martedì 24 giugno 2014

Tight end, da punto debole a punto di forza?

Il TE Tim Wright
C'è un ruolo specifico, quello del tight end, che "storicamente" è stato sempre (o quasi) un punto debole per i Tampa Bay Buccaneers. Anche nei grandi Bucs di inizio anni duemila, quelli che erano una presenza fissa ai playoff e che vinsero il Super Bowl XXXVII, nel ruolo in questione il titolare era il veterano Ken Dilger, buon giocatore ma non certo un fuoriclasse.

Andando indietro negli anni, per trovare un TE coi fiocchi bisogna forse arrivare a quel Jimmie Giles che a cavallo tra gli anni 70/80 fu uno dei primi veri fuoriclasse ad indossare l'uniforme white and orange. Poi, tanti "mestieranti"e qualche "fenomeno" a fine carriera, da quel Kellen Winslow jr approdato a Tampa con due ginocchia più fragili del cristallo fino a Dallas Clark, il logoro campione che venne a spendere gli ultimi scampoli di una gloriosa carriera nei Bucs di Greg Schiano.

Ma proprio da quest'anno le cose potrebbero cambiare ed anche in maniera piuttosto importante, a livello di tight end. Al momento, dei sette TE a roster ce ne sono quattro che potrebbero essere tutti quanti presenti il 7 settembre quando comincerà il campionato, a meno che Lovie Smith non preferisca mantenerne in squadra solamente tre. Andiamo a vedere, nel dettaglio, di chi si tratta.

Austin Seferian-Jenkins: sono altissime le aspettative per l'ex stella dei Washington Huskies scelto dai Bucs al secondo giro del recente draft. Potenzialmente, ASJ ha tutto per recitare – da subito – un ruolo da protagonista. Fisico imponente, due ottime mani per ricevere ma anche la capacità di effettuare blocchi in caso di bisogno. Il classico giocatore che se manterrà la giusta concentrazione e non avrà problemi di infortuni potrebbe rappresentare un punto fermo nell'attacco di Tampa Bay per molte stagioni...

Tim Wright: il rookie da Washington non dovrà però fare reparto da solo: al suo fianco ci sarà anche l'unica nota lieta della stagione 2013, e cioè Tim Wright, ricevitore al college (Rutgers) convertito a TE proprio da Greg Schiano. L'accoppiata ASJ-Wright promette sviluppi interessanti, considerata la giovane età di entrambi e gli ampi i margini di miglioramento; alle loro spalle, ci sono comunque due veterani in grado di dare profondità al reparto e di fornire un utile contributo in caso di bisogno: Myers e Stocker.

Brandon Myers: nei primi quattro anni di carriera ad Oakland, Myers si era distinto giocando stagioni brillanti caratterizzate da ottime statistiche. Approdato la scorsa stagione a New York, sponda Giants, il giocatore ha però deluso profondamente, al punto da lasciare NY dopo un solo campionato. Come rincalzo e come "polizza assicurativa" in caso di forfait da parte di Wright e ASJ, Myers dovrebbe rappresentare un'alternativa più che valida, e chissà che giocando senza grandi pressioni l'ex Raider non possa tornare ai notevoli livelli di qualche stagione fa..

Luke Stocker: dovrebbe essere proprio Luke Stocker, tra i quattro TE, quello a maggior rischio di taglio, soprattutto se alla fine coach Smith deciderà di affrontare la stagione con solamente tre giocatori per questo ruolo. Stocker è ormai al quarto anno in maglia Bucs ma a causa di frequenti e pesanti problemi fisici di varia natura ha spesso terminato la sua stagione in anticipo finendo nella IR, ma soprattutto non ha mai inciso le poche volte in cui è sceso in campo, sia sotto la guida di Morris (che per sceglierlo al quarto giro del draft 2011 fece anche trade-up) che con Greg Schiano. Per lui, questo è l'ultimo anno di contratto e dunque anche in questo caso vale il concetto "ora o mai più", sempre ammesso che il 7 settembre, per l'opener contro Carolina, Luke Stocker sia ancora un giocatore dei Bucs.

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