lunedì 15 dicembre 2014

Buccaneers, la mediocrità al potere

Mancano solamente due partite alla fine di questo campionato, che deve ancora emettere molte sentenze ma che ormai, dopo 14 partite disputate, un verdetto bello chiaro lo ha già ampiamente espresso: i nostri amati Bucs sono, purtroppo, una delle principali delusioni di questa stagione.

Al di del record pessimo, anche quella vista ieri a Charlotte è sembrata una squadra davvero mediocre, grigia ed opaca, in cui i giocatori si impegnano e ce la mettono tutta ma proprio non ce la fanno a uscire da quella spirale negativa che conduce inevitabilmente alla sconfitta.

Che sia un intercetto, un fumble, un errore della difesa che concede un big play all'attacco avversario, o uno svarione del Coaching Staff che non si accorge di avere schierato 12 giocatori anziché gli 11 consentiti, un modo per perdere il match la nostra squadra riesce sempre e comunque a trovarlo...

Delle ultime 36 partite disputate - tra gestione precedente ed attuale – Tampa Bay è riuscita nella non facile impresa di perdere per 29 volte. Si tratta di numeri che parlano da soli, e che rimandano ai cupi anni '80, quando per i Bucs "arancioni" guidati da Vinny Testaverde era già un successone arrivare alle 5 vittorie stagionali (proprio come adesso, insomma).

Ci vorrebbe il mitico Tonino Guerra inneggiante all'ottimismo, per riuscire a vedere il bicchiere mezzo pieno, perché dopo questa serie pressoché infinita di sconfitte, si fa proprio una gran fatica anche solo a immaginarla, l'uscita dal tunnel.

Ma al di là di "ottimismo" o "pessimismo", credo sia più interessante cercare di analizzare nella maniera più oggettiva possibile quello che accade in casa Bucs, senza lasciarsi influenzare da antipatie o simpatie - e soprattutto senza "preconcetti" - per questo o quel protagonista, allenatore o giocatore che sia.

Ad esempio, io continuo a reputare Lovie un allenatore importante, ma si può forse dire che Smith sia riuscito a trasmettere alla squadra quella "scarica elettrica" che trasforma un team che scende in campo armato solo di buona volontà e che si limita a fare il "compitino" (i Bucs visti ieri a Charlotte, per dire), in undici belve affamate di vittoria sempre e comunque, anche se in campo è costretto a entrare il terzo quarterback (i Cardinals di quest'anno, perché no)?

Discorso analogo per i giocatori, a partire dal QB: nulla di personale contro McCown, che è anche un ragazzo simpatico che ogni domenica viene gonfiato di mazzate dalle difese avversarie, ma ci rendiamo conto che abbiamo affidato le chiavi della squadra a un elemento che, se non commette intercetti a raffica, un modo per perdere un paio di fumble a partita lo trova sempre? Uno che a 35 anni non ha ancora imparato a come difendere il pallone quando un DL avversario sta per piombarti addosso con lo scopo evidente di strapparti l'ovale dalle mani?

McCown è un giocatore mediocre, come peraltro era già ampiamente emerso nei suoi primi dieci anni di NFL, e nel sottolinearlo mi limito a constatare i fatti; e quando coach Smith si ostina nel riproporre questo giocatore, raccontando la favoletta (triste) che con McCown in cabina di regia la vittoria è più probabile, il nostro caro HC ricorre ad un'argomentazione che trovo a dir poco imbarazzante se utilizzata da un vecchio drago del suo calibro, al solo scopo di difendere una decisione clamorosamente miope da lui avallata in offeseason, e mi riferisco al biennale da complessivi 10 milioni elargito, appunto, all'ex QB dei Bears.

Purtroppo, ed è un ulteriore dato di fatto oggettivo, siamo riusciti sinora a non vincere nemmeno una partita nella division più debole di ogni epoca nella storia NFL come la NFC South 2014, e addirittura abbiamo realizzato l'ancora più incredibile impresa di perdere 2 partite su 2 contro una squadra guidata da Derek Anderson, forse l'unico QB ancora più mediocre di McCown in tutta l'NFL.

Lovie, e me ne rammarico tantissimo considerata la fiducia con cui ho salutato il suo arrivo a Tampa, fin qui ci ha capito davvero poco, a partire da quando ha smantellato l'intera linea offensiva (da Penn a Joseph, da Zuttah a Larsen) senza avere le idee chiare su come sostituire i vari "epurati", per poi farsi prendere dal panico alla vigilia dell'opener mandando uno dei pochi giovani di talento che avevamo (il TE Tim Wright) più una quarta scelta a Boston in cambio dell'ormai prossimo alla pensione Logan Mankins.

Detto questo, credo comunque che sia giusto concedere a Smith e Licht una prova d'appello, sperando che tra offseason e draft i due ne indovinino qualcuna in più (fare peggio di quest'anno credo sia, statisticamente, impossibile) e riescano ad assemblare per il 2015 una squadra non dico vincente ma quantomeno competitiva. Tra l'altro nessuno credo pretenda i playoff o un ritorno ai fasti del recente passato quando Sapp e Brooks alzavano al cielo il Lombardi Trophy, ma che si torni sin dal prossimo campionato a lottare per un record intorno al 50% lo troverei doveroso, dopo l'ennesimo anno di...chiamiamolo "rodaggio"; o è chiedere troppo, il cercare di abbandonare il ruolo di team-barzelletta della lega e di avvicinarsi ad un record non più perdente (un 8-8, mica un 12-4)?!

7 commenti:

  1. Farei notare una sola cosa: con un record di 50% di W l'opzione playoff è quasi sicuramente in questa division. Per cui io ai playoff ci spero eccome!!

    RispondiElimina
  2. A mio modesto parere non saremo da playoffs neanche l'anno prossimo. Abbiamo troppe needs tra linee e secondarie, e se Smith sceglierà un QB mancherà anche un giro alto.
    In FA non so cosa faremo ma i bidoni son sempre dietro l'angolo, e senza ombra di dubbio noi abbiamo una capacità quasi unica nel trovarli e strapagarli....
    Inoltre Saints e Panthers non staranno a guardare in questa off-season. Sean Payton (altro personaggio dalla "simpatia" prorompente...) ne sbaglia UNA di stagione, due di fila no. Carolina difficilmente farà un altro draft tanto deludente. L'incognita è Atlanta, che potrebbe dover ricostruire se il coaching staff non sopravvivrà al Black Monday...

    RispondiElimina
  3. Mi piacerebbe che nel 2015 i Bucs riuscissero finalmente a realizzare un record NON perdente, anche un 8-8 sarebbe un successone, visto che stiamo parlando – numeri alla amano – di quella che attualmente è la peggiore squadra di tutte e 32.

    Sarà fondamentale non solo gestire il draft in maniera più oculata (magari evitando di ripetere genialate come quella di draftare un RB al terzo round rinforzando un reparto già più che valido, dimenticandosi di avere due linee friabili come carta velina) ma anche evitare nella free agency di portare a Tampa il solito "pacco" pagato a prezzi assurdi (da Eric Wright a Carl Nicks, da Anthony Collins a Michael Johnson, non ci siamo fatti mancare nulla...).

    Sarebbe importante riuscire a scrollarsi di dosso l’etichetta di perdenti cronici che ci portiamo addosso, e gradirei che per le altre squadre venire a giocare al RJS non fosse una passeggiata di salute, ma un appuntamento da temere.

    Infine, vorrei che nel 2015 questa squadra affrontasse tutte le partite con la giusta mentalità – vincere o morire! – non con l’atteggiamento di chi entra in campo limitandosi a timbrare il cartellino, come troppe volte ho visto fare quest’anno ai ragazzi di Lovie Smith.

    Per i playoff, cito l’ex allenatore Jim Mora, che quando allenava i Colts rispose così - in una celebre intervista - a chi gli chiedeva se la sua squadra avesse qualche possibilità di arrivare alla postseason:
    "Playoffs? Don't talk about... playoffs?! You kidding me? Playoffs?! I just hope we can win a game! Another game!"

    RispondiElimina
  4. Ora, visto che se non avremo la prima scelta assoluta, avremo la seconda, quale sarebbe il miglior offensive lineman da draftare? Io penso Brandon Scherff di Iowa. E voi??

    RispondiElimina
  5. Non sono un grande esperto di college football, ad ogni modo Brandon Scherff di Iowa è sicuramente un ottimo prospetto a livello di OL (forse il migliore in assoluto), mentre un altro nome interessante potrebbe essere quello di Cedric Ogbuhei da Texas A&M.

    Ma forse, se non avremo la prima assoluta (Mariota), con la seconda pick overall Lovie Smith potrebbe orientarsi comunque su Winston, se a suo avviso è il QB il need primario dei Bucs.

    Poi c’è forse l’ipotesi più interessante, quella di cedere la prima o seconda scelta assoluta che sia in cambio di un bel po’ di scelte (come fece anni fa St. Louis, che ricevette un mare di picks da Washington che voleva a tutti i costi draftare RG III...).

    RispondiElimina
  6. Spero solo che coach Smith non scelga come nuovo qb un suo ex pupillo : JAY CUTLER, messo in panchina da Chicago a favore di Jimmy Clausen, Abbiamo già dato con un qb "bollito" ex Smith. Io continuo a non vedere la necessità di investire la prima scelta in un qb, piuttosto un qb esperto via trade o FA

    RispondiElimina
  7. Il terrore che Lovie decida di portare a Tampa un giocatore ormai in nettissima parabola discendente come Cutler credo serpeggi un po’ tra tutti i tifosi dei Bucs. Speriamo davvero che non accada, perché di tutto abbiamo bisogno tranne che di un altro giocatore ormai prossimo alla pensione e dallo stipendio spropositato.

    RispondiElimina