giovedì 6 novembre 2014

Lovie Smith spiega (o cerca di spiegare) il cambio di QB

A partire dal match di domenica prossima in programma al RJS contro gli Atlanta Falcons, quando i Bucs saranno chiamati a vincere la loro prima partita casalinga dell'anno contro un avversario tutt'altro che irresistibile e a "vendicare" l'umiliante sconfitta (14-56) subita al Georgia Dome nella gara di "andata" dello scorso 18 settembre, il QB starter di Tampa Bay sarà Josh McCown, promosso titolare dall'HC in sostituzione di Mike Glennon.

Lovie Smith ha cercato di spiegare per quale motivo abbia deciso di panchinare un giovane prospetto emergente come Mike Glennon, dopo una stagione in cui il Giraffone aveva mostrato confortanti segnali di crescita rispetto alla sua stagione da rookie (match di Clevelnad a parte), a favore di uno stagionato veterano, che in quasi 13 stagioni di NFL non ha mai giocato ad alto livello, eccezion fatta per una manciata di partite.

Lovie , in sintesi, ha detto che l'unica cosa che adesso conta è vincere, e a suo avviso McCown offre più garanzie per arrivare alla W che non Glennon. Queste le parole dell'HC tratte dal sito ufficiale:
"We’re trying to win football games; it’s as simple as that," said Smith. "I think it’s the same with every position: You look at the production and what we’re getting at the time. I think we need better play at the quarterback position right now. So you start with that. Then I’m going to go back – [McCown] was our starter before an injury. You need a little boost. And it’s like that with all positions. If the play isn’t what we think it should be, we’re going to look and see if there’s another option that we can look at. That’s where we’re at right now."

In realtà, il buon Lovie mente sapendo di mentire: perché chiaramente Josh McCown non ha certo la stoffa del giocatore di classe in grado di offrire più garanzie di quante ne possa offrire non solo Glennon ma qualsiasi altro QB di media qualità.

Purtroppo basta scorrere il curriculum di Josh McCown per rendersi conto che ci troviamo di fronte a un giocatore che non c'entra nulla con il football di alto livello; ottimo backup, buon rincalzo, giocatore da utilizzare in caso di necessità, ma non certo lo "starter" indiscusso a cui affidarsi se si nutrono ambizioni importanti.

Poi mi rendo perfettamente conto che Smith deve per forza di cose preferire il veterano che lui ha voluto portare a Tampa nella scorsa free agency offrendogli uno sconsiderato contratto biennale da 10 milioni di dollari, anziché il ragazzo al secondo anno anno che altri (Schiano e Dominik) avevano scelto.

Lovie Smith è sempre stato un coach "solido" le cui squadre magari non si sono mai distinte per un football  brillante e spettacolare ma comunque sempre produttivo ed efficace, basato su difese dominanti, un ottimo gioco su corsa, insomma un football un po "old school" ma ancora in grado di essere vincente. E Lovie mi è sempre sembrato una persona dotata di molto buon senso, capace di scegliere sempre con estrema saggezza.

Ecco, la mia domanda è questa: non è che per caso quello che è arrivato a Tampa lo scorso gennaio è  il fratello gemello di Lovie Smith?! No, perché ne avesse azzeccata una il buon Lovie, da quando è diventato HC dei Bucs...! ;-(

Sto ovviamente scherzando, non prendetemi troppo alla lettera. Però che Josh McCown possa essere la soluzione per trasformare i Bucs in un team vincente e soprattutto che a questo punto della stagione, con un record di 1-7, sia la spasmodica ricerca della W la cosa più importante di tutte, proprio non si può sentire.

Perché adesso, caro Lovie, la cosa più importante non è concludere la stagione con un record di 5-11 anziché di 3-13, ma cercare di capire chi tra i giocatori attualmente a roster meriti di rimanere a Tampa anche l'anno prossimo, quando si spera che i Bucs torneranno ad essere un team competitivo, non più la squadra-barzelletta dll'NFL.

Josh McCown potrà anche vincerle tutte da qui alla fine della stagione - sono il primo ad augurarglielo, magari accadesse davvero! - ma questo non cambierebbe nulla nelle strategie future dei Bucs, che comunque non farebbero i playoff nemmeno se arrivasse una striscia di W e che di certo non potranno riproporre nel 2015 come QB starter nè un Josh McCown a fine carriera nè un Mike Glennon ormai bruciato e che comunque a Smith non dà alcuna fiducia. E con tutte le voragini che abbiamo in tanti reparti, l'ultima cosa di cui avevamo bisogno era quella di dover utilizzare una scelta importante del prossimo draft per andare su un QB, come invece a questo punto saremo quasi inevitabilmente costretti a fare...

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