sabato 20 giugno 2015

I Bucs, Jameis Winston e la "realtà virtuale"

Mentre a One Buc Place si è appena concluso un mini-camp obbligatorio e manca più di un mese all'inizio del training camp vero e proprio, sembra che i Bucs le proveranno proprio tutte per consentire al proprio QB rookie Jameis Winston di esordire nel modo migliore tra i PRO.

Greg Auman, dalle colonne del Tampa Bay Times, segnala che i Bucs sono in trattative con una società di informatica di Stanford, in California, che dovrebbe fornire alla squadra di Lovie Smith una innovativa tecnologia basata sulla "realtà virtuale", con lo scopo specifico di consentire al quarteback di allenarsi con una visuale di 360°, tecnologia peraltro già sperimentata con soddisfazione dai Cowboys.

Direttamente dal Tampa Bay Times, ecco le dichiarazioni rilasciate da parte della Ditta che fornirà ai Bucs la tecnologia in questione:
"I actually talked to Tampa this morning, and we can start it for them on Day 1 of training camp," said Derek Belch, a former Stanford kicker and assistant coach who is now the founder of StriVR Labs, which has Auburn, Arkansas, Stanford among its clients. "I know they've looked at  a couple other options ... We're probably going to get back down there in a couple of weeks, really sit down with them and go through everything and hammer it out."

Questa tecnologia non è certo a buon mercato - il costo si aggira intorno ai 250mila dollari - ma considerati gli interessi multimilionari che sono in gioco in una stagione NFL, chiaramente sarebbe un ottimo investimento se fosse in grado di contribuire in qualche modo allo sviluppo di Winston.

Da quando si è diffusa la notizia che i Dallas Cowboys erano ricorsi ai servizi informatici forniti da questa società di Stanford, si è scatenata l'attenzione di tante squadre a proposito della "realtà virtuale" applicata l football. Ancora Belch:
"In the wake of the Cowboys news, the lid has been blown off this thing," Belch said. "In the last week and a half alone, I've heard from 10 teams we weren't already talking to. It's like almost the entire league has called, and we're looking at probably doing this with six or seven teams by training camp."

In pratica, questo prodotto consente a un QB di simulare anche in uno spazio al chiuso una azione di football, dallo snap da parte della centro, alla successiva lettura della difesa, sino alla selezione del ricevitore. Un po' come essere dentro un videogame, insomma...

E proposito del paragone con i videogames, ecco le parole di Belch:
"The younger guys, this is how they learn," Belch said. "They're used to video games, to techy cool digital things, so we're speaking their language. Ours is not a video game, but they like it. We can do this for every position on the field."

Dirk Koetter, il nuovo offensive coordinatore dei Bucs, ha dichiarato a FOXsports.com di essere a favore dell'impiego della tecnologia, qualora questa sia in grado di fornire un valido aiuto per la crescita di Winston.
"It might be good for Jameis," Koetter told the site. "He is a film junkie. We have looked into that."

1 commento:

  1. .....ma non era meglio usare quei soldi per portare a Tampa un DE.......???

    RispondiElimina