Adrian Clayborn in azione |
San Francisco si è confermata squadra di livello superiore, e sebbene il punteggio finale sia un po' ingeneroso con i Bucs, puniti un po' troppo severamente, si può dire che i '49ers hanno avuto sempre il controllo del match, e alla fine la W è andata alla squadra che ha senza dubbio meritato di uscire dal campo con la vittoria in tasca.
Ma come hanno giocato i Bucs?
La difesa, tutto sommato, il suo dovere l'ha fatto. Certo, purtroppo nei momenti cruciali non è riuscita a fermare Kaepernick in quelle due/tre giocate decisive per chiudere improbabili down che alla fine hanno fatto tutta la differenza a favore di San Francisco.
Ma va sottolineato come la nostra D sia dovuta rimanere troppo a lungo in campo, non aiutata minimamente da un attacco che ha prodotto solo due potenti fiammate, ossia i due drive che hanno portato ai TD di Jackson e Wright, ma che per il resto non si è praticamente mai visto.
Due ottimi drive e per il resto il nulla assoluto; si può sintetizzare così la prestazione offensiva dei Bucs di stasera. Un po' troppo poco per sperare di vincere contro San Francisco, producendo solo due efficaci serie offensive e poi una marea di errori e scelte sbagliate.
Con 39 yards totali guadagnate su corsa non si va da nessuna parte, a maggior ragione se il QB si ferma a 179 yards di passaggio. A QB invertiti sarebbe probabilmente finita in maniera diversa; ad oggi Kaepernick è decisamente un giocatore di ben altro livello rispetto a Glennon, che in queste ultime tre partite, vittoria su Buffalo compresa, non ha fatto vedere gli auspicati miglioramenti, anzi, pare essersi un po' involuto rispetto al brillante giocatore visto nel mese di novembre.
In difesa, da sottolineare oltre ai soliti noti, la prestazione del DE William Gholston, il rookie da Michigan State che già da alcune partite sta dimostrando di poterci stare eccome in questa D-line, considerata anche la non fortissima concorrenza nel ruolo specifico di DE.
E adesso andiamo a chiudere la stagione con due trasferte consecutive, prima a St. Louis e poi a New Orleans. Ma se giochiamo come stasera, dubito potrà arrivare un'altra W prima del 2014...
Che tristezza. L'ho guardata a forza la partita ieri sera. Attacco indecente. Che possa esser messa a registro come la peggior performance dell'anno?
RispondiEliminaDifesa buona, concordo anche se come hai sottolineato, in certi down chiave abbiamo concesso troppo a Kaepernick.
Da un punto di vista offensivo, abbiamo giocato malissimo anche a Boston, quando mettemmo sul tabellone solo 3 punti, in quella che fu l'ultima partita di Freeman. Il quale, a differenza di Glennon, poteva contare su Doug Martin e Mike Williams (e in quella partita anche su Carl Nicks). Ricordiamoci sempre che Glennon - che pure è in calo nelle ultime tre partite - è circondato da un "supporting cast" modesto, Vincent Jackson a parte.
EliminaBobby Rainey (estemporanei exploit a parte) è in pratica il quinto RB da un punto di vista gerarchico (dopo Martin c'erano anche James, Demps e Leonard) e Mike Williams è di un paio di categorie avanti rispetto a Underwood.
In quanto al QB... certo che nell'NFL di oggi l'importanza di questo giocatore è davvero assoluta. Ieri, a QB invertiti, i Bucs avrebbero vinto facile. Kaepernick ha chiuso alcuni down decisivi con giocate incredibili, o correndo lui stesso o trovando il ricevitore libero nonostante la pressione della difesa di Tampa Bay.
Glennon invece era timoroso, e a parte i due drive chiusi con il TD ha dimostrato alcuni limiti abbastanza evidenti (peraltro inevitabili, pur sempre di un rookie parliamo). Comunque sia, quando Glennon non sapeva a chi lanciare veniva inesorabilmente placcato; in situazioni analoghe, Kaepernick andava di forza a prendersi il primo il down...