domenica 21 settembre 2014

Rientro alla base!

Back to Italy!

Dopo un paio di settimane trascorse oltreoceano, rieccoci qui a commentare le gesta (o, per essere più precisi, le rovinose sconfitte...) dei nostri "poveri" quanto amati Bucanieri, per i quali la stagione 2014 non poteva avere inizio peggiore.

Un record di 0-3, una infermeria già strapiena dopo solamente tre partite, una situazione di incertezza e confusione in alcuni ruoli decisivi (dal kicker al QB) stranamente gestita male da un coach navigato e di grande esperienza quale Lovie Smith, imponderabili eventi negativi quale ad esempio la perdita dell'OC Jeff Tedford per motivi di salute nella delicata fase di avvio campionato, insomma, in poche parole: un disastro su tutti i fronti!

Tutto quello che poteva andare male, per i Bucs, è andato anche peggio, e devo dire che le squadre viste sia contro i Rams (altro team pessimo ma che comunque rispetto a Tampa Bay ha comunque una sua pur minima identità, per quanto modesta) che soprattutto al Georgia Dome (in cui sembrava che una squadra di PRO - Atlanta - giocasse contro un team di dilettanti - Tampa Bay - tale è stata la schiacciante dimostrazione di forza dei Falcons) mi hanno ricordato i peggiori Buccaneers di sempre che io rammenti, quelli dell'ultimo anno di Raheem Morris. 

Sono curioso adesso di vedere come un vecchio drago quale è Lovie Smith riuscirà a gestire una situazione simile. Per evitare che la situazione da "complicata" diventi "critica" il coach dovrà inventarsi - a breve - qualche soluzione e trovare la strategia giusta non dico per vincere le partite ma quantomeno per evitare che alla fine del primo quarto il match sia già ampiamente deciso a favore degli avversari.

Ad ogni modo, speriamo di recuperare in primo luogo alcuni infortunati importanti e poi auguriamoci che i frutti del lavoro di Smith (il cui curriculum impone che gli sia data fiducia fino al termine del campionato, poi vedremo...) e degli altri membri del CS si incomincino a vedere. Ad esempio, mi rifiuto di credere che un coach referenziato come Leslie Frazier (quantomeno come DC) non riesca a mettere in campo qualcosa di meglio dell'inguardabile difesa dei Bucs 2014.

Appuntamento dunque ai prossimi giorni,quando riprenderò ad aggiornare quotidianamente o quasi il blog con le news provenienti da One Buc Place, oltre a mettere online una pagina con le foto e le impressioni delle due partite a cui ho assistito "live", la sconfitta casalinga al fotofinish con St. Louis e la durissima debacle rimediata ad Atlanta.

Per rincuorare chi si recherà a vedere qualche partita "live" dei Bucs, dico che comunque è sempre una gran bella esperienza "vivere" una partita NFL dal vivo, a maggior ragione al Raymond James Stadium. Certo, se poi magari ogni tanto si potesse anche assistere a una W sarebbe anche meglio ma che ci volete fare, la "Bucs life" è questa... per avere la "vita facile" bisognava nascere tifosi di New England o San Francisco! ;-)

Intanto, nella foto qui sotto, ecco alcuni "souvenir" - rigorosamente in red and pewter - che mi sono portato a casa dalla Florida!

2 commenti:

  1. Bentornato Luca! Anche se immagino saresti stato volentieri là nonostante il brutto momento dei Bucs :-)

    Deve esser stata un'emozione indescrivibile assistere al ring of honor di Brooks!

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  2. Grazie!

    Seguire i Bucs dal vivo è sempre una bella esperienza, leggermente guastata più che dalla rocambolesca L con St. Louis (dove avremmo anche potuto acciuffare una W proprio all'ultimo secondo), dall'ignobile spettacolo esibito ad Atlanta. Una dimostrazione di impotenza assoluta, in pratica la partita con i Falcons era già finita al termine del primo quarto. Tanto è vero che a rimanere sino alla fine del match siamo rimasti io e pochissimi altri intimi, lo stadio al termine del terzo quarto era già quasi completamente vuoto (e anche all'inizio del match il Georgia Dome era tutt'altro che pieno).

    In quanto a Brooks, il suo ingresso nel Ring of Honor è stato ovviamente un momento molto sentito, dato che parliamo di un giocatore che - inseme a Warren Sapp - è stato determinante per trasformare i Bucs abulici e perdenti di metà anni '90 (tipo quelli di adesso, per capirci...), nello squadrone che per un decennio avrebbe fatto parte dei top team NFL, compresa la vittoria nel Super Bowl n.37... Bello anche che la grande maggioranza dei tifosi presenti al RJS quel giorno (me compreso) indossasse la jersey #55...

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