lunedì 16 novembre 2015

Jameis Winston, ovvero: grinta, classe e faccia tosta


Nel discorso tenuto ai compagni nello spogliatoio dopo la partita vittoriosa contro Dallas, il classico "speech" che potete vedere nel video qui sopra, appare evidente come Jameis Winston sia oramai uno dei leader indiscussi della squadra, nonostante la giovanissima età, le sole 9 partite disputate tra i PRO, ed il fatto che molto raramente un rookie sia in grado di ricoprire il ruolo di "trascinatore" dei propri teammates, per lo più veterani con mille battaglie alle spalle.

Chiaramente è prestissimo per sbilanciarsi a proposito dell'ex QB di Florida State University, che ha appena iniziato ad affacciarsi in NFL, però dopo averlo visto all'opera per oltre metà stagione qualcosa bisognerà pur dire a proposito di questo ragazzo, che - ed è un dato di fatto - è la ragione principale per cui Tampa Bay abbia già il doppio delle W rispetto a quelle ottenute nell'intera scorsa stagione, nonostante ci siano ancora ben 7 partite da disputare.

Sul terreno di gioco Jameis non si arrende mai, non si perde d'animo nemmeno quando avrebbe tutte le ragioni per farlo, ed in questo senso la partita con Dallas è emblematica; in difficoltà anche per l'assenza di due dei tre principali "bersagli" (V. Jax e ASJ), Winston è riuscito a coinvolgere anche armi secondarie quali Myers e Humpries, oltre a innescare un Mike Evans che - "problemini" di drop a parte - rimane comunque sempre un gran bel giocatore, non si è perso d'animo nonostante i due intercetti e alla fine la partita l'ha vinta lui, mettendo a segno le giocate decisive nei momenti cruciali del match.

Un'altra cosa che vorrei sottolineare di Jameis riguarda il suo carattere; ricorderete come i dubbi principali su questo ragazzo, ai tempi del draft, fossero relativi proprio al suo problematico modo di essere, il fatto che fosse una testa discretamente calda e non particolarmente affidabile, abilissimo a mettersi nei guai anche per motivi davvero "stupidi" (la famosa storia delle chele di granchio...).

Ebbene, dal draft ad oggi mi pare che Jameis si sia comportato in maniera esemplare, tanto sul campo di gioco guadagnandosi stima e rispetto da parte dei propri compagni di squadra che lo hanno di fatto eletto a proprio leader, nonostante il ragazzo non abbia ancora la "C" da Capitano cucita sul petto (l'avrà dal prossimo anno, ovviamente), quanto off-field, dato che  non si registrano per ora sciocchezze tipo "arresto per DUI" o "rissa in discoteca", giusto per citare un paio di "classiche" situazioni per le quali un certo tipo di giocatore di football sembra avere una irresistibile attrazione...

Bene così dunque, e dopo oltre metà stagione il rendimento di Jameis, unito alla la sua voglia di vincere ed alla capacità di essere un "trascinatore" per compagni e tifosi, mi sembra la nota più lieta in arrivo da One Buc Place da parecchio tempo a questa parte. Per fare strada nel football professionistico non bastano fisico e talento, occorrono quelle doti per cosi dire "intangibili" che potremmo riassumere in "grinta, leadership, cattiveria, e voglia di sfondare", occorre avere le spalle molto larghe per fare strada in quel mondo durissimo e spietato che si chiama NFL ed il ragazzo da FSU sembra possedere queste doti in buona quantità.

Speriamo davvero che Jameis prosegua così, andando avanti nel suo percorso di crescita, senza perdersi per strada, e che in un futuro remoto si possa parlare del draft del 2015 come di quello in cui, finalmente, arrivò in casa Bucs il primo vero "franchise QB" dai tempi di Doug Williams...    

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