Davvero un ottimo "pretesto", il match londinese dei Bucs, per trascorrere qualche giorno nella capitale britannica, abbinando all'escursione oltremanica un match di football NFL "dal vivo", con Tampa Bay nelle vesti di "Home Team".
La partita, purtroppo, non è finita bene per i Bucs, che hanno giocato male, commettendo troppi errori sia in attacco che in difesa per sperare di superare i pur non trascendentali Panthers. Punteggio finale di 37-26 per Carolina, e 11 punti sono forse un disavanzo "generoso" per Tampa Bay, sempre in svantaggio e mai in grado di impensierire gli avversari.
Sempre splendido, invece il "contorno"; ossia tutto quanto ruota intorno ad un match NFL, compresi quelli disputati nel vecchio continente.
(segnalo che per ingrandire la dimensione delle foto è sufficiente cliccarci sopra).
Venerdì sera i tifosi dei Bucs si sono ritrovati all'Admiralty Pub, di fronte a Trafalgar Square. Presenti soprattutto i fans di Bucs UK, nutrito gruppo di supporters inglesi di Tampa Bay
Capitolo "shopping": presente materiale di Bucs e Panthers sia nei negozi New Era che Nike. Di seguito, ecco cosa si trovava nel più grande degli store New Era, situato a Westfield, immenso centro commerciale appena fuori Londra
Decisamente più ampia la selezione di materiale nel negozio Nike Town di Oxford Street:
Chissà perché, nel negozio Nike i manichini con le divise di Suh e Evans indossavano i calzoncini bianchi, quasi mai associati alle casacche rosse...
Questo l'ingresso del negozio, che ho visitato con tranquillità sabato pomeriggio, per evitare l'inevitabile calca del giorno successivo.
Appena entrati, ecco le sciarpe "double-face" commemorative del match
Una particolarità: tutto lo stadio del Tottenham è "cashless", si paga cioè solamente con carte di credito e di debito, non è possibile utilizzare il contante.
Ampia la selezione di felpe, soprattutto in tonalità "red"
Presenti anche le felpe "pewter"
In una teca, all'interno del negozio, faceva bella mostra di sè il trofeo più ambito: il Vince Lombardi Trophy
T-shirt e magliette di ogni tipo, sopratutto a tema "London"
Palloni e mini-helmet? Presenti!
Berretti invernali presenti sia in versione celebrativa del match che relativi ai singoli team
Il calzino red-orange-white con logo dei Bucs, adatto ad ogni circostanza!
Capitolo jersey: le magliette dei giocatori erano tante, sia in versione "red" che "white", anche se in pratica relative a soli due giocatori, Mike Evans e Jameis Winston. Era comunque possibile "personalizzarle", con il nome del proprio giocatore preferito.
Non mancava l'angolo "throwback", con le splendide maglie di Warren Sapp (in versione orange) e di Derrick Brooks (in versione "World Champions 2002")
Domenica mattina si parte dalla Liverpool Street Station, dove sono riconoscibili alcuni tifosi in Red and Pewter
Destinazione: la nuova casa del Tottenham, con discesa alla stazione di White Hart Lane; non mancano le indicazioni per raggiungere lo stadio, distante meno di 5 minuti
A differenza di quanto accadde nel 2009 e nel 2011, quest'anno infatti il palcoscenico della partita dei Buccaneers non è Wembley ma il nuovissimo Tottenham Hotspur Stadium, davvero un bell'impianto inaugurato soltanto da pochi mesi ed abituale casa degli "Spurs"
I supporters di Tampa Bay si dirigono allo stadio, ed è bello vedere jersey di ogni giocatore, del presente ma anche del passato
Pannelli elettronici presenti sullo stadio ci ricordano le squadre che si affrontano oggi ed alcuni dei protagonisti
Fuori dallo stadio, sono tanti i tifosi in rappresentanza di tutte le 32 squadre NFL. In attesa che aprano i cancelli, le cheerleaders di Tampa Bay ci allietano con alcune coreografie:
Ad accompagnare l'esibizione delle cheerleaders ci sono i "drummers" di Tampa Bay, che suonano batterie, piatti e tamburi
Intorno allo stadio ci sono anche alcune mascotte NFL, che si prestano a foto con i tifosi
Per accedere allo shop NFL è stato predisposto un apposito "serpentone", comprensivo di metal detector
Un pub vicino allo stadio è aperto ed è "addobbato" con i colori di Bucs e Panthers
Presenti tifosi di Tampa Bay sia con tenute "piratesche" che "throwback"
E' ora di entrare! Davvero un impianto "NFL style" quello degli Spurs, che all'interno ricorda molto gli stadi americani
Tanti i punti di ristoro, con cibo e bevande disponibili in grande quantità, proprio come in USA
A un certo punto, mentre cammino tra gli stand, mi passa accanto un signore che mi sembra di riconoscere.... si è proprio lui, Joel Glazer, uno degli owner dei Bucs! Le foto sono sfuocate, ma si tratta proprio di Mr. Glazer (nella seconda foto insieme a bodyguards e parenti al seguito)
I corridoi dell'impianto ci ricordano chi sono i veri padroni di casa: gli Spurs!
Ladies and gentlemen, welcome to the Tottenham Hotspur Stadium!
Sul tetto dello stadio svetta lui, il "gallinaccio" degli Spurs!
Belle le endzone, entrambe colorate di rosso
Sul terreno di gioco, le scritte "London" ed il logo dei "100 anni NFL"
Video-carrellata dall'interno dello stadio, a un'ora circa dal kick-off
Un tifoso dei Bucs sventola la propria bandiera: Raise the flag!
I primi giocatori scendono in campo per il riscaldamento pre-partita
I giocatori si riuniscono nell'huddle, a pochi minuti dall'inizio: one, two, three... Bucs!
Prima dei giocatori, entrano in campo "drummers" e cheerleaders
Le cheerleaders aspettano l'uscita dei giocatori e viene srotolato il bandierone: per i Tampa Bay Buccaneers, l'"Home Team", è arrivato il momento di entrare in campo
Sempre molto bello, il bandierone dei Bucs!
Inno nazionale inglese: "God save the Queen" interpretato da Camila Kerslake
Kick-off: si comincia!
Squadre riunite nell'hudlle, a chiamare i rispettivi giochi
I Panthers iniziano il drive offensive dalla propria 2-yard line, purtroppo arriveranno fino all'endzone
Durante le numerose pause per la pubblicità, le cheerleaders intrattengono i tifosi
All'intervallo la situazione è già in salita per i Bucs, indietro di dieci punti
E a 16 secondi dal termine, dopo l'ultimo intercetto sparacchiato da Winston, la partita si chiude con il punteggio di 37 a 26 per Carolina. Peccato!
Chiudo con questa bella immagine: un tifoso di Tampa Bay ed uno di Carolina, ciascuno indossando i propri colori, assistono fianco a fianco al match, senza sentire il bisogno di scannarsi reciprocamente. Viva il football!
In conclusione, l'esperienza londinese è stata - as usual - molto bella e alle altezze delle aspettative. E (anche qui "as usual") l'unica nota stonata è stato il rendimento dei Bucs sul terreno di gioco, assolutamente insufficiente sia in attacco che in difesa.
Seguire le partite NFL dagli spalti di uno stadio, americano o inglese che sia, è proprio un piacere, così come molto positiva è l'atmosfera che si respira intorno all'impianto nelle ore che precedono il match; qui non ci sono bande di ultrà ma "tifosi" nel senso più sano del termine, ed è bello sentirsi uniti dalla passione comune per questo sport meraviglioso che purtroppo è ancora così poco diffuso ed apprezzato nel vecchio continente.
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