venerdì 1 novembre 2013

La difesa a zona e il ginocchio di Revis

Greg Schiano e Darrelle Revis
Il modo in cui è stato utilizzato fino ad ora Darrelle Revis dal CS dei Bucs, facendolo spesso difendere a zona anziché fargli marcare a uomo il WR più pericoloso della squadra avversaria, è stato oggetto di pesanti critiche, che forse ora trovano una spiegazione tutto sommato abbastanza logica.

Dalle colonne del Tampa Tribune, è lo stesso Revis a fare chiarezza sulla questione. In pratica, sono state le condizioni del ginocchio operato l'anno scorso a obbligare ad un utilizzo simile - e non particolarmente efficace - del giocatore. Ecco, sul'argomento, le parole di Darrelle:
“Earlier in the year, I didn’t have the explosion to play press; the receiver would just run the (vertical) 9-route on me and I didn’t have the stamina to do that play in and play out, especially playing press. I mean, you get physical up there playing press coverage and then actually just running. That’s running full speed — you and the receiver. I didn’t have that yet".
Ma se a inizio stagione le condizioni del ginocchio non consentivano a Revis di giocare con continuità marcando a uomo il WR avversario, ora le cose sembrano essere in netto miglioramento:
“I’m starting to get that back now, which is awesome because I like to be in receivers faces and try to put my hands on them and try to be physical with them.”

Già nel corso della partita contro Carolina, ad esempio, Revis ha spesso giocato (molto bene, peraltro) direttamente contro Steve Smith - il WR pericoloso dei Panthers - limitato nel migliore dei modi da Darrelle. E adesso, stando alle sue dichiarazioni, la situazione del suo ginocchio pare in constante progresso:
“Yeah, I’ve been feeling pretty good. I felt good the Carolina game, and I feel good this week in practice. I just got to keep on chopping at the wood. Eventually, I will get there. I do feel pretty good now, but you never know.”

Bene così, dunque, perché a Seattle i "derelitti" Bucanieri avranno bisogno anche del miglior Revis. Per vincere? No, per limitare i danni e uscire dallo stadio avendo perlomeno evitato l'ennesima batosta visto che, di questi tempi, al massimo possiamo augurarci di "perdere bene" e di rimanere in partita il più a lungo possibile...

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