Dodici mesi fa, il record dei Bucs era
esattamente identico a quello attuale: anche allora dopo 9 partite
disputate Tampa Bay occupava l'ultimo posto della NFC South, con una
sola vittoria a fronte di otto sconfitte.
E' trascorso un anno, è cambiato
l'intero coaching staff e sono tantissimi i volti nuovi anche tra i
giocatori presenti a roster eppure nulla sembra essere cambiato, se
non che quest'anno le statistiche - soprattutto quelle difensive - sono ulteriormente peggiorate...
Ed è difficile capire quale sia il
male oscuro che avvolge Tampa, perché ormai da troppe stagioni ai Bucs
cambia tutto (dirigenti, allenatori, giocatori) per poi ritrovarsi a
metà stagione sempre al punto di partenza, con i playoff sfumati già
a fine settembre e con una squadra relegata nei bassifondi della
propria division.
Che ci sia un profondo malessere, anche
all'interno della squadra, è comunque emerso ieri con estrema
chiarezza nel corso della conferenza del dopo partita del QB Josh
McCown. Mi ha colpito l'estrema tensione di un veterano come McCown,
che faticava a trattenere lacrime di rabbia e frustrazione, e che a
lungo ha ripetuto a testa bassa le parole "one-eight... one-eight",
come se questo orribile record e tutte queste sconfitte fossero
incomprensibili anche da parte dei protagonisti che scendono in
campo.
McCown (la conferenza stampa è
visibile direttamente sul sito ufficiale, questo è il LINK) ) ha tenuto a sottolineare
come allenatori e squadra preparino al meglio la partita nel corso
della settimana, come nessun dettaglio venga tralasciato. Eppure,
alla domenica, i risultati sono sempre gli stessi, mai una volta che
i Bucs riescano a imporre il proprio gioco e a disputare un match da
protagonisti.
Purtroppo non c'è una cosa sola che
non funzioni, ma sono tanti i "difetti" che questa squadra si
porta dietro sin da quando è stata assemblata; il QB è uno dei
tanti problemi dei Bucs 2014, ma a mio avviso non è il principale.
Che giochi McCown o Glennon - entrambi con limiti e difetti
evidenti, anche se per Glennon mancano gli elementi per dare giudizi
definitivi - cambia davvero poco, se poi la difesa è incapace di
fermare l'attacco avversario e lo special team produce punt da 20
yards (e meno male che Thigpen ieri ha finalmente riportato un calcio
in maniera brillante!).
Credo che Lovie Smith, che comunque
rimarrà quasi sicuramente al suo posto anche nel 2015, dovrà
gestire free agency e draft con meno "superficialità" di quanto
fatto quest'anno, quando si è trascurata la offensive line (cercando
di "rattopparla" fuori tempo massimo con Mankins) e si è
probabilmente dato eccessivo credito a un DC quotato come Leslie
Frazier, che si sperava potesse far crescere il rendimento di una "D" che sulla carta era di livello "medio", ma che poi sul campo ha
deluso davvero oltre ogni aspettativa.
Dopo averli visti all'opera per oltre
metà campionato, si fa fatica a trovare - oltre a Gerald McCoy e
Lavonte David - un terzo giocatore della difesa da confermare senza
alcun dubbio nè incertezza, perché anche le presunte stelle
strapagate (da Goldson a Verner, passando per l'eterno incompiuto
Bowers) hanno fornito sin qui un rendimento ampiamente insufficiente.
In attacco il discorso è un po'
diverso, poiché i vari Evans, Jackson, Sims, Martin, ASJ sono delle "armi" efficaci e produttive, se ben innescate da un QB
all'altezza, ed anche i "rincalzi" (dal RB Rainey al WR Murphy)
si sono sempre dimostrati backup più che affidabili. Infine c'è il "buco nero" dello special team, con un punter che intasca oltre 3
milioni all'anno per allontanare il pallone di 20 yards a calcio...
mah!
Speriamo che le prossime partite
possano servire a HC e GM per capire quali dovranno essere le
correzioni da apportare a questa squadra, che in primis dovrà
dotarsi di un vero OC, e prendere in seria considerazione l'ipotesi
di cambiare i responsabili tecnici di difesa e special team, con
tanti saluti a Leslie Frazier e a Kevin O'Dea, che difficilmente
potranno essere riproposti a Tampa anche l'anno prossimo.
Cercando di vedere del positivo (mamma mia che parolone). Evans è un top player. ASJ è in costante crescita. Qualcuno si è lamentato di un holding che ha tolto una buonissima corsa. Peccato che senza quell'holding la corsa non sarebbe arrivata. poteva feramre il suo uomo senza holding? Ni. E cmq non è per fare il bloccatore il motivo per cui lo abbiamo preso.
RispondiEliminaLa OL mi sembra in crescita quanto meno in pass protection. Nonostante Cousins. E cmq dalla sua parte sono arrivati la maggior parte delle difficoltà.
Sims, fumble a parte, mi sembra avere ottime mani e gambe veloci.
Stop. Fine dei punti positivi.
Freeman 80
Di positivo ci metterei anche una discreta "profondità" nei tre settori di WR, RB e TE, perché Murphy alle spalle di Evans e Jackson non è affatto male (in più c’è il rookie Herron, che vorrei vedere più impiegato), Bobby Rainey compone con Martin e Sims un trio di tutto rispetto nel gioco su corse, e Myers + Stocker integrano molto bene il sempre più promettente ASJ (che però deve iniziare a prendere meno penalità).
RispondiEliminaPer le cose negative mi limito a un rapido elenco:
1) QB:
Lovie deve iniziare a pensare a chi sarà il QB starter del 2015, che non credo sarà nessuno di quelli attualmente a roster.
2) Linee:
sia la OL che la DL necessitano di robuste iniezioni di talento, e nelle ultime partite sembra quella difensiva la linea in maggiore difficoltà (alle spalle di McCoy, a parte un sufficiente McDonald, c’è il vuoto assoluto).
3) Secondaria:
non ci siamo per niente, occorrono una S + un CB di alto livello, come minimo.
4) LB:
Foster diventerà free agent a fine anno, e Smith deve decidere se confermarlo o meno. Ad ogni modo, urge anche qui un innesto importante.
5) Special Team:
qui va cambiato tutto o quasi, dal coach O’Dea al punter Koenen (vediamo cosa combina il K Murray da qui a fine anno, al limite è lui l’unico da confermare).
6) OC:
quest’anno abbiamo giocato senza un offensive coordinator, la prima cosa che Smith deve fare, anzi, che spero stia già facendo, sarà quella di reclutare il miglior OC tra quelli a disposizione.
E questo è solo un breve accenno di quella che dovrà essere la "lista della spesa" per Licht e Smith...
E come ogni lunedì siamo qui a ribadire le stesse osservazioni sulle mancanze del team: per l'attacco OL e la difesa DL e DB. Io personalmente mi affiderei a Glennon, anche se ormai difficilmente rimarrà a Tampa, andando a ingrossare le file degli ex qb di Tampa che abbiamo rimpianto : Doug WIlliams, Steve Young, Trent Dilfer,... (tutti poi vincitori di SuperBowl). Mahhh!!!
RispondiEliminaFino a quando Lovie Smith sarà l’HC non credo ci sarà spazio per Glennon, "figlio" della precedente gestione Schiano-Dominik. E se McCown non si fosse infortunato probabilmentele avrebbe giocato sempre lui, con Glennon nel ruolo stabile di "panchinaro".
RispondiEliminaNella scorsa free agency Lovie ha "scommesso" in maniera pesante su Josh McCown, a cui ha elargito un ricchissimo biennale; e andrà fino alla fine con il "suo" giocatore, nel quale evidentemente ripone la massima fiducia, anziché con quello lasciatogli in eredità dal suo predecessore.
In tutta onestà, vedendo anche la partita di ieri, credo comunque che cambi poco sia che giochi l’uno sia che giochi l’altro; quando la difesa combina un errore dietro l'altro alternandolo a un pasticcio e a una distrazione grave, nemmeno un redivivo Joe Montana potrebbe combinare qualcosa di buono, a maggior ragione se protetto da una linea a dir poco approssimativa.
Resta comunque il fatto che il vero potenziale di Glennon lo conosceremo solo quando il "Giraffone" andrà a giocare da qualche altra parte (e cioè dall’anno prossimo, direi); e se altrove dovesse rivelarsi un "fenomeno", come hai ricordato tu sarebbe solo l’ultimo di una lunga serie di errori di valutazione che hanno costellato la storia della nostra squadra (e mi riferisco soprattutto a Steve Young, campione immenso che "regalammo" ai '49ers in cambio del solito piatto di lenticchie...).
Io, dagli spalti del RJS, non me la sento di crocifiggere McCown stavolta. Ok le prime due partite ha fatto frittate evitabilissime, ieri ci ha provato. La pressione è costante e la tasca collassa o si apre, non abbiamo un running game credibile quindi sempre e solo lanci per chiudere i down, e 2 INT arrivati uno per mezzo miracolo del CB e uno per lancio della disperazione. Per il resto quando può chiude sulle sue gambe, ieri ha sbagliato poco se contiamo anche un paio di drop abbastanza netti dei WRs.
RispondiEliminaNon dico che dovrebbe giocare lui, è giusto che vada valutato Glennon e quindi il Giraffone dovrebbe stare in campo, però se dobbiamo incolpare qualcuno in attacco non prendiamocela col QB, non è lui il principale indiziato a mio avviso.
Vedrete che si risolverà tutto in un pasticcio..... Glennon tradato per due noccioline, al prima al draft spesa - buttata - per Mariota, McCown starter nel 2015, poi rimpiazzato dal rookie con entrambi sempre a terra perchè la OL sarà sempre della stessa pasta......
Sono d’accordo, purtroppo non è il QB il problema principale di questi Bucs. Dico "purtroppo" perché sarebbe facile dover rimpiazzare un solo giocatore, qui invece la situazione è molto più complicata, e non è certo sostituendo il QB che si può pensare che possano magicamente cambiare le cose.
RispondiEliminaCi sono interi reparti da rifondare, sicuramente la OL ma forse la DL è messa anche peggio per non parlare della secondaria; nel 2015 alle spalle di Dietrich-Smith potremo anche metterci Mariota o Winston, ma se non si interverrà in maniera massiccia e oculata sui reparti che più ne hanno bisogno, l’anno prossimo di questi tempi ci ritroveremo ancora a commentare l’ennesimo record perdente, i playoff sfumati a fine settembre, insomma il solito film che a Tampa va in replica ormai da troppi anni.
PS: Buc, sei poi riuscito a infilare nel trolley l’helmet "full size" dei Bucs? ;-)
No, purtroppo mi sono dovuto "accontentare" del Mini-helmet anche io :(
RispondiEliminaPerò tra tutto i cimeli targati Buccaneers che porterò a casa settimana prossima non saranno pochi.
Comunque esperienza strepitosa, la partita nello stadio di casa si vive e si sente molto di più rispetto che altrove - prima di domenica avevo visto dal vivo solo 49ers @ Jaguars, ma a Wembley, tutto un altro sapore ad esempio.
Questo calcolando anche il fatto che il RJS non era certo pieno e i tifosi di Atlanta erano in discreto numero - anche a farci il tipico "sfottò" dopo la partita, ma questa è un'altra storia.......
Esperienza da fare per un Bucaniere, non c'è che dire... certo, se poi in campo ci fosse una squadra "vera" sarebbe anche meglio! Ho beccato (per sbaglio!!) l'uscita di alcuni giocatori dopo la partita, mi sono almeno trovato VJ e Geraldone McCoy a pochi cm dal naso (ovviamente da cret**o quale sono ho dimenticato a casa il pennarello indelebile per gli autografi.....) e a cena in un locale dell'International Plaza c'era anche un altro giocatore meno "famoso" che purtroppo non ho riconosciuto...
Quindi nonostante la W e la solita figura da cioccolatai è stata una domenica meravigliosa! Spero di poter replicare presto!
Non avevo dubbi che avresti trovato esaltante l’esperienza di un match vissuto "live" al RJS!
RispondiEliminaPoco a che vedere con Wembley, concordo, dove c’è un’atmosfera più rarefatta, tipica da "campo neutro", mentre un match vissuto in uno stadio americano è proprio tutta un’altra cosa, sia per l’intensità con cui viene vissuta la partita, sia per tutto quello che ruota intorno al match, a partire dal tailgating in avanti...
E poi, vuoi mettere andare a tifare per la propria squadra direttamente dalle gradinate del "nostro" stadio? Con tutti quanti rigorosamente abbigliati in Red and Pewter (più qualche nostalgico dell’Orange and White) e poi le fragorose bordate del galeone quando i Bucs segnano o conquistano un primo down, le cheerleaders "live" che meritano sempre, metà stadio che per incitare la squadra si sgola urlando "TEEEMPAAA" e l’altra metà che risponde "BEEEY", più tanti altri momenti intensi ed emozionanti che si possono in sintesi riassumere in questo modo: absolutely priceless...! ;-)
Capisco benissimo il tuo rammarico per non avere approfittato di McCoy e Jackson per farti autografare un cappellino, una maglietta o anche un semplice pezzo di carta. Pensa che nel 2009 a Londra, in occasione di Bucs-Patriots, passai accanto a Lee Roy Selmon (no, dico... Lee Roy Selmon!!!) ma lì per lì non lo riconobbi, anche se quel volto mi era familiare: peccato che quando realizzai che avevo appena incrociato il più grande giocatore di tutti i tempi dei Bucs, fosse ormai troppo tardi per fargli una foto o chiedergli un autografo!
Buc, quando rientrerai alla base attendiamo altri dettagli sulla tua domenica vissuta da "ultrà" in Red and Pewter! ;-)