lunedì 9 dicembre 2013

Bucs-'49ers, uno sguardo ai grandi match del passato

1997: Bucs -'49ers sulla copertina di SI
Oggi i San Francisco '49ers sono una delle "corazzate" dell'NFL: reduci dallo scorso Super Bowl perso all'ultimo soffio contro Baltimore, anche quest'anno la squadra californiana è in piena corsa per un posto ai playoff ed è tra le principali candidate a rappresentare l'NFC al prossimo SB di New York. 

I Tampa Bay Buccaneers sono invece da troppi anni relegati nei bassifondi della classifica, ed anche qauest'anno il sogno di approdare ai playoff è svanito già dopo le primissime giornate. Eppure c'era un tempo - nemmeno troppo lontano - in cui Bucs e '49ers erano avversarie per così dire di "pari livello" e sebbene siano state abbastanza rare, non sono mancate nel corso degli anni alcune "imprese" compiute dai pirati della Florida ai danni dei cercatori d'oro californiani... 

Gli scontri diretti parlano infatti chiaramente a favore dei niners (16 vittorie a 5 per San Francisco nei 21 precedenti sin qui disputati, playoff compresi), ma quelle poche volte in cui l'abbiamo spuntata noi, diciamo che siamo riusciti a toglierci alcune belle soddisfazioni...

In attesa del match di domenica prossima, quando i '49ers arriveranno al RJS per una partita praticamente senza pronostico tanto la squadra di coach Jim Harbaugh è favorita, voglio ricordare brevemente tre incontri del recente passato tra queste due squadre, che chiunque segua i Bucs da un po' di tempo credo rammenti ancora oggi (quasi) alla perfezione...

31 agosto 1997, week 1: Buccaneers - '49ers 13-6 
Fu proprio questa la prima partita in assoluto disputata dai Bucs indossando le nuovi uniformi dopo il "pensionamento" di Bucco Bruce, ed esordio più ostico non poteva esserci: al Tampa Stadium (ai tempi si giocava ancora al mitico Big Sombrero) arrivarono infatti i San Francisco '49ers, lo squadrone che con i Dallas Cowboys aveva dominato a mani basse gli anni '90 e che seppure avviato sulla via di un lento declino avrebbe dovuto rappresentare un ostacolo insormontabile per i giovani Buccaneers allenati da Tony Dungy.

Tampa Bay, all'epoca, era reduce da quattordici campionati consecutivi terminati con record perdenti (!), ma in squadra erano già presenti tre dei giocatori che avrebbero composto l'ossatura della formidabile difesa che di lì a qualche anno avrebbe condotto i Bucs alla vittoria nel Super Bowl n.37 (Sapp, Brooks, Lynch).

Il match ebbe un andamento estremamente equilibrato, Tampa Bay giocò con una fisicità fuori dal comune, e con un formidabile Warren Sapp (che si meritò gli onori della cover di Sports Illustrated) a tenere quasi da solo in scacco l'attacco dei californiani. Fu una partita brutta, sporca e cattiva (o semplicemente meravigliosa, a seconda dei punti di vista!) con i Bucs che nel secondo tempo recuperarono lo svantaggio di 0-6 segnando 13 punti consecutivi e resistendo agli attacchi finali dei '49ers. 

Prima partita e prima vittoria con le nuove divise, contro un avversario titolatissimo... in pratica, un piccolo-grande trionfo. "New uniforms, new attitude" era più o meno lo slogan utilizzato da Tampa Bay per la stagione 1997 e quale esordio migliore poteva esserci, che superare uno dei team più forti degli ani '90 dopo una vera e propria battaglia...

12 gennaio 2003, Divisional Playoff: Buccaneers - '49ers 31-6 
Sì, confermo: c'era un tempo in cui non solo i Bucs giocavano i playoff, ma saltavano anche il wild card game, entrando in gioco solamente nel turno successivo... nei playoff 2002 (l'anno del Trionfo) i Bucs iniziarono la postseason proprio nel Divisonal game contro i i 49ers di Jeff Garcia (un QB che anni più tardi avremmo visto tra le nostre fila) che all'ultimo soffio avevano eliminato i New York Giants in un rocambolesco wild card game.

Si pensava di assistere ad un match equilibrato, con Bucs e '49ers a combattere fino all'ultimo per andare a sfidare gli Eagles a Philadelphia. E invece no: fu dominio assoluto da parte di Tampa Bay, che chiuse il match già nel primo tempo, andando all'intervallo sul punteggio di 28-6 dopo 30 minuti di football quasi perfetto. La difesa si confermò come sempre una garanzia, ma in questa partita anche l'attacco girò a mille, e per i 49ers non ci fu mai la possibilità di rimettere in discussione l'esito della sfida.

Forse una delle gare in assoluto meglio giocate – su entrambi i lati, attacco e difesa – da parte di quel formidabile team che troppo spesso accanto ad una difesa dominante proponeva invece un attacco quantomeno "rivedibile". Ma così non fu in questa partita, in cui entrambi i reparti – D e O – giocarono al meglio delle loro possibilità. 2 TD su corsa di Alstott, uno per il WR Jurevicius e uno per il TE Dudley, oltre ad un FG di Gramatica, sigillarono il punteggio sul 31-6. Tempo un paio di settimane e i Bucs avrebbero alzato al cielo il Vince Lombardi Trophy, nella indimenticabile notte magica di San Diego...

21 novembre 2010, week 11: '49ers - Buccaneers 0-21
Questo invece è un match recente, e risale solo a tre anni fa, alla stagione del "grande bluff", quella in cui sembrava che i Bucs fossero avviati a costruire qualcosa di importante, ma il record finale di 10-6 fu a dir poco ingannevole, visto che dalla stagione seguente ai nostri giorni si sono succedute solo delusioni in serie. Per non parlare di quella massima, tra le delusioni, e cioè Josh Freeman, che a quella memorabile annata fece seguire campionati sostanzialmente mediocri e comunque mai più all'altezza di quell'illusorio 2010.

Ma torniamo a questa partita del novembre 2010, in cui i Bucs espugnarono il Candlestick Park tenendo a zero punti segnati i '49ers (non accadeva da oltre trent'anni, dal 1977, che San Francisco non segnasse punti in un match casalingo!) con Freeman che si prese il lusso di lanciare un TD pass anche all'OL Donald Penn, oltre a condurre la squadra ad un successo brillante e mai in discussione.

Quell'anno San Francisco era un team che navigava nei bassifondi nella NFC West, ma espugnare uno stadio "mitico" dell'NFL come il Candlestick Park, per di più tenendo a zero punti segnati, dopo decenni, una delle squadre più gloriose di sempre è, come si dice in questi casi, "priceless".


E dopo il dolce amarcord, veniamo all'amaro presente: nessuna illusione, domenica San Francisco vincerà al RJS e continuerà la sua cavalcata verso i playoff. Sarà comunque importante vedere che "grado" di opposizione ci sarà da parte di Tampa Bay. Ci faremo travolgere come a Charlotte o perderemo in maniera "dignitosa" e giocandocela fino all'ultimo come è accaduto a Seattle?

Come ripetiamo ormai da tempo, queste partite di fine stagione meritano comunque di essere seguite con attenzione, non fosse altro che per meglio valutare alcuni giocatori in ottica 2014 (Bobby Rainey e Mike Glennon su tutti, tanto per fare nomi).

E non è escluso che questi match siano importanti anche per definire le sorti del nostro "amatissimo" coaching staff... rivedremo Schiano & co. anche l'anno prossimo sulla sideline dei Bucs? Glazer a parte nessuno conosce la risposta a questa domanda (forse nemmeno i Glazer stessi!) e qualche indizio credo che potrebbero darcelo le prossime tre partite, dato che – ad esempio – perderle ignobilmente tutte quante o magari riuscire a vincerne un paio potrebbe fare per Schiano, a fine stagione, la differenza tra avere un posto di lavoro anche per l'anno prossimo oppure ritrovarsi disoccupato...

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