sabato 31 maggio 2014

Tagliato anche dai Giants, carriera finita per Freeman?

Josh Freeman
C’era una volta una giovane promessa, che sembrava potesse avere i numeri e le capacità per scrivere pagine importanti nella storia dei Buccaneers, e che si sperava potesse prendere per mano la squadra e ricondurla ai fasti ormai sbiaditi di quando per Tampa Bay era la prassi, scendere in campo nel mese di gennaio...

Questo giocatore si chiamava Josh Freeman, doveva essere nelle speranze di tutti il nuovo franchise QB e Raheem Morris scommise su di lui buona parte della sua carriera, scegliendolo al primo giro del draft 2009 con la chiamata n.17, e affermando che avrebbe preso questo ragazzo anche se avesse avuto a disposizione la first pick overall di quel draft, tanto era convinto delle notevolissime potenzialità del quarterback rookie da Kansas State.

Bene - anzi, malissimo - è di ieri la notizia che anche i NY Giants, che avevano ingaggiato Freeman nel corso della free agency con un contratto annuale al minimo salariale, dandogli un’ulteriore possibilità per riscattarsi dopo le complicate stagioni a Tampa e la pessima parentesi di Minnesota, lo hanno tagliato, preferendo mantenere a roster Curtis Painter (giocatore modestissimo, che alcuni ricorderanno a Indianapolis l’anno in cui giocò al posto dell’infortunato Peyton Manning) e quando un team arriva a preferirti Curtis Painter, beh, allora vuol proprio dire che siamo arrivati ai titoli di coda...

Dispiace questa triste parabola di Josh Freeman, soprattutto perché credo che i problemi del ragazzo siano principalmente psicologici e legati al suo carattere evidentemente troppo fragile per reggere a certe pressioni – più che a motivi di natura tecnica - dunque molto più difficili da superare. A questo punto non rimane che chiedersi se Freeman potrà aver ancora un futuro in NFL o se dovrà tristemente ripiegare sulla CFL o su altre leghe minori, se non appendere in maniera definitiva il casco al chiodo.

Qualunque sia il suo futuro, in bocca a lupo a questo ragazzo che nel 2010, alla sua seconda stagione da professionista, aveva "illuso" un po’ tutti sfoderando giocate da campione e guidando i Bucs a tante vittorie con rimonte mozzafiato, lasciando intravedere una "stoffa" da giocatore importante, non certo da rincalzo dei rincalzi, ossia la situazione attuale in cui è sprofondato colui che doveva diventare the next franchise QB... 

Good luck, Josh!

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