giovedì 29 dicembre 2011

"Black Monday" is coming...

Arriverà il 2 gennaio, all'indomani dell'ultima giornata di regular season, il cosiddetto “Black Monday”, tanto atteso da buona parte della tifoseria NFL. Si tratta infatti del giorno in cui verranno diramati i comunicati ufficiali da parte di quelle franchigie che intendono cambiare guida tecnica, e mediante i quali verranno ringraziati per il lavoro svolto e contestualmente sollevati dall'incarico numerosi allenatori NFL.

Goodbye, Morris...
E tra essi dovrebbe proprio esserci anche il “nostro” (ancora per poco, speriamo) Raheem Morris, che si accinge a chiudere nel peggiore dei modi il suo triennio da Head Coach dei Tampa Bay Buccaneers. Il record finale di questa stagione sarà infatti un probabilissimo 4-12, con dieci (dicasi: d-i-e-c-i-!) sconfitte consecutive molte delle quali veri e propri “massacri”, e sarà sufficiente subire 25 punti ad Atlanta per battere un record negativo di franchigia, quello del maggior numero di punti subiti nel corso di una singola stagione (risalente al 1986).

Non male, considerato che Morris è anche il Defensive Coordinator di questa squadra. E per riuscire a battere record negativi che risalivano agli anni “arancioni”, beh, vuol dire che peggio di così proprio non si poteva fare.

Eppure c'è chi ancora difende Raheem; le esternazioni più recenti a suo favore provengono da Ronde Barber, ultimo di una lunga serie di giocatori ad avere perso una buona occasione per tacere, non essendo ormai più difendibile in alcun modo l'operato del peggior HC (e DC) dell'intera NFL.

E Morris sbaglia, a mio avviso, anche nel continuare a ripetere col sorriso sulle labbra che lui non si licenzierebbe mai; si sbaglia perché il suo operato è sotto gli occhi di tutti, perché nonostante il discreto materiale umano a sua disposizione la sua squadra assomiglia sempre più a una truppa allo sbando, e si sbaglia infine perché un HC/DC incapace perfino di motivare i suoi uomini affinché perdano solo le partite e non anche la faccia, dovrebbe prendere finalmente atto della realtà.

Se proprio non intende dimettersi - che è poi l'unica cosa sensata che Morris avrebbe dovuto fare ormai da parecchio tempo - quantomeno il buon Raheem farebbe bene ad avere il buon gusto di tacere. Tra l'altro, queste continue manifestazioni di supporto e di fiducia a suo favore da parte dei giocatori, costituiscono delle “aggravanti”, e anche di un certo peso. Infatti, se Morris ha combinato tutti questi disastri con l'appoggio della squadra, è meglio non pensare a cosa avremmo potuto assistere se il team gli avesse invece remato contro...

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