martedì 2 ottobre 2012

Luci e ombre del primo quarto di stagione

I Tampa Bay Buccaneers edizione 2012
Una stagione di football, in un certo senso, è un po' come una partita, ossia "scomponibile" in quattro distinti quarti: della durata di quindici minuti ciascuno il singolo match, e di quattro partite la stagione...

Dunque il primo quarto di questo 2012 è ormai già in archivio, ed è quindi il momento dei primissimi bilanci; quelli veri e definitivi, ovviamente, si faranno alla fine, ma di sicuro gli spunti per alcune riflessioni non mancano nemmeno adesso, nonostante sia stato disputato solamente il primissimo scorcio di stagione.

Analizziamo rapidamente cosa è emerso da queste prime quattro partite, cosa funziona e cosa invece occorre migliorare affinché  i prossimi "tre quarti" di questo 2012 ci possano portare qualche soddisfazione in più  di quello appena concluso con un non particolarmente lusinghiero - ma tutto sommato giusto - record di 1-3...

ATTACCO
Sta facendo fatica l'attacco di Schiano, e l'offensive coordinator Sullivan non ha ancora trovato la ricetta giusta per far funzionare a pieno regime le armi che ha a disposizione, che proprio malissimo non sono. Per correre, Blount (massiccio e potente) e Martin (rapido e sgusciante) sono una coppia bene assortita, il punto è che Sullivan utilizza poco Blount (il miglior RB a roster) e male Martin, mandandolo a sbattere ripetutamente contro le linee avversarie, e chiamandogli di continuo quelle corse centrali che sembrerebbero più adatte per LeGarrette, troppo spesso invece dimenticato sulla sideline. In quanto ai WR, i due (presunti) "fuoriclasse" Mike Williams e Vincent Jackson, sono finora sembrati piuttosto discontinui, alternando qualche  entusiasmante big-play a errori banali, e soprattutto droppando un po' troppi palloni.  

JOSH FREEMAN
Discorso a parte merita il giocatore chiave di questi Bucs, Josh Freeman, giunto ormai alla quarta stagione tra i PRO. E' lui che deve far girare l'attacco, innescare i ricevitori, e sostanzialmente cercare di guidare la squadra alla vittoria. Se Josh non è in giornata è tutta la squadra a risentirne e difficilmente potrà arrivare una W... ed è emblematico, in tal senso, il match di Dallas, dove Freeman ha disputato la peggior gara della sua carriera, e dove nonostante un'eccellente prestazione della difesa i  Bucs sono usciti sconfitti.
Il primo quarto di stagione di Freeman è stato negativo, al di sotto dell aspettative che invece erano molto alte, anche perché il ragazzo si era presentato al training camp tirato a lucido, tonico e dimagrito, e questa doveva essere la stagione della sua consacrazione: nuovo coaching staff, penultimo anno di contratto in cui mostrare tutto il suo valore, per strappare il "contrattone" della vita nella prossima offseason. Se continua così, altro che contrattone... ma la stagione è ancora molto lunga, ci sono ancora 12 partite da giocare e dunque la speranza, come scritto altre volte, è che almeno a questo giro Raheem Morris ci abbia visto giusto e che Freeman si riveli davvero un "franchise QB".

DIFESA
Sebbene siano ancora molte le cose da registrare anche in difesa, è proprio in questo reparto che si sono viste le cose migliori. Soprattutto se ci fermiamo un attimo a ricordare che cos'era la difesa dei Bucccaneers lo scorso anno, in grado di battere tutti i possibili record negativi di franchigia (o quasi) ed offrendo "any given sunday" uno spettacolo indegno e inaccettabile da parte di un team professionistico. Schiano, coach con una solida reputazione "difensiva", ha mantenuto le attese allestendo in brevissimo tempo una D solida e dignitosa, grazie anche all'innesto di un paio di rookie davvero inteerssanti (David e Barron) mentre anche colui che fino a ieri era il  "desaparecido" per eccellenza, ossia Geraldone McCoy, sta dimostrando - aiutato da allenatori che sanno evidentemente fare bene il proprio mestiere - di non essere un mediocre bust ma un giocatore addirittura in grado di fare la differenza.

SPECIAL TEAMS
E' un membro dello special team l'MVP dei Bucs di queste prime quattro partite: Connor Barth sta giocando a livelli  "mostruosi", con una precisione impeccabile anche da distanze proibitive. Contro Washington, chiamato a mettere il pallone tra i pali dalle 57 yards (!), il nostro kicker non ha fatto una piega e ha infilato il difficilissimo FG; ed è grazie ai suoi calci perfetti che i Bucs sono rimasti in scia contro i Redskins, rischiando addirittura di acciuffare la W. Da migliorare invece - a livello di ST - i ritorni sia di punt che di kick-off, fino ad ora poco produttivi. Stupisce un po' la fretta con cui il rookie Micheal Smith è stato accantonato, visto che questo giocatore era ritenuto uno "specialista" proprio dei KO return...

IL "SECONDO QUARTO"
Le prossime quattro partite, ossia il secondo quarto di questo 2012, saranno in casa le prime due (contro Chiefs e Saints) ed in trasferta le due successive (Vikings e Raiders). Calendario tutto sommato abbordabile, contro avversari difficili ma alla portata di questi Bucs, anche se Minnesota sta attraversando un gran momento di forma e New Orleans è sempre un avversario temibile (ed espugnare Oakland non è mai facile)... però almeno un paio di W dobbiamo cercare di acciuffarle e al momento le due gare casalinghe paiono quelle più accessibili. Ritrovarsi a metà stagione a commentare un record di 3-5 sarebbe già un più che discreto risultato, mentre pensare di arrivare al giro di boa con un 4-4 mi pare, più che altro, un sogno (e dunque un qualcosa di non realizzabile)...

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