venerdì 22 giugno 2012

Sono volati pugni tra Brian Price e Mark Barron

Brian Price: meglio non farlo arrabbiare!
E' venuta a galla in questi giorni di calma relativa, in cui sono terminati gli OTA e si attende l'avvio del training camp previsto per fine luglio, una storiaccia che vede per protagonisti due giocatori dei Bucs, il DT al terzo anno Brian Price e il rookie Mark Barron, prima scelta di Tampa Bay nel draft di quest'anno.

Il fatto risale a parecchio tempo fa, e in pratica altro non è che un episodio di “nonnismo”. Il veterano Price, nel corso di un meeting di giocatori, pretendeva che il rookie Barron gli cedesse il posto a sedere, l'ex Alabama non ne ha voluto sapere, e in cambio si è preso alcuni pugni in faccia, e ricevere sberle da un bisonte come Brian Price non deve essere un'esperienza particolarmente piacevole.

Forse anche per questo motivo Price non ha preso parte agli OTA successivi, rimanendo in California. Ufficialmente, per recuperare dai problemi fisici che in pratica ne limitano il rendimento dal suo approdo in NFL nonché dallo stress causato dalla morte improvvisa di una sorella, dopo che già in passato Price aveva perso due fratelli uccisi in scontri a fuoco tra gang rivali. In realtà, forse, anche per meditare su questo spiacevole episodio che lo ha visto protagonista.

La rissa tra Barron e Price non credo debba essere ingigantita, rimane uno stupido episodio di nonnismo, ad ogni modo simili fatti sarebbe il caso non accadessero, e a maggior ragione un coach come Schiano, così attento all'aspetto comportamentale dei giocatori, non credo possa tollerare che la sesta scelta assoluta del draft venga pestata da un veterano per futili motivi.

Poi, che Price sia una persona “problematica” è un fatto noto, purtroppo la sua biografia e le tragedie che ha dovuto affrontare nel corso della sua giovane quanto già tormentata esistenza parlano chiaramente. Ciò non toglie che il giocatore debba essere a mio avviso multato pesantemente, visto che sono finiti i tempi in cui a One Buc Place regnava l'anarchia più assoluta.

Se poi Price non riuscisse a controllarsi e simili episodi dovessero ripetersi, a gente del suo calibro (o di quello dei vari Winslow, Tanard Jackosn, Geno Hayes...) credo si possa rinunciare sempre e comunque, si perderà qualcosa dal punto di vista tecnico ma si guadagnerà molto di più da quello della coesione del gruppo e dell'unità di intenti. Di avere nel team, nel caso di Price, un “picchiatore” che peraltro se la prende con i propri compagni di squadra (e a cui piace vincere facile: un veterano DL che “pesta” una S rookie fa quasi ridere...) non se ne sente alcun bisogno, mi pare.

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