Il RB Bobby Rainey |
E' stata lampante la superiorità dei Panthers in entrambe le fasi di gioco, tanto in attacco quanto in difesa.
Male Mike Glennon, che ha commesso troppi e gravi errori, con un sanguinosissimo fumble prima e con un altrettanto grave intercetto poi, errori che hanno tagliato le gambe ai Bucs, spezzando ogni tentativo di rimonta.
Peccato, perché il QB da NC State aveva iniziato la partita in sicurezza, trovando Underwood per alcuni primi down e poi Vincent Jackson con una bomba da 60 yards, fermato a un soffio dall'endzone. Ma, di fatto, la partita di Glennon è finita proprio con quell'ottimo passaggio per Jackson. Un paio di giochi più tardi, il fumble spezza-gambe ha consegnato tutta l'inerzia del mtch ai Panthers, che da lì in poi hanno messo la freccia e hanno superato i Bucs senza più guardarsi indietro.
Si interrompe così la striscia di 8 partite con TD da parte di Glennon, che stasera esce dallo stadio dei Panthers a testa bassa, dopo aver disputato forse la sua partita più modesta, insieme alle prime due contro Arizona e Phila. Protetto anche poco e male dalla OL, che ha concesso cinque sack e una costante pressione alla difesa di Carolina, è stata davvero una brutta serata per il "pennellone". Appuntamento a domenica prossima contro Buffalo, dunque, per cercare di tornare ai livelli di novembre.
Male il gioco su passaggio, male anche quello su corsa. Bobby Rainey è stato limitato a lungo dalla difesa dei Panthers, e ha iniziato a guadagnare yards solo a partita già ampiamente compromessa. Occorre trovare maggiore continuità nelle corse, che già avevano funzionato pochissimo anche domenica scorsa a Detroit. Che sia già finita la bella "favola" di Bobby Rainey? Speriamo di no...
E la difesa? Male, a mio avviso, Perché oggi bisognava fare una cosa, più di ogni altra: e cioè limitare Newton, mettergli pressione, e fargli sentire il fiato sul collo e le mani in faccia. E invece, nulla di tutto ciò. La nostra D prima gli ha concesso una corsa da oltre 50 yards, e poi - per l'intera partita - tutto il tempo che serviva per trovare il ricevitore più libero. Poi, non sono mancate alcune belle giocate della difesa, ma troppo estemporanee (gli intercetti di Tandy e David) per poter incidere davvero sul match.
La partita di stasera, insieme a quella contro San Francisco, era il match più difficile tra quelli rimanenti da qui al termine della stagione; la sconfitta era dunque ampiamente pronosticabile, contro un team in forma smagliante che oggi ha raggiunto la ottava W di fila. La prossima, invece, è un "must win game" per Tampa Bay. Infatti i Bucs affronteranno al RJS un team al loro (modesto) livello, i Buffalo Bills, e se Schiano vuole davvero salvare il posto sulla sideline e i giocatori dimostrare che quanto visto nel mese di novembre non è stato solo un'illusione, tra sette giorni è ammessa solo la vittoria, possibilmente giocando anche un football di buon livello anziché quello - davvero mediocre - esibito per quasi tutti i 60 minuti di questa sera.
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