mercoledì 6 novembre 2013

Greg Schiano in difesa di Mike Glennon

Greg Schiano e Mike Glennon
In attesa del match di lunedì prossimo, che vedrà i Bucs e i Dolphins sfidarsi in un monday night che probabilmente offrirà nell'intervallo i suoi momenti più interessanti, con il ritiro della maglia di Warren Sapp e l'introduzione del #99 nel Ring of Honor di Tampa Bay, sono da registrare alcune dichiarazioni di Greg Schiano in difesa del QB Mike Glennon.

Schiano difende l'operato di Glennon, e quanto fatto vedere sin qui dal rookie di NC State. Così facendo Schiano difende in pratica se stesso, visto che il rischio di affidarsi a un QB rookie entrato in NFL senza che su di lui ci fossero grandi aspettative, è stato un azzardo non da poco, e che - per ora - non sta dando i frutti sperati.

Glennon, ad essere onesti, non è che stia giocando male nè sta facendo rimpiangere lo spento Freeman delle ultime stagioni; il punto è che Mike, nelle partite sin qui disputate, sembra soffrire dello stesso malessere di cui soffre l'intera squadra, ossia quello di "scomparire" nei momenti decisivi del match, ed in particolare nei finali di partita quando tra riuscire a conquistare un primo down o fallire la conversione di un terzo o di un quarto tentativo c'è tutta la differenza tra una vittoria e una sconfitta.

Emblematica, a questo proposito, è stata la partita di Seattle, che Glennon ha giocato in maniera fenomenale per i primi due quarti, dimostrando però di non essere (non ancora, perlomeno) in grado di caricarsi la quadra sulle spalle e condurla alla vittoria nei momenti cruciali del match, in quei drive finali cui la palla pesa un quintale e diventa difficilissimo trovare i propri ricevitori...

Schiano però si dice soddisfatto del rendimento del suo QB rookie e ritiene che Glennon abbia fatto vedere, sin qui, cose molto interessanti;  ecco le sue parole, in difesa del "pennellone" #8, tratte dal Tampa Bay Times:
"I think he's more than managing. That game manager thing is kind of a left-handed compliment a lot of times for a quarterback," Schiano said Monday, looking back on his team's 27-24 overtime loss at Seattle. "He's doing a heck of a lot more than that."

Limitandosi alle statistiche (che andrebbero però "interpretate", oltre che "snocciolate"), tra tutti i QB scelti nell'ultimo draft solo Geno Smith ha lanciato tanti TD pass quanti Glennon (8) ma se il QB dei Jets ha lanciato anche 13 intercetti, Glennon si ferma invece a quota 3, due dei quali nel match d'esordio contro Arizona. In quanto alla percentuali di passaggi completati, quella di Glennon non è esaltante (60,3) ma comunque migliore rispetto a quella di altri QB rookie (Smith si ferma a 58,1 e Manuel a 56,7).

Glennon, inoltre, potrebbe riscrivere un paio di record di squadra dei Tampa Bay Buccaneers che al momento appartengono a Josh Freeman e cioè numero di TD pass lanciati da un QB rookie (10 TD pass per Josh) e yards lanciate (1.855 per Freeman contro le attuali 1.155 di Glennon, che ha davanti a sè ancora otto partite per superare entrambi questi record).

Tornando alle parole di Schiano, l'HC dei Bucs ha poi sottolineato la prova di carattere di Glennon che ha tenuto il campo senza farsi intimorire dal pubblico, in un ambiente particolarmente ostile come quello di Seattle:
"I thought going into that environment, was veteran-like. Not at all intimidated," Schiano said. "I thought he did a very good job. A quarterback rating above 120. Those are things that are getting us excited and encouraged. Three games without an interception, that's what we have to do, that's how we have to play the game. I'm mad at myself for not getting us there sooner."

In soccorso di Mike Glennon arriva anche il TE Timothy Wright, una delle poche note liete di questi Bucs edizione 2013:
"I think he's doing a great job," Wright said. "When I first met him at rookie minicamp, I looked at him the same way I'm looking at him now. Very poised quarterback, plays well above his classification as being a rookie. He's not a vet yet, but he carries the team, carries the offense like a vet. He's doing a great job with keeping us settled in the huddle. He did a great job with crowd noise this past Sunday. Those type of things would probably get another rookie unsettled."

Al di là delle parole (di circostanza) di HC e compagni di squadra, sarà molto interessante vedere come se la caverà Glennon da qui alla fine della regular season. Anche perché dal suo rendimento credo dipenderanno le decisioni dei Bucs al prossimo draft, se andare cioè su uno dei talentuosi ed interessanti QB che saranno disponibili il prossimo aprile o se invece puntare su Glennon come QB starter anche nel 2014, utilizzando le scelte del dradft per irrobustire i tanti reparti (in primis linea difensiva ma anche linea offensiva) che necessitano di innesti importanti e talentuosi. 

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