mercoledì 31 dicembre 2014

First pick overall: come utilizzarla?

Da qui sino al 30 aprile, giorno in cui a Chicago avrà luogo la prima delle tre giornate in cui sarà articolato il draft 2015, credo che le discussioni intorno ai Tampa Bay Buccaneers verteranno quasi esclusivamente su un argomento ben preciso: come utilizzare nel miglior modo possibile la prima scelta assoluta?

Non capita spesso (per fortuna, direi...) che un team abbia a disposizione l'opportunità di chiamare prima di tutte le altre squadre. E' un vantaggio importante che deve essere sfruttato nel migliore dei modi, tenendosi lontano non solo dai "bidoni" ma anche dalle "scommesse", e cercando invece di scegliere un prospetto "sicuro" dotato di mezzi tecnici importanti, in grado di far compiere alla squadra che lo ha chiamato un importante salto di qualità.

Per quel che riguarda i Bucs e il draft 2015, direi che - ad oggi - le principali opzioni a disposizione di Smith e Licht sono le seguenti quattro...

Opzione 1: QB (Mariota o Winston)
Quello del QB, si sa, è un ruolo decisivo ma è altrettanto difficile capire se un giocatore che a livello collegiale sembra un fenomeno una volta entrato in NFL diventerà un campione o si rivelerà un flop.

Gli esempi, anche recenti, abbondano: uno dei giocatori oggi più "quotati" in questo ruolo, Russell Wilson dei Seahawks, nel 2012 è stato draftato solamente al terzo giro con la scelta n.75, eppure oggi è ritenuto elemento fondamentale della squadra che lo stesso Wilson cercherà di condurre alla vittoria nel secondo Super Bowl consecutivo.

E poi ci sarebbero mille altre esempi, passando da Tom Brady (un fenomeno) scelto solamente al sesto giro fino a JaMarcus Russell (un bidone) draftato nel 2007 dai Raiders con la first pick overall.

Fatta questa doverosa premessa e considerata la situazione precaria dei Bucs a livello di QB, un reparto in cui al momento abbiamo un veterano utile al massimo come backup (McCown) e un giovane (Glennon) che non rientra nei piani tecnici di Lovie Smith, se ci fosse un QB "sicuro" (l'Andrew Luck della situazione, per capirci) forse sarebbe opportuno puntare proprio su questo tipo di giocatore.

E' vero che le squadre si costruiscono dalle fondamenta (le due linee) e non dal tetto (il QB) ma se ci fosse la garanzia di avere la possibilità di sistemare le cose per un paio di lustri alla voce "quarterback", la scelta sarebbe quasi obbligata.

La vera domanda è, quindi, un'altra: Mariota (o Winston) sono due QB che offorno ampie garanzie, cioè due giocatori su cui puntare con una certa sicurezza ed in grado di consentire la copertura di un ruolo importante e delicato come quello del QB per i prossimi dieci anni?

Ecco, se la risposta per Smith e Licht è un sì (ma deve essere un "sì" molto convinto) allora si vada su Mariota (o Winston). Tra gli addetti ai lavori è il giocatore di Oregon, Marcus Mariota quello più quotato, anche se la "fan base" di Tampa Bay sembra invece preferire il prodotto di Florida State.

Non seguo il college football così da vicino per potermi sbilanciare in maniera netta a favore dell'uno o dell'altro, ribadisco soltanto che, se la prima scelta deve essere un QB, che si prenda questa decisione non solo per riportare entusiasmo tra i tifosi e vendere qualche biglietto in più (perché è ovvio che un QB accenda maggiore entusiasmo tra i fans rispetto ad un "oscuro" OL) ma perché si è convinti di avere tra le mani il prossimo "franchise QB".

Opzione 2: Trade Down
La trade down mi sembra un'alternativa interessante, considerate le vere e proprie "voragini" che dobbiamo colmare in  tanti reparti, ma solo ad una condizione: che ci sia qualche squadra disposta a cedere tanta, tantissima "roba" in cambio della prima scelta assoluta.

In altre parole, ci può anche stare che i Bucs si privino della first pick, ma solo se l'offerta è proprio irrinunciabile. Per dire, non accetterei mai una trade che ad esempio prevedesse come controparte un giocatore di grande classe ma ormai sul viale del tramonto... già me lo vedo Bill Belichick che offre ai Bucs un vecchio drago come Tom Brady in cambio della prima chiamata...! ;-)

In linea di principio prenderei quindi in considerazione l'ipotesi della trade down se un team offrisse molte scelte e molto interessanti, magari articolate in più anni un po' come accadde ai Rams, ricoperti di tante ottime pick per cedere ai Redskins la scelta che poi consentì a Washington di chiamare RG III. Per la precisione, gli Skins pur di arrivare a RGIII cedettero ai Rams le loro first-round pick del 2012 (No.6 overall), del 2013 (No.22 overall), e del 2014 (No.2 overall), oltre alla loro second-round pick del 2012 (No.39 overall). Non male... (dal punto di vista di St. Louis, ovviamente!).

Ad esempio, se un GM di un'altra squadra chiamasse Smith e Licht mettendo sul piatto della bilancia un'offerta simile o comunque un numero rilevante di scelte sia del draft 2015 che di quello del 2016 in cambio della first pick overall di quest'anno, non so se accetterei, ma di sicuro valuterei la proposta in questione con estrema attenzione.

Opzione 3: Offensive Lineman
Il discorso cambia se Licht e Smith ritengono invece che Mariota e Winston rientrino nella categoria dei Geno Smith e degli E.J. Manuel e se nessuna altra squadra farà offerte importanti per una trade down; in questo caso, direi che la scelta sarebbe quasi obbligata.

La linea offensiva dei Bucs va rifondata e avere la possibilità di chiamare al primo giro un OL in grado di puntellarla per la prossima decade (magari avendo la fortuna di pescare il prossimo Paul Gruber, per citare forse il migliore OL mai scelto dai Bucs) sarebbe un ottimo modo di impiegare la first pick.

Anche qui, il discorso necessita di una premessa doverosa: vista l'importanza della pick di cui stiamo parlando, è ovvio che non sono ammesse "leggerezze" da parte di HC e GM, che dovranno pescare solo giocatori "certi" e in grado di offrire da subito un contributo importante alla causa, non "promesse" magari dall'ottimo potenziale ma ancora tutte da sviluppare.

Opzione 4: Defensive Lineman
Infine, l'ipotesi che credo sia quella meno probabile, anche se non la escluderei in assoluto: se ci fosse un nuovo Clowney, la prima scelta assoluta dello scorso anno, sarebbe il caso di portarlo a Tampa oppure no?

Il punto è che anche la DL ha bisogno di innesti importanti, ma utilizzare proprio la prima scelta assoluta per un uomo di linea difensiva potrebbe essere un azzardo eccessivo, a meno che non ci sia tra i rookie il "fenomeno" indiscusso e indiscutibile, quello da prendere senza esitare perché in grado di fare reparto da solo.

Considerato che non mi sembra che tra i giocatori che verranno draftati ad aprile ci sia il prossimo Lee Roy Selmon, ritengo l'ipotesi di orientarsi su un DL quella meno probabile di tutte, anche se in qualche modo, magari tramite free agency, sarà di assoluta importanza rinforzare la linea difensiva soprattutto a livello di defensive end.


Bene, queste sono a mio avviso le ipotesi più probabili che si potranno verificare ad aprile, perlomeno in questo preciso momento. Poi, è evidente che nei 120 giorni che mancano da oggi al 30 aprile potranno accadere colpi di scena, sorprese e magari si concretizzerà un'ipotesi diversa da quelle che ad oggi appaiono le più probabili. L'importante è evitare colpi eccessivamente a sorpresa, che so, ad esempio usare la prima scelta assoluta per draftare un RB, vero Lovie?! ;-)

martedì 30 dicembre 2014

Definiti gli avversari per il 2015

Con la conclusione della stagione regolare è stato definito l'elenco delle squadre con cui i Tampa Bay Buccaneers si scontreranno nel prossimo campionato. Come sempre, 14 dei 16 avversari erano già  noti, rimaneva da individuare l'avversario della NFC North (contro cui giocheremo in casa) e della NFC West (da affrontare in trasferta), cioè le squadre che al termine della stagione regolare si sono piazzati nella stessa posizione dei Bucs all'interno della rispettiva division (quarti ed ultimi).

Gli avversari da incontrare nel 2015 non sembrano irresistibili, considerato che ad esempio affronteremo per 6 volte le compagini della nostra division, la derelitta NFC South, e ci scontreremo con i team della AFC South, la division in cui giocano Jaguars e Titans, due squadre che hanno conteso fino all'ultimo ai Bucs la first pick overall.

Ecco l'elenco completo dei nostri sfidanti per l'anno prossimo:


lunedì 29 dicembre 2014

Lovie Smith, da ora in avanti vietato sbagliare

Con la sconfitta n. 14 su 16 partite (l'ultimo 2-14 risaliva al remoto 1986) si è finalmente concluso uno dei campionati peggiori nella quasi 40ennale storia dei Tampa Bay Buccaneers, che pure di annate storte in archivio ne possono contare parecchie...

La delusione quest'anno è stata molto forte, sia per il record finale che per la qualità del gioco, davvero troppo scadente, espresso dalla squadra nell'arco dell'intera stagione; nei prossimi giorni mi soffermerò nel dettaglio su free agency, draft e situazione contrattuale dei vari giocatori, oggi però vorrei spendere qualche parola a proposito di Lovie Smith.

All'Head Coach verrà sicuramente concessa una seconda occasione ma nel 2015 il buon Lovie dovrà condurre la squadra a ben altri risultati, essendo ormai in fase di esaurimento l'ampio "bonus" di cui godeva al momento del suo insediamento.

Nel mese di gennaio 2014, al momento della sua nomina come HC dei Bucs, la speranza (unanime) era che un allenatore referenziato, ricco di esperienza ad alto livello e pieno di buon senso come Lovie Smith fosse la soluzione ideale per lasciarsi alle spalle il deludente biennio targato Greg Schiano.

Purtroppo le cose sono invece andate peggio di quanto anche il più pessimista dei tifosi potesse prevedere, e ieri faceva proprio una gran tristezza vedere coach Smith, nell'ultima partita stagionale contro i Saints, togliere dal campo i giocatori migliori (da Mike Evans a Lavonte David) non a causa di infortuni ma per facilitare la rimonta degli avversari e garantirsi così l'ennesima sconfitta che voleva dire first pick overall al prossimo draft... probabilmente il punto più basso e umiliante raggiungibile da un allenatore.

Cercando di valutare le cose nella maniera più oggettiva possibile, credo sia abbastanza evidente che Smith abbia commesso molti errori, sia in fase di costruzione della squadra che nel nel corso della stagione, non riuscendo mai né ad invertire la rotta né a dare la sensazione di avere le idee chiare su come condurre la squadra fuori dalla spirale negativa fatta di sconfitte e prestazioni insufficienti. Ma la cosa peggiore di tutte credo sia un'altra: chiunque lavori commette errori e nessuno pretende da Lovie l'infallibilità, il fatto grave è non correggersi in corsa, o lasciare "incancrenire" una situazione negativa.

Emblematico, a questo proposito, il modo in cui è stato gestito il dualismo tra i QB; una volta evidente (eravamo a fine settembre) che questi Bucs non sarebbero andati da nessuna parte e che la postseason era un'utopia, non ha davvero avuto alcun senso rimettere in squadra McCown, un veterano dalla conclamata mediocrità, al posto di Glennon, un giovane al secondo anno il cui effettivo valore è tutt'ora ignoto, proprio a causa delle scelte dell'HC. Le giustificazioni addotte da Smith "McCown garantisce alla squadra maggiori possibilità di vittoria", reiterate dopo ogni sconfitta, sono davvero indifendibili, e le trovo ancora peggiori della cocciutaggine nel volere insistere con McCown.

Ma cominciamo dall'inizio: in pratica Smith e il GM Licht, una volta insediati, hanno scientificamente fatto tabula rasa di quanto aveva lasciato loro in eredità la precedente gestione Dominik-Schiano.

E' stato rilasciato Darrelle Revis, che l'anno precedente era costato una prima scelta, è stata completamente smembrata la linea offensiva (Penn, Jospeh, Zuttah, Larsen) e le chiavi della squadra sono state affidate a Josh McCown, strapagando un QB che in dieci anni di NFL aveva giocato da comparsa per 9 anni e mezzo e che a Tampa ha confermato i suoi (enormi) limiti.

La free agency è stata dispendiosa, ed i nomi portati a Tampa erano, sulla carta, decisamente interessanti; sia Collins che Dietrich-Smith erano unanimemente ritenuti due innesti molto importanti, e sarebbe decisivo capire perché entrambi abbiano reso così tanto al di sotto delle aspettative. Giocatori "sazi" e "imborghesiti" dal contrattone firmato in free agency oppure un CS incapace di far rendere al massimo gli elementi a disposizione?

Capitolo draft: bene Mike Evans al primo giro, interessante l'idea di puntare su Seferian-Jenkins al secondo round, decisamente censurabile la mossa di draftare un RB al terzo giro. Nessuno discute il valore di Sims, ma rinforzare un reparto già competitivo (quello dei RB, appunto) tralasciando voragini enormi (la OL in primis) è stato un rischio eccessivo, le cui conseguenze negative sono emerse in maniera lampante sin dalle amichevoli prestagionali.

Forse Smtih e Licht speravano di recuperare Carl Nicks, e per questo motivo al draft non hanno investito in maniera massiccia sulla OL limitandosi a scegliere due giocatori tutti da sviluppare come Edwards e Pamphile. Resta il fatto che questa gestione del draft, in cui la OL non è stata rinforzata a dovere, l'abbiamo poi pagata (con gli interessi) alla vigilia del campionato, quando cioè ci si è resi conto di avere una OL impresentabile e ci si è accollati il contratto pesantissimo di un veterano a fine carriera (Mankins) mandando a Boston un giovane interessante (il TE Tim Wright) più una quarta scelta. Decisamente un ottimo affare, dal punto di vista di Bill Belichik.

La trade con i Pats rientra nelle categorie delle "mosse della disperazione", quando ci si trova cioè con l'acqua alla gola e si è costretti ad accettare le condizioni dettate dalla controparte, una di quelle situazioni in cui si ha solamente da perdere ed in cui un GM e un HC di valore non dovrebbero mai andarsi a mettere. Per chiudere, va ricordata l'ultima mossa discutibile a livello di gestione dei giocatori, e cioè la svendita della pick n.7 assoluta del draft 2012 Mark Barron ai Rams in cambio di un quarto giro (più un sesto), proprio per "recuperare" la preziosa scelta al draft "regalata" ai Patriots nello scambio per Mankins.

Si pensava comunque, alla vigilia del campionato, che nonostante le evidenti lacune e i parecchi punti deboli questa squadra avesse le carte in regola per disputare una stagione dignitosa, che avrebbe migliorato il record dell'anno precedente (non si sognava certo un un 10-6 o un record vincente, ma c'era molta fiducia circa la possibilità di migliorare il 4-12 della precedente stagione), che si sarebbero visti nel corso dell'anno significativi passi in avanti, e che i frutti del lavoro di coach Smith e del suo staff avrebbero portato se non delle W quantomeno ad assistere a spettacoli decorosi e confortanti.

Ecco, poiché invece è accaduto l'esatto contrario, con una squadra che non solo ha perso sempre e comunque ma che ha anche giocato malissimo dalla prima partita di preseason sino all'ultimo match di regular season perso (intenzionalmente) con i Saints, è evidente che il contratto quadriennale (con opzione per un quinto anno)  siglato lo scorso gennaio tra i Glazer e Smith sia decisamente meno "blindato" rispetto a dodici mesi fa.

Personalmente avevo accolto con entusiasmo l'arrivo di Smith, che mi sembrava il coach più adatto a cui affidare le sorti della squadra dopo la controversa e negativa esperienza con Schiano. Al termine della prima stagione, in cui Smith ha avuto carta bianca per rifondare la squadra come preferiva, il giudizio sul suo operato non può che essere negativo, e lo dico al di là del record; non mi sono piaciute troppe decisioni né l'ostinazione con cui l'HC ha difeso per l'intera stagione alcune sue scelte palesemente sconclusionate.

Credo però sia giusto concedere a Smith la stagione del riscatto, dargli cioè la possibilità nel 2015 di dimostrare di non avere smarrito le tante qualità che gli hanno permesso di ricoprire per ben nove anni il ruolo di HC in una piazza difficile come Chicago. Sarà interessante, e questo lo vedremo a breve, capire anche in che modo Smith modificherà il suo coaching staff, a partire dall'ingaggio di un vero OC, figura chiave in ogni team e la cui mancanza nei Bucs ha inciso non poco, a mio avviso, sulla pessima annata,

Sarà cruciale la gestione di free agency e draft, e credo che Smith si giocherà buona parte del suo futuro sulla sideline dei Buccaneers proprio con la gestione della first pick overall; che di per sé è, al momento, un "tesoro" potenzialmente molto prezioso ma che solo se sfruttato nel modo appropriato potrà aiutare i Bucs a fare un salto di qualità importante. La storia, anche quella di Tampa Bay, insegna che non sempre (anzi!) la prima scelta assoluta è sinonimo di fuoriclasse e di giocatore in grado di risollevare da solo i destini di un team...

domenica 28 dicembre 2014

Missione compiuta, la first pick overall è dei Bucs!

Essere costretti a fare il tifo contro i propri colori sperando in una rimonta - poi concretizzatasi - degli storici rivali dei New Orleans Saints: anche a questo siamo stati costretti, nell'orribile campionato 2014 che per fortuna, da stasera, ci lasciamo alle spalle e mandiamo definitivamente in archivio.

I Bucs riescono dunque nella non facile impresa di perdere anche contro i peggiori New Orleans Saints degli ultimi anni, una squadra molle, opaca persino nei suoi elementi migliori,con Brees intercettato per ben tre volte e il TE Graham, di solito letale, stasera limitato a 54 yards ricevute dalla difesa dei Bucs.

Ma andiamo con ordine: nel primo tempo Tampa Bay sembra una squadra "vera", la difesa è aggressiva e reattiva, il gioco sulle corse funziona, Doug Martin sembra quello del 2012, e Mike Evans, ben spalleggiato da Vincent Jackson, conferma di essere un fuoriclasse, mettendo a segno il TD stagionale n.12.

Si va all'intervallo con i Bucs avanti e in apparente controllo del match, ma nel secondo tempo è tutta un'altra musica. Mike Evans e Vincent Jackson rimangono sulla sideline, Martin e Sims vengono impiegati ma senza più buoni guadagni e l'attacco di Tampa Bay non combina più nulla di decente. Dall'altra parte, Brees e i suoi fanno davvero il minimo indispensabile, che è comunque sufficiente per arrivare a segnare il TD del sorpasso: 21-20 per New Orleans a meno di due minuti dalla fine.

Riusciranno i Bucs a mettere in piedi il drive della contro-rimonta? Ovviamente no, McCown incassa una safety e la partita si chiude con la vittoria per 23-20 dei Saints, con Tampa Bay che afferra la first pick overall del prossimo draft. Credo che nella postazione del GM Licht, più volte inquadrato dalla FOX nel corso della telecronaca, al momento della safety abbiano iniziato a stappare le bottiglie tenute in serbo per le grandi occasioni...! ;-)

Vincere stasera sarebbe stata una beffa, e per un bel po' sembrava che i ragazzi in Red and Pewter potessero farcela a concludere la stagione con quello che sarebbe stato un clamoroso autogol. Ma niente paura: nel secondo tempo ci ha pensato il solito McCown (anche stasera il migliore in campo, ovviamente per gli avversari) a rimettere le cose a posto; un intercetto, una safety, e alla fine è arrivata l'unica buona notizia di questo campionato da dimenticare. Al draft 2015 sarà Tampa Bay a chiamare per prima assoluta, a meno di eventuali trade down.

Nelle prossime settimane sarà tempo di bilanci, adesso godiamoci la first pick overall e, con essa, la speranza che il 2015 possa essere un anno di "rinascita" per i nostri amati Bucanieri. Abbiamo davvero toccato il fondo quest'anno, inanellando sconfitte a raffiche accompagnate da prestazioni ingloriose. Adesso è arrivato tempo di rimboccarci le maniche e di iniziare la risalita: GO BUCS, ora e sempre! 

Ristrutturato il contratto del TE Brandon Myers

Dopo l'estensione contrattuale relativa al WR Louis Murphy, che nei giorni scorsi ha prolungato per tre anni l'accordo con Tampa Bay, ecco un'altra notizia relativa ai Bucs prossimi venturi.

Il TE Brandon Myers, che aveva già un contratto in essere per il 2015, ha accettato di ridursi l'ingaggio ottenendo in cambio l'estensione di una ulteriore annualità, per cui il giocatore rimarrà legato ai Bucs sino a tutto il 2016 compreso.

Myers, 29 anni, ha sin qui fatto registrare 18 ricezioni per 169 yards e 0 TD; cifre non eccezionali, anche se va rilevato come nella seconda parte del campionato il giocatore sia stato per lo più più utilizzato come bloccatore che come ricevitore aggiunto.

A livello di TE dunque abbiamo già due nomi che faranno parte dei Bucs 2015; Myers appunto e il secondo anno Seferian-Jenkins da cui è lecito attendersi importanti miglioramenti dopo una stagione da rookie in cui il ragazzo ha dovuto affrontare numerosi problemi fisici. Il terzo TE attualmente a roster, Luke Stocker, diventerà invece free agent al termine della stagione e dunque quella di oggi con i Saints potrebbe essere la sua ultima apparizione in maglia Bucs.

sabato 27 dicembre 2014

Una vecchia "season preview" del 1993..

Correva l’anno 1993, e il football NFL a quei tempi - quando ancora internet non c'era e il "Game Pass" era solamente fantascienza - veniva teletrasmesso in Italia da Tele+2. In questo breve filmato della durata di circa un minuto, Flavio Tranquillo traccia un ritratto dei Buccaneers in previsione della stagione 1993.

Le fosche previsioni relative a quello che sarà il campionato 1993 di Tampa Bay contenute in questa "season preview" sono destinate ad avverarsi: i Bucs termineranno infatti la stagione all'ultimo posto della NFC Central, con 5 vittorie e 11 sconfitte.

La qualità del filmato, tratto da un vecchio VHS, è ovviamente modesta ma ho deciso di metterlo ugualmente on-line, soprattutto per quei tifosi che c'erano anche ai tempi del White and Orange e a cui credo farà piacere rivedere questo nostalgico "come eravamo"...



Estensione contrattuale di 3 anni per il WR Murphy

Il campionato sta volgendo al termine e da One Buc Place arrivano le prime ufficializzazioni relative a manovre riguardanti la prossima stagione.

I Bucs e il WR Louis Murphy hanno siglato un accordo che prevede una estensione triennale del contratto del ricevitore 27enne originario di St. Petersburg.

Dopo una carriera collegiale a University of Florida e cinque anni in NFL con Oakland, Carolina e NY Giants, Murphy è arrivato quest'anno a Tampa, disputando un buon campionato come terzo ricevitore alle spalle dei due fuoriclasse Mike Evans e Vincent Jackson. Nelle 11 partite disputate in maglia Bucs, Louis Murphy ha ricevuto 31 palloni per complessive 380 yards e 2 TD.

Dopo la firma del WR vedremo nei prossimi giorni quali saranno le decisioni di Smith e Licht a proposito degli altri numerosi free agent che diventeranno liberi di accasarsi presso il miglior offerente al termine della stagione. Tra i nomi più illustri dei giocatori che si apprestano a diventare FA ci sono quelli del LB Mason Foster, dei DL Da'Quan Bowers e Adrian Clayborn, del TE Luke Stocker e della safety Major Wright.

venerdì 26 dicembre 2014

Foster e Goldson in dubbio per domenica

Mancano un paio di giorni all'ultima partita stagionale dei Bucs, l'impegno casalingo contro i New Orleans Saints. Come è noto, una sconfitta anche in questo match darebbe a Tampa Bay la matematica certezza di acquisire la first pick overall del prossimo draft, che in caso di vittoria contro NO rischierebbe di diventare la pick n.2, a meno che anche i Titans, impegnati in casa contro i Colts, non riescano a vincere.

Nel corso della settimana Lovie Smith ha più volte ripetuto che i Bucs scenderanno in campo determinati a vincere la partita, ma del resto il coach non poteva dire altrimenti; speriamo solo siano affermazioni per così dire "di facciata", perché domenica una eventuale W sarebbe solo una beffa, o meglio la degna conclusione di una stagione da incubo come quella che sta per concludersi.

E' vero che non c'è poi questa enorme differenza tra prima e seconda scelta, ma la first pick overall darebbe comunque ai Bucs la possibilità di ottenere il massimo dalle altre squadre in caso di trade down e comunque, visto che in questa stagione non abbiamo fatto altro che perdere, cerchiamo almeno di confermare questo trend nell'unica partita che non avrebbe alcun senso vincere...

Poi, una volta ottenuta la prima scelta assoluta si potrà valutare come utilizzarla, se appunto orientarsi verso una trade down o sul franchise QB (ammesso che Lovie Smith ritenga tali Mariota o Winston) oppure per rinforzare i due reparti - OL e DL - che più degli altri necessitano di robuste iniezioni di talento.

Ad ogni modo, per tornare alla stretta attualità, per il match con i Saints sono a rischio sia il LB Mason Foster (tendine d'Achille) che la safety Dashon Goldson (spalla). Problemi minori per il RB Bobby Rainey e per il il KR Solomon Patton, che dovrebbero farcela a recuperare dai rispettivi guai fisici ed essere a disposizione per l'ultima partita della stagione.

mercoledì 24 dicembre 2014

Gerald McCoy convocato al Pro Bowl

E' arrivato ieri un riconoscimento prestigioso per il giocatore più rappresentativo dei Bucs, il DT Gerald McCoy, convocato al Pro Bowl per la terza stagione consecutiva.

Non sono molti, nella storia, i giocatori dei Bucs a poter vantare almeno 3 Pro Bowl di fila;  gli ultimi erano stati Ronde Barber e Derrick Brooks, selezionati dal 2004 al 2006, con il grande Brooks che vanta un record di addirittura 10 presenze consecutive.

In quanto ad apparizioni complessive, ecco i "Bucanieri" con più presenze totali alla partita delle stelle: a guidare il gruppo c'è il LB Derrick Brooks (11 presenze), seguito da altri illustri fuoriclasse quali il  DT Warren Sapp (7), il DE Lee Roy Selmon (6), il CB Ronde Barber (5), la S John Lynch (4) e il LB Hardy Nickerson (5).

Non è ancora chiaro se McCowy riuscirà effettivamente a scendere in campo, considerate le condizioni precarie del suo ginocchio. Rimane comuqnue la soddisfazione di essere entrato nella ristretta cerchia dei campioni considerati "perennial pro bowler". Bravo Gerald!

Queste le parole del DT #93, tratte dal sito ufficiale:
"It’s an honor to once again be named among the best at my position by the players, coaches and, of course, the fans," said McCoy. "The ultimate goal is to bring a championship back to Tampa Bay, and this organization made a commitment in me to help accomplish that. It’s my job to bring my best, day-in and day-out, and I’ll continue to do that."

lunedì 22 dicembre 2014

Draft 2015, Tampa Bay artefice del proprio destino

Dopo i risultati di ieri - l'ennesimo KO dei Bucs e l'inattesa vittoria dei Raiders contro i Bills - lo scenario relativo all'ordine di scelta del prossimo draft si è delineato in maniera decisamente più chiara.

A Tampa Bay spetterà in ogni modo, qualunque sarà  l'esito del match di domenica prossima con i Saints, una delle prime due scelte del draft 2015.

Perdendo con New Orleans, i Bucs si aggiudicheranno invece la first pick overall indipendentemente da quello che sarà l'esito dell'incontro che vedrà impegnati i Titans, l'altro team in corsa per la  prima scelta assoluta.

Il regolamento prevede che nel caso in cui due squadre finiscano la stagione con lo stesso record, a scegliere per prima sia quella i cui avversari incontrati nel corso del campionato hanno vinto meno partite.  In altre parole, sceglie per primo il team che ha avuto un calendario più facile, o meglio, che ha affrontato avversari meno vincenti.

Le combinazioni di risultati che possono uscire dal'ultima settimana non consentono a Tennessee di terminare davanti a Tampa Bay in caso di arrivo appaiato, ma solo perdendo e sperando che TB superi NO. Se dovesse verificarsi una situazione con più team con lo stesso record di 3-13, quella che potremmo chiamare "classifica avulsa" premierebbe comunque i Bucs, che dunque rischiano di perdere la prima scelta assoluta solo in caso di vittoria contro i Saints e contestuale sconfitta dei Titans che affronteranno in casa i Colts.

Dopo un campionato trascorso a collezionare sconfitte, sarebbe veramente il colmo se ai Bucs riuscisse l'impresa al contrario, di vincere cioè l'unica partita che è invece proprio il caso di perdere; ad ogni modo, sebbene i Saints siano ormai esclusi dalla corsa ai plyoff, New Orleans rimane una squadra comunque più forte rispetto agli attuali, modestissimi, Bucs.

E poi è sufficiente che Lovie Smith prosegua nella strategia attuata nelle ultime partite, ad esempio tenendo fuori per scelta tecnica il LT titolare Anthony Collins per far giocare al suo posto Demar Dotson, un esordiente assoluto nel ruolo più delicato di una squadra (quello del letf tackle, la vera e propria "guardia del corpo" del QB).

Poi sarà sufficiente lasciare in campo McCown, abilissimo nel trovare un modo per regalare sempre e comunque un paio di palloni agli avversari tra fumble e intercetti e infine basterà insistere nel gioco sulle corse, mandando Martin e Sims a schiantarsi sulla DL avversaria, con la nostra OL - ormai la conosciamo bene - che è una vera e propria garanzia in quanto ad incapacità nell'aprire varchi per i RB...

Amarezza e facile ironia a parte, speriamo di chiudere questa orribile stagione facendo l'unica cosa giusta che va fatta per garantirsi la prima scelta assoluta, dopodiché si valuterà come utilizzarla, se per una trade o se per scegliere un giocatore ritenuto in grado di contribuire a cambiare volto a questa squadraccia immonda, che domenica prossima terminerà uno dei più deludenti ed ingloriosi campionati nei suoi 40 anni di storia.

domenica 21 dicembre 2014

Bucs non pervenuti, Packers ai playoff

Non c'è mai stata partita al Raymond James Stadium, come era del resto abbastanza facile prevedere. Da una parte i Packers, troppo forti, compatti e assolutamente intenzionati a prendersi una vittoria che per Rodgers e soci significava agganciare i playoff; al cospetto di Green Bay la solita armata brancaleone in Red and Pewter, sempre ben disposta a recitare il consueto ruolo di sparring partner e guidata nell'occasione da un McCown ancora più imbarazzante del solito.

Il punteggio finale non rispecchia la netta differenza tra le due squadre vista sul terreno di gioco, con Tampa Bay che solo grazie ad una difesa comunque generosa nell'impegno profuso è riuscita a limitare i danni. In quanto all'attacco, definire "orripilante" la prestazione del reparto offensivo è ancora poco e non rende del tutto l'idea del livello di gioco esibito questa sera.

La OL è stata ancora una volta incapace di proteggere il QB (e lascia a dir poco perplessi l'esclusione per scelta tecnica del LT Anthony Collins), il quale McCown però ci ha messo molto anche di suo: al di là delle cifre pessime (12 su 26 per 147 yards, 1 intercetto e 1 fumble) l'ex QB dei Bears ha confermato, se mai ce ne fosse stato il bisogno, gli enormi limiti tecnici che ne hanno contraddistinto la decennale carriera in NFL.

Ecco, va bene tutto, però sarebbe davvero il caso che Lovie Smith la piantasse di sostenere - come ha continuato a ripetere da quando ha deciso di panchinare Glennon - che con McCown in campo i Bucs hanno più possibilità di vincere. La pianti, perché o ci crede veramente a questa sciocchezza (e allora ci sarebbe da preoccuparsi) oppure si limita a difendere in maniera goffa e inopportuna la sua decisione (clamorosamente miope) di portare a Tampa e di strapagare un giocatore scarso che in una ultradecennale carriera ha giocato bene solamente una manciata di partite.

Poi, ovviamente, se l'attacco dei Bucs è letteralmente inguardabile non è certamente solo colpa di McCown, che comunque non dà nulla a questa squadra, e la cui presenza sul terreno di gioco fa aumentare le possibilità di vittoria, sì, ma per gli avversari... Anche stasera il buon Josh è riuscito a lanciare un intercetto da dilettante, in tuffo per evitare il sack, un errore da principiante peraltro già altre volte commesso nel corso della stagione. E poi, quando riusciva a mettere in aria il pallone, le poche volte che - poco protetto com'era dalla linea offensiva - non veniva piallato al suolo dai DL dei Packers, sono usciti spesso lanci fuori direzione o clamorosamente lontani dalla traccia corsa dal WR. Un disastro, per dirla in due parole.

Sull'altrettanto fallimentare gioco sulle corse, poi, ripeteremmo le cose già dette nelle precedenti partite di questa stagione. Che a correre ci sia Martin o Sims, il risultato non cambia: se va bene si portano a casa un paio di yards, altrimenti si perde solamente terreno; e se mai una volta (mai!) la OL riesce ad aprire un minimo varco ai RB, il risultato non può che essere quello di stasera: 17 yards per Martin e addirittura un -1 per il rookie Sims....

Continua dunque la striscia di sconfitte casalinghe e in questa stagione siamo già arrivati a un rotondo 0-7: chissà se domenica  prossima contro New Orleans riusciremo nella non facile impresa della perfect season casalinga "al contrario", cioè a perdere tutte e 8 le partite disputate al RJS... intanto, la corsa verso la first pick overall prosegue, e c'è da dire questi orripilanti Bucs proprio se lo meriterebbero di scegliere per primi al prossimo draft, essendo una squadra quasi irritante, per questa assoluta incapacità di giocare un football che si possa definire quantomeno "decente".

sabato 20 dicembre 2014

Major Wright in IR, promosso C.J. Wilson dalla PS

Major Wright (safety) è stato inserito ieri in Injured Reserve e dunque non sarà disponibile per le ultime due partite della stagione contro Green Bay Packers e New Orleans Saints.

A causa di problemi alla spalla e alle costole, Major Wright aveva potuto giocare solamente pochi snap negli ultimi incontri ed era già stato costretto a saltare la trasferta di Carolina.

Il posto di Wright  tra i 53 giocatori del roster è stato occupato dal CB C.J. Wilson, promosso dalla practice squad.

Wilson, un giocatore al secondo anno "undrafted" nel 2013, era già stato promosso dalla practice squad in novembre, quando il CB Alterraun Verner aveva dovuto saltare due partite, anche se in entrambe quelle occasioni Wilson era stato inserito, il giorno del match, tra gli inactive players.

Per quanto riguarda gli altri giocatori alle prese con problemi fisici, ce n sono parecchi listati come "questionable" in casa Bucs, tra cui spiccano i nomi del LB Foster, del DT McDoanld e della S Goldson.

venerdì 19 dicembre 2014

L'ultima volta di Green Bay al RJS andò a finire così...

Per tanti anni il "derby delle baie" (Green Bay vs Tampa Bay) è stato un appuntamento classico dell'NFL, destinato a ripetersi per due volte a stagione facendo parte sia i Bucs che i Packers della stessa Division, la NFC Central.

Soprattutto nel periodo a cavallo tra la fine degli anni '90 ed i primi anni '00 la rivalità divenne molto accesa tra queste due squadre, ed il "duello" tra Brett Favre e Warren Sapp, i due uomini-simbolo dei due team, era una "sfida nella sfida" che infiammava in ogni occasioni gli incontri tra Green Bay e Tampa.

Con il riallineamento del 2002 e con l'inserimento dei Bucs nella NFC South, il "derby delle baie" è diventato un match molto più raro, tanto è vero che i Packers mancano dal Raymond James Stadium da ben 5 anni, esattamente dall'8 novembre 2009.

L'ultimo incontro disputato tra Packers e Buccaneers a Tampa merita di essere ricordato, perché, per tanti motivi, fu una partita veramente "speciale" che a distanza di un lustro credo che chiunque abbia avuto la fortuna di seguirla ricordi ancora oggi molto bene...

In primo luogo, per la prima volta dopo 12 anni Tampa Bay proprio in quella occasione tornò ad indossare le uniformi "originali", le – a mio avviso – splendide divise in white and orange, con Bucco Bruce sui caschi.

E l'occasione venne festeggiata nel migliore dei modi: dopo una partita avvincente e tiratissima Tampa Bay arpionò la prima W di quella stagione, iniziata con 7 sconfitte consecutive (era il primo anno di Raheem Morris sulla sideline dei Bucs nei panni di HC).

Inoltre, proprio quel match vide l'esordio come QB starter di un rookie di belle speranze, su cui l'HC riponeva grande fiducia: Josh Freeman. Oggi, a soli 26 anni, Freeman è praticamente un ex giocatore e sulle ragioni del suo fallimento in NFL si potrebbe scrivere un libro, ma in quel match il ragazzo da Kansas State mostrò di avere carattere, braccio e lasciando intravedere quelle qualità che facevano sperare di avere finalmente in squadra un possibile "franchise QB"...

L'incontro fu emozionante, con continui ribaltamenti nel punteggio e con le due squadre che si alternavano al comando del match. Il drive decisivo si concluse, quando mancavano meno di cinque minuti nell'ultimo quarto, con la conversione di un cruciale 4 e 7 risoltosi in un TD pass "Freeman-to-Stroughter".

Nel drive seguente, il tentativo di rimonta di Rodgers venne interrotto della safety Tanard Jackson, che riportò in endonze un intercetto per il definitivo 38-28 a favore di Tampa Bay. Ancora oggi, a distanza ormai di parecchi anni, proprio quella del 2009 contro i Packers rimane forse la partita più spettacolare ed avvincente disputata dalla nostra squadra nel dopo-Gruden.

Oggi le cose sono molto cambiate, e benché i Bucs siano - proprio come allora - sempre nei bassifiondi della classifica, va detto che un quinquennio pressoché ininterrotto di sconfitte e KO ha ridotto ulteriormente l'entusiasmo dei tifosi e di tutto l'ambiente, oggi quasi rassegnato alla sconfitta, anzi, quasi invocandola visto che un'altra L condurrebbe i Bucs ancora più vicini alla first pick overall del prossimo draft.

Per chiudere, ecco una bella immagine di quel match di cinque anni fa, con il DL Sims al palccaggio su Aaron Rodgers; chissà se domenica rivedremo azioni simili, nella nuova puntata del "derby delle baie" che andrà in scena al RJS...

giovedì 18 dicembre 2014

Firmato il DL Sidbury, tagliato il CB Butler

Continuano in casa Bucs alcuni movimenti marginali a livello di roster, in vista degli ultimi due impegni stagionali. L'ultima novità riguarda il DL Lawrence Sidbury, firmato nella giornata di ieri contestualmente al taglio del CB Credzon Butler.

Lawrence Sidbury è stato acquisito da Tampa Bay per dare profondità alla linea difensiva, considerato il problema al ginocchio che ha chiuso in anticipo la stagione di Gerald McCoy nonché le condizioni fisiche precarie dell'altro DT starter, Clinton McDonald.

Scelto al quarto giro del draft 2009 dai Falcons con i quali ha disputato quattro campionati (nella foto qui a fianco lo vediamo in azione proprio con la maglia di Atlanta mentre si appresta a placcare Josh Freeman), Sidbury è di fatto fuori dall'NFL dal 2012, dato che nel 2013 i Colts lo inserirono in IR prima dell'avvio del campionato e quest'anno i Texans lo hanno firmato e rilasciato dopo un mese nel corse dell'offseason.

Per quel che riguarda l'e ultime notizie dall'infermeria, hanno ripreso ad allenarsi questa settimana sia il LB Mason Foster che il DT Clinton McDonald, mentre Anthony Collins, che pure si è ripreso dai problemi al gomito, potrebbe rimanere escluso dal match per scelta tecnica, nel caso coach Smith decidesse di replicare il tentativo di utilizzare nel peraltro assai delicato ruolo di LT Demar Dotson, ripetendo l'esperimento già attuato domenica scorsa a Carolina.

mercoledì 17 dicembre 2014

Roster completato con tre giocatori della practice squad

Sono stati individuati i tre sostituti provenienti dalla practice squad chiamati a rimpiazzare nel roster, per le ultime due partite stagionali, i giocatori che l'altro ieri sono stati inseriti in Injured Reserve (il DT Gerald McCoy, il TE Austin Seferian-Jenkins e il WR Louis Murphy).

Si tratta dl WR Tavarres King, del FB/TE Evan Rodriguez e del DT George Uko. Chiaramente si tratta di giocatori che verranno impiegati solo in caso di estremo bisogno e che tutt'al più vedranno il campo in azioni di special team, o solo nell'eventualità di ulteriori infortuni dei titolari.

Tavarres King, 24 anni, è stato scelto al quinto giro del draft 2013 dai Denver Broncos, dopo una discreta carriera collegiale con Georgia. 

George Uko, 22 anni, è invece finito 'undrafted', dopo una carriera universitaria a USC, ed è arrivato ai Bucs dopo essere stato tagliato dai Saints, che lo avevano provato in preseason.

Evan Rodriguez, 26 anni, è stato draftato dai Bears al quarto giro del draft 2012 proveniente da Temple, ed è dunque una vecchia conoscenza di Lovie Smith, che lo scelse nella sua ultima stagione come HC dei Bears e che in quel campionato lo utilizzò da titolare per 5 partite, alternandolo nei ruoli di TE e di FB.

martedì 16 dicembre 2014

Stagione terminata in anticipo per McCoy, ASJ e Murphy

Nel corso della conferenza stampa di ieri, Lovie Smith ha reso noto che per tre giocatori dei Bucs la stagione 2014 è da ritenersi conclusa, con un anticipo di due partite.

A causa di problemi fisici, sono infatti stati inseriti in IR il DT Gerald McCoy (ginocchio), il TE Austin Seferian-Jenkins (schiena) e il WR Louis Murphy (caviglia).

Smith ha chiarito che McCoy non sarà costretto a ricorrere ad alcun intervento chirurgico per i problemi al ginocchio, che però sono tali da impedire al leader della squadra di recuperare in tempo per scendere in campo contro Packers e Saints. Poco male, considerato che si tratta di due match tutto sommato ininfluenti; l'importante sarà avere il miglior McCoy pronto e sano per l'inizio della nuova stagione.

Si conclude in anticipo anche la stagione del rookie ASJ, un TE dal talento notevole quanto ancora grezzo, che purtroppo a causa di numerosi guai fisici quest'anno raramente ha potuto vedere il campo. Anche per lui appuntamento al 2015, con l'augurio di vederlo sul terreno di gioco molto più spesso. Il terzo giocatore ad approdare in IR è il WR Murphy, tutto sommato autore di una discreta stagione nel ruolo di terzo ricevitore alle spalle dei due fenomeni Mike Evans e Vincent Jackson.

Vedremo nelle prossime ore chi saranno i giocatori, probabilmente provenienti dalla practice squad, che verranno chiamati ad occupare i tre posti lasciati liberi a roster.

lunedì 15 dicembre 2014

Buccaneers, la mediocrità al potere

Mancano solamente due partite alla fine di questo campionato, che deve ancora emettere molte sentenze ma che ormai, dopo 14 partite disputate, un verdetto bello chiaro lo ha già ampiamente espresso: i nostri amati Bucs sono, purtroppo, una delle principali delusioni di questa stagione.

Al di del record pessimo, anche quella vista ieri a Charlotte è sembrata una squadra davvero mediocre, grigia ed opaca, in cui i giocatori si impegnano e ce la mettono tutta ma proprio non ce la fanno a uscire da quella spirale negativa che conduce inevitabilmente alla sconfitta.

Che sia un intercetto, un fumble, un errore della difesa che concede un big play all'attacco avversario, o uno svarione del Coaching Staff che non si accorge di avere schierato 12 giocatori anziché gli 11 consentiti, un modo per perdere il match la nostra squadra riesce sempre e comunque a trovarlo...

Delle ultime 36 partite disputate - tra gestione precedente ed attuale – Tampa Bay è riuscita nella non facile impresa di perdere per 29 volte. Si tratta di numeri che parlano da soli, e che rimandano ai cupi anni '80, quando per i Bucs "arancioni" guidati da Vinny Testaverde era già un successone arrivare alle 5 vittorie stagionali (proprio come adesso, insomma).

Ci vorrebbe il mitico Tonino Guerra inneggiante all'ottimismo, per riuscire a vedere il bicchiere mezzo pieno, perché dopo questa serie pressoché infinita di sconfitte, si fa proprio una gran fatica anche solo a immaginarla, l'uscita dal tunnel.

Ma al di là di "ottimismo" o "pessimismo", credo sia più interessante cercare di analizzare nella maniera più oggettiva possibile quello che accade in casa Bucs, senza lasciarsi influenzare da antipatie o simpatie - e soprattutto senza "preconcetti" - per questo o quel protagonista, allenatore o giocatore che sia.

Ad esempio, io continuo a reputare Lovie un allenatore importante, ma si può forse dire che Smith sia riuscito a trasmettere alla squadra quella "scarica elettrica" che trasforma un team che scende in campo armato solo di buona volontà e che si limita a fare il "compitino" (i Bucs visti ieri a Charlotte, per dire), in undici belve affamate di vittoria sempre e comunque, anche se in campo è costretto a entrare il terzo quarterback (i Cardinals di quest'anno, perché no)?

Discorso analogo per i giocatori, a partire dal QB: nulla di personale contro McCown, che è anche un ragazzo simpatico che ogni domenica viene gonfiato di mazzate dalle difese avversarie, ma ci rendiamo conto che abbiamo affidato le chiavi della squadra a un elemento che, se non commette intercetti a raffica, un modo per perdere un paio di fumble a partita lo trova sempre? Uno che a 35 anni non ha ancora imparato a come difendere il pallone quando un DL avversario sta per piombarti addosso con lo scopo evidente di strapparti l'ovale dalle mani?

McCown è un giocatore mediocre, come peraltro era già ampiamente emerso nei suoi primi dieci anni di NFL, e nel sottolinearlo mi limito a constatare i fatti; e quando coach Smith si ostina nel riproporre questo giocatore, raccontando la favoletta (triste) che con McCown in cabina di regia la vittoria è più probabile, il nostro caro HC ricorre ad un'argomentazione che trovo a dir poco imbarazzante se utilizzata da un vecchio drago del suo calibro, al solo scopo di difendere una decisione clamorosamente miope da lui avallata in offeseason, e mi riferisco al biennale da complessivi 10 milioni elargito, appunto, all'ex QB dei Bears.

Purtroppo, ed è un ulteriore dato di fatto oggettivo, siamo riusciti sinora a non vincere nemmeno una partita nella division più debole di ogni epoca nella storia NFL come la NFC South 2014, e addirittura abbiamo realizzato l'ancora più incredibile impresa di perdere 2 partite su 2 contro una squadra guidata da Derek Anderson, forse l'unico QB ancora più mediocre di McCown in tutta l'NFL.

Lovie, e me ne rammarico tantissimo considerata la fiducia con cui ho salutato il suo arrivo a Tampa, fin qui ci ha capito davvero poco, a partire da quando ha smantellato l'intera linea offensiva (da Penn a Joseph, da Zuttah a Larsen) senza avere le idee chiare su come sostituire i vari "epurati", per poi farsi prendere dal panico alla vigilia dell'opener mandando uno dei pochi giovani di talento che avevamo (il TE Tim Wright) più una quarta scelta a Boston in cambio dell'ormai prossimo alla pensione Logan Mankins.

Detto questo, credo comunque che sia giusto concedere a Smith e Licht una prova d'appello, sperando che tra offseason e draft i due ne indovinino qualcuna in più (fare peggio di quest'anno credo sia, statisticamente, impossibile) e riescano ad assemblare per il 2015 una squadra non dico vincente ma quantomeno competitiva. Tra l'altro nessuno credo pretenda i playoff o un ritorno ai fasti del recente passato quando Sapp e Brooks alzavano al cielo il Lombardi Trophy, ma che si torni sin dal prossimo campionato a lottare per un record intorno al 50% lo troverei doveroso, dopo l'ennesimo anno di...chiamiamolo "rodaggio"; o è chiedere troppo, il cercare di abbandonare il ruolo di team-barzelletta della lega e di avvicinarsi ad un record non più perdente (un 8-8, mica un 12-4)?!

domenica 14 dicembre 2014

Tampa Bay ci prova, ma alla fine vince Carolina

Ci hanno provato fino alla fine i ragazzi di Lovie Smith ad uscire dal Bank of America Stadium con la terza W stagionale, ma anche contro questi Carolina Panthers tutt'altro che irresistibili, soprattutto considerata l'assenza di Cam Newton, l'esito del match è stato quello abituale, per i Bucs 2014: ennesima L...

Quella tra Carolina e Tampa Bay è stata una partita di modesto livello tra due team dagli evidenti limiti, con i Panthers che comunque, grazie al pessimo livello della NFC South di quest'anno, sono ancora in pienissima corsa per un posto nei playoff, e che alla fine hanno complessivamente meritato di vincere la partita di stasera.

Che Bucs sono stati quelli scesi in campo a Charlotte?

Più o meno si è trattato della solita partita disputata quest'anno da Tampa Bay. Primo tempo "decente" e terminato addirittura in vantaggio, grazie ad una difesa attenta nel limitare in più occasioni l'attacco dei Panthers ai 3 punti del  FG anziché concedere un TD e con l'attacco che pur combinando poco o nulla era comunque riuscito a mettere a segno un paio di big plays, la corsa per 63 yards di Doug Martin e il bel TD realizzato da Mike Evans con una splendida ricezione in endzone dal coefficente massimo di difficoltà.

Poi, nel secondo tempo, abbiamo rivisto i soliti Bucs "pasticcioni", quelli che commettono fumble, fanno una fatica tremenda a chiudere un primo down e non riescono a mettere mai in difficoltà il QB avversario. E soprattutto, che continuano a giocare con un QB i cui limiti sono sempre più evidenti. Tanto è vero che il match sbiadito ed incolore di McCown è stato in parte riscattato da un TD su corsa quando, non riuscendo a trovare un ricevitore libero, l'ex giocatore dei Bears si è messo la palla sotto il braccio e si è fiondato in endzone.

Il TD su corsa e una buona tenuta fisica nonostante i parecchi colpi ricevuti anche stasera sono state le cose migliori di McCown; perché in quanto a precisione sui passaggi e capacità di proteggere il pallone dai colpi dei difensori avversari alla ricerca di un turnover, siamo alle solite: troppi passaggi sparacchiati a caso, due fumble persi, insomma, il solito mediocre McCown. Poi è chiaro: non è (solamente) a causa del QB se i Bucs le perdono tutte, di sicuro però se speriamo che sia questo giocatore a caricarsi la squadra sulle spalle e a guidare i Bucs alla W, beh, aspetta e spera...

Rimanendo all'attacco, Doug Martin ha sfiorato le 100 yards grazie ad una corsa da 63 yards ad inizio partita, ma per il resto i suoi guadagni sono stati contenuti. Anche Mike Evans, splendido TD a parte, si è notato più che altro per avere fatto a sportellate per tutto l'incontro con il CB #24 dei Panthers, chiudendo il match con sole due ricezioni.

In difesa, da segnalare l'infortunio di Gerald McCoy uscito per un problema al ginocchio nella prima parte del match. Per il resto, solita difficoltà ormai cronica nel non riuscire mai a mettere pressione sul QB avversario, con Anderson che senza problemi ha sempre potuto potuto pescare il giocatore più libero e meglio piazzato, in particolare l'accoppiata formata dal WR Benjamin e dal TE Olsen, 18 ricezioni e oltre 200 yards in combinato per questi due giocatori, vere spine nel fianco per tutto il match per la difesa dei Bucs.

Se non altro stasera abbiamo evitato di prendere i soliti 30 punti, e tutto sommato si è trattato di una sconfitta "onorevole" (e quest'anno è già tanto), anche se l'impressione è che la partita fosse sempre in controllo da parte dei Panthers, a cui è bastato dare un filo di gas per portarsi a casa la vittoria.

Archiviata dunque la sconfitta numero 12 in 14 partite, c'è davvero poco altro da aggiungere, se non che continua - con Tampa Bay in pole position - la corsa verso la first pick overall, ormai l'unico obiettivo rimasto a questi derelitti Bucanieri edizione 2014...

venerdì 12 dicembre 2014

I Bucs verso Carolina con l'infermeria piena

E' stata ufficializzata da parte dei Carolina Panthers l'assenza per domenica del QB Cam Newton, rimasto coinvolto in un incidente automobilistico all'inizio di questa settimana.

Contro Tampa Bay sarà dunque Derek Anderson, il QB di riserva dei Panthers, a guidare Carolina, proprio come avvenne nel match disputato a settembre al RJS quando abbastanza a sorpresa i Bucs persero la prima partita interna stagionale, iniziando una lunga serie di sconfitte casalinghe tutt'ora aperta.

Tornando al'argomento "infermeria", se ai Panthers mancherà il giocatore più rappresentativo, anche Tampa Bay si trova in un situazione decisamente complicata considerati gli infortuni con cui sono alle prese tanti giocatori.

I due elementi più a rischio, che oggi non si sono potuti allenare e che dunque domenica saranno molto probabilmente assenti, sono il DT Clinton McDonald (hamstring) e la safety Major Wright (costole).

Poi c'è un'altra lunga lista di giocatori alle prese con problemi di varia natura e che, a causa di questi acciacchi, nel corso della settimana si è potuta allenare poco e male. Di seguito, l'elenco degli elementi "malconci" la cui presenza è in forse per domenica: Bobby Rainey (caviglia), Austin Seferian-Jenkins (schiena), Solomon Patton (piede), Gerald McCoy (ginocchio) e Mason Foster (tendine d'Achille).

Infine, ecco invece i giocatori i cui infortuni sono meno gravi o in via di guarigione e che dovrebbero farcela a recuperare; si tratta del LT Anthony Collins (gomito), del LB Lavonte David (concussion), e del TE Brandon Myers (polpaccio).

giovedì 11 dicembre 2014

Lovie Smith conferma McCown come QB starter

A inizio settimana, dopo che a Detroit era andata in scena l'ennesima prova incolore del QB titolare Josh McCown, sembrava che Lovie Smith fosse possibilista circa l'ipotesi che nelle ultime tre partite della stagione a guidare l'attacco dei Bucs potesse esserci il redivivo Mike Glennon.

Un utilizzo del secondo anno da NC State avrebbe avuto un senso, cioè quello di dargli visibilità nell'ipotesi, molto probabile, che Glennon venga ceduto al termine dell'attuale campionato.

Permettergli dunque di mostrare le proprie doti e qualità, dopo averlo tenuto a marcire sulla sideline per buona parte del campionato, avrebbe potuto consentire a Tampa di strappare qualcosa di più del solito piatto di lenticchie (una pick al sesto o settimo giro) che di solito in situazioni di questo genere è il massimo che si riesca a strappare alle altre squadre.

E invece no, contrordine.

Ieri Lovie Smith ha fatto chiaramente intendere che il titolare indiscusso (e indiscutibile)
a livello di QB è (e sempre sarà) Josh McCown, nessuna possibilità per Glennon, il quale - se McCown non si fosse infortunato seriamente ad un dito nel match di Atlanta - quasi certamente quest'anno non avrebbe visto il campo nemmeno per uno snap.

La gestione dei QB è la cosa che più faccio fatica a capire, da parte di un coach esperto e navigato come Lovie Smith. Voglio dire: che McCown sia un mezzo bidone, beh, lo si è sempre saputo, visto che il buon Josh è un veterano con 12 anni di esperienza, che alle spalle può vantare una buona mezza stagione (lo scorso anno a Chicago) e tanti campionati mediocri, in cui al massimo gli veniva fatto ricoprire il ruolo di backup.

Glennon, invece, è un ragazzo al secondo anno tra i PRO il cui talento è ancora tutto da valutare; probabilmente non diventerà mai un fuoriclasse, ma sarebbe convenuto a tutti - e a Lovie Smith in primis - far giocare a Glennon il maggior numero di partite possibile, soprattutto una volta intuito che l'obiettivo playoff era destinato a fallire (cioè a fine settembre, anche se Smith solo lunedì scorso ha detto che era arrivato il momento di abbandonare l'obiettivo della postseason...).

Ribadisco quanto detto in altre occasioni: credo che Lovie voglia andare avanti con McCown in quanto è stato proprio lui a volerlo espressamente a Tampa e a fargli firmare un faraonico contratto biennale. Preferirgli Glennon, un "prodotto" di Schiano-Dominik, rivaluterebbe l'operato della coppia HC-GM che c'era prima e questo, evidentemente, è un qualcosa di inammissibile per Lovie.

Spiace constatare questo assoluto ostracismo da parte di Smith nei confronti di Glennon, e lo dico non perché io sia tifoso del simpatico Giraffone ma perché un simile atteggiamento è deleterio per la squadra e questo non va affatto bene. Purtroppo concetti quali "elasticità mentale" oppure "ammettere di avere preso una cantonata" sono del tutto alieni alla mentalità americana, e quindi avanti tutta verso il baratro, col QB scarso in campo e quello potenzialmente di valore a passeggiare avanti e indietro sulla sideline.

A meno che il diabolico Lovie non voglia a tutti i costi la first pick overall e allora  sì che avrebbe un senso tenere in campo McCown: Glennon, infatti, rischierebbe di condurre i Bucs ad almeno una se non a due W da qui a fine campionato...! Scherzi a parte (credo che neppure Joe Namath riuscirebbe a guidare questa derelitta armata brancaleone ad una W), speriamo che questo 2014 finisca in fretta, e soprattutto che free agency e draft siano gestiti con molto criterio e tanto buon senso dal duo Licht-Smith.

Un'altra stagione come quella attuale non credo che sarebbe tollerata dai Glazer, che una volta spendevano poco e perdevano tanto (erano gli anni di Raheem Morris, quando in free agency al massimo veniva acquisito un punter...) e che adesso invece hanno iniziato a spendere molto (vedi i faraonici contratti siglati un questi ultimi anni con i vari V. Jackson, Goldson, Collins, lo stesso McCown) riuscendo nella non facile impresa di continuare a perdere esattamente come prima, se non di più...!

mercoledì 10 dicembre 2014

Incidente per Cam Newton, domenica non giocherà?

Il giocatore più importante dei Carolina Panthers, il QB Cam Newton, è rimasto coinvolto nella giornata di ieri in un incidente automobilistico, poco dopo il termine dell'allenamento.

La macchina del franchise QB dei Panthers, come si può vedere nella foto qui a fianco, era decisamente malridotta. Cam Newton ha riportato una duplice frattura nella parte inferiore della schiena, senza però che gli sia stata riscontrata alcuna grave complicazione nè lesione interna.

In pratica, si tratta di un problema fisico molto simile a quello sofferto quasi ad inizio stagione da Tony Romo, e che tenne il QB dei Cowboys  lontano dai campi di gioco solamente per una settimana.

Newton dunque salterà quasi sicuramente la partita di domenica prossima contro i Bucs, ma non è affatto detto che la sua stagione sia da ritenersi conclusa in anticipo. Il QB dei Panthers era stato costretto a rimanere sulla sideline anche nel match di "andata" disputato a Tampa, a causa di un problema alle costole; in quell'occasione - era l'opener dello scorso 7 settembre - i Panthers si imposero al RJS per 20-14 guidati dal backup QB  Derek Anderson.

Rimanendo in argomento QB, non è escluso che nelle ultime tre partite di campionato Lovie Smith decida di cambiare nuovamente il suo quarterback; a precisa domanda rivoltagli lunedì scorso, l'HC dei Bucs si è detto possibilista circa l'ipotesi di panchinare il sin qui molto deludente Josh McCown e schierare Mike Glennon contro Panthers, Packers e Saints. 

Chiaramente sarebbe una decisione tardiva e fuori tempo massimo, dato che Glennon avrebbe dovuto giocare sempre proprio per poterne valutare l'effettivo potenziale; ad ogni modo speriamo di vedere in campo il secondo anno da NC State almeno per gli ultimi tre match, se non altro per dargli un po' di visibilità e soprattutto per accrescerne il valore nel caso (più che probabile) che a fine stagione il giraffone venga messo sul mercato e ceduto al migliore offerente.

lunedì 8 dicembre 2014

Tampa Bay in piena corsa per la first pick overall

Se la regular season fosse terminata ieri, i Tampa Bay Buccaneers avrebbero centrato un obiettivo impensabile, alla vigilia del campionato: la first pick overall del prossimo draft!

Ma del resto, i pessimi risultati e la scarsissima qualità del gioco espresso dalla squadra di Lovie Smith parlano chiaro: i Bucs 2014 sono la peggiore squadra NFL, e lo testimonia il fatto che nonostante siano 5 i team con il medesimo record di 2-11, l'ultimo posto in assoluto (e dunque la possibilità di scegliere per primi al draft) spetterebbe proprio a Tampa Bay, che delle 5 squadra ha avuto il calendario più facile, avendo dovuto affrontare avversari con record complessivi peggiori.

E comunque, essere ultimi nella peggior division forse di sempre (la NFC South di quest'anno è un qualcosa di clamoroso, in senso negativo) avendo perso sinora tutti gli scontri diretti con Carolina, New Orleans e Atlanta è un dato di fatto che certifica la mediocrità assoluta di questi Bucs.

Come affronteranno i prossimi tre match, McCoy e compagni? Si impegneranno comunque al massimo cercando di migliorare l'orrendo record di 2-11, o tutto sommato si limiteranno a salvare la faccia portando a casa una sconfitta "preziosa" in ottica draft?

Vedremo quello che accadrà nei prossimi tre match; il calendario prevede per domenica la trasferta a Carolina, match ostico dato che i Panthers sono reduci dalla netta vittoria a New Orleans. Dopodiché ci sarà il proibitivo incontro casalingo con i Packers, lanciatissimi nella corsa per un posto ai playoff, per chiudere infine sempre al RJS contro i Saints, match questo tutto sommato abbordabile, considerato il campionato più che deludente di Brees e soci.

Poi bisognerà vedere anche cosa combineranno Jets, Titans, Raiders e Jaguars, le altre compagini in competizione per la first pick overall, senza dimenticare che ci saranno anche scontri diretti (domenica, ad esempio, i Titans ospiteranno i Jets) e dunque è improbabile che al termine del campionato le cinque attuali contendenti si ritrovino ancora tutte quante con il medesimo record.

Doopdiché, una volta eventualmente acquisita la prima scelta assoluta, sarà interessante vedere come penseranno di utilizzarla Smith e Licht; draftare il tanto sospirato franchise QB (Mariota o Winston?) oppure utilizzarla per puntellare OL e DL, i due reparti più in difficoltà?

Nel corso della lunga offseason avremo modo di parlare in maniera molto approfondita di questi argomenti; intanto, per tornare a questioni di attualità, c'è da segnalare l'inserimento in IR del LB Brandon Magee e la contestuale firma di un altro LB, Jason Williams, rilasciato nei giorni scorsi dai Carolina Panthers e con trascorsi anche a Dallas e Philadelphia.

domenica 7 dicembre 2014

A Detroit non c'è partita, Lions sul velluto

Bucs mai in partita e match vinto dai Lions senza alcuna difficoltà; e se non fosse stato per i due TD ricevuti in endzone dal rookie Mik Evans, la punizione per Tampa Bay sarebbe stata ancora più severa.

Dunque, anche al Ford Field è andata in scena la ormai abituale prestazione gravemente insufficiente tanto in attacco quanto in difesa da parte dei Bucs 2014. Malissimo, stasera, soprattutto le due linee, sia quella offensiva che quella  difensiva.

La OL stasera ha latitato più del solito, con McCown che è stato letteralmente massacrato da Suh e compagni, messo sotto una pressione costante e colpito ripetutamente. Dall'altra parte, domenica tranquilla per Stafford, sempre con il tempo necessario a disposizione per trovare il ricevitore meglio piazzato.

Un Josh McCown già scarso di suo non è stato dunque aiutato per nulla dalla OL, del tutto incapace anche di aprire il minimo varco per il gioco dei RB. Davvero malissimo  le corse, con Martin (5 tentativi per 22 yards) e Sims (5 portate anche per lui per un totale negativo di -4) impiegati pochissimo e senza successo. E' un peccato che Doug Martin venga utilizzato sempre meno, perché ad oggi è indubbiamente ancora lui il miglior RB che abbiamo a roster.

Se l'attacco ha giocato male la difesa ha concesso troppo ai Lions, oltre 300 le yards lanciate da Stafford - di cui 158 per Calvin Johnson - e oltre 100 quelle conquistate dai RB di Detroit.

Ma in realtà non ha nemmeno molto senso perdere tempo ad analizzare nel dettaglio una partita come quella di stasera, in cui molto semplicemente erano in campo due squadre di livello sin troppo differente; da una parte un team più che discreto che lotterà sino in fondo per agguantare un posto ai playoff e dall'altra una squadra male assortita e incapace di produrre un football decente sia in attacco che in difesa.

Tutto qui, troppo netta la differenza tra le due squadre, e dispiace vedere giocare un football di qualità così scadente da parte del team allenato da un coach referenziato e quotato (ancora per poco, se continua così....) come Lovie Smith. Poche idee e per di più messe in pratica da protagonisti mediocri, e ormai non ci resta che aspettare le ultime tre inevitabili sconfitte, poi - finalmente - anche questa ennesima stagione ricca solamente di sconfitte più o meno cocenti e delusioni assortite andrà in archivio.

sabato 6 dicembre 2014

Ufficializzata la separazione tra i Bucs e l'OC Tedford

E' stata ufficializzata nella giornata di ieri la separazione definitiva tra i Tampa Bay Buccaneers e Jeff Tedford, l'Offensive Coordinator della squadra.

In reltà, le mansioni di OC sono state svolte da Tedford solamente fino alla preseason, perché proprio alla vigilia dell'inizio del campionato l'ex HC dei California Golden Bears ha dovuto sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico al cuore, che ha fortunatamente avuto esito positivo.

Adesso Tedford sta bene, si è ristabilito, ma insieme alla Società è stata presa la decisione di separarsi in maniera definitiva ed ufficiale, e per farlo è stata pubblicata una dichiarazione congiunta sul sito del Team.

Eccone alcuni estratti, i più significativi. Queste le considerazioni dei Tampa Bay Buccaneers, affidate alla voce dell'head Coach, Lovie Smith:
“Throughout these difficult circumstances, our primary concern was for Jeff’s health and well-being,” said Buccaneers Head Coach Lovie Smith. “After speaking with Jeff in recent days, it became obvious that a mutual decision to release him from his contract was the best way forward. We wish Jeff continued success in the next phase of his career.”

Tedford, da parte sua, ha tenuto a ringraziare tutta l'organizzazione di Tampa Bay, sottolineando come fosse giusto che Marcus Arroyo - di fatto il suo sostituto anche se mai ufficializzato come nuovo OC della squadra - proseguisse il lavoro iniziato sin dall'avvio della  stagione, e lasciando intendere che se le condizioni di salute glielo consentiranno non esclude l'ipotesi di riprendere, altrove, la sua carriera di allenatore.

Queste le dichiarazioni di Jeff Tedford:
"I have decided – with the organization's blessing – that it would be best if the Bucs moved forward without my return and I, now healthy and stronger for having gone through this temporary setback, will pursue other opportunities....I would also like to express my deep gratitude to all of the Bucs fans who expressed their support, best wishes, and prayers for me during this season. I wish the entire Bucs organization and fan base great success and there will always be a very special place in my heart for the Tampa Bay Buccaneers."

In bocca al lupo a questo sfortunato coach, la cui assenza ha indubbiamente influito in maniera negativa sulla pessima stagione dei Bucs, che in pratica hanno dovuto affrontare un intero campionato senza Offensive Coordinator, scaricando sulle spalle dell'inesperto Arroyo il compito di far funzionare un reparto offensivo con tantissimi volti nuovi e dunque con un affiatamento tutto da trovare.

Speriamo che per l'anno prossimo Lovie Smith scelga un OC di assoluto valore, in grado di sfruttare le tanti armi offensive che questi Bucs hanno a disposizione, ed i cui reparti di WR, RB e TE sono tra i pochi punti di forza del team. Discorso diverso per QB e OL, settori dell'attacco che si spera possano essere adeguatamente rinforzati tra draft e free agency.

venerdì 5 dicembre 2014

Anche il LT Anthony Collins in dubbio per domenica

Si allunga in casa Bucs l'elenco dei giocatori infortunti, la cui presenza è in dubbio per la trasferta di Detroit.

L'ultimo giocatore a finire KO è il LT Antohny Collins, che a causa di un problema al gomito ha dovuto saltare gli allenamenti nella giornata di ieri, dopo che per un infortunio ad un piede lo stesso giocatore aveva dovuto dare forfait in due partite nello scorso mese di novembre.

Se con i Lions Collins non dovesse farcela a giocare, il suo posto verrebbe probabilmente preso da Oniel Cousins, che nella posizione di LT aveva tenuto discretamente il campo sia nella trasferta di Cleveland che al RJS contro Atlanta.

Da segnalare che Cousins, che sarebbe una guardia, domenica scorsa contro Cincinnati era stato impiegato addirittura come TE, considerate le contemporanee assenze di Myers, ASJ e Stocker.

Queste, tratte dal Tampa Bay Times, le parole di coach Smith circa l'infortunio di Collins:
"When you miss practice on a Thursday, it's not a good thing," Smith said of Collins. "We'll see. Again, he didn't practice (Thursday). A lot of times I do try to play the role of Dr. Smith, but I'm going to leave that alone this time."

giovedì 4 dicembre 2014

Il RB Rainey, infortunato al piede, a rischio per Detroit

Domenica prossima Tampa Bay sarà di scena a Detroit, contro quei Lions che l'anno scorso i Bucs sconfissero a sorpresa proprio al Ford Field, in quella che fu l'unica vittoria ottenuta in trasferta nel 2013 per la squadra allenata da Greg Schiano.

Cosa è cambiato, un anno dopo? Stando alle classifiche divisionali, poco o nulla, con i Detroit Lions che si sono confermati un buon team alla ricerca di un possibile posto nei playoff, e con i Bucs sempre stabilmente abbonati ai bassifondi della NFC Suth.

Tampa Bay dovrebbe presentarsi in Michigan quasi ala completo, con molti degli infortunati che hanno saltato la partita di domenica scorsa pienamente recuperati, mentre chi rischia seriamente di dover rinunciare alla trasferta è il RB Bobby Rainey, infortunatosi ad un piede nel finale del match contro i Bengals.

Tra l'altro, va sottolineato che a causa del KO di Rainey assume un altro significato e sembra decisamente più logica la firma del ritornatore Solomon Patton, acquisito dai Bucs proprio per la più che probabile impossibilità da parte di Rainey di scendere in campo e dunque di ritornare kickoff e punt. A Detroit sarà dunque Patton il KR/PR mentre a cercare di rendere produttivo il gioco sulle corse ci penseranno i soli Martin e Sims, che probabilmente si divideranno equamente le portate, magari sperando di ottenere frutti migliori di quanto accaduto sin qui in materia di running game.

Per quanto riguarda gli altri giocatori che per infortunio hanno saltato il match con Cincinnati, si sono tornati ad allenare regolarmente il LB David, il TE Stocker, la S Wright e il C Dietrich-Smith. Ancora a riposo sono invece rimasti gli altri due TE Myers e Seferian-Jenkins e il DT McDonald, al momento i principali indiziati - insieme a Rainey - a disertare la trasferta di Detroit.

martedì 2 dicembre 2014

Rifirmato il KR Patton, in IR il rookie Edwards

Continua in casa Buccaneers la frenetica girandola nel ruolo di ritornatore di kickoff e punt. E' stato infatti rifirmato il WR (ma più che altro KR e PR) Solomon Patton, un undrafted rookie che già aveva trascorso a Tampa la parte iniziale del campionato, prima di venire tagliato dopo 6 partite a favore di Trindon Holliday.

Fallito malamente prima l'esperimento Holliday e non andato a buon fine nemmeno il tentativo seguente con il suo successore Marcus Thigpen, i Bucs hanno deciso di andarsi a riprendere dalla practice squad dei Cardinals proprio Solomon Patton, alla fine il migliore tra i tanti KR/PR ruotati dai Bucs nel corso del campionato.

Stagione finita in anticipo invece per un altro rookie, l'OL Kadeem Edwards, che si è fratturato un dito di un piede.  Edwards e Kevin Pamphile, l'altro OL scelto dai Bucs al quinto giro dello scorso draft, sono stati un po' due oggetti misteriosi, dato che il loro impiego non è stato praticamente mai preso in considerazione dal coaching staff in questa loro prima stagione tra i PRO, nonostante una situazione della offensive line ai limiti del disastroso.

lunedì 1 dicembre 2014

C'è qualcosa da salvare dei primi tre quarti di stagione?

Con la sconfitta di ieri sono andate in archivio le prime dodici partite della stagione 2014 e dunque, con i primi 3/4 di campionato alle spalle e con solo altre 4 partite da disputare, viene da chiedersi cosa sia possibile salvare (ammesso che qualcosa da salvare ci sia) di questa sin qui disastrosa annata.

Capisco che il termine "disastrosa" sia un po' pesante, ma i fatti parlano chiaro: al di là delle sconfitte, che pure sono tantissime, quello che sconforta è che domenica dopo domenica questa squadra non lascia intravedere nulla che possa far sperare in una inversione di tendenza.

Si sapeva che questo sarebbe stato un anno di "ricostruzione", con l'intero coaching staff rinnovato e con tanti volti nuovi anche tra i giocatori. E credo che nessun tifoso dotato di un minimo di buon senso chiedesse a Lovie e al suo staff una stagione da protagonisti o un posto ai playoff.

Però quando ogni domenica – nessuna esclusa – si vede in campo una squadra che non solo difende male e attacca peggio, ma che anche dal punto di vista della disciplina è in pianta stabile tra le squadre più fallose dell'NFL, raggiungendo anche limiti surreali come i 12 uomini schierati ieri in campo nell'azione decisiva del match, ecco, si fa fatica a guardare al futuro con un sia pur moderato ottimismo.

Ad ogni modo, da dove ripartire nel 2015?

Purtroppo di giocatori veramente importanti ne abbiamo solo una manciata (McCoy e David in difesa, i rookie Evans, ASJ e Sims in attacco) perché è noto che anche i pochi veterani di valore presenti a roster (Doug Martin e Vincent Jackson, i primi che mi vengono in mente) difficilmente faranno ancora parte della squadra nel 2015 considerato che Lovie ha cercato di liberarsene sino alla scadenza del termine ultimo previsto per le trade.

Posto che non ci sono dubbi - almeno per me - sul fatto che free agency e draft dovranno essere utilizzati per rinforzare innanzi tutto le due linee (in primis la OL ma anche la DL necessita di elementi di talento da affiancare a McCoy), coach Smith dovrà fare chiarezza su un'altra posizione chiave della squadra, quella del QB.

A Smith, è evidente, Glennon non piace affatto e dunque il giocatore verrà tagliato a meno che qualcuno non ci elemosini il solito piatto di lenticchie, ma ad ogni modo è lontano da Tampa il futuro del Giraffone. Più complessa la situazione di McCown, che ha confermato quanto già era noto a chiunque seguisse il football da qualche anno (giocatore mediocre, utile al massimo come backup) ma la cosa assurda è che anche per il 2015 il giocatore ha un contratto di 5,2 milioni di dollari, davvero uno sproposito.

Sono curioso di vedere come Smith risolverà la questione QB (acquisiremo il nuovo starter tramite FA o draft?) perché mi pare ovvio che non sia ipotizzabile la riconferma come titolare di McCown anche l'anno prossimo.

Sistemate le posizioni chiave (OL, DL e QB) bisognerà poi cercare di rattoppare alla meno peggio gli altri settori, perché non è che anche reparti come linebacker e secondaria, tanto per citare i casi più evidenti, non abbiano bisogno di rinforzi, anzi...

Insomma, dopo tre quarti di stagione si fa fatica a intravedere anche un tenue spiraglio di luce, alla fine del tunnel imboccato anche da questi Bucs "targati" Lovie Smith. Non ci resta che sperare che, dotandosi di un vero offensive coordinator e agendo con maggiore oculatezza nella prossima offseason evitando firme illogiche come quelle di veterani non solo di modesto valore ma anche a fine carriera (McCown) o trade dell'ultimo minuto spinti dalla disperazione più che da una sagace pianificazione (Wright + quarta scelta per Mankins) si possa intraprendere la strada giusta per uscire dalle sabbie mobili.

Una cosa però direi che è da sottolineare: nessuno gode di credito illimitato, per cui anche il buon Lovie Smith dovrà iniziare a far giocare a questa squadra un football decente, a partire dal prossimo campionato. Un anno di bonus lo si dà volentieri al buon Lovie, dubito però che l'ex HC dei Bears potrebbe uscire indenne da una stagione 2015 fallimentare come quella attuale. Auguriamoci dunque che l'anno prossimo sia – finalmente – l'anno del riscatto per i Bucs, perché un ulteriore fallimento porterebbe all'ennesima rifondazione, e sinceramente sarei anche un po' stanco di ritrovarmi sempre a discutere delle stesse cose: ormai, da quando ho aperto il blog tre anni fa, non facciamo altro che parlare di sconfitte, disastri, debacle e figure ridicole assortite....!

Che poi nessuno pretende i playoff o stagioni da 10 vittorie, ma solo di vedere un football decente, giocato da una squadra tosta che scende in campo – per tutti i 60 minuti – dando il 100% e con il classico "coltello tra i denti". Evidentemente, è chiedere troppo.