Il RB Bobby Rainey segna il TD della vittoria! |
Quella con Miami è stata una partita ricca di emozioni, prima dominata dai Bucs, poi nettamente in mano ai Dolphins, e infine - quando ormai non ci credeva più nessuno - ecco un ultimo drive perfetto della nostra difesa con due sack e un intercetto che consentono ai ragazzi in red and pewter di portare a casa la prima W della stagione. Per la serie: meglio tardi che mai...!
Mi fa molto piacere che si stato cancellato quel tremendo "0" alla casella W, e che finalmente si sia ripresa confidenza con la vittoria. No, non faccio parte della numerosa schiera di coloro che speravano di perderle tutte, e quindi la porto a casa molto volentieri la prima W dell'anno, ottenuta tra l'altro contro i "cugini" di Miami nel derby della Florida.
Ad ogni modo, credo possano stare tranquilli i tifosi travestiti da "gufi" che guardano le partite dei Bucs sperando solo in sconfitte in serie, magari temendo che qualche inutile W possa avere come conseguenza la conferma di Schiano: l'ex HC di Rutgers al termine della stagione andrà via comunque, anche perché da qui alla fine i Bucs ne vinceranno ben poche altre di partite. Dubito che nei prossimi incontri affronteremo avversari "collaborativi" come i Dolphins di ieri sera (una squadra che mi ha fatto una pessima impressione, quella di coach Philbin) intanto però abbiamo evitato la vergogna assoluta di chiudere la stagione 0-16, e poi - personalmente - ne avevo le tasche stra-piene di questa interminabile serie di sconfitte.
Dicevo: sono fiducioso sul fatto che Schiano andrà via comunque dato che l'ex HC di Rutgers (e a breve, anche ex HC dei Bucs) non è più ripresentabile dopo quello che ha combinato in questi due anni, quindi godiamoci questa W e riassaporiamo dopo tantissimo tempo il dolce sapore di una W conquistata al RJS. Evidentemente giocare in casa l'undici di novembre porta bene ai nostri colori, dato che l'ultima W casalinga risaliva proprio all'11/11 del 2012, contro i San Diego Chargers; da lì in avanti, un anno di sconfitte e umiliazioni assortite sino all'11/11 di quest'anno...
Il "derby" con Miami si è svolto seguendo binari ormai "classici", quando giocano i Bucs: partenza a razzo per Glennon e soci, e inevitabile rimonta degli avversari a partire dalla fine del secondo quarto, con i Bucs che inesorabilmente escono di scena lasciando il campo agli avversari. Tra i motivi dell'ottima partenza di Tampa Bay segnalerei le corse spettacolari di Mike James, che nel primo drive ha davvero entusiasmato prima di lasciare il campo per un grave infortunio alla caviglia (5 corse per 41 yards per James), sebbene il veterano Leonard e lo "sconosciuto" Rainey, quest'ultimo autore del TD della vittoria, lo abbiano sostituito degnamente continuando a macinare yards e a mantenere "vivo" il gioco sulle corse dei Bucs.
Ma andiamo con ordine: dopo essere salita sul 15-0, Tampa Bay, invece di consolidare il vantaggio e prendere fiducia, ha iniziato come da consuetudine a sperperare i punti di margine: e sono bastati i minuti finali del secondo quarto ed un terzo periodo dominato dai nostri avversari, per consentire ai Dolphins di andare in testa e di prendere il pieno controllo della partita.
Poi però, ecco il drive offensivo che non ti aspetti, con i Bucs che riescono a macinare yards su yards grazie alle corse di Leonard e Rainey, e ad entrare in endzone per il contro-sorpasso proprio grazie a un TD del running-back ex Cleveland Browns.
Infine, l'ultimo drive di Miami: e qui si è avuta una dimostrazione pratica circa la fondamentale importanza di mettere pressione sul QB... una delle chiavi della rimonta dei Dolphins erano stati i troppi secondi a disposizione di Tannehill per trovare sempre il WR libero e meglio piazzato, fino a quell'ultimo drive che ha deciso l'esito del match, in cui invece il QB di Miami è stato "piallato" due volte da McCoy e soci, prima del colpo di grazia dell'intercetto di Revis.
La partita di ieri è poi da ricordare per la "celebrazione" che ha avuto come protagonista Warren Sapp, ed è stato come sempre emozionante rivedere, magari appesantiti da alcuni chili di troppo e con qualche capello grigio in più, i Campionissimi che insieme a Sapp guidarono i Bucs alla vittoria nel Super Bowl n.37. Ieri poi a commentare il match c'era anche coach Jon Gruden... per un attimo sembrava di essere tornati ai bei tempi andati, quando i Bucs erano una squadra "dominante", non il team semi-ridicolo dei nostri giorni...
In quanto ai singoli, Mike Glennon ha confermato le luci e le ombre che ormai gli sono tipiche: la partenza a mille è una costante per il rookie da NC State, purtroppo però anche il suo nettissimo calo di rendimento nel secondo tempo è un elemento ormai costante che non depone a suo favore e che anche ieri sera stava per costare ai Bucs l'ennesima sconfitta.
Nota di merito per la difesa, che ha costretto Miami a due (dicasi d-u-e) yards totali guadagnate su corsa, e se è vero che Tannehill ha avuto troppo tempo a disposizione per lanciare, va anche detto che nel momento decisivo la D ha messo la zampata decisiva per portare a casa la prima W, prima con il doppio sack e poi con l'intercetto. Da segnalare, anche se non è una novità, la prova eccellente di Lavonte David, autore di una safety spettacolare e di una prestazione come sempre ai limiti della perfezione.
E adesso? E adesso cerchiamo di goderci queste poche partite che mancano da qui alla fine della stagione, tanto il sangue amaro ce lo siamo già fatto, rimediando una batosta dopo l'altra dall'8 settembre ad oggi. Ad esempio, domenica prossima arriveranno al RJS gli Atlanta Falcons, squadra "simpaticissima" (si fa per dire). Ecco, io spero proprio di dargli una bella lezione a Ryan e soci, anche se sarà difficilissimo perchè i Bucs restano una squadra modesta e che tra l'altro non può permettersi il lusso di perdere un giocatore importante in ogni partita (dopo Doug Martin, anche Mike James è finito KO, e questo proprio non ci voleva) e sebbene stiano giocando male i Falcons sono comunque un team più forte dell'attuale Tampa Bay.
Chiaramente ognuno è liberissimo di vestirsi da gufo, o nel caso specifico da "falchetto", e sperare in una sconfitta dei nostri colori, nell'auspicio di avere un draft più brillante. L'esperienza mi ha insegnato che non esiste una scienza meno esatta del draft e che le vittorie fanno benissimo al morale (perlomeno al mio!), e quindi sapete che vi dico? Ma magari le vincessimo tutte, da qui alla fine! ;-D
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