domenica 3 agosto 2014

Derrick Brooks tra gli "immortali" della Hall of Fame

Derrick Brooks, con il figlio Decalon, svela il suo busto a Canton

Un anno dopo Warren Sapp, un'altra "leggenda" di quel reparto difensivo dei Tampa Bay Buccaneers che a cavallo tra la fine degli anni '90 e i primi anni '00 dominò l'NFL, ha fatto il suo trionfale ingresso nella Hall of Fame di Canton.

L'inserimento nella Hof, tra gli "immortali" che hanno scritto la storia del football rappresenta il più grande onore possibile per un giocatore, e nel caso di Brooks mai riconoscimento è da ritenersi più meritato.

Classe purissima sul campo da gioco nonostante un fisico che molti esperti ritenevano fosse "undersized" per il mondo dei PRO, comportamento esemplare fuori dal rettangolo di gioco, una longevità incredibile in uno sport durissimo come il football (mai una partita saltata in 14 anni di professionismo), tantissimi record personali e la ciliegina sulla torta costituita dal Super Bowl n.37 vinto dai Bucs a San Diego nel gennaio 2003, i cui "titoli di coda" vennero scritti proprio da questo giocatore, con quel celebre intercetto riportato in endzone che stroncò il tardivo tentativo di rimonta da parte dei Raiders...

Insieme al figlio Decalon, un emozionato Derrick ha svelato il busto che è stato inserito nella HoF, e come da tradizione ha tenuto un discorso di ringraziamento in cui ha ripercorso le pagine più importanti e significative della sua carriera.

Parole di ringraziamento sono state spese da Brooks per la sua famiglia, gli allenatori, gli ex compagni di squadra, e per tutti coloro che hanno reso possibile questo lungo ed entusiasmante viaggio, dalla nativa Pensacola sino a Canton, passando per Florida State e Tampa Bay...

Ecco alcuni parole tratte dallo "speech" di Derrick:
"Tonight, I guess for the first time in my life, I get a chance to sit back and enjoy some of the successes of my individual career in the ultimate team game," Brooks said. "When we unveiled that bust, it just realized to me that this is what it's all about. There's no higher place to go in this game. I promise you, now that I'm a part of this team, it's going to be a better team, and I'm going to work my butt off to make the Pro Football Hall of Fame better."

Per il figlio Decalon, che lo ha aiutato a svelare il busto, Derrick era già un papà da Hall of Fame, e così il ragazzo descrive l'illustre genitore:
"A man who loved the game and he would play like he loved it... to me, he's a Hall of Fame dad and a Hall of Fame player." 

Brooks ha poi voluto ringraziare in maniera particolare tre persone care che non ci sono più e che lo hanno cresciuto - la madre, la nonna e il patrigno - nonché il suo coach a Florida State, Bobby Bowden, dicendosi poi orgoglioso di essere l'unico Hall of Famer ad ad avere giocato a football unicamente nello stato della Florida, prima al college con FSU e poi in NFL con i Bucs. 

Inevitabile da parte del #55 una menzione per Warren Sapp, giocatore la cui carriera è stata strettamente legata a quella di Brooks. Entrambi draftati da Tampa Bay nel 1995, ed entrambi giocatori decisivi dei leggendari Buccaneers di una quindicina di anni fa, ed attualmente - sia il #99 che il  #55 - illustri membri della Hall of Fame di Canton.

E dopo la celebrazione di Canton, appuntamento al 14 settembre al Raymond James Stadium, quando - in occasione della partita contro i St. Louis Rams - i Tampa Bay Buccaneers ritireranno la maglia #55 ed inseriranno Derrick Brooks anche nel Ring of Honor dei Bucs.

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