domenica 29 giugno 2014

Running back, in cinque per tre posti

Il RB Doug Martin in versione "throwback"
Parlavamo nei giorni scorsi del settore dei tight end, reparto dal quale - dopo tanti anni di sofferenza - ci si aspettano progressi importanti grazie all'inserimento del rookie Seferian-Jenkins e alla (si spera) definitiva consacrazione dell'unica nota lieta della stagione 2013, il secondo anno Tim Wright.

Ma c'è un altro reparto, quello dei RB, che potrebbe rivelarsi un'arma molto importante per l'attacco di Tampa Bay. Tra poco meno di un mese, quando inizierà il training camp, saranno ben cinque i RB a contendersi i (presumibilmente) tre posti loro destinati nel roster dei 53 giocatori che andrà ad iniziare la stagione.

Chiaramente nulla vieta che alla fine potranno anche essere più di tre i RB in squadra, sopratutto se uno di questi (Jeff Demps) verrà utilizzato anche come ricevitore e/o ritornatore e non solo come "puro " portatore di palla.

Ma vediamo nel dettaglio chi sono, ad oggi, i 5 RB dei Bucs che si contenderanno un posto a roster.

Doug Martin: ci sono pochi dubbi sul fatto che sarà Doug Martin il RB starter dei Bucs per l'opener del 7 settembre contro Carolina. Guarito al 100% dal brutto infortunio alla spalla che gli aveva fatto terminare in anticipo lo scorso campionato, Doug sarà il principale RB dei Bucs edizione 2014. Ma come ha già avuto occasione di dire in più occasioni l'HC Lovie Smith, non assisteremo più ad un suo "iper-utilizzo", come era invece abitudine ai tempi di Greg Schiano. Martin verrà alternato con un paio di altri RB e queste rotazioni oltre a consentire di avere sempre un RB "fresco" sul terreno di gioco alllngheranno anche la carriera dell'ex Boise State, non più costretto alle - come minimo - 25 portate per match che gli erano abituali con l'ex HC di Rutgers.

Jeff Demps: c'è notevole interesse nel vedere all'opera all'imminente training camp Jeff Demps, velocista di caratura olimpionica che nel 2013 fu possibile ammirare solo in pochissime azioni, prima che un che un infortunio lo obbligasse a chiudere la stagione in largo anticipo. Demps, come detto, potrebbe essere utilizzato anche per ricevere il pallone e per ritornare punt e kickoff, proprio per sfruttare al meglio la sua velocità assolutamente fuori dal comune. E questa sua peculiarità, di essere sì un RB ma con possibilità di utilizzo anche come WR e PR/KR, potrebbe essere una carta in più a suo favore, per consentire all'ex giocatore dei Patriots di trovare un posto nel roster definitivo.

Charles Sims: ci si aspetta molto dal rookie da West Virginia, scelto a sorpresa dai Bucs al terzo giro del recente draft. Se coach Lovie Smith e l'OC Jeff Tedford hanno voluto impiegare una scelta così alta per portare a Tampa questo giocatore, nonostante i "need" più urgenti di altri reparti (OL in primis),  evidentemente lo si ritiene un elemento importante in grado di contribuire da subito alle fortune dell'attacco della squadra. Veloce e con due ottime mani per ricevere fuori dal backfield, "sulla carta" Sims sembra essere in grado di costituire un ottimo "duo" con Doug Martin, anche se - discorso che vale per tutti i rookie - bisognerà attendere questo ragazzo alla prova del campo, dove dovrà dimostrare di poter replicare anche tra i PRO le tante ottime prestazioni che ne hanno caratterizzato la carriera al college.

Bobby Rainey: ingaggiato un po' per caso lo scorso anno dopo i tanti infortuni che avevano azzerato il reparto dei RB, Rainey ha disputato un buon campionato, meritandosi la conferma anche per il 2014. Non è però detto che lo vedremo ancora a roster a settembre, perché nel reparto in questione la concorrenza è altissima e difficilmente potrà esserci spazio per tutti quanti...

Mike James: anche Mike James dovrà dimostrare al training camp di essersi non solo perfettamente ristabilito dal grave infortunio alla caviglia che lo scorso anno lo costrinse alla IR, ma anche di meritare un posto nel roster dei 53. Impresa molto difficile, e probabilmente alla fine saranno proprio James e Rainey (e forse Demps) a giocarsi il tutto per tutto per affiancare i due giocatori (Martin e Sims) che al momento dovremmo essere sicuri di trovare in squadra per l'avvio del campionato 2014.

martedì 24 giugno 2014

Tight end, da punto debole a punto di forza?

Il TE Tim Wright
C'è un ruolo specifico, quello del tight end, che "storicamente" è stato sempre (o quasi) un punto debole per i Tampa Bay Buccaneers. Anche nei grandi Bucs di inizio anni duemila, quelli che erano una presenza fissa ai playoff e che vinsero il Super Bowl XXXVII, nel ruolo in questione il titolare era il veterano Ken Dilger, buon giocatore ma non certo un fuoriclasse.

Andando indietro negli anni, per trovare un TE coi fiocchi bisogna forse arrivare a quel Jimmie Giles che a cavallo tra gli anni 70/80 fu uno dei primi veri fuoriclasse ad indossare l'uniforme white and orange. Poi, tanti "mestieranti"e qualche "fenomeno" a fine carriera, da quel Kellen Winslow jr approdato a Tampa con due ginocchia più fragili del cristallo fino a Dallas Clark, il logoro campione che venne a spendere gli ultimi scampoli di una gloriosa carriera nei Bucs di Greg Schiano.

Ma proprio da quest'anno le cose potrebbero cambiare ed anche in maniera piuttosto importante, a livello di tight end. Al momento, dei sette TE a roster ce ne sono quattro che potrebbero essere tutti quanti presenti il 7 settembre quando comincerà il campionato, a meno che Lovie Smith non preferisca mantenerne in squadra solamente tre. Andiamo a vedere, nel dettaglio, di chi si tratta.

Austin Seferian-Jenkins: sono altissime le aspettative per l'ex stella dei Washington Huskies scelto dai Bucs al secondo giro del recente draft. Potenzialmente, ASJ ha tutto per recitare – da subito – un ruolo da protagonista. Fisico imponente, due ottime mani per ricevere ma anche la capacità di effettuare blocchi in caso di bisogno. Il classico giocatore che se manterrà la giusta concentrazione e non avrà problemi di infortuni potrebbe rappresentare un punto fermo nell'attacco di Tampa Bay per molte stagioni...

Tim Wright: il rookie da Washington non dovrà però fare reparto da solo: al suo fianco ci sarà anche l'unica nota lieta della stagione 2013, e cioè Tim Wright, ricevitore al college (Rutgers) convertito a TE proprio da Greg Schiano. L'accoppiata ASJ-Wright promette sviluppi interessanti, considerata la giovane età di entrambi e gli ampi i margini di miglioramento; alle loro spalle, ci sono comunque due veterani in grado di dare profondità al reparto e di fornire un utile contributo in caso di bisogno: Myers e Stocker.

Brandon Myers: nei primi quattro anni di carriera ad Oakland, Myers si era distinto giocando stagioni brillanti caratterizzate da ottime statistiche. Approdato la scorsa stagione a New York, sponda Giants, il giocatore ha però deluso profondamente, al punto da lasciare NY dopo un solo campionato. Come rincalzo e come "polizza assicurativa" in caso di forfait da parte di Wright e ASJ, Myers dovrebbe rappresentare un'alternativa più che valida, e chissà che giocando senza grandi pressioni l'ex Raider non possa tornare ai notevoli livelli di qualche stagione fa..

Luke Stocker: dovrebbe essere proprio Luke Stocker, tra i quattro TE, quello a maggior rischio di taglio, soprattutto se alla fine coach Smith deciderà di affrontare la stagione con solamente tre giocatori per questo ruolo. Stocker è ormai al quarto anno in maglia Bucs ma a causa di frequenti e pesanti problemi fisici di varia natura ha spesso terminato la sua stagione in anticipo finendo nella IR, ma soprattutto non ha mai inciso le poche volte in cui è sceso in campo, sia sotto la guida di Morris (che per sceglierlo al quarto giro del draft 2011 fece anche trade-up) che con Greg Schiano. Per lui, questo è l'ultimo anno di contratto e dunque anche in questo caso vale il concetto "ora o mai più", sempre ammesso che il 7 settembre, per l'opener contro Carolina, Luke Stocker sia ancora un giocatore dei Bucs.

venerdì 20 giugno 2014

Trovato l'accordo anche con il TE Seferian-Jenkins

Il TE Austin Seferian-Jenkins
Anche l'ultimo rookie dei Bucs ancora senza contratto ha trovato l'accordo con la società, con grande anticipo rispetto all'inizio del training camp previsto per il 25 lugio.

Il TE Austin Seferian-Jenkins ha firmato un contratto della durata di quattro anni per un totale di 5,2 milioni, di cui 3,2 garantiti e 2,1 di "signing bonus".

ASJ (per brevità, credo finiremo spesso per chiamarlo con le sue iniziali...) ha partecipato in maniera limitata ai mini-camp che si sono svolti nelle scorse settimane a One Buc Place, sia per motivi accademici che per alcuni problemi fisici.

Ad ogni modo, la firma del contratto garantisce la sua presenza al TC di fine luglio, quando si inizierà a preparare "sul serio" la stagione 2014 e sarà molto importante per il CS poter contare sulla presenza di tutti i giocatori.

Inutile sottolineare come ci si aspetti moltissimo da ASJ, che si giocherà il posto di TE starter con il secondo anno Tim Wright, mentre i veterani Brandon Myers e Luke Stocker sono gli altri due TE al momento a roster (e chissà se faranno ancora entrambi parte della squadra, quando inizierà il campionato).

giovedì 19 giugno 2014

Il CB Eric Wright si ritira a soli 28 anni

Il CB Eric Wright
Credo che in molti, tra i tifosi dei Tampa Bay Buccaneers, si ricordino del CB Eric Wright, probabilmente uno dei peggiori affari "all time" nella quarantennale storia della nostra squadra.

Arrivato a Tampa nel corso della free agency 2012 insieme a Vincent Jackson e Carl Nicks (era il primo anno di Greg Schiano nei panni di HC) dopo avere sottoscritto un faraonico contratto quinquennale che prevedeva l'assurda cifra di 37,5 milioni, di cui 15,5 garantiti, Wright si mise in luce, da subito, in maniera negativa.

Prima un arresto per guida in stato di ubriachezza pochi giorni dopo la firma del contratto con i Bucs, poi a poco più di un mese dall'inizio del campionato la sospensione per quattro partite a causa di assunzione di sostanze vietate (il famigerato "Adderall" che costò caro anche ad Aqib Talib).

Sul terreno di gioco Eric Wright inanellò una lunga serie prestazioni mediocri e a fine anno il suo contratto venne fortemente ristrutturato al ribasso. Nonostante questo, in seguito ad un altro arresto per DUI, Schiano decise di scambiare il giocatore con San Francisco, ma la trade non andò a buon fine a causa di problemi fisici di Wright. Il quale alla fine approdò ugualmente ai '49ers, con la maglia dei quali giocò nel corso del 2013 solamente una manciata di partite. Infine l'annuncio di ieri, e cioè la decisione di appendere il casco al chiodo a soli 28 anni.

Ecco dal sito dei '49ers le parole con cui Wrigth urfficializza il suo ritiro dal football:
“After seven NFL seasons, I am announcing my retirement from professional football,” said Wright. “Playing was the fulfillment of a childhood dream, but as I prepared for the coming season, I realized that I no longer had the same passion I once had for the game. The San Francisco 49ers have given me an amazing opportunity to play for the team I grew up rooting for, and I owe the York family, my coaches, and my teammates tremendous gratitude. I will be forever grateful to all of the franchises I was lucky enough to play for, and look forward to beginning the next phase of my life, and spending more time with my family.”

mercoledì 18 giugno 2014

I Bucs firmano il WR David Gettis

Il WR David Gettis
In questi giorni di "calma piatta", ci sono comunque da segnalare alcuni movimenti marginali a livello di roster.

E' stato firmato il WR David Gettis, 26 anni e un recente passato con la maglia dei Carolina Panthers. Gettis aveva preso parte come "tryout player" al minicamp che si è svolto la scorsa settimana, ed ha evidentemente ben impressionato il coaching staff riuscendo a strappare un posto nel roster.

Da segnalare anche due tagli, quelli del rookie LB Steven Jenkins e del T Emmett Cleary

Gettis aveva avuto una buona stagione da rookie nel 2010, chiusa con 37 ricezioni, 508 yards e 3 TD ma nelle ultime tre stagioni non ha praticamente mai giocato a causa di seri problemi fisici. 

Il reparto dei ricevitori aggiunge dunque un'altra pedina, e se Vincent Jackson, Mike Evans e Robert Herron sono sicuri di esserci nel roster che andrà ad iniziare la stagione, ci sarà una competizione molto aperta tra i vari Gettis, Owusu, Murphy, Page, Dawson, Shepard e Streeter per strappare un posto tra i 53 che il sette settembre esordiranno contro i Carolina Panthers.

venerdì 13 giugno 2014

Anche il RB Sims sigla l'accordo con i Bucs

Il RB Charles Sims
Poche ore dopo la firma di Mike Evans, anche il RB Charles Sims ha firmato il contratto che lo legherà ai Tampa Bay Buccaneers per i prossimi quattro campionati.

Scelto - un po' a sorpresa, dato che nel ruolo specifico di RB i Bucs erano ampiamente coperti - al terzo giro con la pick n.69 overall, il giocatore da West Virginia dovrebbe essere in grado di di dare spessore e profondità al reparto dei runningback,  soprattutto considerata la sua abilità a  ricevere il pallone fuori dal backfield.

A questo punto rimane solamente un rookie ancora senza contratto. Si tratta del TE Austin Seferian-Jenkins, draftato al secondo giro con la scelta n. 38 assoluta. Per lui, il termine ultimo entro il quale siglare l'accordo con i Bucs per poter partecipare al training camp rimane quello del 25 luglio, giorno di inizio del TC.

giovedì 12 giugno 2014

Il rookie Mike Evans firma un quadriennale

Il WR Mike Evans
Con il nuovo contratto collettivo la firma dei rookie è ormai diventata poco più di una formalità. Ad ogni modo, è di quest'oggi il comunicato ufficiale da parte di Tampa Bay relativo all'accordo raggiunto tra i Bucs e la prima scelta del recente draft, il WR da Texas A&M Mike Evans.

Quattro anni di contratto (tutti garantiti) con l'opzione per un quinto, questa la durata dell'accordo che  legherà la settima scelta overall ai Buccaneers. Al giocatore andranno 14,6 milioni di dollari, con un "signing bonus" di 8,9 milioni.

L'accordo è arrivato il giorno conclusivo dell'ultimo dei "mini-camp" di questa offseason, a cui seguiranno sei settimane di "vacanza" per i giocatori in attesa del training camp vero e proprio, che inizierà venerdì 25 luglio.

Prima di Evans erano stati firmati gli altri rookie Kadeem Edwards, Robert Herron e Kevin Pamphile. Manca ancora l'ufficializzazione per la seconda scelta, il TE Seferian-Jenkins, e per la terza, il RB Charles Sims, le cui firme arriveranno comunque prima dell'avvio del TC, anche perché per prendervi parte i rookie devono avere necessariamente siglato il loro primo contratto da professionista.

martedì 10 giugno 2014

Inizia oggi l'ultimo mini-camp, Nicks ancora out

Bucs, è tempo di mini-camp
E' iniziato oggi a One Buc Place un mini-camp a partecipazione "obbligatoria" della durata di tre giorni, l'ultimo prima del training camp vero e proprio che avrà luogo a partire da fine luglio.

Da segnalare la presenza di sei "tryout players", giocatori in cerca di contratto, anche se le principali attenzioni erano tutte per la guardia Carl Nicks, considerata la sua dubbia partecipazione a causa delle sempre precarie condizioni di salute.

Ebbene, Nicks era presente al mini-camp, ma in questa prima giornata - e la stessa cosa accadrà anche domani e dopodomani - si è limitato ad osservare i compagni, senza scendere in campo. Il giocatore si è comunque detto fiducioso sul fatto di recuperare pienamente dall'infortunio al piede e di essere in grado di tornare a giocare a football in occasione dell'avvio del training camp.

Anche coach Lovie Smith ha affermato che tutti i giocatori (Nicks compreso) non hanno problemi fisici gravi al punto da tenerli lontani dal training camp (sebbene oggi alcuni fossero assenti per infortunio, come ad esempio il CB Verner); e dunque, aspettiamo con (moderata) fiducia l'inizio del TC, per vedere se finalmente sarà la volta buona per vedere Nicks in campo e non come spettatore non pagante...

Per ora prenderei con una certa cautela queste ottimistiche affermazioni di Nicks e Smith, ovviamente con la speranza che abbiano ragione loro e che prima o poi l'ex fuoriclasse dei Saints riesca a  recuperare una condizione fisica decente che gli consenta di scendere finalmente in campo, anziché limitarsi a recitare il ruolo di osservatore...

Oggi nel ruolo di left guard titolare è stato impiegato per lo più il rookie Kadeem Edwards, mentre in quello di right guard coach Smith si è affidato al secondo anno Patrick Omameh. Ecco, diciamo che nel ruolo specifico - senza Nicks - non c'è moltissimo da stare allegri, e viene una volta di più da chiedersi se rinunciare a Jeremy Zuttah non sia stata una scelta avventata, non avendo di fatto sostituto il veterano da Rutgers con nessuno, se non con un paio di giovani di belle speranza e (per ora) poco più...

domenica 8 giugno 2014

Da'Quan Bowers: ora o mai più

Il DE Da'Quan Bowers
C'è un giocatore, in casa Bucs, per il quale la stagione 2014 sarà decisiva per capire se per lui ci potrà essere ancora un futuro da protagonista in NFL, o se invece si dovrà accontentare del ruolo di semplice comparsa...

Stiamo ovviamente parlando di Da'Quan Bowers, il Defensive End che si accinge ad entrare nell'ultimo anno del contratto quadriennale sottoscritto dopo il draft del 2011, nel corso del quale i Bucs lo scelsero al secondo giro con la pick n. 51 overall.

Fino ad ora, per tanti motivi, Bowers ha deluso moltissimo, considerate le aspettative (molto elevate) che c'erano per questo giocatore. Ai tempi del college Bowers era considerato un vero e proprio "fenomeno", e molti analisti lo ritenevano addirittura una potenziale first pick overall, prima che scivolasse sino alla scelta n.51 a causa di problemi fisici, in particolare ad un ginocchio operato proprio alla vigilia del draft.

Ai problemi al ginocchio seguirono poi quelli al tendine d'Achille, che Bowers si ruppe nell'offseason 2012, a cui si aggiunsero anche anche guai di un certo rilievo fuori dal campo, come quando venne arrestato al La Guardia Airport di NY, in quanto trovato - in procinto di salire su un aereo - in possesso di un'arma da fuoco...

Bowers, si diceva, non ha sin qui reso come ci si aspettava da un giocatore dalle sue potenzialità. Se questo sia avvenuto solo a causa dei suoi tanti problemi fisici, lo scopriremo proprio quest'anno. L'ex giocatore di Clemson contenderà a Clayborn il ruolo di Left DE starter, e il training camp sarà decisivo per l'assegnazione della maglia da titolare, sempre che tra i due litiganti non spunti a sorpresa il secondo anno William Gholston, messosi in luce nel finale dello scorso campionato.

In queste settimane Bowers ha partecipato ai vari OTA in maniera molto ridotta, sempre a causa di problemi fisici (tanto per cambiare...), ma adesso il tempo dell scuse è finito: o Bowers dimostra di poter giocare ad alto livello, oppure per lui, che a fine anno come detto diventerà free agent, si prospetta un futuro molto avaro di soddisfazioni...

L'allenatore della defensiveLine dei Bucs, Joe Cullen, descrive in maniera non molto incoraggiante - dalle colonne del Tampa Tribune - l'attuale stato di forma di Bowers:
“He’s not there yet,’’ Bucs defensive line coach Joe Cullen said of Bowers’ conditioning after a workout this week at One Buc Place. “He’s got to get into great shape to be able to do those things (he’s capable of).’’

Ancora Cullen, sulle possibilità da parte del DE #91 di disputare una stagione da protagonista:
“I see a lot of signs that he can be what everybody thought he was going to when he was coming out of college,’’ Cullen said. “But again, a lot of that will depend on how he gets into shape and what happens in the preseason".

La speranza è che Bowers, se non altro per strappare un buon contatto nel corso della prossima free agency, inizi finalmente a giocare ai livelli che gli erano abituali ai tempi del college, sempre ammesso che, come invece si teme, non siano proprio le perennemente precarie condizioni fisiche a impedire di rivedere sui campi da football quel giocatore dal potenziale immenso che ai tempi del college aveva ricevuto solamente elogi incondizionati ed unanime consenso... 

venerdì 6 giugno 2014

Giugno, il mese più lungo aspettando il TC

I QB dei Bucs edizione 2014
Il mese di giugno è tradizionalmente il mese più "lungo", nella già di per sé lunghissima offseason NFL. La free agency è ormai uno sbiadito ricordo, dal draft è passato già un mese, e non rimane che attendere l'inizio del training camp, all'avvio del quale mancano comunque una quarantina abbondante di giorni.

Nel frattempo si susseguono OTA e minicamp, con i giocatori dei Bucs impegnati nei primi allenamenti stagionali, in attesa – come detto – del TC di fine luglio. Intanto, sulla stampa locale e nei vari forum dei tifosi, proseguono le "chiacchiere" su alcuni dei temi più caldi in casa Bucs...

Ad esempio, su chi sarà il QB starter, perché se è vero che ad oggi Josh McCown è il favorito, un ottimo training camp da parte di Mike Glennon potrebbe modificare le gerarchie. E poi, c'è molto interesse per il nuovo (e, si spera, esplosivo) attacco di Tampa Bay. Le armi a disposizione dell'OC Tedford non mancano, e c'è molta curiosità nel vedere all'opera Evans, Seferian-Jenkins e Sims, i tre rookie che dovrebbero essere in grado – da subito – di fornire un contributo importante al reparto offensivo.

Non mancano però nemmeno i punti interrogativi e i dubbi su alcuni reparti che non sembrano essere stati rinforzati in maniera adeguata, tra free agency e draft. In primis, il settore delle guardie: partito Zuttah, rimangono perennemente precarie le condizioni fisiche di Carl Nicks che se già è impossibilitato anche a prendere parte ai pur blandi allenamenti di questi giorni, ci si chiede come potrà giocare tutte e 16 le partite di campionato...

Per quel che riguarda la difesa, che dal draft non ha ricevuto nessun innesto, i dubbi principali riguardano per la D-line il ruolo di LE (Clayborn, che a fine stagione sarà free agent, pare il favorito sebbene le sue quotazioni siano in calo e non sia stata esercitata da parte dei Bucs l'opzione di estendere di un anno la durata del suo contratto), mentre a livello di LB bisognerà vedere se Casillas riuscirà a conservare il ruolo di titolare al fianco di Foster e David.

Infine, la secondaria. Considerato che nella nostra division giocano QB "fenomeni" del calibro di Brees, Ryan e Newton, è di vitale importanza contare su cornerback e safeties di alto livello. Non c'è più Revis, che dopo un anno trascorso a fare riabilitazione con i Bucs alla cifra di 16 milioni di dollari è volato a Boston, ma al suo posto è arrivato un giocatore molto interessante, quell'Alterraun Verner che potrebbe anche non far rimpiangere l'opaco Revis visto a Tampa nel 2013.

Ma il vero punto di forza dei nuovi Bucs si spera possa essere il coaching staff. Reduci da cinque anni in cui siamo passati da Raheem Morris a Greg Schiano (probabilmente i due peggiori HC nei 40 anni di storia di Tampa Bay...), l'auspicio è che Lovie Smith e i suoi assistenti allenatori possano far rendere al meglio un gruppo di giocatori che, sulla carta, sembra in grado di potersela giocare alla pari con molti avversari.

Chiaramente manca ancora qualche tassello importante per fare dei Bucs un team con ambizioni da playoff, ma se i tre rookie (Evans, ASJ e Sims) fossero davvero in grado di rivitalizzare il nostro attacco e se la difesa rendesse al massimo delle proprie possibilità, può anche essere che non arriveremo alla postseason ma di sicuro ci toglieremo – finalmente! - qualche bella soddisfazione, dopo troppi anni di batoste rimediate praticamente any given sunday...  

martedì 3 giugno 2014

RB, uno dei punti di forza dei Bucs 2014

Il RB rookie Charles Sims
Nei Tampa Bay Buccaneers 2014 c'è un reparto, quello dei RB, che sulla carta dovrebbe rappresentare un importante punto di forza della squadra di coach Lovie Smith.

Doug Martin, il RB starter, è sulla strada del pieno recupero dopo il brutto infortunio alla spalla rimediato nel corso del 2013. Ma a differenza di quanto accadeva con Greg Schiano, quando tutti i palloni venivano fatti portare sempre e solo allo stesso RB (Martin prima dell'infortunio, poi James e infine Rainey) adesso le cose stanno per cambiare...

Intanto, dal draft è arrivato il RB Charles Sims, e oltre all'interessante rookie da West Virginia c'è da segnalare il recupero dai rispettivi infortuni di due elementi interessanti come Jeff Demps e Mike James, oltre al confermato Bobby Rainey.

Proprio quest'oggi l'argomento runningback è stato affrontato direttamente dall'OC Jeff Tedford e dall'allenatore dei RB Tim Spencer. Qusete le loro dichiarazioni più interessanti, tratte dal Tampa Bay Times.

Cominiciamo da Spencer, tra i principali artefici dell'arrivo di Sims a Tampa. Parola al RB coach:
"I like the athleticism. I like guys that can do a little bit of everything," said Spencer, who was Lovie Smith's running backs coach with the Bears as well and sees a bit of Chicago star Matt Forte in the rookie. "'One of the first things I like when I see him is 'Is he going to block the way he runs? Is he a tough guy? Do I see the same type of effort when he runs the ball as when he's pass-blocking? ... I like that he took pride in all of his game. He has some qualities Matt had that I liked."

Sims, ottimo anche a ricevere il pallone, potrebbe dunque rappresentare un'importante arma in più per i Bucs. Ancora Spencer::
"It can be an advantage for us because we can get a couple different guys in the backfield with him," Spencer said. "It's nice to have that guy, because we can do a lot of different personnel things with a guy like that. It helps the game out. Once he understands the whole deal, we can sort of blossom."

Spencer si attende un contributo importante anche dal velocista olimpionico Jeff Demps, giocatore dalla velocità decisamente speciale:
"He's ultimate fast. That guy can really run. You sit there with amazement just to see the burst he has," Spencer said. "You see guys thinking they're going to cut him off. I like what I see in Jeff. We have some things we have to do to harness that speed and get him in the right situations. That speed can definitely help us out."

Queste invece le parole dell'OC, Jeff Tedford, a proposito di come avverrà la gestione dei RB; non avremo più un solo "cavallo da tiro" ma le portate saranno alternate tra più giocatori:
“I think you have to alternate,'' Tedford said Tuesday. "Even when we had two, 1,000-yard rushers (at California), J.J. Arrington was a 2,000-yard rusher and and we had a couple times guys had a thousand yards apiece. But I don’t believe that one back can carry the load. It’s just too physical. I think you probably need to have two to three guys to bring different things to the table. But I think you at least need to have two to be able to spell them here and there and keep them healthy and tat type of thing. That's the goal to try and create some depth right there where there's not a dropoff when one guy comes in and another guy goes out. There's no dropoff. We just keep going.''