giovedì 27 ottobre 2016

Parola agli avversari: Oakland Raiders


Domenica 30 ottobre Buccaneers e Raiders si affronteranno al Raymond James Stadium di Tampa. Ogni volta che questi due team si incontrano il primo pensiero va al 26 gennaio 2003, quando le due squadre si contesero a San Diego il Super Bowl n.37. Sono purtroppo lontani i giorni in cui Tampa Bay e Oakland dominavano le rispettive Conference e da tante – troppe – stagioni TB e OAK hanno intrapreso una comune parabola discendente che le ha viste spesso terminare il campionato nei bassifondi delle rispettive Division. Qualcosa di diverso sembra però stia accadendo in questo primo scorcio di stagione... sarà il 2016 l’anno della svolta per Bucs e Raiders?

Per presentare gli avversari di domenica, lascio la parola a Mako Mameli (Mako Raiders Italia su Facebook) che è al timone, insieme al suo "socio" Sol Raf, della nave pirata di Raiders Italia. Insieme solcano i mari del web raccontando le avventure dei Silver & Black e cercando di diventare un punto di riferimento per i fan italiani dei Raiders (potete trovare Raiders Italia su Twitter, Facebook e Google+). Mako inoltre fa parte della redazione di Huddle Magazine dove scrive principalmente sui Raiders ma anche di altri argomenti di suo interesse come le uniformi e le statistiche. 


"The Silver & Black are back", questo era il messaggio lanciato dai media durante la offseason quando i Raiders hanno acquisito diversi pezzi pregiati del mercato dei free agent (l'OL Kelechi Osemele, il CB Sean Smith e il LB Bruce Irvin su tutti). L'attuale record di 5-2 potrebbe far pensare ad un osservatore disattento che sia effettivamente così, ma come vedremo non è tutto oro quello che luccica. 

QUALCHE CENNO STORICO 
I Raiders hanno una storia fatta di tanti successi e per tanti anni sono stati una delle superpotenze della AFL prima e della NFL dopo la fusione delle due leghe. I tifosi nero-argento erano quindi abituati a vedere una squadra dominante, capace di spaventare gli avversari prima ancora del calcio d'inizio.

Quando i Tampa Bay Buccaneers sono venuti al mondo del football, nel 1976, sono stati inseriti nella AFC West (la storica Division dei Raiders) ed hanno chiuso la stagione d'esordio con un umiliante 0-14. In quello stesso anno i Raiders hanno perso una sola partita e sono arrivati a vincere il tanto agognato Super Bowl, il primo della loro storia, al Rose Bowl di Pasadena contro i Minnesota Vikings.

Mentre i Buccaneers cercavano la loro strada (3 record positivi nei primi 21 anni della loro storia) i Silver & Black vincevano (13 record positivi in quei 21 anni e 3 Super Bowl vinti) ma per gli allora Los Angeles Raiders alla fine degli anni 80 stava iniziando un lento declino.

Ritornati ad Oakland i Raiders hanno vissuto un breve momento di rinascita sotto Jon Gruden e all'incirca nello stesso periodo i Buccaneers scoprivano il sapore del successo con Tony Dungy al comando della squadra.

Il destino (e Al Davis ha dato una mano al destino in questo senso) ha voluto che il frutto del lavoro di Dungy fosse portato al trionfo da Gruden contro la squadra da lui stesso costruita in quel di Oakland.

Mentre i Raiders ripiombavano in una mediocrità fatta di 13 anni di record negativi o comunque non positivi (due stagioni finite 8-8) anche la spinta propulsiva che aveva lanciato i Bucs nell'olimpo del football si è esaurita e la squadra di Tampa Bay è incappata in tante scelte sbagliate negli ultimi anni, ottenendo un solo record positivo nelle ultime sette stagioni.

Le strade delle due squadre si sono incrociate davvero poco visto che i Bucs dopo un solo anno hanno lasciato la AFC West e sono stati trasferiti nella NFC Central dove sono rimasti fino al riallineamento del 2002 che li ha visti passare alla NFC South. Sono state solamente 8 le sfide tra le due squadre in regular season, ed i Raiders guidano la serie 6-2 anche se ai Buccaneers è andata l'ultima sfida giocata ad Oakland nel 2012. In postseason le due squadre si sono sfidate solamente una volta, al Super Bowl XXXVII a San Diego, e i Bucs dell'ex Jon Gruden hanno umiliato 48-21 i pur fortissimi Raiders di Rich Gannon, Jerry Rice e Tim Brown.


2016 - L'ANNO DELLA RINASCITA?
Come dicevamo all'inizio i Raiders erano indicati da tanti esperti durante la offseason come la probabile sorpresa della stagione.

Una squadra giovane e ricca di talento, costruita con pazienza grazie agli ultimi ottimi Draft che hanno portato ad Oakland campioncini come Khalil Mack, Derek Carr, Gabe Jackson e Amari Cooper e rinforzata con intelligenti acquisizioni in Free Agency (il C Rodney Hudson, il LT Donald Penn, il WR Michael Crabtree e i già citati Osemele, Irvin e Smith).

I Silver & Black hanno un record di 5-2, ottenuto grazie a quattro vittorie in trasferta, hanno un attacco che è attualmente ottavo nella NFL per punti fatti e capace di fiammate spettacolari grazie a Carr e ai suoi ricevitori Cooper e Crabtree, eppure a guardare le partite si capisce subito che il record nasconde gran parte della verità.

E' vero che l'attacco dei Raiders è capace di fare scintille ma è altrettanto vero che è anche capace di diventare anemico e prevedibile per lunghi tratti di partita. I Raiders hanno la brutta tendenza a non chiudere le partite quando ne hanno l'occasione, consentendo agli avversari di riaprirle. Se frugate la lista chiamate del cellulare di un qualunque tifoso dei Raiders troverete molto probabilmente il numero della guardia medica tra quelli più frequentemente usati. La frase che riassume questo inizio di stagione è "se continua così non arrivo a fine anno!".

Se l'attacco nero-argento in queste sette partite ha avuto degli alti e bassi la difesa ha avuto degli assurdi picchi negativi che hanno ricordato le indegne prestazioni tipiche di molte uscite dei Raiders di quest'ultimo decennio. Attualmente i Silver & Black sono ultimi nella lega per yard totali concesse agli avversari (una media di 430.4 a partita), per yard su passaggio concesse (302.1 a partita) e per yard concesse di media ad azione (6.7). Non va molto meglio contro le corse dove occupano la ventottesima posizione con 128.3 yard concesse di media.

Prima della decente prestazione contro dei Jacksonville Jaguars onestamente impresentabili i Raiders erano stati umiliati in casa dai Kansas City Chiefs. Ad inizio stagione il neoacquisto Sean Smith, ritenuto da tutti un ottimo CB per quanto fatto finora in carriera, sembrava un bidone e solo ultimamente sta recuperando un po' di credibilità. Il front seven, nonostante la presenza di Khalil Mack e Bruce Irvin, è spesso incapace di mettere pressione al QB avversario rendendo ancora più vulnerabile una secondaria ancora non affiatata dato che composta per tre quarti da giocatori che non avevano mai lavorato insieme.

I Raiders 2016 hanno una difesa inesperta e ancora grezza; il talento c'è e a tratti si vede ma gli errori sono ancora troppi sia nelle letture, sia nella comunicazione fra reparti, sia nell'esecuzione. Davvero troppi i big play concessi, le amnesie collettive e i tackle mancati.

Davvero troppe anche le penalità commesse dalla squadra. I Raiders sono ultimi per infrazioni commesse e penultimi per yard regalate agli avversari per via dei falli.

Al momento per vincere i Raiders hanno spesso necessità di fare più punti degli avversari in quanto sono la maggior parte delle volte incapaci di fermare l'attacco avversario.

Il coaching staff è sospetto. La squadra ha assorbito la grinta di Del Rio e non si arrende; quando è sotto nel punteggio lotta per recuperare e ogni tanto riesce nel comeback. I Raiders degli anni passati non avevano questa grinta e avrebbero sicuramente perso diverse delle partite che i Silver & Black versione 2016 sono riusciti a conquistare. I dubbi più grandi sono però sull'offensive coordinator Bill Musgrave, spesso troppo conservativo e prevedibile, e soprattutto sul defensive coordinator Ken Norton Jr., che non riesce a mettere una pezza definitiva alle falle difensive.

I punti di forza più evidenti della squadra sono il QB Derek Carr, sempre più sicuro di sé e sempre più efficace, e i suoi WR Michael Crabtree e Amari Cooper. Un grande grazie va detto però alla linea offensiva, capace di concedere solo 7 sack in stagione (miglior risultato al momento nella NFL). C'è ancora un po' di lavoro da fare nel run blocking, ma i risultati 2016 sono già migliori di quelli degli anni passati (i Raiders sono tredicesimi con una media di 114.9 yard su corsa a partita).

In difesa ci sarebbero da trovare delle soluzioni alternative che permettano ai pass rusher nero-argento di mettere le mani addosso al QB avversario più spesso. Difficile trovare dei veri punti di forza; il CB David Amerson si è dimostrato a tratti ottimo in copertura ma molto vulnerabile contro le corse. Un aspetto molto positivo è che la differenza tra palle recuperate e palle perse segna un ottimo +8.

Il punto debole... mettiamola così, i Raiders non hanno ancora una soluzione al problema del MLB. Non hanno preso nessuno durante la Free Agency perché ritenevano che Ben Heeney nel suo secondo anno potesse ricoprire quel ruolo con successo. Nel Draft hanno scelto un LB con poca esperienza all'interno, Cory James da Colorado State, solo al sesto round, con l'intenzione di insegnargli il mestiere.

Appurato che Heeney non rappresentava la soluzione il coaching staff ha buttato James nella mischia e inizialmente il rookie ha fatto molto bene. Nella partita contro i Jaguars tuttavia James è finito misteriosamente in panchina e al suo posto ha giocato tutta la partita l'ex Redskins Perry Riley Jr.. Inutile dire che è difficile avere una idea di chi giocherà titolare contro i Bucs.

Un altro aspetto su cui ci sarebbe da lavorare tanto è il coinvolgimento dei TE nelle azioni di passaggio. Molto spesso il TE non è proprio preso in considerazione dagli schemi di Musgrave. C'è da dire che la grande promessa Clive Walford sta al momento deludendo ed anche cotro i Jaguars ha commesso un gravissimo drop in end zone.

SITUAZIONE INFORTUNI
I Raiders durante la preseason hanno subito un solo infortunio significativo. Il DL titolare Mario Edwards Jr. è stato messo almeno temporaneamente nella IR e ancora non sembra del tutto ristabilito.

Nel corso della stagione sono poi caduti il già citato Ben Heeney e soprattutto il TE Lee Smith, uno dei più affidabili blocking TE della NFL. I Raiders, non avendo un TE nel roster capace di fare quello che faceva Smith, stanno usando soluzioni alternative. Non stupitevi se domenica vedrete spesso l'OL Denver Kirkland (numero 79) schierato come blocking TE. Kirkland sta facendo molto bene e il primo TD di Latavius Murray contro Jacksonville è in gran parte merito suo (https://twitter.com/GipsySafety/status/790400243653222400).

Dopo due partite saltate per un problema alle dita del piede è tornato in campo il RB Latavius Murray ed ha subito segnato 2 TD. I suoi backup sono due rookie, la scelta del quinto round da Texas Tech DeAndre Washington e la gemma trovata tra gli undrafted Jalen Richard. Preparatevi a veder ruotare i tre e magari anche il FB Jamize Olawale anche se Murray dovrebbe portare la maggior parte del carico.

I Raiders hanno dovuto cambiare spesso RT in questa prima metà della stagione. Il titolare Menelik Watson è stato spesso infortunato ed è tornato ad allenarsi questa settimana così come il rookie backup Vadal Alexander. Al momento sta giocando Austin Howard che non è stato sempre all'altezza della situazione. Sarà interessante vedere nel corso della settimana come evolverà la situazione.




ASPETTATIVE
La partita contro i Buccaneers non sarà certamente facile ma una vittoria è di vitale importanza per i Raiders. Dopo la doppia trasferta in Florida i Silver & Black ospiteranno infatti al Coliseum di Oakland i rivali Denver Broncos, con i quali al momento si dividono il primo posto nella AFC West.

Per arrivare ai playoff un record positivo potrebbe non bastare in una Division che ha due squadre solide come Broncos e Chiefs. I Raiders devono assolutamente vincere contro squadre con tutto il rispetto sulla carta abbordabili come i Buccaneers.

La speranza è che oltre alla vittoria arrivi anche una bella prestazione, perché giocare bene dà morale e una squadra con talento se inizia a credere in sé stessa può davvero superare ostacoli all'apparenza insormontabili.

I Raiders 2016 sono certamente immaturi, ma sono affamati di successo e sono pronti a lottare. Se si riuscirà a limare alcuni aspetti sarà possibile dare alla Raider Nation qualcosa per cui gioire già da quest'anno.

PRONOSTICO
Non mi piace fare pronostici ma se la testa mi dice che i Raiders possono battere questi Bucs la pancia mi dice che qualcosa andrà storto. Dico Tampa Bay, sperando ovviamente di essere smentito.

Grazie a starbucs per avermi ospitato e un saluto a tutti i lettori di "Con il coltello tra i denti...". Vi auguro che i Bucs possano tornare finalmente a darvi tante soddisfazioni, magari non da questa domenica! Speriamo in ogni caso che sia una bella partita, ben giocata da entrambe le squadre.

1 commento:

  1. Wow bellissimo articolo.
    La partita appena finita non è stata una bella partita. Raiders hanno allungato la nostra agonia con una miriade di penalty, ma detto francamente, Oackland è una squadra che oggi come oggi ci è superiore.

    Peccato perche eravamo partiti bene. Ma alla lunga è venuta fuori la superiorità dei Raiders.

    Cooper ha letteralmente stuprato Hargreaves. Carr ha sezionato la nostra difesa.
    Winston dopo un buon inizio si è perso, incapace di riuscire a prendere ritmo nel secondo tempo. Va detto che Jameis era sotto costante pressione, Kalil Mack è una vera ira di Dio.
    Evans tolto dal campo dall'ottimo raddoppio della secondaria di Oackland.

    Cosi come non mi ero esaltato dopo la W con S. Francisco, non mi dispero dopo questa sconfitta. Abbiamo ancora molta strada da fare ma questi Bucs mi piacciono piu di quelli delle ultime 4-5 seasons. Anche se oggi c'è stato poco di cui compiacersi.

    Chris



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