Dalla partita di sabato sera vs Dallas è arrivata l'ennesima conferma: questi Tampa Bay Buccaneers sono ad oggi, e di gran lunga, la peggiore tra tutte le squadre NFL. Nel Saturday Night, ad una buona (ma tutto sommato non così travolgente) squadra come i Cowboys è stato sufficiente giocare seriamente solo per mezz'ora, per chiudere la partita già all'intervallo e “gestire” in piena tranquillità il match nei restanti trenta minuti.
Ora, che a Tampa ci si trovi ad affrontare una sorta di “anno zero”, in cui bisogna ricostruire sulle macerie lasciate dai tre anni della scellerata gestione Morris, credo e spero sia evidente a tutti, in particolar modo alla Proprietà. Sarebbe un inutile accanimento insistere con l'attuale Head Coach, così come non risolverebbe alcun problema l'idea, fattasi largo nei giorni scorsi, di confermare Morris come Capo Allenatore e di togliergli unicamente le responsabilità di Defensive Coordinator.
E invece, ancora più di un DC a Tampa c'è proprio bisogno di un nuovo Head Coach, di una figura carismatica e competente, ascoltato e rispettato da assistenti e giocatori. Basta, con “l'amicone” Raheem, che scambia gli mp3 coi suoi “ragazzi” e che (ai bei tempi) saltellava con loro sulla sideline scambiandosi il cinque “di panza”. Basta, con questo inutile “circo” e con questa gestione, aperta e liberale e (teoricamente) suggestiva quanto (da un punto di vista pratico) rivelatasi fallimentare ed improduttiva su tutta la linea.
Che Morris rimanga a gestire le prossime due sconfitte e chiuda pure l'attuale stagione 2011 con il brillante record di 4-12 ed una “losing streak” che arriverà a toccare quota 10. Dopodiché, però, ci sarà bisogno di aria nuova e facce nuove, a partire proprio dalla sideline. Anche perché, se siamo insoddisfatti noi tifosi europei, potete leggere voi stessi nei vari forum in “Red & Pewter” cosa pensano i nostri “fratelli di tifo” di oltreoceano. Chiaramente, confermare Morris & co. vorrebbe dire, tra le altre cose, giocare nel 2012 in un RJS perennemente deserto, e la cifra di 15mila biglietti invenduti come di norma è accaduto quest'anno sarebbe come minimo destinata a raddoppiare.
L'esperimento è fallito, credo dispiaccia a tutti quanti che il progetto di puntare su facce giovani e di belle speranze sia finito così malamente, ma a questo punto anche i Glazer non possono fare altro che prenderne atto. Di allenatori in grado di gestire con un minimo di raziocinio e buon senso il discreto materiale umano che c'è a Tampa ce ne sono molti (il primo nome che mi viene in mente è quello di Jeff Fisher), per cui non si perda inutilmente tempo e si inizi a programmare la stagione 2012.
Scelta di nuovo Head Coach e relativo coaching staff, free agency, draft.... le scadenze importanti non mancano e non sono poi così lontane. Come dicevo, questo è un “anno zero” per i Buccaneers, ma sotto le attuali macerie qualcosa di buono su cui ricostruire c'è sicuramente, l'importante è “scuotersi” - a partire dalla Proprietà – da quella rassegnazione mista a torpore che avvolge Tampa Bay da un po' troppo tempo e che ha riportato i Bucs indietro di vent'anni, quando il principale obiettivo stagionale era quello di evitare (peraltro senza quasi mai riuscirci) la doppia cifra nella casella delle sconfitte...
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