giovedì 3 dicembre 2015

Doug Williams, un'altra Leggenda entra nel Ring of Honor

 
Domenica, in occasione del match casalingo contro gli Atlanta Falcons, i Bucs festeggeranno l'ingresso nel Ring of Honor di un altro grande giocatore del passato: si tratta di Doug Williams, il primo (e sino ad ora unico, sperando che Winston possa essere il prossimo) franchise QB dei Tampa Bay Buccaneers.

Draftato nel 1978 dai Bucs al primo giro (pick n. 17 assoluta), Williams divenne ben presto uno degli elementi fondamentali di un team che - grazie anche al decisivo contributo di Doug - arrivò alla finale di Conference e ad altre due apparizioni ai playoff.

Doug Williams - dopo una breve parentesi nella lega USFL in cui approdò non avendo trovato l'accordo con Hugh Culverhouse, l'allora proprietario dei Bucs, per il rinnovo dl contratto -  trovò poi gloria a Washington, vincendo un Super Bowl (nel quale fu nominato MVP) con i Redskins.

Ma il suo apporto per contribuire a trasformare i Bucs, a cavallo tra gli anni '70 e '80, da team perdente a squadra competitiva fu determinante; ed è quindi giusto tributargli l'onore che solo ai grandi campioni deve essere reso, e cioè l'eterna memoria del "Ring of Honor".

Quello contro i Falcons sarebbe stato un perfetto "throwback game", e sarebbe stato ideale celebrare Doug Williams indossando le uniformi che erano soliti usare i Buccaneers ai suoi tempi, e cioè le"originali" white and orange nonché il casco con Bucco Bruce; peccato che le rigide regole attualmente in vigore vietino ai giocatori di cambiare casco nel corso della stagione impedendo, di fatto, la riproposizione delle vecchie divise.

Ad ogni modo, speriamo di celebrare l'ingresso di questo grande campione nel Ring of Honor con una W, che manterrebbe vive le residue speranze di approdare là dove Doug Williams era solito condurre la squadra: i playoff...

6 commenti:

  1. Grande Doug, me lo ricordo nelle file dei Bucs e poi dei Redskins. Il miglior augurio per Winston e' quello di seguire le sue orme (anche se un SB preferirei che lo vincesse a Tampa).

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  2. Visto che è uscito l'argomento trowback faccio la domanda di rito: sono due anni che tampa non gioca con le vecchie divise, prima o poi le rivedremo??

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  3. @Roberto
    Io Doug me lo ricordo molto bene a Washington, quando guidò gli ‘Skins alla vittoria SB. Peccato non averlo visto più a lungo in maglia Bucs, ma quelli – i primi anni ’80 – erano anni in cui Tampa Bay aveva una organizzazione molto approssimativa. Basti pensare che dopo Doug Williams avremmo forse potuto aprire un ciclo vincente puntando su un altro grande QB come Steve Young, che invece svendemmo per nulla o quasi ai ‘49ers...


    @Riccardo
    A breve, purtroppo, non le rivedremo. Le ragioni per cui abbiamo smesso di utilizzarle è spiegato in questi vecchi post: Incredibile: annullato il throwback game!
    e Il punto (definitivo) sul throwback game

    In sintesi, l’NFL vieta alle squadra di cambiare casco durante la stagione (dopo avere pagato risarcimenti milionari a causa di "concussion", adesso si evita anche il minimo rischio possibile, come quello di cambiare casco durante il campionato...). Per cui, potremmo anche indossare le divise white and orange ma non il casco bianco con Bucco Bruce, per cui non avrebbe un gran senso giocare con divise "throwback" solo in parte...

    Qualche mese fa scrissi un tweet a Scott Smith, PR dei Bucs, chiedendogli direttamente se quest’anno avremmo disputato un match con le maglie "throwback", e qui è possibile trovare la sua risposta

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  4. C'è una cosa che non capisco: il trowback non lo devi giocare con i caschi di 20 anni fa. Ma con i caschi di oggi dipinti con le vecchie grafiche...
    I giocatori mettono un casco nuovo ogni partita. Questa spiegazione non regge (oppure io ignoro qualcos'altro)

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    1. La regola, infatti, è abbastanza assurda ed è un po’ il frutto della "paranoia"” causata dai risarcimenti milionari che l’NFL ha dovuto pagare a tanti ex giocatori per le conseguenze delle "concussion"...

      Per approfondire l’argomento ti consiglio la lettura di questo interessante articolo di ESPN, che - prendendo spunto proprio dall’annullamento del throwback game dei Bucs del 2013 - spiega bene la questione.

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    2. L'articolo è molto chiaro, hanno fatto una scelta dettata dagli avvocati. Inoltre le squadre colpite di più sono quasi tutte squadre di secondo piano, questo probabilmente non da un grande incentivo a risolvere il problema

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