mercoledì 13 maggio 2015

Ring of Honor 2015: Doug Williams e Mike Alstott!


A partire dal 2009, ogni anno i Tampa Bay Buccaneers introducono nel "Ring of Honor" un grande ex del passato, allenatore o giocatore che sia, e l'elenco dei membri di questa esclusiva elìte comprende i nomi di coloro che hanno fatto la Storia dei Bucs:  Lee Roy Selmon (2009), John McKay (2010), Jimmie Giles (2011), Paul Gruber (2012), Warren Sapp (2013) e Derrick Brooks (2014).

Nel corso di una conferenza stampa svoltasi a One Buc Place, è stato annunciato dal co-chairman Bryan Glazer che nel 2015 - in quella che sarà la stagione n.40 che i Bucs disputeranno in NFL - saranno due le introduzioni nel Ring of Honor: la prima riguarderà Mike Alstott (FB), che verrà celebrato nel corso della partita del 4 ottobre contro i Carolina Panthers, e la seconda sarà relativa a Doug Williams (QB) il cui appuntamento con il RoH è previsto per il 6 dicembre in occasione del match con gli Atlanta Falcons.

Si tratta senza alcun dubbio di due grandissimi giocatori, ed entrambi hanno contribuito a scrivere alcune delle pagine migliori della Storia della nostra squadra.

Doug Williams contribuì in maniera decisiva a trasformare i Bucs, appena entrati in NFL, da team abbonato alla sconfitta a squadra vincente, prendendola per mano e - indossati i panni di "franchise QB" - guidandola alla prima vittoria nel playoff nella magica stagione 1979, terminata ad una sola partita dal Super Bowl, con la sfortunata sconfitta nella finale di conference contro i Los Angeles Rams.

E poi l'immenso Mike "A-Train" Alstott, uno dei principali artefici della "rinascita" dei Bucs di metà anni '90, e parte integrante di quel gruppo di fenomeni (Sapp, Brooks, Lynch, Barber) che arrivò a conquistare, nella indimenticabile notte di San Diego del 26 gennaio 2003, il Super Bowl n.37.

Sia Doug Williams che Mike Alstott - più "istrione" il primo, un po' più timido il secondo - nella conferenza stampa svoltasi a One Buc Place hanno voluto ringraziare allenatori e compagni di squadra con i quali hanno condiviso le rispettive esaltanti avventure a Tampa.

E se Mike Alstott ha indossato sempre e solo la maglia dei Bucs nella sua carriera in NFL, Doug Williams lasciò Tampa dopo cinque stagioni per una disputa contrattuale con l'allora proprietario Hugh Culverhouse, con Williams che andò a cercare fortuna nella USFL - l'altra lega professionistica esistente al'epoca - per poi rientrare in NFL con i Washington Redskins, che Doug guidò alla vittoria, nel gennaio 1988, nel Super Bowl n.22.

Doug Williams e Mike Alstott, due giocatori molto diversi sia caratterialmente sia per come si è sviluppata la loro carriera a Tampa, ma entrambi definibili con un'unica - la stessa - parola: Campioni.

2 commenti:

  1. Troppo giovane per le imprese di Doug Williams, ma Mike Alstott è un pezzo fondamentale della mia passione per il football e i Bucs.
    Immenso A-Train. La prima jersey che è comparsa nel mio armadio è stata proprio la throwback orange #40.
    Dubito fortemente che a Tampa vedremo ancora qualcuno portare palla e rompere i tackles come lo faceva lui.
    Il giorno in cui ha dato l'addio in press conference ormai 7 anni fa è stato uno dei giorni più tristi nella storia della franchigia.

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  2. Nemmeno io rammento Doug Williams in maglia Bucs (ne ho qualche vago ricordo quando vinse il Super Bowl con i Redskins), mentre di Mike Alstott ho ricordi molto vivi sin dalla sua stagione da rookie, il 1996, che fu anche la prima annata di Tony Dungy come head coach e l’ultima con le divise white and orange.

    Fu una stagione costellata da molte sconfitte, soprattutto nella prima parte di campionato, ma in cui erano già presenti molti di quei campioni che poi nel gennaio del 2003 vinsero il Super Bowl (Sapp, Brooks, Lynch oltre ad Alstott).

    E ricordo bene questo rookie da Purdue con il numero 40, un FB molto abile non solo nel portare il pallone ma anche nel ricevere, e che divenne ben presto la principale e più pericolosa arma offensiva di quei Bucs.

    Il "rookie da Purdue" diventò ben presto "A-Train" e nelle stagioni successive si confermò come l’immenso campione che tutti quanti abbiamo ammirato e che celebreremo in occasione del suo strameritato ingresso nel Ring of Honor.

    E come dimenticare la commovente conferenza stampa da te ricordata, quella in cui Alstott, con la voce spezzata, annunciò il suo ritiro dal football per seri problemi al collo...

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