26-01-2003... sono trascorsi nove anni esatti dalla serata che tutti noi tifosi dei Tampa Bay Buccaneers ricorderemo per sempre: il primo Super Bowl giocato e vinto (e chissà se e quando ne potremo festeggiare un secondo) non si scorda mai!
Per noi tifosi della "vecchia guardia", che ci eravamo avvicinati ai Bucs ai tempi "arancioni", quando anche arrivare a sfiorare i playoff era già un'impresa (a quei tempi di raggiungere la postseason neanche a parlarne: un po' come adesso, insomma) il trionfo di San Diego contro Oakland fu davvero qualcosa di magico, un sogno ritenuto sino a qualche anno prima del tutto irrealizzabile e che in qualche modo invece si concretizzava sul serio...In realtà, tra la fine degli anni novanta e i primi anni duemila i Bucs di coach Tony Dungy erano una squadra "tosta", dalla eccellente difesa quanto dall'attacco non molto produttivo, che raramente riusciva a fare strada nei playoff, fermandosi spesso e volentieri al wild card game.
Poi, nel 2002, la grande rivoluzione. Con una mossa discutibile, poi rivelatasi vincente, i Glazer decisero di affidare la squadra a Jon Gruden, strappato ai Raiders in cambio di soldi e scelte dei futuri draft. E soprattutto, l'arrivo di free agent importanti quali i WR Keenan McCardell e Joe Jurevicius, ad affiancare il fuoriclasse - nonché "testa calda" - Keyshawn Johnson.
E così, ad una difesa già ottima e collaudata, che poteva contare su campioni quali Derrick Brooks, Warren Sapp, Simeon Rice, John Lynch, Shelton Quarles, e un giovane Ronde Barber, si aggiunse un attacco finalmente pericoloso e produttivo, con Alstott e Pittman per correre e la sopra citata batteria di WR per ricevere i passaggi di Brad Johnson, QB non eccelso ma decisamente di altra categoria rispetto ai suoi predecessori, i modesti Trent Dilfer e Shaun King.
E fu subito Super Bowl...
Quegli indimenticabili playoff del 2002 furono una vera e propria cavalcata trionfale per Tampa Bay. Entrata in gioco nel Divisional Game, Tampa Bay affrontò al RJS i San Francisco 49ers di Jeff Garcia. Fu una vittoria netta e mai in discussione, con i Bucs già avanti per 28-6 all'intervallo e in grado di controllare senza problemi il match nella seconda parte, chiudendo l'incontro sul 31-6.
Qualificati così per la finale della NFC, mancava un'altra vittoria ai Bucs per arrivare a giocarsi il Super Bowl n.37 con gli Oakland Raiders. Occorreva però una vera e propria impresa: espugnare Philadelphia, campo a dir poco ostico, e nonostante tutti i pronostici vedessero favoriti McNabb e soci, alla fine furono i Bucs a trionfare: 27-10 per noi, e biglietto staccato per la California: destinazione San Diego!
E così, siamo arrivati al 26 gennaio 2003. San Diego, Qualcomm Stadium, Super Bowl n.37. Raiders vs Buccaneers... i Bucs iniziano bene, il primo tempo termina con i ragazzi di Gruden avanti per 20-3, e nel secondo tempo Tampa Bay allunga... la partita però non è affatto finita, Oakland non si arrende e si avvicina pericolosamente... ma ci pensa Derrick Brooks a chiudere il match: un suo intercetto riportato in endzone spezza il tentativo di rimonta di Oakland e consegna di fatto il Vince Lombardi Trophy a Tampa Bay.
E' il trionfo, il Super Bowl n.37 va in archivio col punteggio di 48-21 per i Bucs... TAMPA BAY BUCCANEERS WORLD CHAMPIONS!... quella magica notte segnerà il punto più alto raggiunto dai Bucs nella loro Storia, ma anche - in un certo senso - l'inizio di un lento quanto inesorabile declino. Da allora, infatti, Tampa Bay non sfiorerà più le vette raggiunte quel 26 gennaio 2003, tanto che - ancora oggi - l'ultima vittoria dei Bucs nei playoff è proprio il Super Bowl di San Diego!
Riusciranno i nostri eroi a ritornare sul tetto del mondo, un giorno o l'altro? Oggi i tempi sono davvero "grami", ma nel football moderno basta davvero poco per trasformare un team pessimo in uno competitivo, i San Francisco 49ers di Harbaugh insegnano.... e quindi in alto i cuori e, ora e sempre, GO BUCS!
GRANDE ARTICOLO STARBUCS!
RispondiEliminaPer chi, come noi, è diventato bucaniere innamorandosi dell'effigie di Bucco Bruce è stato un privilegio, oltre che una indescrivibile emozione, potere assistere "in diretta", partita dopo partita, stagione dopo stagione, alla inarrestabile cavalcata che ha portato i Nostri a lasciare ad altri i panni di Cenerentola della NFL e a fregiarsi del titolo di World Champions!
Il grande lavoro iniziato nel 1996 da Tony Dungy, proseguito dallo stesso negli anni successivi e magistralmente portato a compimento nel 2002, in una sola stagione, da Jon Gruden ha segnato un ciclo che, a mio parere, non ha eguali nella storia dei Tampa Bay Buccaneers e noi ne siamo stati ORGOGLIOSAMENTE testimoni!
A distanza di nove anni esatti da quel 26 gennaio 2003 i Buccaneers hanno annunciato chi sarà il nono HC della loro storia: a Greg Schiano va il nostro caloroso benvenuto, con l'auspicio che sappia dare vita ad un nuovo ciclo vittorioso!
Italian Bucco
La vittoria in quel di San Diego rappresentò per i Bucs una sorta di "sbarco sulla luna", ossia il raggiungimento di un obiettivo a lungo inseguito e ritenuto quasi impossibile da centrare. Ed invece, Jon Gruden e i suoi ragazzi furono i cavalieri che fecero l'impresa, piantando metaforicamente il "jolly roger" rosso con in mezzo un pallone da football sul suolo del Qualcomm Stadium, a imperitura memoria.... E se ancora oggi è grande la gioia nel ricordare quel trionfo, possiamo forse in parte rammaricarci per non essere riusciti ad aprire un ciclo vincente, dando un seguito a quella magica notte.
EliminaAd ogni modo, sottoscrivo le tue parole, speriamo che l'annuncio di Greg Schiano proprio il 26 gennaio (sarà un caso? Chissà...) sia di buon auspicio, e che sia l'ex head coach di Rutgers a guidare i ragazzi in Red & Pewter alla prossima vittoria in un match di playoff, che sarebbe - come detto - la prima W in postseason dopo l'indimenticabile Super Bowl del 26 gennaio di nove anni fa...!