewter cercheranno di "sbranare" l'avversario - il che potrebbe far pensare che coach Schiano abbia ancora in mano la squadra - oppure se i nostri amati Bucanieri saranno la solita squadretta molle e rinunciataria, che si lascerà calpestare da Vick e soci senza opporre particolare resistenza e - così facendo - implicitamente scaricando il Capo Allenatore...

Al di là che contro Philadelphia arrivi la prima "W" stagionale o la quinta "L" dall'inizio del campionato, mi interessa vedere l'atteggiamento della squadra, in un momento di eccezionale difficoltà e tensione. In una situazione analoga, nel 2011, Raheem Morris non riuscì a mantenere la squadra compatta e affondò miseramente, benché peraltro due anni fa i problemi in casa Bucs fossero per lo più relativi alla sfera tecnica, mentre oggi le difficoltà abbondano non solo in questo ambito. Ad ogni modo, a partire da quello di domani ogni match contribuirà in modo determinante a fare chiarezza sulla conduzione tecnica dei Bucs anche in prospettiva futura.

In estrema sintesi: la squadra è ancora con Schiano o lo ha già scaricato? Volendo ridurre il tutto a una sola, quanto decisiva, domanda...

Emergenza MRSA: mancava solo l'epidemia di MRSA, in casa Bucs, non fossero stati sufficienti i mille problemi che da inizio stagione hanno trasformato in un incubo quello che doveva essere un campionato vissuto da protagonisti... l'emergenza MRSA ha messo fuori uso in questi ultimi giorni due giocatori chiave di Tampa Bay: Carl Nicks e Johnthan Banks erano uomini di punta dei rispettivi reparti e adesso linea offensiva e secondaria dovranno fare gli straordinari per sopperire a queste importanti assenze. Riuscirà lo staff tecnico - per una volta! - a sorprenderci in maniera positiva trovando le giuste contromosse, e a rendere comunque la vita difficile agli Eagles nonostante gli inattesi KO dell'ultim'ora? Tra qualche ore avremo la risposta anche a questa domanda...

Glennon e il "dopo Freeman": Il rookie Mike Glennon ha debuttato contro Arizona, poi ha avuto la possibilità di usufruire della settimana di "bye" per analizzare e cercare di risolvere gli errori più evidenti del suo esordio. Il coaching staff, dall'allenatore dei QB all'OC, passando soprattutto per Greg Schiano, non ha mancato occasione per rimarcare come Freeman dovesse essere sostituito per manifesta incapacità, convinti che Glennon sia la risposta ai problemi dell'attacco, sin qui improduttivo e incapace di mettere punti sul tabellone.

Personalmente la penso in maniera abbastanza diversa, ma questo non conta nulla. Quello che importa è che adesso una pressione enorme è stata messa sulle spalle (non proprio robustissime, da tutti i punti di vista) di Mike Glennon. Riuscirà il rookie da NC State a invertire la rotta della sin qui fallimentare stagione di Tampa Bay? Il CS, come detto, ne è del tutto convinto. Che dire, speriamo che gli allenatori di Tampa Bay abbiano visto giusto, intanto già dopo il match di domani ne sapremo di più su questo ragazzo, che nella gara di esordio contro Arizona aveva iniziato benino per perdersi nel finale di partita, anche a causa di chiamate non particolarmente felici da parte dell'Offensive Coordinator (ad esempio tenersi lontano dal CB Patrick Peterson, fuoriclasse dei Cardinals, forse non sarebbe stata un cattivissima idea, vero Sullivan...?!).

RJS e atteggiamento dei tifosi: Domani (clamoroso al RJS!) lo stadio sarà "sold out". Molti saranno i tifosi degli Eagles, ma saranno in tanti anche i supporters di Tampa Bay. Evidentemente è stato decisivo il richiamo di un avversario storico come Philadelphia, a cui sono legati i ricordi di alcune delle vittorie più entusiasmanti dei Bucs, come la prima W nei playoff nel 1979, e soprattutto l'indimenticabile finale di Conference della stagione 2002, forse il match più intenso in 40 anni di "Storia Bucaniera", Super Bowl a parte.

Ebbene, proprio per la presenza (una volta tanto!) di una rilevante cornice di pubblico, sarà interessante vedere l'atteggiamento dei tifosi, se ci sarà un supporto importante alla squadra, se al primo errore arriveranno i fischi, se dopo l'intervallo metà stadio (quello che tiferà peri Bucs) avrà già abbandonato gli spalti qualora le cose si dovessero mettere nel modo peggiore...

Poiché leggendo i forum e i giornali d'oltreoceano la tifoseria mi pare abbastanza divisa dopo quella che è passata alla storia come "Freeman saga", sono curioso di vedere come reagiranno i nostri "fratelli di tifo" che domani saranno al RJS, se prevarranno fischi e "buuuu" per il "sergente dei marines" che abbiamo sulla sideline o se invece, visto che non c'è più Freeman (che per molti tifosi, e la cosa mi ha abbastanza sorpreso, era la causa principale dei mali dei Bucs) adesso che il #5 non c'è più va bene tutto, anche eventualmente la decima sconfitta nelle ultime undici partite...

In  conclusione... : Bucs-Eagles non sarà mai una partita banale, e anche quando è ininfluente per la classifica, un motivo per entusiasmare questa partita lo offre (quasi) sempre.. come dimenticare, ad esempio, il FG messo a segno dalle 62 yards da Matt Bryant, che nel 2006 regalò ai Bucs una incredibile W, in una stagione peraltro in cui la vittoria contro Phila fu l'unica soddisfazione che la squadra regalò a noi tifosi...

Dunque, tutti davanti al gamepass domani sera, sperando non solo che arrivi la prima vittoria, ma anche per capire se la direzione intrapresa da Società e CS possa portare la squadra fuori dalle sabbie mobili o se invece questa squadra, e questa guida tecnica, possono condurre i nostri amati Bucanieri solamente al più desolante dei naufragi...

KELLEN WINSLOW: - Ma prima di chiudere, non poteva mancare una breve nota su Kellen Winslow: l'attuale TE dei Jets, nostra vecchia conoscenza, è stato squalificato dalla NFL per 4 partite per avere assunto sostanze proibite. Ma che sorpresa, chi se lo sarebbe mai aspettato...?! Beh, per una volta Schiano ci aveva visto giusto, a scaricare questo giocatore tanto bravo sul campo di gioco quanto inaffidabile e deludente una volta tolti casco e paraspalle...

venerdì 11 ottobre 2013

Anche il CB Banks colpito da MRSA!

Il CB Johnthan Banks
Se non è epidemia, poco ci manca: a poche ore dalla notizia che Carl Nicks era stato nuovamente colpito da MRSA, dopo avere (solo in apparenza) recuperato dall'infezione, tanto da essere sceso in campo nelle ultime due partite dei Bucs, ecco arrivare adesso la pessima notizia che in casa Tampa Bay si registra un nuovo caso di giocatore colpito da MRSA...

La vittima di turno è il CB rookie Johnthan Banks, il terzo giocatore dei Bucs colpito da questo batterio dopo Carl Nicks e il kicker Lawrence Tynes. Davvero una bruttissima notizia, che al di là di avere colpito un giocatore in ascesa come Banks, conferma comunque come a One Buc Place ci sia qualcosa di decisamente poco salubre.

Nessun giocatore degli altri 31 team NFL è rimasto vittima di simili infezioni, mentre a Tampa c'è quasi un epidemia, visto che ormai siamo arrivati a tre casi acclarati di MRSA. Urge risolvere in fretta la questione, prima che il resto della squadra venga decimato...

Davvero una stagione iniziata male e proseguita peggio questo 2013. Si è iniziato in preseason con i primi casi di MRSA, poi le sconfitte "incredibili" con New York e New Orleans, la sfibrante telenovela conosciuta come "Freeman saga", il record di 0-4, e adesso altri due casi di MRSA, con la speranza che siano gli ultimi e che lo staff sanitario riesca a bloccare questa dilagante infezione...

Intanto, via-twitter, l'NFL insider Adam Schefter ipotizza anche soluzioni drastiche, in vista di domenica:
NFLPA tells @wingoz that, depending on what MRSA containment report says, the NFLPA could advise Bucs-Eagles not to play this weekend.

Nuovo caso di MRSA per Carl Nicks

Carl Nicks
L'MRSA è tornata a colpire Carl Nicks: il giocatore dei Bucs, che nel corso della preseason era stato colpito da questa infezione, sembrava essere completamente guarito, al punto da scendere in campo nelle ultime due partite disputate da Tampa Bay.

Nei giorni scorsi però, si è verificata una "ricaduta", ed ora è arrivata la conferma ufficiale: l'MRSA ha colpito ancora la guardia dei Bucs, e a questo punto non si sa di preciso se il campionato di Nicks sia da considerarsi finito o se ci sia qualche possibilità di recuperarlo per le ultime partite...

Queste le parole del GM Dominik, a proposito della situazione di Carl Nicks:
"This is a recurrence for Carl Nicks of the MRSA, same place, same location," general manager Mark Dominik told reporters Thursday. "From everything we've been told and understand, this does happen, which is why MRSA is a bacteria that is hard to treat. Talking to the infectious disease specialist who's been treating Carl and working with us, with other professionals, he also confirmed he believes strongly this is the same infection he's dealing with."

RJS "sold out" - Da segnalare invece una notizia abbastanza inattesa: per il match di domenica contro gli Eagles, i Bucs hanno annunciato che il Raymond James Stadium è esaurito: incredibile, "sold out" al RJS! Probabile che la rivalità con Philadelphia abbia contribuito a far vendere tanti biglietti, così come molti saranno i supporters degli Eagles. Speriamo che si tratti di un'inversione di tendenza e che i tifosi dei Bucs tornino a riempire lo stadio anche per i prossimi match: non c'è niente di peggio che vedere le squadre in campo circondate dagli spalti del RJS tristemente semivuoti, come troppe volte è accaduto in questi ultimi anni.

giovedì 10 ottobre 2013

Un rientro importante: Tom Crabtree

Il TE Tom Crabtree
Il ruolo di tight-end non è forse il più rilevante in una squadra di football, per quanto in questi ultimi anni l'importanza del TE sia sensibilmente cresciuta (vedi i recenti New England Patriots, che tra i principali punti di forza avevano proprio due ottimi TE come Hernandez e Gronkowski prima che problemi di diversa natura li mettessero KO entrambi).

Il ruolo in questione è importante sia nei giochi di corsa, quando il TE diventa un bloccatore aggiunto che in quelli di passaggio, in cui viene utilizzato sia come vero e proprio ricevitore che come "valvola di sicurezza" per il QB. Non a caso proprio un TE, Kellen Winslow, è stato nel suo triennio di permanenza in maglia Bucs uno dei bersagli preferiti e più affidabili di Josh Freeman.

Ma veniamo alla situazione attuale: Tampa Bay era già debole ad avvio di stagione, nel ruolo in questione. Il terzetto di TE avrebbe dovuto essere formato da Stocker, Crabtree e Byham, con Stocker più adatto per ricevere, Byham per bloccare e Crabtree, forse il più completo dei tre, discretamente abile a svolgere entrambe le mansioni.

Stocker e Byham, a causa di seri problemi fisici, sono già da tempo finiti in IR, e dunque per loro la stagione 2013 è già terminata. Per Crabtree, invece, deve ancora iniziare, visto che un infortunio alla caviglia rimediato in preseason ha impedito sino ad ora all'ex Green Bay Packers di scendere in campo.

Domenica contro gli Eagles, però, dovrebbe essere la volta buona. Crabtree farà il suo debutto in maglia Bucs, e per il rookie Glennon poter contare almeno su un "vero" TE potrebbe rappresentare un discreto aiuto; al momento, nel ruolo in questione, oltre al claudicante Crabtree l'unico giocatore impiegato come TE è un undrafted rookie, quel Timothy Wright da Rutgers che tra l'altro al college giocava da WR... naturalmente non si potranno chiedere a Crabtree i miracoli, considerata la condizione fisica precaria e la caviglia ancora malconcia. Ma se non altro i Bucs riusciranno a schierare nel ruolo un TE "autentico", anziché ricorrere a maldestri adattamenti che ovviamente non hanno dato alcun risultato. 

Ma l'errore, tanto per cambiare, è stato commesso "a monte": così come Schiano avrebbe fatto bene a liberarsi di Freeman nel corso della offseason, dato che non lo riteneva adatto a guidare un team vincente, così è stata clamorosamente sottovalutata la situazione dei TE; perché anche se il terzetto Stocker-Byham-Crabtrree fosse stato in perfette condizioni di salute, avremmo avuto tre giocatori modesti, sicuramente non in grado di "spostare" gli equilibri in un ruolo forse non decisivo ma che avrebbe comunque meritato ben altra attenzione, in fase di costruzione della squadra, da parte di GM e HC.

mercoledì 9 ottobre 2013

DeSean Jackson "stuzzica" Darrelle Revis...

Il CB Darrelle Revis
Domenica prossima, al RJS, si affronteranno due squadre che stanno vivendo momenti decisamente opposti: i Philadelphia Eagles sono belli carichi, reduci dal trionfo del MetLife Stadium ai danni degli storici rivali dei New York Giants, mentre i Bucs annaspano nei bassifondi della NFC, con un record di 0-4 e con ben nove sconfitte nelle ultime dieci partite disputate...

E se gli Eagles difficilmente potranno contare sul QB Michael Vick a causa di un infortunio al ginocchio, va però ricordato che al suo posto giocherebbe eventualmente Nick Foles, che proprio l'anno scorso guidò gli Eagles ad una rocambolesca rimonta al RJS, lanciando per 381 yards (con 2 TD e 0 intercetti) e portando alla W la squadra biancoverde.

Ma l'anno scorso qualsiasi QB era in grado di ammassare statistiche da record contro la ridicola secondaria dei Bucs edizione 2012. La situazione, almeno da questo punto di vista, è però cambiata con l'arrivo di veterani di esperienza quali Goldson e Revis, l'aggiunta del rookie Banks e la crescita costante del secondo anno Mark Barron.

In questi giorni c'è un giocatore degli Eagles, il WR DeSean Jackson, velocissimo in campo e dalla lingua altrettanto rapida, che si è divertito a "stuzzicare" proprio il principale DB dei Bucs, il CB Darrelle Revis, che verosimilmente sarà il suo diretto marcatore per buona parte del match.

DeSean Jackson ha da un lato riconosciuto il valore di Revis, ma ha anche sottolineato che il buon Darrelle può rassegnarsi, perché domenica non riuscirà a stargli dietro... ecco le parole di DeSean Jackson:
“I’m sure [Revis] will follow me around,” Jackson said, via Phil Sheridan of ESPN.com. “He followed me around when he was with the New York Jets two years ago. I’m sure his coaches are confident in him. But I don’t think he can run with me. I don’t think he’s as fast as me.”

E ancora, tanto per rimarcare il concetto:
Jackson said he plans to "put my speed on him and stress on him as I can" on Sunday. 

Di solito affermazioni di questo genere sono sintomo di "tensione" per dover dovere affrontare un veterano di estrema classe, e spesso si rivelano un autentico boomerang, ritorcendosi contro chi le ha pronunciate... speriamo sia così anche questa volta e soprattutto speriamo di cancellare quell'orrendo "0" dalla caselle delle W; anche perché ormai non ce lo ricordiamo nemmeno più il sapore della vittoria, dato che a Tampa siamo diventati bravissimi solo in una cosa: a trovare any given sunday un modo diverso per perdere la partita...!

martedì 8 ottobre 2013

Firmato il QB Rodgers per la practice squad

Il QB Jordan Rodgers
Accasatosi Josh Freeman a Minnesota, i Bucs hanno firmato a loro volta un QB, anche se solo - almeno per ora - per la "practice squad". Vedremo se sarà proprio il nuovo arrivato, Jordan Rodgers, ad occupare il posto nel roster dei 53 ancora a disposizione dopo il rilascio di Freeman.

Jordan Rodgers, 25 anni (coetaneo di Freeman) è un undrafted rookie con un trascorso universitario a Venderbilt. Fratello minore del celebre Aaron, fuoriclasse dei Green Bay Packers, Jordan Rodgers è stato firmato dopo il draft di quest'anno dai Jacksonville Jaguars, che lo hanno però rilasciato alla vigilia del training camp.

Tratte dal Tampa Bay Times, queste le parole di Greg Schiano a proposito di Rodgers:
"He fits in our building," coach Greg Schiano said. "He's a ball guy, he loves it. A grinder, likes to study, likes to be around football, likes to be around the locker room, and we're looking for as many of those guys as we can put in this building."

Inevitabile la sottolineatura su come, in casa Rodgers, ci sia già un QB di un certo livello...
"Good bloodlines, No. 1, right?" Schiano joked. "His brother has done some things in this league. But he's his own man. Since college, (GM) Mark (Dominik) and I have both had our eye on him. There's something about him. He's a competitor. He's not the biggest guy, he's just a fiery guy who's a baller."

Il ragazzo ha pienamente recuperato da un problema all'inguine, emerso durante un minicamp con i Jaguars e per risolvere il quale si è sottoposto ad un intervento chirurgico. Da segnalare come Rodgers e Glennon siano stati compagni di stanza, nel corso degli allenamenti svolti in vista del draft:
"I'm good friends with Mike. We were just talking, you wouldn't think when we were training together we'd end up on the same team," Rodgers said. "But it's a great situation. I love Mike. I'm behind him the whole way. He'll be helping me and I hope I'll be able to help him on gamedays."

Vedremo nei prossimi  giorni se sarà proprio Rodgers ad essere inserito a roster o se il posto lasciato libero da Freeman sarà occupato da qualche altro giocatore. Inutile ricordare, ad esempio, come la situazione a livello di TE sia al momento pressoché disperata, visto che ad oggi - a roster - di TE effettivo ce n'è soltanto uno, quel Tom Crabtree peraltro ancora alle prese con il ben noto problema alla caviglia che potrebbe limitarne non poco l'utilizzo domenica contro gli Eagles, ammesso che Crabtree possa finalmente fare il suo esordio in maglia Bucs...

lunedì 7 ottobre 2013

Josh Freeman firma un annuale con Minnesota!

Josh Freeman
Stando a quanto riportato da NFL.com, Josh Freeman avrebbe trovato una nuova squadra: si tratta dei Minnesota Vikings, con i quali Josh si accinge a firmare un accordo - per circa tre milioni di dollari - fino al termine della attuale stagione. Sembrava che il giocatore potesse accasarsi a Buffalo o ad Oakland, invece, un po' a sorpresa, ecco arrivare la notizia dell'accordo con Minnesota.

Probabile che la scelta sia dipesa dal fatto che Freeman abbia ricevuto dai Vikings la garanzia di giocare da starter, e dunque è probabile che molto, molto presto torneremo a vedere Josh in campo, e farà un effetto un po' strano vederlo con una casacca diversa da quella red and pewter...

"Freeman saga", il punto di vista di Roy Cummings

L'ex QB dei Bucs, Josh Freeman
Chi è Roy Cummings? Si tratta di uno dei principali “sportswriter” del Tampa Tribune, uno dei due quotidiani (insieme al Tampa Bay Times) della zona di Tampa Bay.  Ieri, sul Tribune, è apparso un articolo a firma di Cummings, in cui il giornalista analizza nel dettaglio la “Freeman saga", cercando di spiegare i motivi per cui il ragazzo dovrebbe solo rimproverare se stesso, se le cose sono finite nel modo che sappiamo, "assolvendo" di fatto la società che ha agito – a dire di Cummings – nell’unico modo possibile.

Riporto sul blog il punto di vista di vista di Cummings non tanto perché lo condivida, quanto perché a fronte di tante voci scettiche circa l’operato del coaching staff ed in particolare di Greg Schiano, Cummings è forse il primo autorevole giornalista "locale", ossia che conosce meglio la realtà dei Bucs proprio per frequentazione quotidiana dell’ambiente, che cerca di aprire scenari nuovi e si sforza di offrire un punto di vista inedito sui motivi per cui, in un mese, a Tampa sia successo tutto il putiferio terminato con l’allontanamento del giocatore.

Quello che mi interessa capire, nei limiti del possibile, è cosa sia successo davvero in questa storia che ha cambiato il volto alla nostra squadra, con un’uscita di scena repentina e inattesa di quello che era il giocatore più rappresentativo dei Bucs. Ribadisco che la "Freeman saga" è una orribile telenovela, ma proprio per questo vorrei che si riuscissero a scrivere in maniera definitiva i titoli di coda, e dunque ritorno, per l’ennesima volta, sull’argomento.

Che cosa sostiene Roy Cummings? A suo avviso, fino al famoso episodio della mancata partecipazione di Josh alla foto di squadra, non c’erano problemi particolarmente gravi tra giocatore e head coach. In quella ormai famigerata circostanza della foto mancata, un black-out notturno – racconta Cummings – mise fuori uso la sveglia del giocatore, che non riuscì ad arrivare in tempo all’evento in questione. Quale fu la reazione della società, dopo questo fatto? Nessuna, Schiano decise di non multare il giocatore e, visto che si era trattata di una serie sfortunata di eventi, preferì evitare ogni tipo di sanzione.

Il problema, a detta del giornalista del Tribune, è che un episodio analogo e ancora più grave si verificò la settimana seguente, precisamente il giorno dell’opener contro i New York Jets: in quella occasione Freeman non si presentò al "team breakfast" e arrivò in ritardo al "team bus" che avrebbe accompagnato la squadra allo stadio. Altri due episodi di "negligenza", sottolinea Cummings, ma anche qui Schiano decise di non calcare troppo la mano, multando il giocatore per 4.000 dollari anziché per i 12.000,00 previsti dal regolamento interno per infrazioni di questo tipo, il tutto accompagnato da una raccomandazione "Don’t let it happen again".

Dalla partita contro i Jets in poi, però, Cummings non riporta altri episodi "negativi" o "negligenti" o "di insubordinazione" da parte di Freeman; il giornalista del Tribune sottolinea invece che, dopo l’annuncio del suo panchinamento a favore di Glennon, Freeman non si presentò a due "team mettings", il che gli costò il "declassamento" a terzo QB e il conseguente fatto di essere dichiarato “inactive” per la partita contro i Cardinals. Da qui in avanti Cummings non scende più nel dettaglio, sorvolando su alcuni episodi che forse avrebbero meritato un po’ di attenzione (l’uscita delle notizie relative all’uso di sostanze proibite da parte del giocatore, ad esempio), terminando il suo articolo con queste parole:
"Given all that, it’s hard to imagine any other coach or team handling this situation any differently… Based on all the evidence, however, it seems Freeman did all this to himself."

Premesso che sono certo della buona fede del  giornalista, il suo mi pare un articolo un po’ troppo "schierato" e che poco mi convince sulla assoluta bontà dell’operato da parte della Società. Davvero qualsiasi altro coach avrebbe gestito la cosa come ha fatto Schiano? Sicuri che la colpa sia tutta e sola di un parte, cioè di Freeman?

Mah, sarà che io non sono sicuro di nulla e che mi alimento di dubbi, però più si scava in questa storia e meno si capisce come siano andate le cose. Anche perché Cummings in pratica fa capire come, dall’episodio del "duplice ritardo" prima della partita con i Jets sino al suo panchinamento e alla mancata partecipazione ai "team meetings" a cui avrebbe dovuto partecipare nei panni di backup QB, Freeman si sia comportato in maniera pressoché impeccabile.

Dunque sarebbe stata solo una scelta dettata da ragioni "tecniche" quella di Schiano, così almeno sembra voler sostenere Cummings... Ma se è stato così, allora, si torna al punto di partenza: dopo averlo allenato per un anno intero, Schiano non si era accorto che Josh Freeman era questo tipo di giocatore? Non poteva "liberarsene" in offseason guadagnandoci anche qualcosa, in una eventuale trade? Occorrevano tre partite della nuova stagione (due delle quali perse non a causa di Freeman) per rendersi conto che occorreva un altro QB?

Non so, personalmente l’arringa difensiva di Roy Cummings a favore della Società non mi ha proprio convinto, mi pare un po’ lacunosa e le argomentazioni a sostegno della sua tesi lasciano a desiderare omettendo situazioni che invece avrebbero meritato ben altro rilievo... pur avendone (un po' tutti, credo) le scatole piene di questa storia, sembra quasi impossibile parlare di altro e tornare a discutere di sano football giocato; riusciremo, un giorno si spera non lontano, a scrivere a proposito della "Freeman saga" la parola "FINE"?

domenica 6 ottobre 2013

E' già terminata la stagione 2013 di Tampa Bay?

L'HC dei Bucs, Greg Schiano
La stagione 2013 è, tutto sommato, appena iniziata; se è vero che un quarto di questo campionato è già in archivio, da qui al termine di questo anno di football mancano ancora 12 partite, cioè tantissime, e dunque - almeno in teoria - tutto è ancora possibile... o no?!

Vediamo cosa ci dice la "Storia" del nostro sport: dal 1970, cioè da quando NFL e AFL si unirono dando vita all'attuale NFL, soltanto una volta (in oltre 40 anni) un team che ha iniziato la stagione con un record di quattro sconfitte consecutive è riuscito a disputare i playoff.

Una simile impresa riuscì ai San Diego Chargers del 1992 allenati da Bobby Ross, che dopo una partenza ad handicap chiusero con un lusinghiero 11-5, che li condusse in postseason dove peraltro nell'incontro di Wild Card ebbero la meglio sui Kansas City Chiefs, prima di terminare l'annata nel successivo incontro di Divisional contro i Miami Dolphins.

Sono quasi 200 le squadre, in oltre 40 anni, ad avere iniziato con un record di 0-4 ma solo una ha compiuto il miracolo di agganciare i playoff: Beh, diciamo che i precedenti storici non sono proprio molto favorevoli (eufemismo...!), anche se prima o poi - per la legge dei grandi numeri - ci sarà pure un'altra squadra che riuscirà a ripetere l'impresa dei Chargers 1992... ecco, diciamo che sembra poco probabile che questo potrà riuscire ai "nostri" Bucanieri, visto tutto quello che sta capitando dalle parti di One Buc Place! ;-)

Ma anziché "giocare" con i numeri, cerchiamo di analizzare con un minimo di criterio la situazione dei Bucs, sulla base di quanto visto in questo primo scorcio di stagione e dando anche un'occhiata alla "schedule" rimanente da qui a fine dicembre.

Il problema principale dei Bucs, a mio avviso, non è tanto (paradossalmente...) il fatto di ritrovarsi sullo 0-4, quando la situazione di permanente "tensione" e di "caos" ininterrotto che sembrano regnare in quel di Tampa. Il sergente Schiano, dopo aver fatto fuori nel peggiore dei modi possibili e con una tempistica altrettanto pessima Josh Freeman, adesso non ha più scuse: e dato che, se non cambieranno le cose, la prossima testa a saltare sarà la sua, da qui in avanti l'HC dovrà dimostrare non solo di avere ancora in pugno la squadra, ma soprattutto di essere in grado di condurre il team all'obiettivo per il quale, sostanzialmente, viene lautamente retribuito: vincere qualche partita.

Circa la disputa "Schiano vs Freeman" se ne sono scritte, e se ne sono lette, di tutti i colori. Chi difende il coach, chi difende il giocatore, chi parla senza conoscere l'argomento del contendere ma solo per un vaghissimo sentito dire... ecco, in tutto ciò affermare che la "saga" in questione mi sia venuta letteralmente "a noia", non rende bene il concetto: molto, molto di più! ;-)

Come ho avuto modo di sostenere in precedenti post, a mio avviso poteva starci - da un punto di vista strettamente tecnico - l'avvicendamento di Josh Freeman, anche perché è un sacrosanto diritto di qualsiasi HC quello di scegliere come QB un giocatore di sua assoluta fiducia, visto che buona parte della fortuna professionale di un capo allenatore dipende proprio dal quarterback. Quello che però contesterò sempre a Greg Schiano sono i modi e i tempi con cui si è giunti al siluramento di Freeman.

In quanto ai modi, non c'era il minimo bisogno di far uscire da One Buc Place tutti quegli "spifferi" tesi a delegittimare Josh di fronte a tifosi e opinione pubblica, fino a quasi farlo passare per un delinquente (tra l'altro la NFLPA si sta muovendo per chiarire meglio la situazione, dato che la privacy di Freeman è stata violata in modo pesante, proprio dalla Società).

In quanto ai tempi, Schiano sapeva benissimo sin dal termine dello scorso campionato cosa potesse garantirgli Freeman, dopo averlo allenato per un anno intero. E allora non si aspettano tre partite del 2013 per farlo fuori, ma si cerca una trade con un altro team nel corso dell'offseason, cosa che peraltro avrebbe consentito ai Bucs di ricevere qualcosa in cambio, fosse stato anche solo una scelta al quarto o al quinto giro.

E se invece è successo qualcosa di particolarmente grave che ha fatto precipitare la situazione in questo ultimo mese, si abbia il coraggio di metterci la faccia spiegando, nei limiti del possibile, le "vere" ragioni del siluramento del giocatore, senza raccontare "storielle" (dalla mancata partecipazione di Josh alla foto della squadra, in giù...). Ma farlo fuori ricorrendo allo stillicidio di "notizie" spifferate all'insider NFL di turno, mi pare un comportamento quasi meschino, tra al'altro assai poco in linea con quelli che sono i valori che paiono essere fondanti per Schiano (spirito di corpo, lealtà, coesione del gruppo, unità di intenti, ecc.).

Ad ogni modo, è probabile che la verità VERA non la sapremo mai, ammesso che ce ne sia una sola di verità, in una "storiaccia" come questa dalle mille sfaccettature...

Ma tornando al titolo del post, la domanda corretta non mi sembra tanto se sia possibile o meno raddrizzare la stagione, quanto se giocatori e CS riusciranno a lasciarsi alle spalle l'enorme polverone che i recenti fatti hanno sollevato. Senza peraltro tralasciare un altro (importantissimo) aspetto, quello tecnico: riuscirà un rookie di belle speranze come Mike Glennon, buttato nella mischia più per mancanza di alternative che per convinzione, a guidare sul campo i Bucs e a realizzare l'auspicata inversione di tendenza?

Nelle ultime dieci partite disputate sono arrivate ben nove "L", e l'unica "W" risale all'ultima giornata del 2012, con i Falcons che negli ultimi secondi di quell'incontro anziché cercare la rimonta preferirono far terminare il match, per evitare infortuni in vista degli imminenti playoff... dunque non proprio una W particolarmente significativa, ottenuta giocando contro un team con la testa già proiettata alla posteseason.

Dando un'occhiata alla schedule rimanente di questo 2013, mi pare che sia proprio la prossima partita quella che i Bucs hanno più possibilità di vincere, e per varie ragioni. Intanto, oggi Tampa Bay osserverà il "bye", mentre i prossimi avversari, i Philadelphia Eagles, saranno impegnati nella difficile partita con i tradizionali rivali dei New York Giants; vero che anche i NYG sono sullo 0-4, ma un match tra New York e Phila è - e sarà sempre, in qualsiasi situazione di classifica - una battaglia durissima.

Dunque domenica 13 ottobre i Bucs, reduci dal bye, affronteranno gli Eagles, reduci dal match con i Giants. E già questo è un aspetto positivo (minimo, certo, ma nella situazione attuale ci dobbiamo aggrappare proprio a tutto) per la truppa di Schiano. Aggiungiamoci il fatto che Mike Glennon, dalla partita con i Cardinals sino al 13 ottobre, avrà avuto parecchio tempo per analizzare con il coaching staff il match con Arizona, e per cercare di correggere quelli che sono stati gli errori più evidenti del suo esordio.

E poi, oggettivamente, anche Philadelphia è una squadra che sta attraversando un periodo di assestamento, dopo tantissimi anni ha cambiato head coach, e la filosofia di Chip Kelly deve ancora essere assorbita pienamente da Vick e compagni. Insomma, gli attuali Eagles rimangono un avversario ostico ma alla portata dei Bucs, sempre che la nostra squadra riesca a scendere in campo concentrata e "cattiva" (in senso buono), lasciandosi alle spalle polemiche e controversie di quest'ultimo periodo.

Dopo il match con gli Eagles, nelle successive cinque partite, i Bucs affronteranno due volte Atlanta (che al momento ha perso qualche partita di troppo, ma che rimane un avversario sempre tostissimo), giocheranno due volte in casa con Panthers e Dolphins e saranno impegnati a Seattle (forse la partita più difficile di tutte, considerato il valore dei Seahawks).

Insomma, per evitare di ritrovarsi dopo dieci partite con un record di sconfitte già in doppia cifra (0-10... roba che neanche ai tempi dei derelitti Bucs di Testaverde!) bisogna incominciare a incamerare qualche "W". A mio avviso, Eagles (soprattutto), e poi Panthers e Dolphins sembrano le avversarie più abbordabili, più difficile sarà - sempre sulla carta - superare gli arcirivali di Atlanta ed espugnare Seattle.

Ma, lo ripeto, queste sono solo chiacchiere di un tifoso, amareggiato e deluso per come è iniziata quella che nelle speranze di tutti doveva essere la stagione del riscatto, e che invece si è tramutata nella ennesima annata costellata di problemi, caos totale e difficoltà...

L'ultimo pensiero (ma ultimo in assoluto, spero, perché sull'argomento specifico non vorrei tornarci più) è per Josh Freeman.

Se siete lettori più o meno assidui del blog, saprete che non sono mai stato tenero con questo giocatore, a cui in un certo senso non perdonavo di avere prima "illuso" disputando una stagione 2010 a livelli eccellenti, e poi "deluso" per le tante, troppe, partite scialbe e incolori delle annate successive. Ebbene, devo però dire che il modo in cui il QB #5 è stato fatto fuori mi ha provocato un qual certo dispiacere (sarà la vecchiaia che incombe, ad avermi trasformato  in un "lacrimoso" sentimentale? Può darsi ;-)...!).

Freeman, dopotutto, è stato un giocatore importante per la storia di questa franchigia, della quale tra l'altro detiene ad oggi praticamente tutti i record nel ruolo di QB, per quanto l'unica vera statistica che conti sia, alla fine, quella relativa al numero di "W" e di "L"; e avendolo seguito praticamente dal suo esordio (ricordo che con altri tifosi dei Bucs scherzammo, all'epoca, sul fatto che il giorno in cui Freeman sarebbe stato introdotto nella HoF avremmo potuto raccontare ai nostri nipoti che noi c'eravamo, quel giorno a Wembley, quando Josh fece il suo esordio in NFL con la maglia dei Bucs...) ebbene, mi sembra che questo ragazzo paghi al di là di limiti tecnici evidenti, anche una certa fragilità caratteriale, il che - in uno sport in cui si fa a gara a recitare il ruolo di "duro" a tutti i costi - me lo ha reso, in questi ultimi tempi, particolarmente simpatico...

Poi, magari un domani salterà fuori che aveva ragione da vendere Schiano e che Josh era "il male"... nel frattempo, ribadisco il mio "good luck" all'ultima profezia mancata di Raheem Morris, colui che doveva diventare "the next franchise QB" e che invece sarà ricordato come uno dei giocatori più discussi e controversi nella quasi quarantennale storia dei Tampa Bay Buccaneers ...