Mike Glennon e Lavonte David |
Premi importanti, a testimonianza di come in brevissimo tempo sia cambiata l'aria dalle parti di Tampa Bay: e sono bastate "solo" tre vittorie - il che sembra davvero incredibile, dopo tutto quello che era successo! - per cambiare radicalmente la percezione della squadra (e soprattutto del suo allenatore) presso l'opinione pubblica.
E adesso anche l'NFL si è per cosi dire "accorta" dei Bucs, elargendo importanti riconoscimenti a due dei protagonisti della (ahimè tardiva) rimonta di Tampa Bay.
Mike Glennon è dunque l'offensive rookie del mese, ed in effetti non solo il ragazzo ha portato a casa tre vittorie (a novembre l'unica sconfitta è arrivata in OT, nel match perso per un soffio in casa dei Seahawks) ma anche i numeri parlano in suo favore: il QB di Tampa Bay ha ottenuto - veterani compresi - il terzo più alto "rating" tra tutti i pari ruolo registrando a novembre un ottimo 119.7, primeggiando nelle yards per passaggio (8,92) e piazzandosi al secondo posto in quanto a miglior percentuale di passaggi completati, lanciando ben 7 TD pass ed un solo intercetto... difficile in effetti fare meglio di così, e non solo per un rookie. Il tutto, considerando che il ragazzo era stato draftato solamente al terzo giro, e che ben poche erano le aspettative nei suoi confronti. La cosa più interessante credo sia comunque la costante crescita di Glennon, che partita dopo partita sta tenendo i campo con sempre maggiore fiducia, riducendo al minimo gli errori e dimostrando, alla faccia di chi lo aveva "bocciato" dopo neanche due partite, di avere le potenzialità per diventare un giocatore importante, non solo "uno dei tanti". O almeno, questo è quello che tutti noi gli auguriamo, al simpatico "Pennellone"... come si può non fare il tifo, per uno che ha una faccia "buffa" come la sua?! ;-)
Lavonte David è stato invece premiato come difensore della settimana; sì, a Detroit Lavonte ha giocato un ottimo match (12 tackles, 1 intercetto, 1 fumble provocato), ma in realtà questo giocatore è un fuoriclasse assoluto che gioca benissimo ogni partita, e che ha tutte le carte in regola per costruirsi una carriera da protagonista. Al suo approdo in NFL c'era chi sosteneva che fosse "undersized" per giocare tra i PRO ad altissimo livello, guarda caso più o meno gli stessi appunti che venivano rivolti, quasi vent'anni fa, a un certo Derrick Brooks... una sola cosa, in questi quasi due anni, credo si possa rimproverare al LB #54: quel momento di annebbiamento che è costata la sconfitta nell'opener di quest'anno, con quel fallo stupido quanto evitabile ai danni di Geno Smith. Ma a fronte di un episodio negativo si potrebbero citare le mille giocate da campione messe a segno da questo ragazzo, abilissimo nel fermare il gioco di corsa quanto capace di andare a stendere il QB avversario o - come è accaduto a Detroit - di intercettarlo. Lavonte David, uno da "blindare" al più presto con una ricca e lunga estensione contrattuale, guai a perderlo un giocatore così!
Infine, da segnalare un movimento nel roster dei Bucs: al posto dell'infortunato TE Tom Crabtree, è stato firmato il pari ruolo Kyle Adams. 25 anni, approdato ai Bears come undrafted rookie nel 2011, Adams ha giocato 24 partite con la maglia di Chicago, prima di essere rilasciato all'inizio di questa stagione. Bloccatore, uomo da special team, si spera che Adams possa comunque fornire un qualche utile contributo alla causa, aiutando il rookie Tim Wright ormai divenuto starter indiscusso anche perché, fino all'arrivo di Adams, unico TE sopravvissuto nel roster!
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