lunedì 2 dicembre 2013

Contro Buffalo match-chiave per i Bucs

Quale futuro per Greg Schiano?
La partita di domenica prossima, all'apparenza un incontro inutile ai fini della classifica tra due team ampiamente fuori - e già da lungo tempo - dalla corsa ai playoff, ha in realtà parecchi motivi di interesse, e meriterà di essere seguita con estrema attenzione.

Se infatti la partita di Charlotte (così come sarà tra due settimane con San Francisco) era un match ampiamente fuori portata per i Bucs attuali, negli altri incontri con Buffalo, St. Louis e con i Saints che nell'ultima settimana scenderanno in campo se non con i rincalzi comunque con il freno a mano tirato per evitare infortuni alla vigilia dei playoff, molti dei protagonisti dei Bucs attuali si giocheranno una fetta importante del proprio futuro.

A cominciare dall'Head Coach, il quale, se vuole avere speranze di essere confermato, dovrà a mio avviso vincerne almeno un paio delle restanti quattro gare, ma soprattutto dovrà essere in grado di schierare in campo una squadra decisamente diversa da quella, molle e arrendevole, che ieri sembrava il team pasticcione e inconcludente di inizio anno e non la compagine tosta e combattiva del mese di novembre.

I Buffalo Bills sono, sostanzialmente, una squadra della stessa "fascia" di Tampa Bay, e contro un avversario simile non sono ammesse scuse. Non solo dunque dovrà arrivare la quarta "W" stagionale, ma dovrà anche cambiare approccio al match, perchè il team sconclusionato e sfilacciato preso a bastonate da Newton e soci perderebbe da chiunque, Bills compresi.

Come si diceva nei giorni scorsi, questo mese di dicembre sarà importante per il futuro della nostra squadra, anche perché non credo che la Proprietà – per ora – abbia ancora preso una decisione definitiva, né in un senso né in un altro.

La situazione odierna ricorda un po' quella del 2011; all'epoca il team guidato da Raheem Morris "sbragò" ignobilmente, facendosi asfaltare anche da avversari ampiamente alla portata, e nulla fu in grado di salvarne la permanenza sulla sideline dei Bucs, nemmeno le "perorazioni" da parte di praticamente tutti i giocatori, ai tempi schierati apertamente con l'HC.

Rispetto al 2011, quest'anno una qualche reazione c'è stata, ma dubito che un solo mese giocato in maniera decente possa garantire a Schiano e ai suoi assistenti di salvare il posto sulla sideline dei Bucs per il 2014. Dunque, apprestiamoci a seguire con interesse queste quattro ultime partite, e saranno importanti tanto i risultati quanto l'approccio del team e il modo di tenere il campo, perché anche le sconfitte possono essere diverse tra loro, dato che un conto è perdere giocando come a Seattle, altro farsi prendere a sberle senza reagire come è accaduto nel match di ieri.

Poi, che sia una decisione a dir poco "discutibile" quella di far dipendere la conduzione tecnica della squadra per l'anno prossimo dall'esito di quattro partite di fine stagione contro avversari più o meno motivati, è tutto un altro discorso; ma qui bisognerebbe ridiscutere i "massimi sistemi" che differenziano in maniera piuttosto netta la gestione di un team professionistico americano, soprattutto nel football, da quanto accade ad esempio in ambito europeo, dove - per dire - un Greg Schiano sarebbe già stato esonerato ad inizio ottobre, e non solo nel caso in cui i proprietari del team in questione si chiamassero Cellino o Zamparini...

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