venerdì 16 dicembre 2011

Morris: ma ci è o ci fa?

Leggendo sul Tampa Truibue alcune dichiarazioni rilasciate ieri da Raheem Morris, credo che una profonda amarezza assalga tutti coloro che hanno a cuore le sorti dei Bucs...

Per esempio, lo sapevate che: “I'm probably the most mentally tough person you could ever be around,'' Morris said. Ecco, basta questa frase per capire come lo scollamento con la realtà sia pressoché totale... ormai l’Head Coach vive in un suo mondo, in cui crede di essere una specie di supereroe, senza rendersi conto che invece è diventato il protagonista fisso delle barzellette aventi ad oggetto l’NFL, e con lui la sua squadra. Nel caso specifico, poi, Morris mi ha ricordato Vieri, quando in una celebre conferenza stampa l'ex centravanti della nazionale di calcio si coprì di ridicolo rivolgendosi ai giornalisti ed affermando che era più uomo lui di tutti quanti gli stessi giornalisti presenti messi insieme...

Ad ogni modo, quali sarebbero le prove concrete di tutta questa “solidità mentale” di cui Morris blatera a sproposito? Avere subìto un ignobile massacro dai Jaguars (il cui effettivo valore è emerso ampiamente nel match di ieri coi Falcons, con Jacksonville spazzata via da Atlanta senza la minima fatica), ed essere arrivati a quota 7 sconfitte consecutive è per caso dimostrazione di “mental toughness”?

A me pare che Morris, che farebbe bene a sghignazzare un po’ meno nel corso delle conferenze stampa visto che da ridere mi pare ci sia proprio pochissimo, in questi ultimi tempi abbia dato prova di tutto tranne di una cosa: di “mental toughness”, appunto, di cui il Nostro si spaccia invece per campione assoluto.

Sempre ieri, Morris ha poi aggiunto "My guys support me through wins, losses … whatever,'' Morris said. Ecco, a me questa pare una confessione clamorosa di incapacità conclamata: ma come, i suoi giocatori lo amano, danno il 101% per lui ed il risultato qual è? Essere asfaltati da chiunque, Jacksonville Jaguars compresi, uno squadrone che nella partita contro i Bucs ha segnato gli stessi punti che di solito impiega almeno tre partite a mettere sul tabellone?!

Se Morris avese un minimo di dignità, avrebbe dovuto dimettersi proprio per le ragioni che lui stesso ha menzionato: se davvero tutta la squadra è con lui e i risultati sono questi, allora c’è poco da fare; e proseguire con questa agonia sarebbe cosa inutile e priva del benché minimo senso.

Il giorno in cui ci libereremo di questo individuo, beh, sarà sempre troppo tardi…

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