Credo che il match che attende i Bucs
domenica prossima, la quasi proibitiva trasferta in quel di Charlotte
contro quella che è forse la squadra al momento più in forma dell'intera NFL, offra
parecchi motivi di interesse, sebbene da un punto di vista
strettamente legato alla "classifica" il match in questione sia
importante soprattutto per Carolina, ancora in piena corsa per la postseason.
Per Tampa Bay (come è stato evidente ormai sin da
inizio ottobre...) l'appuntamento con i playoff è rimandato al
futuro (si spera prossimo), ma le cinque rimanenti partite di questa
stagione 2013 meritano comunque a mio avviso di essere seguite con
estrema attenzione, e non solo perché dopo questi cinque match ci
attendono i lunghissimi (e noiosissimi) mesi di offseason.
In primo luogo, sarà interessante
vedere se questi "rabberciati" Bucs, che ormai inseriscono in IR
un giocatore importante dopo ogni partita, saranno in grado di tenere
il campo alla pari con i lanciatissimi Panthers, pur schierando
tantissimi rookie (da Glennon a Wright, al quasi rookie Rainey) e
ancor più rincalzi e seconde linee (a maggior ragione se anche Revis
sarà costretto a dare forfait).
Le tre vittorie arrivate nelle ultime
settimane sono state ottenute – sostengono in molti – o contro
team alle prese con gravi problemi interni (Miami), o letteralmente
allo sbando (Atlanta) o che hanno affrontato sottogamba il match con
i Bucs sicuri di far valere, in un modo o nell'altro, il proprio
maggior tasso tecnico (Detroit). Adesso, e su questo sono d'accordo
un po' tutti quanti, arriva il match "impossibile": i Panthers
non solo sono – come detto – un team in forma smagliante, ma di
sicuro non sottovaluteranno i Bucs, tradizionali rivali di division
tra i quali non si fanno mai "sconti".
Innanzi tutto, sarà da seguire, in un
simile contesto, il giocatore dei Bucs su cui vertono le maggiori
attenzioni, e cioè il QB rookie Mike Glennon. Spulciando i vari blog
e forum che, in particolare oltreoceano, seguono i Bucs da vicino se
ne leggono davvero di tutti i colori a proposito di questo giocatore.
C'è chi ha già bocciato Glennon, ad
esempio, per i finali di partita disputati "in calando"; il che
mi sembra a dir poco ingeneroso visto che parliamo di un rookie che,
è vero, ha giocato male i minuti finali delle sue primissime
partite, quelle in cui era stato gettato nella mischia dopo tutto il
caos generato dalla "Freeman saga" ed in cui sarebbe stato
impossibile combinare qualcosa di meglio di quanto fatto dal rookie
da NC State. Ma come ho già avuto modo di scrivere in altre occasioni, abbiamo aspettato (invano) quasi cinque anni Josh Freeman e, in passato, sei anni Vinny Testaverde (con il medesimo esito): possibile che non si possa aspettare almeno la conclusione del suo campionato da rookie per dare un giudizio sereno e senza pregiudizi a proposito del QB #8?
Così come è poco saggio, al contrario, illudersi di avere già trovato il nuovo franchise QB: sia chiaro,
sono il primo a sostenere che si debba dare fiducia a Glenonn e le
ultime prestazioni sono senz'altro incoraggianti, così come mi fa
piacere che il ragazzo sia stato il primo QB ad avere messo a segno
un TD pass nelle sue prime otto partite tra i PRO. Ma da qui a
considerarlo il titolare indiscusso per i prossimi dieci ani mi pare
un po' avventato, aspettiamo almeno le prossime cinque partite e
vediamo se il ragazzo mostrerà ulteriori progressi prima di ritenere
di avere pescato il "jolly" all'ultimo draft, dove nessuno tra
gli addetti ai lavori (ma proprio nessuno, Schiano a parte) aveva previsto un futuro
da sicuro protagonista per questo "lungagnone"... chissà che almeno questa non l'abbia azzeccata, l'ex HC di Rutgers...
Poi, c'è la questione Bobby Rainey:
capisco che in tempi come questi sia di moda "tranciare" giudizi
assoluti dopo nemmeno un paio di partite, però anche in questo caso
direi di aspettare ancora un po' prima di ritenere che il "vero" Rainey sia il giocatore "spaziale" ammirato contro Atlanta o
quello "impalpabile" che contro i Lions non è riuscito mai a
realizzare un guadagno consistente.
Glennon e Rainey saranno dunque due
sorvegliati speciali nel match di Carolina, soprattutto in
prospettiva futura per cercare di capire cioè se questi due
giocatori possano dare un contributo importante anche in ottica 2014,
quando i Bucs – si spera – lotteranno finalmente per i playoff e
non per evitare l'ultimo posto nella division...
In prospettiva più immediata, ritengo
invece che per sbancare Carolina dovrà essere la difesa a compiere
l'impresa. Per vincere, bisognerà limitare Cam Newton e dunque
D-line e defensive back saranno chiamati a replicare (soprattutto i
DB) l'eccellente prestazione di domenica scorsa. Piccola postilla:
non credo sia un caso che gli intercetti di Stafford siano arrivati
per lo più in quei rari casi in cui McCoy e soci hanno costretto il
QB di Detroit a liberarsi del pallone con una certa fretta. Sarà la
scoperta dell'acqua calda, ma riuscire a limitare il QB avversario
mettendolo sotto pressione e obbligandolo a lanciare senza troppi
secondi a disposizione fa tutta la differenza, quasi sempre, tra una
W e una L...
Per chiudere, vista la "simpatia" (ehm...) che sprigiona Cam Newton, credo che anche i "gufi" più
accaniti tra i tifosi dei Bucs, quelli che pur di non vedere più
Schiano sulla nostra sideline e per scegliere con la first pick overall al prossimo draft avrebbero preferito chiudere la
stagione con un record di 0-16, domenica prossima non sarebbero poi
così dispiaciuti se a Tampa Bay riuscisse la "mission impossible" di
espugnare Charlotte, considerata appunto la "simpatia" (ehm...) del QB di Carolina, in grado di raggiungere livelli quasi ineguagliabili...! ;-)
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