venerdì 13 febbraio 2015

I possibili scenari dopo il taglio di McCown

Il taglio di Josh McCown credo abbia colto di sorpresa non pochi tifosi: si pensava che, tra i due QB che i Bucs avevano a roster, sarebbe stato infatti Mike Glennon quello predestinato a salutare Tampa. E invece...

Si riteneva questo soprattutto in considerazione del fatto che Lovie Smith aveva tenuto il Giraffone da NC State a marcire sulla sideline negli ultimi due mesi di campionato, nonostante in campo Josh McCown inanellasse disastri in serie.

Ed era opinione abbastanza diffusa che nella stagione 2015 il veterano McCown sarebbe rimasto a svolgere il ruolo di "tutor" a uno tra Winston o Mariota, mentre Glennon sarebbe stato "tradato" nel corso della FA in cambio di una scelta al quinto/sesto giro.

La decisione di Lovie Smith di tagliare McCown apre invece scenari nuovi per Tampa Bay.

I Bucs potrebbero ad esempio avere deciso di rinunciare a draftare un QB, stabilendo di puntare su Glennon o, al limite, su un free agent, ma comunque né su Mariota né su Winston. In questo caso la first pick overall verrebbe utilizzata per una trade down oppure per rinforzare una delle due linee, difensiva (Leonard Williams?) o offensiva (Brandon Scherff?) che sia.

In realtà però il rilascio di Josh McCown non esclude che l'obiettivo dei Bucs per il prossimo 30 aprile sia sempre uno tra Winston o Mariota. Semplicemente, tagliando il veterano ex Bears ci si sarebbe liberati di un contratto pesante, decidendo che a fare da "mentore" al QB rookie sarà lo stesso Glennon oppure un veterano da acquisire in free agency a un costo infinitamente minore rispetto ai quasi 5 milioni di dollari previsti dal contratto di McCown per il 2015.

Quindi, tutto è ancora possibile; e allo stato dei fatti non credo si possa – ad oggi – sostenere che il taglio di McCown apra automaticamente le strade a uno tra Mariota o Winston, così come è ancora tutto da stabilire che questa mossa aumenti le possibilità di Mike Glennon (di fatto l'unico quarterback rimasto a roster) di diventare il QB titolare per la prossima stagione.

Solo se nel corso della free agency anche Glennon lasciasse Tampa avremmo la certezza assoluta che dal draft arriverà un QB starter, a cui poi andrebbe affiancato un veterano a basso costo per fargli da backup. E in questo caso dovrebbe essere più Winston che Mariota il probabile "prescelto", considerato che Jameis potrebbe partire starter dalla prima settimana a differenza di Marcus, che come è noto necessiterebbe di un rodaggio più lungo per acquisire i rudimenti di un attacco PRO style.

Ma fino a che il Giraffone rimarrà a roster, tutti gli scenari sono possibili. Come ho già avuto modo di dire, speriamo soltanto che Licht e Smith stiano seguendo una strategia ben precisa e delineata, in cui non ci sia spazio né per improbabili improvvisazioni né per soluzioni estemporanee dell'ultimo minuto...

giovedì 12 febbraio 2015

I Bucs rilasciano Josh McCown!

Il QB Josh McCown non è più un giocatore dei Tampa Bay Buccaneers!

Nella giornata di ieri i Bucs hanno infatti rilasciato McCown, che pure aveva un altro anno di contratto con Tampa Bay e che a detta di quasi tutti gli esperti sarebbe rimasto in Florida per svolgere il ruolo di "tutore" al QB - Mariota o Winston che fosse - chei Bucs avrebbero draftato il prossimo 30 aprile.

E invece sarà Mike Glennon, a meno di ulteriori novità, ad essere confermato e a "giocarsela" con il nuovo QB,  sempre che non si aprano nuovi scenari in vista del draft.

Che non sia più un QB l'obiettivo numero uno di Tampa? Verrà data piena fiducia a Glennon e si cercherà, con la first pick overall, di rinforzare la linea difensiva o quella di attacco?

Vedremo nei prossimi giorni quali sviluppi seguiranno a questa (abbastanza) inaspettata notizia, appena arrivata da One Buc Place!

martedì 10 febbraio 2015

Draft, quali sono le alternative a Winston o Mariota?

Tra circa 80 giorni i Tampa Bay Buccaneers saranno chiamati a scegliere il primo giocatore in assoluto nel draft 2015.

Come è noto, fino ad ora le discussioni su chi potrà essere il "prescelto" sono ruotate quasi esclusivamente intorno a due nomi, quelli dei QB Marcus Mariota e Jameis Winston.

Ma è possibile che tra i due litiganti spunti a sorpresa un terzo giocatore?

Si sa che Lovie Smith è molto "tiepido" nei confronti di Mike Glennon, che in teoria dovrebbe essere il QB del futuro, ma che molto probabilmente proseguirà lontano da Tampa la sua carriera NFL, considerata la scarsissima considerazione mostrata nei suoi confronti da parte di Smith soprattutto nella parte finale della stagione 2014.

Se però il nuovo OC Koetter convincesse Lovie che Mike Glennon merita essere il QB starter dei Bucs edizione 2015 e qualora non si concretizzassero ipotesi di "trade down", su quale giocatore potrebbe orientarsi Tampa Bay con la first pick overall?

I nomi interessanti non mancano, vediamo chi potrebbero essere cinque potenziali candidati al ruolo di prima scelta assoluta al di là della coppia Winston/Mariota.

Leonard Williams, DE/DT, USC
La linea difensiva dei Bucs necessita di importanti miglioramenti e di innesti di elementi di valore, perché a parte il fuoriclasse Gerald McCoy e il tutto sommato decente Clinton McDonald, c'è poco da stare allegri. Michael Johnson, che dopo avere firmato un quinquennale da 43,5 milioni di cui 24 garantiti doveva essere il punto di forza del reparto è reduce da una stagione molto deludente, Bowers e Clayborn sono free agent e difficilmente verranno riconfermati, Gholston e Spence sembrano essere al massimo dei validi rincalzi, con il solo Jacquies Smith a rappresentare l'unica nota abbastanza positiva emersa in questo reparto nel corso del 2014.

E dunque, per una D-line così malmessa, l'eventuale inserimento di Leonard Wililams, esplosivo DE/DT da USC, da molti ritenuto il giocatore più talentuoso dell'intero draft, sarebbe un innesto davvero coi fiocchi. Un Michael Bennett più giovane e con più classe; davvero un peccato lasciarsi sfuggire un giocatore del genere.

Randy Gregory, DE, Nebraska
Rimanendo alla difesa, un altro elemento di spicco del draft è il DE Randy Gregory, da Nebraska. Non dotato di un fisico particolarmente possente, ma con una agilità ed una esplosività fuori dal comune, Gregory è l'alternativa principale a Leonard Williams, per quella squadra che - in questo draft - volesse rinforzare in maniera importante la propria linea difensiva.

Brandon Scherff, OT/G, Iowa
Anche l'altra linea dei Bucs, quella offensiva, ha bisogno di innesti importanti, dopo l'assoluto fallimento di quanto fatto vedere su campo da Collins, Mankins e soci nel corso del 2014. Brendon Scherff, da Iowa, rappresenterebbe un upgrade importante per la linea offensiva. Giocatore versatile, OT in grado di coprire anche il ruolo di G, Scherff potrebbe dare un'altra dimensione al gioco sulle corse e alla protezione del QB. Giocatore molto interessante, forse non al punto da investirci una prima scelta assoluta ma in grado, sulla carta, di migliorare - da subito e in maniera notevole - il rendimento della OL.

Andrus Peat, OT, Stanford
In alternativa a Scherff, anche Andrus Peat da Stanford potrebbe rappresentare un upgrade di rilievo per la OL. Grosso ma al tempo stesso agile e tutt'altro che legnoso, Peat è un offensive lineman che aiuterebbe e non poco la disastrata linea offensiva dei Bucs. Come detto per Scherff, anche Peat forse non è un prospetto da first pick overall, ma uno su cui puntare in maniera decisa se l'obiettivo è quello di inserire talento e dare tutto un altro spessore a quello che è forse il peggior reparto in assoluto della squadra, la linea offensiva.

Amari Cooper, WR, Alabama
Infine, chiudiamo con una "scelta impossibile", un lusso che i Bucs potrebbero permettersi solo se - eventualità non realizzabile - in free agency riuscissero a sistemare i mille buchi presenti a roster. Cooper è il miglior WR del draft, e una coppia di WR composta da Mike Evans ed Amari Cooper sarebbe il sogno di tutti i QB dell'NFL. E forse anche un Josh McCown qualsiasi riuscirebbe, con due fenomeni del genere a cui lanciare il pallone, a sembrare un vero giocatore di football...!

sabato 7 febbraio 2015

Butch Barry, un assistant coach per la OL

La linea offensiva è stato uno dei reparti più in difficoltà nel corso della stagione 2014.

Nonostante non mancassero i giocatori (sulla carta) di buon livello come ad esempio la guardia Logan Mankins, il centro Dietrich-Smith e il tackle Anthony Collins, la OL ha fornito un rendimento davvero mediocre, offrendo scarsa protezione al QB nei giochi di passaggio e non riuscendo quasi mai ad aprire varchi decenti ai RB nelle azioni di corsa.

Lovie Smith ha confermato l'allenatore della linea offensiva George Warhop, ma da quest'anno ha deciso di affiancargli Butch Barry, da ieri nuovo "assistant offensive line coach" e reduce da cinque stagioni a Central Michigan University come coach della OL e dei TE.

I Bucs hanno anche annunciato l'ingaggio di Andrew Weidinger (negli ultimi tre anni ad Atlanta dove ha lavorato insieme al nuovo dei Bucs OC Dirk Koetter) nel ruolo di "offensive quality control coach" e promosso Miles Smith (uno dei figli di Lovie) a "defensive quality control coach" da semplice "coaching assistant".

venerdì 6 febbraio 2015

L'ex GM Dominik sceglierebbe Marcus Mariota

Jameis Winston o Marcus Mariota, chi tra i due principali QB disponibili al prossimo draft sarà scelto da Tampa Bay con la first pick overall?

E' questa la domanda che tiene banco tra i tifosi dei Bucs, dato che l'unica alternativa credibile a Winston o Mariota sembrerebbe essere una trade down, anche se difficilmente ci sarà un team disposto ad offrire a Tampa una proposta irrinunciabile per accaparrarsi la prima scelta assoluta.

Winston o Mariota, dunque, è il "dilemma".

E nonostante l'ex QB di Florida State sia al momento considerato più pronto per l'NFL e sia maggiormente gradito alla fan base dei Bucs, l'ex General Manager di Tampa Bay Mark Dominik - oggi analista di ESPN - ha fornito una risposta diversa: se dipendesse da lui, con la first pick i Bucs drafterebbero infatti Marcus Mariota.

Dominik sostiene che entrambi i giocatori siano dotati di analogo talento, ma i problemi "off field" di Winston lo avrebbero spinto - se fosse ancora al posto di Jason Licht - a scegliere il prodotto da Oregon anziché quello da FSU.

Tratte dal Tampa Bay Times, ecco le parole di Mark Dominik:
"I think you take Mariota. That's who I would take right now,'' Dominik said. "To me, the talent level is not that different. Mariota has got a quick release, they're both very smart, they both understand offenses, they both get the ball out, there's a lot things that are very similar. But the thing that's different is the fact that there's an X factor in Winston right now. If you don't feel comfortable saying he's the face of the franchise, I don't think the difference is enough to sit there and say you don't take Mariota.''

Sono i "problemi" fuori dal campo da football (dall'aggressione a sfondo sessuale ad altre "infrazioni" minori) a far ritenere a Dominik che Winston sarebbe una scelta "pericolosa" per Tampa Bay:
"They've got to find out whether or not they can trust him to be the face of the franchise and hold that up to the level you have to in the National Football League ,'' Dominik said of Winston. "I think the main way to do that is a couple questions. The first thing I would ask him is give me a reason why I can trust you. Show me something you've done in the last three months why I can trust you. Then I would follow it up with, "Okay, now give me another one.' Because I want to see if he's really working at it because that's the most important thing about Jameis Winston, is whether or not you can trust him to run your organization.''

Vedremo il 30 aprile se anche per Jason Licht, il successore di Dominik come GM dei Bucs, i problemi "off field" saranno determinanti per decidere chi sarà il nuovo QB di Tampa Bay... a meno che, a sorpresa, Licht & Smith non decidano di draftare ad esempio Leonard Williams oppure di accettare una trade down, ipotesi queste al momento abbastanza remote...

martedì 3 febbraio 2015

Ancora problemi con la giustizia per Warren Sapp

Tanto grande su un campo da football, quanto incapace di far parlare di sè in termini positivi fuori dal rettangolo di gioco. Warren Sapp, pietra angolare dei Bucs "world champions 2002", nonché dal 2013 membro della Hall of Fame, è di nuovo nei guai con la giustizia.

L'accusa della polizia, che ha condotto l'ex giocatore in carcere prima di rilasciarlo fissando l'udienza per il 23 febbraio, risale alla notte del Super Bowl.

In pratica a Sapp viene contestata l'aggressione a due prostitute con cui stava per così dire "contrattando" le prestazioni in un albergo di Phoenix; urla e grida provenienti dalla stanza di Sapp alle 2:30 del mattino hanno indotto il personale dell'albergo a chiamare la polizia, e da qui l'ex QB Killa è finito direttamente in carcere.

NFL Network, la televisione per cui Sapp lavorava come analista dal 2008 e per la quale aveva seguito il Super Bowl XLIX, ha provveduto immediatamente a licenziarlo.

Già in occasione di un altro Super Bowl, quello del 2010, Warren Sapp era finito nei guai con la legge con l'accusa, poi caduta, di violenze domestiche. E che per l'ex #99 la vita dopo il football sia terribilmente complicata lo dimostra anche la condizione di "bancarotta" che venne dichiarata ai suoi danni nel 2012 a causa dei tanti debiti accumulati.

Tornando ai "fattacci" di domenica notte, Sapp ha ammesso che stava trattando con le due "escort", ma ha negato di avere commesso atti di violenza nei loro confronti.

Davvero un peccato che Sapp, ormai 42enne e dunque - in teoria - uomo "maturo" e non più giovane scavezzacollo, riesca sempre a individuare un modo per ritrovarsi nei guai. Finire in situazioni simili gli riesce bene quasi quanto, nei bei tempi andati, gli riusciva di mettere al tappeto i QB avversari...

lunedì 2 febbraio 2015

Offseason, ecco le date da ricordare

La stagione 2014 si è conclusa con l'avvincente Super Bowl XLIX, uno dei più intensi ed emozionanti di sempre, giocato da due grandi squadre come Patriots e Seahawks e deciso solamente negli ultimi secondi di match, a differenza di quanto era accaduto dodici mesi fa quando a Meadowlands, nel SB XLVIII, Seattle aveva travolto Denver in una gara a senso unico.

Quest'anno il Vince Lombardi Trophy ritorna dunque a Boston, da quei Patriots che vantano nelle proprie fila tanti ex giocatori di Tampa Bay; oltre al RB LeGarrette Blount, che vedete qui in foto, vanno menzionati il CB Darrelle Revis, il TE Tim Wright e il LB Jonathan Casillas, tutti transitati recentemente a One Buc Place e oggi freschi "World Champions" con la maglia di New England.

Tra i Seattle Seahawks da sottolineare l'ottima prova del DE Michael Bennett, un altro ex Bucaniere che, a parte la rissa scatenata negli ultimi secondi di gioco a partita ormai persa, ha comunque disputato un partita da protagonista, a conclusione di due stagioni davvero brillanti con l'uniforme di Seattle.

E dire che, al termine della stagione 2012, HC e GM dell'epoca (Schiano e Dominik) decisero di non proporre a Bennett ch nel frattempo era diventato free agent un nuovo contratto (ne parlai QUI), nonostante il giocatore fosse stato di gran lunga il miglior DE di Tampa Bay in quella stagione. Il motivo? Un problema alla spalla che a loro avviso avrebbe dovuto impedire a Bennett di continuare a giocare a football ad alto livello. Evidentemente, GM e HC erano male informati considerato lo standard da fuoriclasse mostrato da Bennett nelle stagioni 2013 e 2014.

Terminata dunque la stagione 2014, vediamo ora quali sono le date più importanti da ricordare di questa lunghissima offseason NFL, ormai ufficialmente iniziata,

16 febbraio: è il primo giorno per designare eventuali "Franchise Players". Considerati i Free Agents dei Bucs (QUI trovate il punto sulla situazione contrattuale in casa Tampa Bay), sembra abbastanza improbabile che Licht e Smith utilizzeranno il Tag per qualcuno dei nostri FA.

17-23 febbraio: anche quest'anno, come dodici mesi fa, è previsto nella seconda metà di febbraio presso il Lucas Oil Stadium di Indianapolis un appuntamento molto atteso, la "NFL scout combine". Come è noto, si tratta di un  meeting in cui allenatori e GM valuteranno alcuni prospetti, impegnati in test e prove, in vista del draft. La "combine" è un evento importante anche se probabilmente sopravvalutato, poiché non è chiaramente possibile valutare pienamente un giocatore sulla base di quanto mostrato in una occasione di questo tipo, quanto piuttosto da come ha giocato nel corso delle stagioni trascorse al college.

10 marzo: tutte le squadre devono trovarsi al di sotto del salary cap; terminano a questa data tutti i contratti la cui scadenza era il 2014 e, di fatto, inizia la stagione 2015 anche dal punto di vista dei contratti.

19 marzo: prende avvio ufficialmente in questa data la free agency. Come gestiranno i Bucs la FA 2015? Speriamo in maniera più avveduta di quanto fatto dodici mesi  fa (senza più "genialate" alla  Josh McCown, please....).

20 aprile: le squadre che hanno confermato il proprio Head Coach  possono svolgere il primo workout: per Tampa Bay dunque appuntamento al 20 aprile, per il primo "impatto" datato 2015 sul campo da football. Per i team che hanno un nuovo HC, i workouts potranno invece iniziare a partire dal 6 aprile.

Metà aprile (circa): di solito è in questo periodo, più o meno a metà del mese di aprile, che viene reso noto il calendario; lo scorso anno l'opener dei Bucs ebbe luogo al RJS contro Carolina, a cui seguì un ulteriore match casalingo contro St. Louis. Come sarà articolato il calendario 2015? Ancora un paio di mesi abbondanti di pazienza, per conoscere la "schedule" 2015.

30 aprile: E' tempo di draft! A differenza degli ultimi anni, in cui questo evento si svolgeva al Radio City Music Hall di New York, il draft 2015 avrà luogo a Chicago. E per i Bucs sarà un draft di fondamentale importanza, potendo disporre della scelta più preziosa, la first pick overall.

Queste, in  sintesi, sono le date più rilevanti da ricordare relative alla offseason. Per le partite vere e proprie, purtroppo, abbiamo davanti a noi mesi e mesi di astinenza, visto che fino ad agosto, quando i Bucs 2015 scenderanno in campo per le partite di preseason, dovremo accontentarci di nulla di più che minicamp e workout...

domenica 1 febbraio 2015

Nè Lynch nè Dungy entrano nella Hall of Fame


Dopo l'ingresso di Warren Sapp nel 2013 e di Derrick Brooks nel 2014, si sperava di poter celebrare per il terzo anno consecutivo l'entrata di un rappresentante dei Tampa Bay Buccaneers nella Hall of Fame di Canton.

Purtropop questa volta è andata male, e per i due candidati "targati" Bucs - la safety John Lynch e l'head coach Tony Dungy - l'appuntamento con gli "immortali" del football è per il momento rinviato.

Tra gli esclusi eccellenti, oltre a Lynch e Dungy, da segnalare anche il WR Marvin Harrison, il QB Kurt Warner e l'OT Orlando Pace, ritenuti alla vigilia delle votazioni tra i candidati con più probabilità di entrare nella HoF.

Qeusto l'elenco di coloro che nel prossimo mese di Agosto saranno introdotti a Canton:

- Junior Seau
- Charles Haley
- Will Shields
- Jerome Bettis
- Tim Brown
- Bill Polian
- Ron Wolf
- Mick Tingelhoff

L'unico, irrilevante, legame tra i Bucs e i neo eletti nella Hall of Fame riguarda il WR Tim Brown, che trascorse a Tampa l'ultima stagione della sua carriera senza peraltro lasciare alcuna taccia concreta del suo passaggio in Florida (24 passaggi ricevuti per 200 yards e 1 TD le sue statistiche della stagione 2004).