mercoledì 21 dicembre 2016

Pochi calcoli: per sperare nei playoff occorrono due W...


In attesa delle ultime due - determinanti - week della regular season NFL, in cui verrà definita la griglia dei playoff 2016 e quali saranno dunque le squadre che si contenderanno il Vince Lombardi Trophy, in casa Bucs abbondano calcoli e ipotesi sulle possibilità dei ragazzi di Dirk Koetter di agguantare la postseason.

Blog, siti specializzati, forum enunciano tutte le varie combinazioni ed i possibili scenari, ma personalmente tenderei a semplificare le cose. Per mantenere vive le aspirazioni playoff occorrono 2 W su 2 (e non è detto che ciò sia sufficiente), per cui evito di disperdermi in calcoli più o meno astrusi (se perde quello, e se quell'altro pareggia o perde oppure se noi ne vinciamo almeno una...e così via!) e soprattutto spero che da parte dei ragazzi in Red and Pewter sia mantenuta massima e assoluta la concentrazione sulle prossime due partite, contro Saints e Panthers.

Sì, perché le possibilità di rivedere i Bucs in campo a gennaio - e sarebbe la prima volta dopo quasi dieci anni di logorante attesa - passa giocoforza per due vittorie nei rimanenti due impegni, il 24 dicembre a New Orleans ed il 1 gennaio al RJS con Carolina.

Impegni tra l'altro molto difficili e complicati: i Saints hanno appena sbancato Arizona segnando 48 punti ed i Panthers sono reduci da una vittoria corsara a Washington nel monday night che ha stroncato le velleità playoff dei Redskins. 

Dunque anche se Saints e Panthers sono fuori dalla corsa per i playoff, si tratta di due team tutt'altro che demotivati o con la testa già al prossimo campionato e per vincer entrambe queste partite serviranno prestazioni brillanti e convincenti da parte di Winston e soci. 

Per quel che riguarda il capitolo "infermeria", Demar Dotson ha ripreso ad allenarsi anche se in maniera limitata, dato che purtroppo è ancora alle con il "protocollo" legato alla concussion rimediata nel match di San Diego. Considerata l'estrema cautela con questo tipo di infortuni ed il fatto che si giochi sabato, cioè tra soli tre giorni, non credo siano molte le possibilità di vedere Dotson in campo. 

Sarebbe un peccato se la sua assenza fosse confermata, anche considerando il rendimento pessimo del suo sostituto nel match di Dallas, quel Gosder Cherilus vero anello debole della OL dei Bucs nello scorso sunday night e peraltro anch'egli alle prese con un infortunio alla caviglia. Gli altri giocatori "acciaccati" dovrebbero invece farcela a recuperare per New Orleans, da Gerald McCoy a Mike Evans sino a Doug Martin e Robert Ayers, tutti alle prese con problemi di varia natura ma per fortuna non particolarmente rilevanti. Discorso a parte merita il DE William Gholston, il cui infortunio al gomito potrebbe invece impedirgli di giocare sabato.

Per chiudere, ecco le parole di Jameis Wisnton, anche lui un po' allergico ai calcoli e fiducioso nel "cuore" di questa squadra:
"I love math. But I don't trust the percentages and the probabilities," Winston said, according to the Tampa Bay Times. "I trust our heart. This team's heart and what we need to do to find a way to get in here."

5 commenti:

  1. vero tutto , dipende da noi, ma se Dallas batte i Lions, "basta" vincere a new Orleans.....

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  2. E' vero, però credo anche che, nel caso in cui il miracolo si concretizzi, sarebbe poi importante entrarci nel "modo giusto" nei playoff.

    Mi spiego: arrivare in postseason reduci da due W ottenute contro rivali storicamente ostiche come NO e CAR darebbe ai Bucs una gran bella spinta per affrontare i playoff nel modo migliore.

    E comunque, per continuare il sogno occorre espugnare New Orleans. Servirà un'impresa contro i Saints brillanti ed esplosivi visti ad Arizona, speriamo che la "fame" di vittoria da parte di Winston e compagni consenta ai Bucs di replicare lo stesso identico risultato ottenuto al Mercedes-Benz Superdome lo scorso anno...

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  3. Beh, vincerle entrambi e andare ai playoff sarebbe molto più di quanto mi sarei aspettato anche nei sogni migliori... speriamo bene... Go Bucs !!

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  4. Partendo dal presupposto che è stata una stagione positiva, da qualsiasi punto di vista la si guardi.
    Partendo dal presupposto che con una schedule tanto dura come quella di quest'anno, credo che chiunque tra noi avrebbe firmato col sangue per essere a cavallo del seed #6 e #7 in week 16.
    Arrivare ad acchiappare una wild card sarebbe la più rosea aspettativa, ed è anche possibile. Purtroppo abbiamo pagato le partite di inizio anno in cui abbiamo giocato veramente male (Los Angeles, Arizona), probabilmente se tra queste partite sciupate avessimo portato a casa una W in più oggi saremmo certi di giocare a gennaio. Ma come diceva il buon Cangini, è inutile piangere sul latte macchiato :)
    Ad ora la qualificazione dipende da noi, ma non solo da noi purtroppo. Penso anche io, come Star, che due W siano essenziali, altrimenti non andiamo da nessuna parte, poi staremo a vedere. E purtroppo potrebbero non bastare... Siamo nella condizione di dover vincere e sperare nei risultati altrui, prospettiva non troppo allegra dato che siamo alle prese con squadre del calibro di Green Bay, Detroit e Washington (attenzione a quella mezza partita, potrebbe fregare tutti alla fine!), e in più troppe cose possono andare male. Infatti week 16 si è già messa storta per noi: la sconfitta nella notte dei Giants non ci aiuta per niente, Dallas ha ora il seed #1 certo e potrebbe far riposare molti starter contro Detroit, rendendo la partita molto più incerta.
    Comunque, testa alla partita contro Brees e soci, portiamola a casa e basta!

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  5. Il match tra Eagles e Giants, come del resto lo scorso monday night tra Carolina e Washington, conferma che non esistono match "facili" in NFL e anche le squadre senza più obiettivi non regalano mai nulla, a nessuno.

    Anche per questo a New Orleans sarà durissima e ci sarà bisogno di una partita praticamente perfetta per vincere contro i Saints.

    Noi tifosi possiamo anche sbizzarrirci in mille calcoli e ipotizzare i tantissimi scenari possibili a seconda dei vari risultati, spero invece che Winston e compagni considerino quella del Superdome come se fosse già una partita dei playoff: vincere o morire (sportivamente parlando, s'intende!).

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