giovedì 9 agosto 2012

Myron Lewis, un'arma in più per la secondaria?

Il CB Myron Lewis: un giocatore ritrovato?
Myron Lewis, il CB draftato nel 2010 da Vanderbilt (terzo giro, pick n.67) è stato un vero e proprio "oggetto misterioso" in questi suoi primi due anni di NFL.

Spesso infortunato, quasi mai in forma le poche volte che ha visto il campo, con cifre pressoché nulle (13 placcaggi e 3 passaggi difesi...) e non degne di un giocatore da cui i Bucs si aspettavano una robusta iniezione di talento per la propria secondaria.

E invece, abbastanza a sorpresa, pare proprio che sia Myron Lewis una delle note più interessanti del training camp di Tampa Bay, al punto che - con E. J. Biggers indisponibile per infortunio - è proprio l'ex Vanderbilt il secondo LCB nella depth chart dei Bucs, dietro ad Aqib Talib.

E anche Ron Cooper, l'allenatore dei DB, sottolinea la crescita di Lewis (dal Tampa Tribune):
"We're very pleased with him," secondary coach Ron Cooper said. "He's playing with a lot of confidence right now and that's important because these next couple of weeks are going to be big for him."

Lewis, da parte sua, sempre dalle colonne del Tribune sottolinea l'importanza di essere (finalmente) sano al 100%:
"I'm healthy again, and that's the biggest thing," said Lewis, who was slowed during training camp and beyond as a rookie by a nagging abdominal strain and last year by a persistent hamstring strain. "When you've got a hamstring injury, it's hard to go out there and cover receivers and really show a team what you've got, but right now my legs feel fine and that's giving me a chance to play hard and fast again.''

Il fisico, del resto, a Lewis non manca: alto (1,88) e al tempo stesso veloce, ossia un mix perfetto (sulla carta) per contrastare il gioco aereo avversario, pericolo principale in una division come l'attuale NFC South in cui a dettare legge ci sono fenomeni del calibro di Brees, Ryan e Newton.

Anche coach Schiano sottolinea le qualità fisiche del CB #23, auspicando al tempo stesso un miglioramento tecnico per un giocatore ancora grezzo e da plasmare e che, nonostante sia al terzo anno tra i PRO, ha un'esperienza alle spalle di poco superiore a quella di un esordiente. Ecco le parole del nostro HC, ancora dal Tribune:
"You can't coach his (size), and that's big because there are a lot of plays that you miss by just (a foot),'' Schiano said. "So, a longer guy like him, maybe he doesn't miss those plays. But at the end of the day, you still have to do it technically right to have a chance and that's what he needs to work on. But he's been improving every day. I thought he started slow, but he is getting better every day.''

Nessun commento:

Posta un commento