venerdì 20 luglio 2012

Un rookie da seguire: il RB Michael Smith

Il RB rookie Michael Smith
Per anni, il numero 34 dei Bucs è stato di proprietà esclusiva dell'ottimo Earnest Graham, giocatore che forse ha avuto tra i PRO una carriera meno brillante di quanto avrebbe meritato. Ebbene, da questa stagione il #34 è stato ereditato da un altro RB, Michael Smith da Utah, un rookie draftato dai Bucs al settimo giro dell'ultimo draft.

Nonostante nel ruolo di RB abbia davanti a sè due elementi importanti quali il veterano Legarrette Blount e il rookie scelto al primo giro Doug Martin, sono in molti a ritenere che anche il buon Michael Smith possa recitare un ruolo importante nei nuovi Tampa Bay Buccaneers di coach Greg Schiano.

Velocità e ottime mani per ricevere fuori dal backfield sono i punti di forza di questo giocatore, dal fisico non certo imponente e che ricorda un po' quello di Darren Sproles (Smith è alto poco più di 1,70) ma con una agilità fuori dal comune, ed in grado (si spera) di mettere in difficoltà le massicce ma spesso lente linee di difesa avversarie.

Anche sul ritorno di punt e kick-off Smith potrebbe rivelarsi un'arma preziosa, così come il ragazzo potrebbe avanzare la sua candidatura per ricoprire il ruolo di "third-down back". Ma tutto questo andrà poi verificato sul rettangolo di gioco, e il training camp che inizierà la prossima settimana potrà chiarire meglio se questo rookie, nonostante sia stato scelto quasi alla fine del draft, potrà ritagliarsi un ruolo importante.

Al momento, il reparto dei RB è formato - oltre che da Smith - da quelli che al momento paiono i due "titolari" destinati a spartirsi il grosso delle portate, ossia LeGarrette Blount e Doug Martin, da Mossis Madu già impiegato da Morris lo scorso anno senza grandissimi risultati, oltre che dal rookie Curtis De'Anthony e dal secondo anno Robert Huges.

Lo "spazio" per trovare posto nel roster definitivo dei Bucs come terzo RB mi pare che ci sia tutto. Adesso tocca a Michael Smith dimostrare di avere mezzi e capacità per giocare da protagonista in NFL, sia pure con un fisico da "persona normale" più che da "superman".

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