venerdì 31 gennaio 2014

Doug Martin sulla strada del pieno recupero

La "action figure" dedicata a Doug Martin
Che il RB Doug Martin sia un giocatore (molto) importante dei Tampa Bay Buccaneers è un dato di fatto, oggettivo ed evidente. Al punto che la McFarlane ha dedicato una delle sue "action figures" - le "statuine" che replicano nei minimi dettagli le fattezze delle stelle NFL - proprio al RB#22 dei Bucs (peraltro in una scintillante versione throwback, come si può vedere dalla foto qui a fianco).

Ma non è delle "action figures" che vogliamo parlare. Quello che ci interessa sono le condizioni di salute di Doug Martin, che sono in netto e costante miglioramento tanto che il serio KO alla spalla che aveva causato con largo anticipo la fine della stagione 2013 di "The Muscle Hamster" sembra ormai essere solo un lontano ricordo.

Tra l'altro, sul fatto che Doug Martin sia destinato ad essere un giocatore di basilare importanza anche per i nuovi Tampa Bay Buccaneers targati Lovie Smith credo non ci siano molti dubbi. A maggior ragione considerando le parole del nuovo Head Coach di Tampa Bay, che nella conferenza stampa di insediamento ha sottolineato come una delle priorità dei Bucs 2014 sarà quella di costruire "a strong running game, a power running attack".

Doug Martin, come si diceva, è però reduce da un pesante infortunio alla spalla, ma è lo stesso giocatore a confortare circa le sue condizioni fisiche, direttamente dal sito ufficiale:
"I feel pretty good," said Martin. "I'm doing everything the trainers are telling me. I'm coming into rehab and getting it done. I've got about three or four more weeks left before I'm ready to get back into the weight room and start running again so I can get ready to go."

La nuova stagione NFL inizierà ufficialmente il prossimo 11 marzo, e per il 7 aprile è previsto il primo "organized work on the practice field", in sostanza il primo allenamento ufficiale agli ordini del nuovo coaching staff. Per quella data Martin dovrebbe essere pienamente a disposizione, magari un po' arrugginito dai tanti mesi trascorsi lontano da un campo da football ma pienamente recuperato dall'infortunio alla spalla.

Comunque, per evitare di appesantirsi o di perdere del tutto la forma Martin ha continuato ad allenarsi anche in questo periodo di stop, nuotando e correndo: "I get in the pool and I run for about 15 or 20 minutes. I do some curls and some abs to make sure I don't get too big during the offseason. I'm keeping myself in shape."

Martin è un giocatore di classe, da "preservare" e da utilizzare con parsimonia ed intelligenza dal CS. Speriamo davvero che Lovie Smith decida di impiegarlo in maniera più attenta ed accorta rispetto a quanto fatto (malamente) da Schiano in questi due anni; non si può costringere un giocatore col fisico di Martin a portare il pallone oltre 20 volte a partita mandandolo per lo più "dritto e forte" a schiantarsi contro le linee difensive avversarie, ma occorre alternarlo con altri giocatori, proprio per avere il RB #22 fresco e ancora in piena forza nei momenti finali, e spesso decisivi, delle partite.

Nel roster dei Bucs, per fortuna, le alternative nel ruolo specifico abbondano considerato che il reparto dei RB è uno dei pochi in cui c'è persino troppa abbondanza, sebbene in molti debbano recuperare da infortuni più o meno seri: Mike James, Bobby Rainey e Jeff Demps costituiscono comunque valide alternative a Doug Martin e dall'uso sapiente di questi atleti potrebbe venire fuori un gioco sulle corse produttivo ed in grado di togliere pressione dalle (ancora fragili) spalle di Mike Glennon, sempre ammesso (e tutt'altro che concesso) che sarà proprio il "pennellone" il QB starter dei Tampa Bay Buccaneers anche per la stagione 2014.

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