lunedì 8 settembre 2014

Notizie abbastanza confortanti in arrivo dall'infermeria

Mankins a terra, dopo il KO rimediato domenica.
Se l'opener è stato un vero e proprio disastro da un punto di vista tecnico, con la squadra di Lovie Smith letteralmente maltratta per tre quarti abbondanti dai Panthers privi di Cam Newton, almeno dall'infermeria sembrano giungere notizie abbastanza confortanti.

Sono stati tanti i giocatori di Tampa Bay usciti per infortunio nel corso del match, vediamo quali sembrano essere le loro condizioni, che non dovrebbero essere particolarmente preoccupanti per nessuno dei giocatori infortunati.

Logan Mankins: vedere Mankins finire KO dopo poche azioni ha subito fatto venire in mente che forse non è il caso di proseguire ad architettare trade con Bill Belichick, trade che in un modo o nell'altro sembrano sempre rivelarsi clamorosi fallimenti per i Bucs... scherzi a parte, Lovie Smith nell'immediato dopo partita non si è espresso sulla gravità dell'infortunio, che stando però a quanto riportato da profootballtalk.com dovrebbe essere solo una forte contusione ed una iperestensione del ginocchio, dunque non un problema a lungo termine, come si era temuto vedendo il giocatore a terra assistito a lungo dallo staff medico.

Doug Martin: il RB starter dei Bucs ha lasciato la partita dopo avere ricevuto un duro colpo alla gamba nel corso di una azione di gioco, ma a fine partita lo stesso Martin ha dichiarato di essere tutto sommato in più che discrete condizioni.

Austin Seferian-Jenkins: il TE rookie, autore di una spettacolare giocata ad inizio partita, ha lasciato il match nel primo tempo a causa di un colpo alla gamba senza più rientrare nel match, ma anche lui - come Martin - ha affermato nel post partita di essere in buone condizioni di salute.
 
Jonhthan Banks: Banks è rientrato negli spogliatoi a causa di un duro colpo ma in seguito è stato utilizzato nuovamente da Smith, segno evidente che il KO rimediato non era poi così grave.

Mike Jenkins: Anche Jenkins ha rimediato un infortunio nel finale di partita, un forte colpo nella parte alta del corpo, ma in questo caso mancano ulteriori dettagli circa la gravità del suo KO.
 

E dopo il bollettino medico, torniamo brevemente al match di ieri, che tutti quanti credo vorremmo rimuovere molto in fretta, talmente modesto è stato lo spettacolo offerto sul terreno di gioco da McCown e soci.

Per tre quarti abbondanti i Bucs sono stati impresentabili, del tutto improduttivi in attacco e incapaci di fermare un attacco guidato da un veterano tutt'altro che fenomenale come il QB Anderson (uno che da quattro anni non giocava un match da titolare....) e dal WR rookie Benjamin, che insieme al TE Olsen sembrava immarcabile da parte dei DB di Tampa Bay.

La rimonta tardiva e inutile ("too little, too late", troppo poco e troppo tardi come dicono sagacemente gli americani in casi simili) orchestrata da McCown non è servita a nulla, se non a migliorare statistiche fin lì impietose.

Che i Bucs non fossero un team particolarmente forte già si sapeva, ma si sperava che un HC come Lovie Smith riuscisse a portare quantomeno un atteggiamento diverso rispetto a quello del recente passato, e che riuscisse ad infondere nei giocatori una grinta e una sana cattiveria ieri del tutto assenti. Quelli visti contro Carolina sembravano gli ultimi Bucs di Greg Schiano e di Raheem Morris, che scendevano in campo già consapevoli di essere inferiori agli avversari, senza mai la minima capacità di reagire di fronte alla prima avversità.

Naturalmente c'è tempo per rimediare a questa falsa partenza, Lovie Smith è un allenatore dal curriculum ben diverso da quelli di Schiano (che non aveva mai allenato tra i PRO) e Morris (che non aveva allenato mai a nessun livello...) e il suo valore non verrà certo messo in discussione da una partita sbagliata.

L'importante però è reagire, e subito. E così come l'attacco dovrà iniziare a produrre yards e primi down sin dal primo quarto senza aspettare di farlo a partita ormai compromessa, anche la difesa dovrà elevare di molto il suo rendimento. Ieri, nemmeno McCoy e soci hanno mai dato l'impressione di riuscire non dico a a dominare ma nemmeno a limitare l'attacco avversario e se una difesa si fa massacrare da un QB come Anderson, cosa accadrà quando affronteremo fenomeni del calibro di Ryan e Brees?

Insomma, non vorrei che anche quest'anno, a novembre, si iniziasse già a pensare a quale scegliere tra le top pick del draft 2015 per cui sarà il caso di cambiare musica sin dalla prossima partita casalinga contro i Rams, altro team che - come i Bucs - sarà animato da una grande voglia di riscatto dato che ha iniziato il campionato nel modo peggiore possibile, perdendo malamente in casa contro i  Minnesota Vikings.

4 commenti:

  1. Come sai io sono un ottimista e lungi da me fare drammi dopo una partita. Tuttavia la cosa che mi lascia più perplesso è: come è possibile che un allenatore come smith non abbia saputo fare nulla per cambiare la situazione in difesa nella partita di ieri?? Voglio dire, persino io che sono un signor nessuno mi sono accorto che mccoy era sistematicamente raddoppiato (a volte triplicato). Ma allora, perchè non mandare foster o david più in blitz??? possibile che non gli sia venuto in niente nulla per aumentare la pressione su un qb che sarebbe sicuramente andato in difficoltà (vedi il finale)?
    Non mi aspettavo stravolgimenti ma era proprio questo che volevo da un allenatore col background di Smith, la capacità di leggere e cambiare la partita in corsa...

    Freeman 80

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  2. Come ho scritto in un precedente commento, non sarebbe ammissibile che un riconosciuto maestro della difesa come Lovie Smith (senza dimenticare il supporto che dovrebbe arrivare dal DC Frazier) non riesca a far rendere al massimo delle loro potenzialità giocatori importanti del calibro di McCoy, Johnson, David, Goldson ecc.

    Ma ci sono anche altre cose di Lovie che mi lasciano un po' perplesso, proprio considerando il suo illustre curriculum visto che non parliamo di uno Schiano o di un Morris qualsiasi, ma di uno che ha tanti anni di onorata carriera come HC in NFL.

    Ad esempio faccio fatica a capire la scelta di rinunciare a un kicker "sicuro" come Barth per affidarsi ad un assoluto esordiente che mai in vita sua ha calciato un FG tra i PRO (e quanto sia decisivo avere un K affidabile ce lo ha ricordato ieri Atlanta, che proprio grazie a un FG dalle 52 di Bryant ha superato NO), così come la decisione di scegliere in offseason un QB del livello di Josh McCown, un veterano di lungo corso che ha giocato una sola stagione da protagonista e tante da comparsa.

    Senza parlare poi di come è stata gestita (malissimo) la linea offensiva, a partire dal caso Carl Nicks (recupera, sarà pronto per il training camp, anzi per il campionato, no scusate ci siamo sbagliati: si deve ritirare dal football giocato….) , procedendo per il draft in cui la OL è stata ignorata colpevolmente (Edwards e Pamhile ieri erano tra gli inactive players, dunque ad oggi anche Oniel Cousins – tra i più scarsi OL dell’intera NFL – è ritenuto dal CS più affidabile dei due rookie...) per finire alla trade con Mankins che non so quanto giudicheremo conveniente, anche solo tra un paio di stagioni.

    Poi, per carità, piena fiducia a Lovie Smith che sono certo sarà in grado di rimettere in carreggiata i Bucs, diciamo che da un coach del suo livello mi sarei aspettato, come dire, un approccio diverso alle tante situazioni problematiche che adesso – proprio perché affrontate male sin dall'inizio – ci troviamo a fronteggiare...

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  3. Avete detto tutto voi due, l'unica cosa che faccio è spezzare una lancia a favore di McCown. Chiaro, due INT orribili che uno della sua esperienza non deve fare. Ma cerco di vederci i motivi, o perlomeno ci provo:
    McCown data l'età e l'esperienza si sente - a ragione - il trascinatore e la guida del nostro giovane attacco; e credo che a forza di prendere "botte" - perchè oggettivamente la OL ieri ha fatto passare di tutto, ma proprio di tutto - si sia "stancato" e abbia provato a strafare per dare una scossa ai suoi, per motivarli un poco. Testimone ne è il lancio completato mentre cadeva a terra dall'ennesimo sack o i down chiusi con le sue gambe.... Un QB che sa gestire le partite difficili e ne sa uscire motiva l'intera squadra, è importante che il punto di riferimento si spinga sempre un po' più avanti.
    Ora, se la sua mentalità è davvero questa che ho ipotizzato mi piace, perchè è contraria al Glennon dell'anno scorso e al peggior Freeman, quello che a volte sembrava proprio rinunciatario al 100%. Il metodo beh, è chiaramente da aggiustare, ma per un QB della sua esperienza c'è modo di farlo.
    Nell'ultimo quarto ha fatto vedere buone cose, nonostante la OL e il running game in "sciopero" s'è caricato l'attacco in spalla e ha chiuso due bei drive, forse sarebbero stati anche tre senza il fumble di Rainey.
    Oh, abbiamo dato anni su anni a Freeman e settimane a Glennon... una mezza stagione la diamo anche a lui, che almeno ci prova... no???

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  4. PS. ...dimenticavo.... non lamentiamoci troppo.... un certo QB, quello più pagato della lega, che in confronto il nostro McCown è un barbone.... di intercetti ne ha lanciati TRE e ne ha rischiati almeno il doppio.... e nonostante avesse una OL che gli dava 3-4" (sì, SECONDI) ad ogni snap e un RB da 5-6 yds. di average per rush non ha messo in piedi molto di più...

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