lunedì 5 dicembre 2011

Toccato il fondo, adesso si inizia a scavare

Anche i Carolina Panthers, avversario con cui (sulla carta) questi derelitti Bucs edizione 2011 sembrava potessero quantomeno giocarsela, si sono rivelati invece un ostacolo assolutamente insormontabile. Buccaneers mai in partita, dominati dall'inizio alla fine da un avversario che sembrava (anzi: che è) di una categoria superiore, e già all'halftime era evidente che la striscia di sconfitte consecutive si sarebbe ulteriormente allungata.

Mancava Freeman, è vero, ma aggrapparsi alla sua assenza (o a quella di Talib, infortunatosi a inizio match) sarebbe sbagliato. Chiaro, anche il Freeman sbiadito visto quest'anno sarebbe stato comunque preferibile a Josh Johnson (onesto “gregario” dai limiti tecnici fin troppo evidenti) ma questa ennesima debacle non è certo ascrivibile a Johnson, che in fin dei conti non ha nemmeno giocato malissimo considerato che l'ultima partita da titolare l'aveva disputata a Wembley nel 2009 vs New England. La cosa desolante è che è tale la pochezza di Tampa Bay che sarebbe finita allo stesso modo anche se a guidare i Bucs ieri ci fossero stati Tom Brady o Aaaron Rodgers....


















Direi che è un po' tutto quanto a non funzionare in questa squadra, e non è semplice individuare una sola causa scatenante, il che complica indubbiamente anche la ricerca dei rimedi. Non funziona la difesa, distrutta (come sempre, da tre anni a questa parte...) dalle corse avversarie. Non funziona l'attacco, dove ieri – senza Freeman – sarebbe stato di fondamentale importanza un apporto consistente da parte di Blount, che non è invece mai stato in grado di sgusciare via ai difensori avversari. Ecco, funzionano solo gli special team, in particolare il kicker: Barth è stato perfetto anche ieri, ma se l'MVP è (di gran lunga) il kicker, allora vuol dire che c'è davvero pochissimo da stare allegri.... 

Infine, il tasto più dolente, ossia gli allenatori; dopo l'ennesima figuraccia, diventano sempre più indifendibili le posizioni di Morris e Olson. Tra l'altro, Raheem ieri ne ha combinata un'altra delle sue, la “autoespulsione”... dopo che il DT Brian Price ha commesso una penalità per unnecessary roughness costata ai Bucs 15 yards di penalità, il coach ha pensato bene di mandare per punizione il giocatore nello spogliatoio... mossa folle e autolesionista: perché Price andava, semmai, punito duramente dopo la partita e magari anche multato per la stupida infrazione commessa, ma di certo non andava tolto dal campo, favorendo così, come se ce ne fosse stato bisogno, il gioco sulle corse di Carolina, essendo Price uno dei pochi in grado di contenerle.


Morris ormai è in evidente stato confusionale, assiste alla partita dalla sideline con lo sguardo vitreo e senza mai cambiare espressione, ed iniziare adesso a vestire i panni del “sergente di ferro” che “autoespelle” i propri giocatori fa solamente ridere, oltre ad essere inutile e tardivo. E poi Olson... sempre gli stessi prevedibilissimi giochi, compresa l'immancabile reverse di Benn con conseguente perdita di yards, e con il RB Mossis Madu, che qualche lampo ieri lo aveva fatto vedere, impiegato pochissimo, insistendo invece ancora su Lumpkin sui cui imbarazzanti limiti tecnici è meglio stendere un velo pietoso. 

Insomma, un totale disastro. Il modo peggiore per onorare il grande Jimmie Giles, da ieri ufficialmente nel Ring of Honor di Tampa Bay e anche il modo peggiore per tributare omaggio alle uniformi “throwback”, indegnamente indossate da un'accozzaglia di giocatori senza idee e guidati dalla sideline da un coaching staff ormai imbarazzante. 















Ancora quattro sconfitte, e poi questa pessima stagione sarà finita. L'auspicio, adesso, è che anche la Proprietà apra gli occhi e si renda conto della situazione. Proseguire su questa strada, confermando sulla sideline anche per il 2012 un coaching staff che ha purtroppo ampiamente dimostrato di non essere in grado di gestire la situazione, sarebbe un errore imperdonabile. Dopo tre anni di Morris & Olson ci troviamo sempre al punto di partenza, massacrati puntualmente da qualsiasi avversario ci capiti di incontrare e senza nessuna prospettiva per il futuro. Qualcuno ha notato differenza tra la prima partita in assoluto della gestione Morris (asfaltati da Dallas, settembre 2009) e quelle di ieri (asfaltati da Carolina, dicembre 2011)? Purtroppo, i fatti parlano chiaro: e i tre anni della gestione Morris verranno ricordati, in futuro, come tre anni buttati – letteralmente – nella spazzatura....

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