Ieri i Bucs hanno vinto (e convinto) espugnando Washington, grazie certamente ad una prova da fuoriclasse del WR rookie Mike Evans ma anche ad una più che solida prestazione da parte di una difesa finalmente protagonista, e non spettatrice inerte e passiva.
Da sottolineare anche la partita efficace e di sostanza disputata dalle due linee, con la OL che ha protetto in maniera più che buona il QB Josh McCown e con la DL che ha invece messo sotto costante pressione per tutto il match un giocatore comunque pericoloso come Griffin III, atterrandolo per ben 6 volte.
E se OL e DL funzionano e fanno il proprio dovere, allora tutto diventa di conseguenza più facile, come appunto il match di ieri ha ampiamente confermato.
Alla seconda W stagionale dei Bucs, si affianca però oggi un'altra notizia, che ben poco ha a che fare con il football giocato: lo staff medico dei Tampa Bay Buccaneers, insieme a quelli di San Francisco '49ers e Seattle Seahawks, è stato oggetto ieri di controlli da parte della DEA, la" Drug Enforcement Agency", ossia l'agenzia antidroga statunitense. Non esattamente quello che definirei un organismo di secondo piano...
Oggetto delle indagini è l'uso (o meglio, l'abuso) di sostanze proibite da parte di staff medici delle squadra NFL, soprattutto per accelerare il recupero di atleti infortunati. Queste le parole di Rusty Payne, portavoce della DEA, tratte dal Tampa Bay Times:
There were no arrests, Drug Enforcement Agency spokesman Rusty Payne said Sunday."DEA agents are currently interviewing NFL team doctors in several
locations as part of an ongoing investigation into potential violations
of the (Controlled Substances Act)," Payne said.
Nessun arresto dunque, ma solo verifiche e controlli in un ambito sempre molto delicato, come quello delle sostanze vietate che si sospetta possano essere utilizzate sottobanco da staff medici e atleti soprattutto per, come si diceva, recuperare in tempi rapidi da infortuni di un certo rilievo. Tali sostanze efficaci nell'immediato hanno però effetti nocivi a lungo termine sulla salute degli atleti, da qui i controlli della DEA che nei prossimi giorni dovrebbero estendersi anche ad altre squadra oltre alle tre (TB, SEA, SF) già oggetto di controlli.
Vedremo se nei prossimi giorni ci saranno sviluppi relativi a questa poco simpatica vicenda, intanto - tornando al football giocato - speriamo che tra sette giorni nel difficile match che attende i Bucs a Chicago, contro la squadra allenata per ben nove anni da coach Lovie Smith, Tampa Bay confermi i confortanti passi in avanti ed i progressi mostrati ieri sia in attacco che in difesa; chiaramente senza farsi prendere da facili entusiasmi e rimanendo consapevoli del fatto che di lavoro da fare ce n'è ancora tantissimo, e che non tutti gli avversari saranno "collaborativi" come lo sono stati i pessimi Redskins affrontati ieri.
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