giovedì 18 gennaio 2018

NFC South, gli amari playoff di Saints, Falcons e Panthers


La NFC South, come ben sappiamo noi tifosi dei Bucs, è una Division molto competitiva, probabilmente la più forte dell'intera NFL, e non è un caso se quest'anno ben tre squadre di questa Division sono riuscite ad arrivare ai playoff.

E nonostante sia Vikings che Eagles avessero record migliori, la maggioranza di esperti ed analisti era concorde nel ritenere che sarebbero stati proprio Saints e Falcons a contendersi il ruolo di rappresentante della NFC al Super Bowl LII.

Invece, questi playoff si sono rivelati davvero amari per i team della South, costretti ad unirsi ai Bucs nel guardare in televisione la finale di Conference di domenica prossima, che si disputerà a Philadelphia tra Eagles e Vikings.

Ma andiamo con ordine; il primo turno dei Playoff aveva fatto registrare ottime prestazione sia dei Falcons, vincenti in scioltezza a LA contro i Rams, che dei Saints, usciti con la W in tasca dopo un duro "derby" della NFC South contro i Carolina Panthers.

Poi, le due avvincenti ed emozionanti partite dello scorso week-end; e se già era stata sorprendente la sconfitta dei Falcons, incapaci di entrare nella endzone degli Eagles dalle 2 yard line, davvero incredibile è stato il KO dei Saints, che a Minneapolis sono riusciti a perdere una partita praticamente già vinta.

La ricezione di Diggs a tempo pressoché scaduto, il mancato placcaggio di Williams, la corsa del WR dei Vikings in campo aperto verso la endzone di New Orleans sono le immagini-simbolo di questi playoff e del "Minneapolis Miracle" si parlerà ancora a lungo.

Di sicuro, per Falcons e Saints (più che per i Panthers, che non affrontavano la postseason con grandi ambizioni), le sconfitte contro Eagles e Vikings sono state due brutte batoste, difficili da assorbire.

Per Ryan e soci si tratta della seconda enorme delusione consecutiva, dopo il Super Bowl perso nel modo in cui tutti ricordiamo contro i Patriots dodici mesi fa, mentre i Saints di Brees (39 anni compiuti) si sono lasciati sfuggire un'occasione d'oro per regalare a quel grande campione di Drew Brees (giunto ormai quasi a fine carriera per evidenti ragioni anagrafiche) un secondo anello.

Dall'ottica dei Bucs, si può sperare che le "tossine"che inevitabilmente si accumulano in seguito a sconfitte di questo tipo possano far sentire i loro effetti nella prossima stagione.

Quel che è certo, è che per competere nella NFC South occorrerà anche nel 2018 giocare ad un livello altissimo, perché sia Ryan che Brees saranno avversari duri da superare e lo stesso Newton rappresenta un ostacolo tutt'altro che agevole.

Insomma, se veramente Tampa Bay aspira a sovvertire le gerarchie della NFC South ci sarà bisogno non solo di innesti importanti e talentuosi tra free agency e draft (oltre a liberarsi di "zavorra" inutile e strapagata....), ma sarà indispensabile che i giocatori di talento che già abbiamo in squadra (da Winston e Evans, da McCoy a David-Alexander) elevino ulteriormente il livello del loro football, trascinando la truppa verso quell'obiettivo, oramai divenuto "mitico", chiamato playoff... incredibile come ormai siano trascorsi dieci anni dall'ultima apparizione in postseason, per non parlare dell'ultima W ai playoff che risale addirittura alla magica notte del Super Bowl del 26 gennaio 2003...

3 commenti:

  1. ...mah, io per le altre della South non piango eh.... anzi, essendo avversarie di Division non mi stanno particolarmente simpatiche, molto meglio Vikings e Eagles...

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  2. In un periodo come questo, in cui a proposito dei nostri Bucs c'è ben poco da dire (se non ricordare che 15 anni fa, di questi tempi, stavamo percorrendo la strada che ci avrebbe condotto ad alzare al cielo il Vince Lombardi Trophy...), volevo sottolineare come i nostri rivali di Division abbiano gettato al vento un’occasione davvero unica.

    A mio avviso Saints e Falcons sono squadre complessivamente più forti e complete di Vikings ed Eagles ed in effetti sia NO che ATL (soprattutto i Saints) avevano già un piede e mezzo nella finale di Conference, prima di sprecare tutto nei rispettivi convulsi finali di partita.

    Poi, chiaramente, non dispiace nemmeno a me che la finale di Conference ed il Super Bowl lo guardino in televisione anche i nostri rivali di Division, da Cam Newton a Matt Ryan per finire a quel simpaticone di Sean "bountygate" Peyton.

    Diciamo che, una volta tanto, volevo spargere un po’ di sale sulle ferite altrui, anziché cercare di lenire le nostre... ;-)

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  3. La stagione dei Saints è cmq emblematica di come un buon draft possa cambiare una squadra.
    Kamara, Ramczik, Lattimore e Williams (si proprio il nostro eroe) hanno trasformato la squadra.
    Kamara ha tolto peso dalle spalle di Brees (sempre fortissimo ma la sensazione è che non sia piu l'ira di dio di un paio di anni fa) rivelandosi qualcosa di letteralmente devastante mentre Lattimore e Williams han sistemato una secondaria pessima. Va detto che altrettanto VITALE è stato Jordan e/o in generale la capacità del front seven di mettere pressione al qb, agevolando di molto il lavoro della secondaria.

    Noi abbiamo bisogno di fare un lavoro simile. Un HB forte, un CB forte (se teniamo Grimes...senno ne servon 2), 1 interior OL e 2 pass rusher di spessore.
    Non poco. Molto può arrivare al draft. Ma anche in FA, 1 investimento o 2 importanti Licht deve farli.

    Chris

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