lunedì 31 dicembre 2018

Dirk Koetter non è più l'allenatore dei Bucs, confermato il GM Jason Licht


Come ampiamente previsto, da oggi Dirk Koetter non è più l'Head Coach dei Tampa Bay Buccaneers.
Il licenziamento di coach Koetter era inevitabile, al termine di due stagioni consecutive concluse con un record negativo di 5-11. 

Adesso vedremo su quale nuovo Capo Allenatore si orienteranno i Glazer per l'ennesima ricostruzione dei Bucs, e se verrà confermato qualche elemento del coaching staff che ha lavorato con Koetter. 

Intanto, in base ai risultati di ieri, al prossimo draft di aprile Tampa Bay avrà a disposizione la pick n.5 overall, speriamo venga gestita, insieme alle altre scelte del draft, in maniera più oculata di quanto accaduto nei recenti draft. 

Si pensava che anche al GM Jason Licht la famiglia Glazer avrebbe riservato lo stesso destino dell'Head Coach. E invece non sarà così, visto che sempre nella giornata di ieri uno dei "co-chairman" di Tampa Bay, Joel Glazer, ha affermato che sarà proprio Licht a condurre i lavori per la ricerca del nuovo Head Coach.

domenica 30 dicembre 2018

Sconfitti dai Falcons, i Bucs terminano ultimi nella NFC South (5-11)

La stagione 2018 si conclude con un'altra sconfitta, la numero 11 di un campionato iniziato benissimo con le due scoppiettanti vittorie a New Orleans e contro Philadelphia, e proseguito poi nel peggiore dei modi  inanellando una sconfitta dietro l'altra.

La partita di stasera con i Falcons - conclusa 34-32 a favore di Atlanta - è stata ricca di segnature e non sono mancate le belle giocate (così come le dormite in difesa).

Ottimo avvio di partita per Tampa Bay, avanti 17-0, poi Atlanta - dalla fine del secondo quarto in avanti - si rifà sotto, sorpassa, e prende il largo.

Ma quando sembra chiusa, un intercetto di Adams e il successivo TD dei Bucs riportano avanti Tampa Bay. Purtroppo, le due conversioni da 2 punti fallite hanno punito i Bucs, che avanti solo di un punto non sono riusciti a limitare Ryan e compagni nell'ultimo drive del match; ed una volta arrivati in raggio di FG, i Falcons hanno affidato al solito Matt Bryant il compito di punire la sua ex squadra (ormai ho perso il conto delle volte in cui l'ex kicker dei Bucs abbia calciato il FG della vittoria contro il team che lo scaricò in maniera a dir poco frettolosa).

L'aspetto positivo della sconfitta di oggi e dell'ennesimo ultimo posto nella NFC South è che i Bucs nel 2019 avranno un calendario meno difficile ed una posizione migliore nel draft del prossimo mese di aprile (la pick n.5 overall, che diventerà la quarta se i Raiders vinceranno contro i Chiefs).

Con un record di 5-11, il medesimo del 2017, e con solo 10 vittorie in due anni, presumo che quella contro Atlanta sia stata l'ultima partita diretta da Dirk Koetter nei panni di Head Coach.

Purtroppo non sono arrivati i risultati sperati e nello sport professionistico, in questi casi, a pagare è quasi sempre il Responsabile, dunque l'Head Coach. Vedremo nei prossimi giorni cosa decideranno i Glazer, per ora da One Buc Place filtrano poche notizie se non quella secondo cui Jameis Winston sarà con tutta probabilità il QB starter dei Tampa Bay Buccaneers anche nel 2019.

Buona offseason a tutti, e appuntamento a presto (ma non è detto) con quelle che saranno le comunicazioni ufficiali dei Bucs relativamente al coaching staff per la stagione 2019.

domenica 23 dicembre 2018

Penalità e palle perse condannano i Bucs alla sconfitta n.10

A Dallas è arrivata la sconfitta numero dieci per i Bucs, che dunque, anche nel 2018, concluderanno la stagione in doppia cifra alla voce "L".

A condannare Tampa Bay, contro i Cowboys, oltre alle tante penalità, sono stati soprattutto due sanguinosi fumble convertiti in altrettanti TD dalla squadra di casa.

In pratica, è in queste decisive giocate che si può riassumere il match, dato che Prescott e compagni non sono sembrati particolarmente brillanti, con la difesa dei Bucs che ha contenuto bene le corse del pericoloso Elliott.

Winston ha chiuso con 34/48 per 336 yards e 1 TD (e 0 intercetti), peccato per quei due fumble che comunque non sono ascrivibili al 100% a lui. Nel primo, Winston ha incassato un sack dal lato cieco, nel secondo Bobo Wilson ha contribuito non poco a perdere il pallone su un hand-off.

La differenza stasera l'hanno fatto i dettagli, come i due citati fumble o il FG che Dallas ha segnato da quasi 60 yards e che Tampa Bay ha invece sbagliato (che novità!) da appena oltre le 50. Cairo Santos è un kicker molto affidabile fino alle 40 yards,  ma appena ci si allontana dai pali la sua precisione diminuisce drasticamente.

Appuntamento domenica prossima con l'ultima partita di campionato, quando al RJS arriveranno gli Atlanta Falcons. Vedremo se i Bucs chiuderanno il 2018 con un record di 5-11 oppure di 6-10, ma soprattutto vedremo che cosa accadrà lunedì prossimo, il 31/12, quando a One Buc Place potrebbero saltare parecchie teste, dal GM all'HC fino a buona parte del coaching staff...

domenica 16 dicembre 2018

I Bucs non fermano le corse dei Ravens, vince Baltimore 20-12

In una Baltimore fredda e piovosa, i Bucs incassano la nona sconfitta stagionale, superati dai Ravens con il punteggio di 20-12.

L'attacco, guidato da un Winston opaco che ha lanciato solamente per 157 yards (0 TD, 1 INT), ha prodotto poco o nulla, mentre la difesa, dopo un buon inizio, ha ceduto progressivamente terreno all'attacco dei Ravens, abili nel correre il pallone sia con i RB che con il QB Jackson.

Partita poco spettacolare tra due squadre modeste, vinta con merito dai padroni di casa, che se non altro sono riusciti a sfruttare al meglio i propri punti di forza; e cioè una solidità nel running game che ha mangiato minuti sul cronometro, tolto ritmo all'attacco dei Bucs confinato a lungo sulla sideline, e fiaccato la resistenza della difesa di Tampa Bay, che si è sfilacciata nel corso del match lasciando ampie praterie ai portatori di palla avversari.

Da segnalare il solito pasticcio nei calci, che questa volta ci è costato la trasformazione del TD del 6-0 di Barber. Per quanto riguarda il capitolo Ronald Jones, ormai il RB rookie da USC riceve un paio di passaggi sul breve a partita e niente più, è scomparso del tutto dalle rotazione nei giochi su corsa e sostanzialmente è stato bocciato in maniera definitiva dal coaching staff. Qualche buona giocata, invece, da parte dell'altro rookie, il DT Vita Vea, sempre più spesso in campo, e forse non così scarso come si temeva dopo le prime prestazioni.

Domenica prossima Bucs in campo a Dallas, contro quei Cowboys a cui una vittoria farebbe molto comodo per arrivare ai playoff; i Texani credo possano stare tranquilli, contro questi Bucs, a cui di benzina ne è rimata proprio poca, sarà sufficiente un filo di gas per agguantare quella W che di converso, per Tampa Bay, significherà l'ennesima stagione in doppia cifra alla voce "sconfitte".

mercoledì 12 dicembre 2018

Nel 2019 i Bucs ospiteranno un match delle "International Series" (da definire se a Londra o a Mexico City)


L'annuncio è ufficiale: nel 2019 i Tampa Bay Buccaneers ospiteranno una delle 5 partite che costituiscono le cosiddette "International Series", cioè i match che l'NFL organizza al di fuori dai confini degli Stati Uniti.

Quello che resta da definire - e non è un dettaglio da poco - è il luogo esatto in cui si disputeranno queste gare, compresa quella dei Bucs: si giocherà a Londra o a Città del Messico?  Dei 5 incontri delle IS, infatti, 4 si svolgeranno nella capitale britannica ed uno in centro america.

Considerato che tra le altre squadre chiamate a recitare il ruolo di "home team" per le IS 2019 ci sono i due team di Los Angeles (sia Rams che Chargers), per motivi di vicinanza geografica si presume che proprio una delle squadre losangeline sarà chiamata a giocare nel contiguo Messico, lasciando esibirsi i Bucs nella più vicina e comoda, per i tifosi europei, Gran Bretagna.

Seguiremo nelle prossime settimane l'evolversi della situazione, quando saranno resi noti - oltre alle sedi esatte delle partite - anche gli avversari, nonché tempi e modi per l'acquisto dei biglietti.

domenica 9 dicembre 2018

Vincono i Saints per 28-14, dura tre quarti il sogno dei Bucs


E' durato tre quarti il sogno dei Bucs di sgambettare i New Orleans Saints, entrati in campo forse convinti di spazzare via in scioltezza Tampa Bay e ritrovatisi invece a dover rincorrere sino all'ultimo periodo la squadra di casa, scesa in campo per la seconda domenica consecutiva indossando la divisa "all red". 

Purtroppo, a partire dal terzo quarto, che pure era iniziato bene per i Bucs con un fumble recuperato, i Saints hanno preso il controllo del match, limitando l'attacco di Tampa Bay e andando ripetutamente a segno, realizzando nel secondo tempo un parziale di 25-0.

I Bucs pagano a caro prezzo i due errori su due tentativi nei FG (Santos ha sbagliato sia dalle 40 che dalle 46 due FG abbastanza "facili", evidentemente la maledizione dei kicker continua), oltre ad un punt di Anger bloccato, che ha in pratica ha consegnato ai Saints tutta l'inerzia della partita. E poi, il black-out dell'attacco guidato da Winston, che nel secondo tempo non ha combinato praticamente nulla.

Si è vista dunque una partita a due facce stasera, con un tempo per parte; purtroppo per Tampa Bay,  Winston e compagni non hanno concretizzato come avrebbero dovuto fare quando il match stava andando dalla loro parte, a differenza di  Brees e soci che nel secondo tempo hanno messo la freccia sorpassando i Bucs e chiudendo il match con due TD di margine sul 28-14.

Da segnalare, nel gioco su corsa, l'assenza totale di portate da parte di Ronald Jones, evidentemente considerato oramai del tutto inadatto a tenere il campo da parte del coaching staff, se non nei giochi di special team. Che il rookie da USC si rivelasse un flop così clamoroso se lo aspettavano davvero in pochi. 

Peccato, perché non avere un solido gioco su corsa obbliga i Bucs ad un gioco monocorde basato sui lanci di Winston, che stasera si è limitato ad eseguire il "compitino", senza forzare anche quando sarebbe stato forse il caso, a partita compromessa, di andare un po' più spesso sul profondo, nonostante l'assenza di Desean Jackson ed un Chris Godwin meno puntuale del solito nel ricevere il pallone.

Finisce dunque come da pronostico al Raymond James Stadium, se non altro ci siamo tolti la piccola soddisfazione di tenere a distanza i Saints per tutto il primo tempo, facendo sudare a New Orleans una vittoria che alla vigilia del match erra data per scontata. 

Adesso rimangono tre partite, le due trasferte di Baltimore e Dallas e l'ultimo match al RJS contro i derelitti Falcons. In teoria dovrebbe essere alla nostra portata solo il match con Atlanta, vedremo se i Bucs ci regaleranno qualche altra sorpresa nei match - sulla carta proibitivi - contro Ravens e Cowboys.

domenica 2 dicembre 2018

Sconfitti anche i Panthers, decisiva (finalmente!) la difesa


Seconda vittoria consecutiva per i Bucs, che al RJS superano per 24-17 i Carolina Panthers, tradizionali rivali di division.

E' stata una W bella e meritata quella di stasera, arrivata al termine di una prestazione positiva da parte di Tampa Bay sia in attacco che in difesa, con pochi errori (a parte quel fumble di Barber a un passo dall'endzone...) e tante belle cose, contro un avversario che con questa sconfitta, la quarta consecutiva, vede complicarsi non di poco la possibilità di approdare ai playoff.

Da evidenziare, ovviamente, la prestazione finalmente convincente della difesa, nonostante alcune importanti assenze soprattutto nella secondaria. Ma nonostante i vari forfait, i Bucs hanno messo a segno ben quattro intercetti (tre dei quali da parte della S Andrew Adams), hanno limitato e controllato l'attacco dei Panthers, e sono riusciti a mettere sotto discreta pressione un Cam Newton che oggi è stato tra i migliori in campo, sì... ma dei Bucs!

Davvero pessima la prestazione di Newton, che ha sparacchiato intercetti a raffica (rischiando addirittura il quinto turnover, mancato per un soffio da Ryan Smith) e che anche nelle azioni di corsa è parso lontano parente del giocatore pericoloso ed elusivo visto in tante occasioni.

In casa Bucs, da segnalare l'importante rientro di Lavonte David, cardine della difesa, mentre in attacco Jameis Winston ha chiuso la seconda partita di seguito senza palloni persi, con un più che buono 20/30 per 249 yards e 2 TD. Poche le forzature di Winston, che peraltro oggi è stato anche il miglior RB dei Bucs, con 48 yards guadagnate sulle corse.

A proposito dei RB, si è rivisto Ronald Jones, dopo un mese di assenza per infortunio, Si è rivisto per modo di dire, dato che in quattro portate il rookie da USC ha ammassato ben... 2 yards! L'impressione che questo ragazzo non sia adatto a giocare in NFL, purtroppo, sembra farsi sempre più concreta.

Vincere contro le Pantere del "simpaticissimo" Cam Newton, complicando non poco la vita a Carolina in ottica postseason, è sempre una gran bella soddisfazione e adesso sarà molto interessante vedere cosa combinerà Tampa Bay domenica prossima, quando al Raymond James Stadium arriveranno i New Orleans Saints, reduci dal KO contro i Cowboys.

Fino a un paio di settimane fa avremmo dato per scontato che TB-NO sarebbe finita tantissimo a poco per Brees e soci; adesso il vento sembra essere  leggermente cambiato, e anche se i Bucs hanno comunque pochissime speranze di arpionare la terza W consecutiva contro quello che resta un avversario fortissimo tra i favoriti per la vittoria nel Super Bowl, oggi la speranza è che si possa assistere a un match combattuto, che non sia già deciso all'intervallo a favore dei nero-oro.

Ancora più del risultato finale, sarebbe importante continuare a vedere segnali di progresso da parte del reparto difensivo, in confortante crescita nelle ultime due partite, nonché da parte di Jameis Winston, impeccabile sia oggi che domenica scorsa; chissà che il periodo trascorso sulla sideline a meditare sui suoi tanti errori di inizio stagione non abbia insegnato qualcosa alla first pick overall del draft 2015...