domenica 29 dicembre 2019

Finisce male la stagione dei Bucs, sconfitti in casa (ed in overtime) dai Falcons

Si conclude con una sconfitta la stagione 2019 dei Buccaneers, superati in casa (ed in overtime) dagli Atlanta Falcons con il punteggio di 28-22.

Partita sostanzialmente regalata da Tampa Bay, che "offre" agli avversari la vittoria, prima sparacchiando malamente ben 3 FG, con Matt Gay che è riuscito nell'impresa di sbagliare tutto lo sbagliabile: dalle 49, 44 e 34 yards (e seconda partita persa in stagione a causa degli errori di Gay, dopo quella con i NY Giants).

E poi ci ha pensato Jameis Winston a far calare il sipario, lanciando l'ennesima pick-six (la settima stagionale) nel primo gioco dell'overtime: sei punti a referto per Atlanta e partita finita.

Peccato, perché si poteva concludere la stagione con una vittoria e con un record non perdente, invece Winston - che pure ha superato le 5.000 yards lanciate e i 30 TD pass - anche stasera ha confermato qualità e limiti ormai arcinoti, diventando l'unico QB nella storia NFL a concludere una stagione raggiungendo quota 30 sia a livello di TD pass che di intercetti.

Da segnalare, ad ogni modo, il record di sack messo a segno da Shaq Barrett, che spodesta Warren Sapp come miglior placcatore di QB avversari nel corso di una stagione nella storia dei Bucs, e poi vorrei sottolineare il fumble riportato in endzone dal rookie Devin White per 91 yards, ed una sostanziale buona prova della difesa, con un Pierre-Paul a livelli altissimi ben coadiuvato questa sera da Suh e Gholston.

Infine, prima partita oltre le 100 yards nel 2019 per un RB dei Bucs - Ronald Jones - a conferma della lenta ma costante crescita di questo giocatore che non è quel "bust" clamoroso che si temeva fosse, dopo il fallimentare scorso campionato.

Ad ogni modo, il futuro dei Bucs ruoterà intorno a quello che Arians e Licht decideranno di fare con Winston. Sembra che Leftwich, l'attuale OC, sia tra i favoriti per il posto di HC a Jacksonville, quindi l'anno prossimo si ripartita probabilmente con un nuovo allenatore per il reparto offensivo. Questo potrebbe essere un motivo in più per "azzerare" il tutto ripartendo anche con un nuovo QB, anche se prima di rinunciare a Jameis credo sarebbe opportuno trovare una alternativa valida.

Darei per scontato che i Bucs drafteranno un QB, magari non al primo nè al secondo giro dove dovranno essere rinforzate OL e secondaria, ma affidarsi a un rookie scelto al terzo giro (o a un veterano a fine carriera) vorrebbe dire rassegnarsi in partenza al "solito" record con quattro o cinque vittorie, e sarebbe un peccato visto che questa squadra non è poi da buttare, soprattutto se si riusciranno a rifirmare i tanti free agent di una linea difensiva che è stata la vera nota positiva della stagione.

Nei prossimi giorni faremo il punto sulla situazione contrattuale dei vari giocatori, nel frattempo... buona off-season a tutti!

sabato 21 dicembre 2019

Questa volta non riesce la rimonta, vince Houston 23-20

Si interrompe contro Houston la striscia di vittorie consecutive dei Bucs; al RJS passano i Texans con il punteggio di 23-20, al termine di una partita comunque combattuta ed in equilibrio fino all'ultimo.

Purtroppo anche stasera i Bucs sono stati condannati dai troppi palloni persi a favore degli avversari; ben quattro gli intercetti sparacchiati da Winston, a cui si aggiunge un fumble di Barber. E dunque il fatto di essere riusciti a rimanere in scia di Houston è già da ritenere un buon risultato, considerati simili "regali".

Hanno pesato le assenze di giocatori fondamentali (Evans e Godwin, i due WR convocati al Pro Bowl) e ad essi vanno aggiunti gli errori gravi degli arbitri, che nel primo tempo hanno inanellato una serie di fischiate pessime, non vedendo una clamorosa interferenza difensiva dei Texans, sorvolando su un evidentissimo "face mask" ai danni di Brate, ed infine facendo finta di niente su un fumble clamoroso di Houston, visto da tutto lo stadio arbitri esclusi.

Tre chiamate pesanti che, aggiunte ai soliti errori di Winston, sembravano spianare la strada ai Texans. Invece Tampa Bay si è ripresa dal terribile avvio di partita, Jameis ha raddrizato la mira, e alla fine del primo tempo il risultato era di perfetta parità sul 17-17.

Nei secondi trenta minuti di football le due squadre si sono fatte più prudenti evitando errori sino all'ultimo intercetto di Winston, che in pratica ha chiuso la partita.

Peccato per un quarto down non convertito dai Bucs per un clamoroso errore di Brate, che ha droppato un passaggio che era in pratica già nelle sue mani.

Ad ogni modo, vincere o perdere stasera non cambia granché la situazione dei Bucs, già proiettati alla prossima stagione e, da voci sempre più autorevoli, sembra proprio che Jameis Winston sarà il QB dei Bucs anche nel 2020.

domenica 15 dicembre 2019

I Bucs non si fermano più: sconfitti i Lions per 38-17

Quarta vittoria consecutiva per i Bucs, che espugnano con pieno merito Detroit con il netto punteggio di 38-17.

Tampa Bay ha controllato il match dal primo all'ultimo minuto, spegnendo nel secondo tempo il tentativo di rimonta di Detroit con un intercetto riportato in endzone dal CB Murphy-Bunting.

Peccato per gli infortuni muscolari dei due WR Godwin e Miller, in un reparto già privo di Mike Evans, anch'egli fuorigioco per problemi fisici.

Sugli scudi la prestazione del WR Breshad Perriman, autore di 3 TD, e di un Jameis Winston che diventa il primo giocatore nella storia NFL ad inanellare due partite consecutive con oltre 450 yards lanciate.

Dopo il "solito" intercetto sparacchiato nel primo drive, Winston è salito in cattedra trovando con puntualità i suoi ricevitori, arrivando a chiudere il match con cifre eccellenti (28/42 per 458 yards, 4 TD e 1 int). Sarà molto interessante vedere cosa decideranno Licht ed Arians a fine stagione, quando Winston diventerà unrestricted free agent.

L'unica nota stonata di quest'oggi sono gli infortuni, che hanno colpito si al'attacco (Godwin, Miller) già privo di due titolari come il WR Mike Evans e il LT Donovan Smith, sia la difesa (Whitehead).

Per chiudere il campionato rimangono due incontri da giocare in casa, contro Houston (sabato  prossimo) e Atlanta. Continuare la striscia di vittorie deve essere l'obiettivo dei Bucs per questo scorcio conclusivo di stagione, in cui la squadra di Arians si è progressivamente trasformata nella "bella copia" del team pasticcione e inconcludente di inizio 2019.

domenica 8 dicembre 2019

Superati i Colts in rimonta, terza W consecutiva per i Bucs!

Terza vittoria consecutiva per i Bucs, che dopo le W esterne di Atlanta e Jacksonville riescono ad "espugnare" anche il RJS, al termine di una partita intensa e combattuta contro gli Indianapolis Colts.

E' finita 38-35 per Tampa Bay, con i Bucs costretti ad inseguire per quasi tutta la gara a causa dei soliti errori (gli intercetti di Winston, le "distrazioni" della secondaria...) ma alla fine vincenti, grazie a un Jameis che - se riuscisse a tenersi lontano dagli intercetti - sarebbe davvero uno dei giovani QB più interessanti della Lega.

Oggi Winston ha segnato un TD su corsa, ha lanciato per 456 yards (con un eccellente 33/45) e ha smazzato ben 4 TD pass. Davvero un peccato quei tre intercetti, che "macchiano" in maniera pesante le altre lusinghiere statistiche.

Tra l'altro, per quasi tutto il match Winston (che ha riportato un lieve infortunio che lo ha costretto a saltare il primo drive del secondo tempo) non ha avuto a disposizione il suo bersaglio migliore, Mike Evans, infortunatosi nel primo tempo al termine di una cavalcata di 61 yards conclusa nella endzone dei Colts.

Contro un avversario di pari livello, Tampa Bay ha confermato questa sera pregi e difetti già visti nel corso della stagione: pessima tendenza a perdere palloni (da segnalare anche un fumble di Ogumbowale), una secondaria giovane e inesperta che alterna belle giocate a dormite clamorose, e la certezza che con i Bucs in campo sarà difficile annoiarsi: ogni lancio di Winston può infatti rivelarsi un TD pass da 60 yards oppure un intercetto riportato in endzone dai DB avversari...

Purtroppo i Bucs sono fuori dai giochi per i playoff, speriamo comunque che nelle restanti tre partite ci regalino altre convincenti prestazioni e, magari, qualche altra bella W, possibilmente meno rocambolesca e sofferta rispetto a quella di stasera...

domenica 1 dicembre 2019

I Bucs si ripetono: dopo Atlanta, espugnata anche Jacksonville!

I Bucs concedono il bis, e sette giorni dopo avere espugnato Atlanta è arrivata un'altra W "corsara" per i ragazzi di Bruce Arians.

Il derby della Florida con i Jaguars è stato infatti vinto dai Bucs, che hanno espugnato Jacksonville con il netto punteggio di 28-11.

Primo tempo perfetto per Tampa Bay, chiuso avanti per 25-0. Da segnalare l'eccellente prestazione difensiva della squadra, ed in particolare del rookie LB Devin White. Dopo l'avvio di campionato non particolarmente brillante per il prodotto da LSU, White è esploso in queste ultime partite, e dopo l'ottima prestazione di Atlanta è arrivata questa sera un'altra partita eccellente in cui sono arrivati sia il primo intercetto che il primo TD in carriera, speriamo siano i primi di una lunga serie.

Nel secondo tempo i Bucs hanno controllato il risultato, con i Jaguars che cercavano di rifarsi sotto nel punteggio ma che venivano fermati da una difesa ottima nella linea, puntuale e precisa a livello di LB con il duo David-White e finalmente produttiva anche a livello di secondaria.

Nessun intercetto lanciato da Winston (anche se ha perso un fumble...) e prestazioni di rilievo sia per il WR Perriman che per il TE O.J. Howard, reduci entrambi da una stagione nettamente sottotono.

Domenica prossima arriveranno a Tampa gli Indianapolis Colts, altro team alla portata dei Bucs; che dire, peccato che la stagione stia ormai volgendo al termine, visto l'ottimo periodo di forma della squadra, sia in difesa che in attacco.

Riuscire a vincerne tre di fila sarebbe davvero un 'impresa, speriamo che Winston e soci ci regalino una terza domenica "maloox free" consecutiva...

domenica 24 novembre 2019

Tampa Bay bella e vincente, espugnata Atlanta per 35-22


Bella e meritata vittoria per i Bucs migliori dell'anno, che sbancano nettamente e con pieno merito Atlanta con il punteggio di 35-22.

La partita era iniziata male per Tampa Bay, con Winston intercettato al primo lancio del match... da lì in avanti però, erano i Bucs a prendere il comando dell'incontro, con un Chris Godwin strepitoso ben imbeccato da Jameis e con una difesa finalmente intensa ed efficace.

Bene la linea, che con Nassib, Suh, Vea, JPP (ma anche con i LB White e Barrett) ha costantemente messo sotto pressione Ryan e bene anche la secondaria, con i CB Dean e Davis in grado di limitare i pericolosi WR di Atlanta.

Nota di merito per il DT Vita Vea: che oltre a giocare un'ottima partita in difesa, ha anche ricevuto un TD pass nel finale di primo tempo, diventando il giocatore più pesante nella storia NFL (Vea pesa oltre 150 KG) a segnare un TD su ricezione... grande Vita!

Non sono mancati comunque, anche stasera, errori che potevano costare cari a Tampa Bay. Ad esempio, i 3 XP sbagliati da Matt Gay, davvero un record negativo per il kicker dei Bucs; poi, ci sarebbero anche i due intercetti di Winston, che continua ad inanellare partite in cui lancia per oltre 300 yards regalando al contempo almeno un paio di palloni agli avversari...

I Falcons visti stasera sono parsi una squadra in evidente difficoltà, nonostante Ryan e soci fossero reduci da due nette e brillanti vittorie in trasferta contro avversari quotati quali Saints e Panthers.

Ad ogni modo, godiamoci questa inaspettata W, ottenuta in trasferta contro una rivale di Division e speriamo che domenica prossima, a Jacksonville nel derby della Florida contro un avversario più o meno di pari livello, i Bucs possano replicare l'ottima prestazione di questa sera.

domenica 17 novembre 2019

Bucs pessimi, nessun problema per i Saints

Si sperava che i Bucs potessero ripetere la buona prestazione di domenica scorsa contro Arizona, ed invece contro i più quotati Saints è stata tutta un'altra storia.

Tampa Bay sempre a a rincorrere, senza peraltro riuscire  mai ad impensierire Brees e soci.

C'è ben poco da salvare, questa sera: male la difesa, che ha concesso di tutto ai WR avversari senza mai riuscire a mettere la minima pressione a Brees, e male anche l'attacco, inspiegabilmente monodimensionale: solo 8 i tentativi di corsa, mai nella loro storia i Bucs avevano corso così poco in una partita.

Male anche Winston, che lancia ancora per oltre 300 yards ma che sparacchia anche 4 intercetti, gli ultimi tre dei quali interamente ascrivibili a lui (a differenza del primo, causato da O.J. Howard).

La partita di oggi ha confermato i tantissimi limiti di questa squadra, che a certi livelli proprio non è competitiva; adesso ci sono due trasferte consecutive per Tampa Bay, prima ad Atlanta contro i Falcons in netta crescita e poi a Jacksonville, nel derby della Florida. Riuscire nella improbabile impresa di vincerne una sarebbe già tantissimo...

martedì 12 novembre 2019

Rilasciato il CB Vernon Hargreaves

Con una decisione abbastanza inaspettata, i Bucs hanno deciso di tagliare per motivi tecnici il CB Vernon Hargreaves, che dunque da oggi non è più un giocatore di Tampa Bay.

Scelto al primo giro del draft 2016 (pick n.11 overall), l'ex Florida Gator non aveva mai brillato particolarmente in maglia Red and Pewter, e domenica scorsa, nel match vittorioso contro Arizona, coach Arians aveva deciso di lasciarlo sulla sideline per scelta tecnica per l'intero secondo tempo.

La decisione di questo taglio giunge abbastanza inaspettata in quanto arriva quando ormai mancano solo 7 partite al termine della stagione, e considerando soprattutto la profondità e la qualità del reparto specifico dei CB, non elevata in nessuno dei due casi.

Di seguito, tratte dal sito ufficiale dei Bucs, le dichiarazioni del GM Jason Licht circa il taglio di Hargreaves:
"After thoughtful consideration over the past few weeks, Coach Arians and I came to the conclusion that we needed to make this change,” said Licht. “Decisions such as this are always difficult, but we felt it was in the best interest of our team to part ways with Vernon at this time and allow him to explore other opportunities. We are disappointed that it did not work out here for Vernon and we wish him continued success moving forward."

domenica 10 novembre 2019

Vittoria in rimonta per Tampa Bay, superata Arizona 30-27

Vittoria in rimonta per i Tampa Bay Buccaneers, che superano i Cardinals con il punteggio di 30-27, tornando finalmente al successo dopo quattro pesanti sconfitte consecutive.

E' stata una partita molto incerta e combattuta fino all'ultima azione quella disputata al RJS, tra due squadre di pari livello (medio-basso) che hanno dato vita ad un match davvero equilibrato.

Sembravano quasi spacciati i Bucs, quando nell'ultimo quarto - in seguito ad un fumble del RB Ronald Jones - i Cardinals già avanti per 27-23 hanno avuto l'occasione per allungare in maniera decisiva.

Ma quando sembrava che tutto dovesse finire come al solito, al CB rookie Jamel Dean è riuscita la giocata decisiva, con l'intercetto ai danni del QB Kyler Murray.

E' così iniziato il drive decisivo del match, con Winston che ha guidato la squadra alla rimonta, concretizzatasi nel touchdown del sorpasso da parte del RB Peyton Barber.

In senso assoluto, la partita è stata caratterizzata oltre che da un forte equilibrio anche da molti errori (due intercetti di Winston, il fumble di Jones) ma non sono mancate le giocate particolari, come la penalità chiamata ai Cards su un FG sbagliato da Gay (che poi, ricalciando, ha segnato 3 punti rivelatisi decisivi), o il fake punt di Arizona andato a buon fine, che sembrava avere dato ai Cardinals la spinta decisiva per agguantare la vittoria.

La W, invece, è andata ai Bucs che vincono per la prima volta in casa nel corso del 2019, grazie ad un Winston che - 2 intercetti a parte - ha comunque lanciato per 358 yards, innescando oltre ai soliti  Evans e Godwin, anche il RB Ronald Jones, che prima del sanguinoso fumble aveva ricevuto ben 8 palloni per 77 yards.

La difesa ha alternato ottime giocate a penalità gravi e a errori grossolani, soprattutto a livello di secondaria, come da negativa nonché consolidata abitudine.

Ad ogni modo, godiamoci la terza vittoria stagionale e aspettiamo di vedere cosa succederà domenica prossima, quando al RJS arriveranno i New Orleans Saints, sconfitti oggi a sorpresa in casa dagli Atlanta Falcons. Ormai i Bucs sono praticamente fuori dalla corsa per i playoff, ma qualche soddisfazione, ad esempio contro le rivali divisionali, se la potrebbero ancora togliere...

lunedì 4 novembre 2019

I Bucs ci provano ma alla fine prevale Seattle (in overtime)

Ci hanno provato i Bucs, a sovvertire il pronostico e ad espugnare Seattle, ma alla fine a prevalere sono stati i padroni di casa, vincitori con il punteggio di 40-34 (dopo overtime).

Non credo che questa volta si possa rimproverare più di tanto a Tampa Bay, che ha perso contro una squadra nettamente più forte, dato che Seattle non solo disputerà i playoff ma probabilmente sarà anche anche una delle protagoniste della postseason.

Il  molto discusso, dopo le ultime pessime prestazioni,  QB Jameis Winston questa volta non ha commesso disastri (fumble a parte), aiutato anche da un Evans stratosferico e da un sempre ottimo Godwin. Buone cose si sono viste anche (in pratica per la prima volta quest'anno) dal terzo WR, Perriman, sin qui oggetto misterioso (anche, va detto, a causa di problemi fisici)

Discreta prova del RB Jones e linea offensiva che ha tenuto bene rispetto alle ultime partite, grazie anche ai rientri dei titolari Cappa e Dotson, che non sono fenomeni ma decisamente di un altro livello rispetto ai propri rincalzi.

Nel secondo tempo, purtroppo, la difesa ha progressivamente ceduto, non riuscendo più a limitare il QB di Seattle, Wilson, protagonista della rimonta dei Seahawks. Va anche detto che Seattle avrebbe potuto chiuderla prima dell'overtime, se il kicker non avesse sbagliato calci tutto sommato fattibili (oltre ad un XP).

Per i Bucs, come dicevo, non credo ci sia troppo da recriminare, nonostante il buon vantaggio raggiunto nel primo tempo; spiace chiaramente per l'ennesima sconfitta e per le tante penalità che come al solito hanno vanificato giocate importanti ma se non altro la squadra ha tenuto dignitosamente il campo per tutti i 60 minuti, costringendo all'overtime un team assai più titolato.

Domenica prossima, dopo tantissimo tempo, si torna finalmente a giocare al Raymond James Stadium. Considerato che l'avversario, Arizona, dovrebbe essere ai livelli di Tampa Bay sarebbe gradito anche un ritorno alla W, che ormai manca davvero da tanto, troppo tempo.

domenica 27 ottobre 2019

Vincono i Titans 27-23, ennesima sconfitta per Tampa Bay

Anche a Nashville, contro i non proprio irresistibili Titans che schieravano come QB titolare Ryan Tannehill, i Buccaneers hanno recitato il solito copione, concludendo il match con una classica "L" in perfetto "Bucs style".

Errori assortiti in grande quantità (fumble, intercetti, penalità) hanno spianato la strada ai Titans, poi il tentativo di rimonta che sembra possa andare a buon fine, ma è solo un'illusione: a rimontare sono i Titans, che si portano a casa una W che a un certo punto del match sembrava stesse per sfuggirgli di mano.

Tennessee infatti, dopo avere sfruttato ne migliore dei modi gli errori dei Bucs convertendo due palle perse di Winston in altrettanti TD, hanno subito la rimonta di Tampa Bay, trascinata da uno scatenato Mike Evans, un sempre positivo Chris Godwin e un preciso Matt Gay.

Poi, nell'ultimo quarto, Tannehill ha guidato con ordine il suo attacco, riuscendo a mettere sul tabellone i punti necessari per la vittoria, a differenza dei Bucs, protagonisti della solita rimonta mancata.

Peccato, perché i Bucs potevano davvero vincere questa sera contro avversari parsi modesti e alla portata, e peccato per quel fumble riportato in endzone da Adams nel finale, provocato da White in seguito ad tentativo di fake punt dei Titans, che gli arbitri non hanno però ritenuto tale, limitandosi a sancire il tentativo non riuscito di conversione di quarto down di Tennessee, senza accorgersi purtroppo del fumble, parso abbastanza netto.

Residui sogni di Playoff ormai tramontati, direi, visto il record di 2-5 e ormai non resta che giocarsi l'ultimo posto in Division con i Falcons oltre ad iniziare a pensare al prossimo anno, quando bisognerà in primo luogo decidere chi sarà il nuovo QB starter.

Non credo che Winston possa essere riproposto e dunque sarà interessante vedere se Arians deciderà di affidare la squadra a un QB rookie oppure se preferirà un veterano di esperienza. Che tristezza, comunque, ritrovarsi già a parlare di possibili scenari futuri e di draft 2020 quando siamo ancora nel mese di ottobre...

domenica 20 ottobre 2019

Bye week per i Bucs, tagliati Wilson e Bond (+ nuova pagina sul blog)

Domenica di riposo per i Bucs, reduci dalla netta sconfitta di Londra nel match contro i Carolina Panthers.

Nel corso della settimana Tampa Bay ha operato alcune modifiche a livello di roster: sono stati infatti tagliati due giocatori, il WR/PR Bobo Wilson ed il LB Devante Bond.

Bobo Wilson è stato uno dei protagonisti negativi della partita di domenica scorsa, perdendo il pallone due volte nei tentativi di punt return, e senza far registrare nulla di interessante come WR, nonostante il maggiore spazio avuto a disposizione dopo l'infortunio di Breshad Perriman.

Devante Bond, sesta scelta dei Bucs nel draft 2016, è stato impiegato sin qui più che altro negli special team, e la sua assenza non  si farà sentire più di tanto in un reparto in cui i Bucs sono ben coperti, con il pieno recupero del rookie Devin White.

Domenica prossima Tampa Bay è attesa dalla trasferta contro i Tennessee Titans, altro team in difficoltà così come in difficoltà è Marcus Mariota, il QB dei Titans scelto nello stesso draft di Winston subito dopo Jameis.

Arians ha confermato Winston come QB starter dopo il disastroso match di Londra (anche perché alle spalle di Jameis, di fatto, non ci sono alternative), speriamo che la discontinua first pick overall del draft 2015 si riscatti dopo l'orrenda prestazione del Tottenham Hotspur Stadium (7 palle perse tra fumble e intercetti).


E a proposito dell'incontro di Londra tra Bucs e Panrthes, per chi fosse interessato a un resoconto un po' più dettagliato con foto e filmati, segnalo che è online una apposita pagina, raggiungibile cliccando su questo LINK. Buona visione e, come sempre, GO BUCS!

domenica 13 ottobre 2019

Londra amara per i Bucs, tutto troppo facile per Carolina


Visti dagli spalti del Tottenham Hotspur Stadium  (a proposito: davvero molto bello il nuovo impianto degli Spurs) questi Bucs sono sembrati di una pochezza davvero preoccupante.

Disastrosi in attacco (7 palle perse, se non ho sbagliato il conto!), con Winston alla peggiore prestazione in carriera, peraltro aiutato pochissimo da una OL (priva di due titolari) del tutto inconsistente e con altri giocatori (O.J. Howard su tutti) in costante regresso di rendimento.

Malissimo anche in difesa, contro questi Panthers che non mi sono sembrati uno squadrone e che eppure hanno segnato in scioltezza quasi 40 punti, davvero troppi.

Peccato perché tutto il 'contorno' di questo match è stato come sempre all'altezza delle aspettative di una partita NFL vista dal vivo. Ecco, se poi i Bucs l'avessero anche giocata sul serio la partita anziché smarrirsi sin dalla prima giocata, sarebbe stato decisamente meglio...

Nei prossimi giorni pubblichero' un ampio resoconto di Bucs-Panthers, con impressioni e foto. Nel frattempo vado a leccarmi le ferite, con una buona pinta di birra, anzi mi sa che stasera me ne servono almeno un paio...

domenica 6 ottobre 2019

Opaca prestazione dei Bucs, sconfitta meritata a New Orleans

Dopo il brillante exploit di domenica scorsa a Los Angeles (meritata vittoria con 55 punti messi a referto) si sperava in un bis da parte dei Bucs di Bruce Arians, impegnati in trasferta a New Orleans.

Niente da fare, purtroppo: in Louisiana, infatti, Tampa Bay ha giocato davvero un brutto match, opaco e inconcludente, uscendo meritatamente sconfitta dal Superdome, più di quanto non dica il punteggio finale di 24-31.

Imprecisi in attacco, dove peraltro la linea offensiva ha fatto moltissima fatica non lasciando mai a Winston i secondi necessari per cercare i propri WR (Evans ha chiuso il match con 0 ricezioni) incapaci in difesa di limitare Bridgewater, che - a parte un intercetto - non ha fatto rimpiangere l'illustre assente, il QB Drew Brees.

Anche la difesa dei Bucs non ha brillato, nè a livello di linea, non mettendo mai messo sotto pressione Bridgewatrer, nè a livello di secondaria, reparto che peraltro ha perso nel corso della partita il CB Davis, espulso nel primo tempo per un colpo scorretto ai danni di un avversario.

Insomma, i Bucs di stasera hanno confermato la propria pecca più grande, emersa in questa prima fase di campionato, ossia la discontinuità. A una buona e convincente prestazione ne segue una di segno opposto, scialba e incolore, e così facendo, purtroppo, non resta che vivere alla giornata sperando che sia la domenica "buona" (come a Charlotte e a  Los Angeles) e non quella in cui i Bucs sono l'ombra di se stessi (come accaduto contro '49ers, Giants e stasera a New Orleans).

I Saints sono lanciatissimi per conquistare l'ennesimo titolo nella NFC South, pur senza il fuoriclasse Drew Brees, i Panthers stanno traendo beneficio dall'assenza di Newton, e purtroppo temo che i Bucs si giocheranno con i Falcons l'ultimo posto in division. Tanto per cambiare, l'impressione è che per i sogni di gloria (i tanto agognati playoff che a Tampa mancano da oltre 10 anni), anche quest'anno se ne riparlerà l'anno prossimo...

lunedì 30 settembre 2019

Sono "pazzi" questi Bucs: ne segnano 55 ed espugnano LA!

Con il primo quarto di campionato già in archivio, una cosa è certa: non c'e pericolo di annoiarsi nè di assistere a partite "banali", seguendo i Tampa Bay Buccaneers di Coach Bruce Arians!

Tracollo con SF nell'opener, brillante vittoria corsara a Charlotte con ottima prova della difesa, altro brutto KO interno con i Giants dell'esordiente QB Jones e ieri addirittura 55 punti segnati (record assoluto di franchigia per i Bucs) nientemeno che in casa dei vice campioni, i Los Angeles Rams.

Peraltro, con 40 punti subiti (nonostante belle giocate della difesa, che ha intercettato ben tre volte Goff), ed una W messa al sicuro solo nell'ultimo minuto dell'ultimo quarto, quando l'ex di turno, il DT Suh, ha riportato in endzone un fumble provocato dal sempre ottimo Barrett.

E se Matt Gay, domenica scorsa contro i Giants, aveva sbagliato dalle 34 yards il facile FG della vittoria, per il kicker rookie a LA è stato percorso netto: 7/7 sugli XP e 2/2 nei FG, segnando addirittura dalle "impossibili" 58 yards...

Impronosticabili e imperscrutabili, dai Bucs 2019 ci si può aspettare di tutto. Winston, ieri, intercetto a parte, ha giocato un match davvero sostanzioso e senza sbavature (385 yards e 4 TD pass), il WR Chris Godwin sembrava Jerry Rice, Ronald Jones ha confermato che può correre anche in NFL e - incredibile ma vero - in tutto il match la OL non ha commesso nemmeno una penalità (a fronte delle tante commesse dagli altri reparti, che ad esempio hanno vanificato alcune bellissime corse proprio di Jones).

Ad ogni modo, credo che la cosa migliore da fare con questa squadra sia quella di prendere una partita alla volta, e vedere cosa salterà fuori, senza grandi proclami, pretese o aspettative. Intanto, mi sembra comunque di poter dire che la mano di Arians e del suo staff si stia vedendo e questo va a merito del nostro HC.

Domenica prossima insidiosissima trasferta a New Orleans: un pronostico? 1X2, da questi Bucs tutto è possibile, nel bene e nel male! :-)

lunedì 23 settembre 2019

Bucs, contro i Giants del QB rookie Jones è andato in scena il suicidio perfetto

Chi segue da un po' di tempo i Tampa Bay Buccaneers lo sa, ed è pienamente consapevole che i ragazzi in Red and Pewrter ce la mettono tutta, any given sunday, per non farci annoiare.

Infatti, non perdono mai nello stesso modo: in ogni partita trovano una maniera inedita e differente per raggiungere sempre - sia chiaro - il medesimo obiettivo: arpionare la la tanto agognata L.

Cambiano i capi allenatori, cambiano i coordinatori di attacco e difesa, cambiano i giocatori... ma pur cambiando i fattori quello che rimane sempre identico è il risultato finale: e ieri notte, contro i New York Giants, è andata in scena la più significativa rappresentazione di che cosa siano i Tampa Bay Buccaneers degli anni '10...

Primo tempo perfetto dei Bucs, con Winston e soci che riuscivano a mettere punti sul tabellone ad ogni drive; dall'altra parte però, il QB rookie Daniel Jones, all'esordio assoluto in NFL, dimostrava abilità e freddezza da veterano, non facendosi intimorire e riuscendo comunque a mantenere NY in linea di galleggiamento, sebbene il risultato dell'halfitme (28-10 per Tampa Bay) lasciasse pensare (a chi i Bucs non li conosce davvero e non sa di cosa possano essere capaci!) che i ragazzi allenati da Arians sarebbero stati in grado di dare continuità alla bella vittoria del turno precedente contro i Panthers.

Di negativo, il primo tempo dei Bucs contro i Giants faceva registrare "solo" i due errori nei tentativi di XP da parte di un altro rookie, Matt Gay, il nuovo kicker di Tampa e invece quei due miseri punti lasciati per strada sarebbero costati carissimi ai padroni di casa.

Il terzo quarto faceva capire che NY era viva e tutt'altro che disposta ad arrendersi nonostante la perdita del suo fuoriclasse, il RB Barkley, e guidata da Jones si rifaceva pericolosamente sotto nel punteggio.

Nel quarto periodo alcune buone giocate della difesa di Tampa sembravano rimettere le cose a posto, ma alla fine la differenza tra la W e L la facevano proprio i due rookie; quello di New York (una specie di Tom Brady con la mobilità del miglior Steve Young) avrebbe regalato ai suoi colori la W, impresa rivelatasi impossibile per la matricola dei Bucs, che a 4 secondi dalla fine partita sparacchiava malamente wide right dalle 34 yards il calcio del possibile controsorpasso.

Basta, inutile dilungarsi ulteriormente sul match con i Giants (se non per complimentarsi con il grande Rondè Barber, che da ieri è membro del Ring of Honor dei Bucs).

Al Raymond James Stadium è andato in scena un suicidio perfetto, una sorta di "tragedia greca" più che una partita di football. Complimenti a chi ne ha scritto il copione, gli spettatori neutrali credo si saranno divertiti, quelli che assistevano al match facendo il tifo per Tampa Bay.... vabbè, lasciamo perdere: onestamente di fare i soliti identici discorsi, da dieci anni a questa parte, inizierei ad essere leggermente stufo...!

venerdì 13 settembre 2019

Ottima prestazione difensiva, i Bucs espugnano Charlotte!

Alla vigilia del Thursday Night di Charlotte non erano in molti a pronosticare un successo corsaro dei Bucs, considerata la brutta prestazione di quattro giorni fa con San Francisco e le 12 sconfitte consecutive in trasferta con Jameis Winston nei panni di QB titolare.

E invece, grazie ad una eccellente prestazione del reparto difensivo e ad un Winston che non ha commesso sciocchezze ed ha evitato forzature pericolose (a parte un quasi intercetto di Kuechly) Tampa Bay ha vinto con merito per 20-14, al termine di una partita magari non bella e con poche giocate spettacolari, ma sicuramente intensa ed avvincente soprattutto nel finale, con Carolina letteralmente ad un passo dal TD che le avrebbe regalato la W e con la "D" dei Bucs a recitare, finalmente, il ruolo decisivo da protagonista.

Occorre riconoscere che i Panthers di questa notte sono sembrati ben poca cosa, con un Cam Newton impresentabile, impreciso nei lanci e nullo nelle corse, e con una difesa non particolarmente granitica.

Ha fatto una certa impressione vedere il "nostro" Gerald McCoy in maglia Panther; Geraldone non ha brillato granché, a parte un paio di belle giocate contro il gioco su corsa, e più che altro di lui ricorderemo un fallo a gioco fermo ai danni di Jensen, che gli è costato 15 yards di penalità. Nel dopo partita McCoy ha sottolineato che non si scusa per il fallo commesso, evidentemente c'erano delle vecchie ruggini con Jensen; McCoy ce lo ricordiamo come un giocatore sempre molto corretto, ed è inoltre probabile che il modo un po' "brutale" in cui è stato scaricato dai Bucs sia un trauma da cui non si è ancora del tutto ripreso.

Tra gli aspetti negativi, da sottolineare l'errore del kicker Matt Gay, che ha mancato un FG più che fattibile dalle 42 yards che avrebbe consentito ai Bucs di gestire con meno ansia il vantaggio. Si è inoltre fatto male il rookie Devin White, che ha giocato solo pochi snap nel primo quarto; speriamo che l'infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dal match non si riveli di particolare gravità.

Tornando la match, è stata la difesa, come detto, la protagonista assoluta in casa Bucs. Sugli scudi il LB Barnett (autore di 3 sack) ma bene anche la linea (interessante il rookie Nelson, una bella sorpresa), e poi il sempre positivo Nassib, reattivo anche Suh, in crescita Vea, segnali di vita anche da Gholston... insomma, a parte qualche sbavatura qua e là da parte della secondaria, la difesa ha consentito ai Bucs di vincere la prima partita della stagione e speriamo che quanto di buono visto a Charlotte sia solo l'inizio del lavoro che sta svolgendo il nuovo DC Todd Bowles.

In attacco, Winston ha gestito bene senza strafare, Barber ha conquistato, seppure a fatica, yards importanti su corsa, mentre Chris Godwin si è confermato come il miglior ricevitore sui cui possono oggi contare i Bucs. Anche la linea ha tenuto abbastanza bene, e comunque quando l'attacco non commette errori (fumble, intercetti, penalità a valanga), diventa tutto più semplice. Il vecchio proverbio "le difese vincono le partite, gli attacchi vendono i biglietti", probabilmente contiene più che un fondo di verità...

I Bucs saranno di nuovo in campo tra una decina di giorni, al RJS contro i New York Giants. Sarà un test importante per vedere se quella di Charlotte è stata una W episodica oppure se si tratta dell'inizio di qualcosa di più concreto e consistente. Intanto godiamoci questa W, vincere in casa dei gattoni di Charlotte, azzerando "Sua Vanità" Cam Newton, onestamente non ha prezzo...!

mercoledì 11 settembre 2019

Justin Evans in IR, tagliato Benenoch, firmati Adams (S) e Wells (OT)

In attesa del "Thursday Night" che vedrà Tampa Bay impegnata nella difficile trasferta contro i Carolina Panthers, in casa Bucs ci sono da segnalare alcuni movimenti di un certo rilievo relativi al roster.

La safety Justin Evans, che già aveva saltato quasi per intero la scorsa stagione a causa di un infortunio, è stata nuovamente inserita in Injured Reserve e dunque anche in questo campionato non vedremo in campo il terzo anno da Texas A&M scelto dai Bucs al secondo giro del draft 2017 (a meno che Tampa non utilizzi per lui una delle due "designated-to-return options", rispescandolo dalla IR).

Per colmare l'assenza di Justin Evans i Bucs hanno firmato la safety Andrew Adams, già membro del roster di Tampa Bay lo scorso anno, quando venne firmato a fine settembre 2018 per ovviare ai tanti infortuni che avevano colpito il reparto delle safeties.

Nella vittoria dello scorso anno contro i Panthers fu proprio Andrew Adams il protagonista assoluto, con ben tre intercetti ai danni di Newton.

Altro movimento rilevante riguarda la linea offensiva: è stato infatti tagliato Caleb Benencoh, uno dei pochi superstiti del disastroso draft 2016, in cui le scelte più importanti furono utilizzate per draftare Roberto Aguayo, Noah Spence, Vernon  Hargreaves...

Per rimpiazzare Benenoch i Bucs hanno firmato l'offensive tackle Josh Wells, cinque anni di esperienza nella OL dei Jacksonville Jaguars, dopo essere entrato in NFL come undrafted rookie. A questo punto è da ritenersi definitiva la promozione a titolare di Alex Cappa nel ruolo di Right Guard, mentre gli ultimi due arrivati della OL, Jerald Hawkins e Josh Wells, vanno per ora ad occupare nella "depth chart" i ruoli di rincalzi rispettivamente di Donovan Smith (LT) e Demar Dotson (RT).

lunedì 9 settembre 2019

Inizia male il campionato dei Bucs, netto KO interno con San Francisco

E' iniziata male la stagione 2019 per i Tampa Bay Buccaneers di Btruce Arians. L'opener, disputato al Raymond James Stadium, si è infatti concluso con il punteggio di 31-17 a favore dei non irresistibili San Francisco '49ers, al termine di una gara brutta dovuta alla pochezza dei protagonisti in campo, e alla fine di una prestazione a tatti imbarazzante da parte dei padroni di casa.

Le troppe penalità sanguinose ed i decisivi palloni persi tra fumble e intercetti  sono alla base di questa sconfitta, da cui il QB Jameis Winston - in scadenza di contratto, dunque chiamato alla stagione della verità - esce nel peggiore dei modi: tre intercetti di cui due riportati in endzone, due fumble (per fortuna recuperati) un complessivo 20/36 per 194 yards (1 TD e 3 INT) e una sensazione di non avere mai il match sotto controllo.

Non che l'altro QB, Garoppolo, abbia entusiasmato, ma quantomeno quando c'erano da prendere le yards necessarie ha quasi sempre trovato i suoi ricevitori, tra cui l'ottimo TE Kittle. Poi anche San Francisco ha commesso tantissime penalità, alcune delle quali sono costate punti sul tabellone, proprio come è accaduto ai Bucs, ma tra le due squadra mediocri ha comunque vinto quella meno pasticcione e più concreta.

Il match di ieri segnava anche il ritorno a Tampa del LB Kwon Alexander, passato a San Francisco nel corso della passata free agency. Rientro pessimo, il suo: espulso dopo nemmeno un quarto di gioco per un brutto colpo "helmet to helmet" ai danni di un Winston già a terra. Sarà anche bravo tecnicamente, Kwon Alexander, ma il talento diventa inutile quando non si è in grado di controllare la propria emotività Voleva farsi rimpiangere dai suoi vecchi tifosi, Alexander, in occasione del suo ritorno da avversario al RJS: missione clamorosamente fallita.

Ma veniamo al match: Bucs e 49ers, come detto, si sono affrontati in un match caratterizzato, più che dalle belle giocate, dagli errori e dal numero elevatissimo di penalità chiamate - a entrambi i team - dagli arbitri. Due flags imputabili a Demar Dotson sono costate due TD, ma anche i '49ers si sono visti togliere dal tabellone punti per infrazioni commesse in giocate concluse con un touchdown.

Per fortuna la difesa dei Bucs tiene bene il campo, e proprio grazie ad un intercetto riportato in TD da Hargreaves, Tampa Bay conclude il primo tempo in vantaggio per 7-6. Per quanto visto in campo, non ci si può proprio lamentare di quanto dice il tabellone.

Nel secondo tempo San Francisco prova ad allungare, grazie anche ai gravi errori di un Winston che fa una fatica enorme a trovare i proprio ricevitori. Quando il kicker Matt Gay infila tra i pali il FG del -3 (17-20) sembra che ci sia ancora partita, ma ci pensa la difesa di San Francisco a chiudere il discorso.

A 2'15'' dalla fine del match, sotto di 6 punti, il destino dei Bucs è nelle mai di Winston, che ha tutto il tempo per orchestrare il drive della vittoria: e invece finisce tutto nel primo gioco di questo drive, con Witherspoon che intercetta Jameis e regala a SF i punti per la vittoria. Conversione da due punti per Garoppolo e risultato finale di 31-17 per San Francisco.

C'è poco da salvare in questa sconfitta: in attacco, a parte la pessima prestazione di Winston, da segnalare qualche buona corsa, nella fase finale del match, da parte di Ronald Jones che ha chiuso con 75 yards in 13 portate. Poco incisivo Mike Evans, debilitato dell'influenza, bene Chris Godwin e da rivedere O.J. Howard, che deve stare più attento - molto più attento - a controllare il pallone (e magari bloccare anche con un po' più di incisività).

La difesa è riuscita per buona parte del match a limitare gli avversari, anche se le penalità commesse dalla secondaria hanno regalato molte yards a SF. Qualche placcaggio mancato dalla prima scelta Devin White, ma anch'egli - come Evans - era reduce da problemi influenzali che ne avevano messo in dubbio la partecipazione al match.

In conclusione: cambiano gli allenatori, cambiano i giocatori, ma la certezza - ad ogni settembre - è che sul terreno di gioco vedremo i "soliti" Tampa Bay Buccaneers: fallosi, inconcludenti e sempre molto ben disposti nei confronti degli avversari ai quali vengono regalati palloni con estrema generosità...

E giovedì notte si torna in campo, in trasferta contro i Panthers, anch'essi reduci da una sconfitta interna con i LA Rams. Vedremo se in così pochi giorni Arians riuscirà a cancellare le troppe cose negative viste ieri e soprattutto se Jameis raddrizzerà la mira....

giovedì 5 settembre 2019

Nominati i Capitani per la stagione 2019 (e scelti i colori delle uniformi per le singole partite)


Manca ormai davvero poco all'inizio del campionato e in casa Bucs - dove sia Lavonte David che Vita Vea, assenti a causa di infortuni per l'intera preseason, hanno ripreso ad allenarsi - ci sono da segnalare un paio di news.

La prima riguarda la scelta, da parte degli stessi giocatori, dei "Capitani", i 6 giocatori cioè che nel corso della stagione avranno l'onore di vedere decorata la propria jersey con la "C" maiuscola.

Si tratta di Jameis Winston, Mike Evans e Ali Marpet per l'attacco, di Lavonte David e Carl Nassib per la difesa e di Dare Ogunbowale per lo special team.

Per Lavonte David è il sesto anno da Capitano mentre per Evans e Winston è la terza stagione da "C". Da segnalare come Jameis riacquisti tale ruolo già ricoperto nel 2016 e 2017 dopo averlo perso nel 2018; si tratta di un riconoscimento simbolico ma anche di una certa importante in quanto segno di rispetto da parte dei propri compagni di squadra. 

Ma oltre alla scelta dei Capitani, i Bucs hanno anche rivelato con grande anticipo con quali combinazioni di colori scenderanno in campo nel corso dell'intera stagione 2019.

Sostanzialmente saranno tre le combinazioni cromatiche utilizzate: Red and Pewter, All White e All Red nella versione "color rush" già vista nelle scorse stagioni. Ecco, nel dettaglio, come vestiranno i Tampa Bay Buccaneers nel campionato ormai alle porte:

RED AND PEWTER
week 1 - vs SF
week 3 - vs NYG
week 4 - at LAR
week 6 - vs CAR
week 16 - vs HOU
week 17 - vs ATL

ALL WHITE
week 2 - at CAR
week 5 - at NO
week 8 - at TEN
week 9 - at SEA
week 10 - vs ARI
week 12 - at ATL
week 13 - at JAX
week 15 - at DET

ALL RED "COLOR RUSH"
week 11 - vs NO
week 14 - vs IND

mercoledì 4 settembre 2019

Acquisito T.J. Logan (RB), definita la Practice Squad

I Tampa Bay Buccaneers hanno acquisito un solo giocatore, in seguito ai tagli effettuati dalle altre squadre si tratta del RB T.J. Logan, rilasciato dagli Arizona Cardinals e già allenato da Bruce Arians nella stagione 2017 proprio ad Arizona.

Utilizzabile anche come ritornatore di calci, Logan rappresenta una addizione per un reparto - quello dei RB - che non si può certo definire uno dei punti di forza della squadra, considerato il valore non eccelso del titolare (Barber) e le incognite sui suoi backup (Jones, reduce da una annata disastrosa, e Ogunbowale, il cui valore è tutto da verificare).

Per fare spazio a Logan nel roster dei 53, è stato tagliato l'OLB Pat O'Connor, prontamente rifirmato per la Practice Sqaud.

A proposito di Practice Squad, il prezioso serbatoio della "squadra delle riserve" da cui attingere in caso di necessità nel corso della stagione è stato completato proprio con la firma di O'Connor, per fare spazio al quale è stato tagliato il RB Anderson.

Di seguito, ecco la composizione della Practice Squad per l'avvio della stagione 2019:
- John Battle - DB
- Terry Beckner jr. - DL
- Tony Brooks-James - RB
- Nick Fitzgerald - QB
- Emanuel Hall - WR
- Jordan Leggett - TE
- Pat O'Connor - OLB
- Brad Seaton - OT
- Nate Trewyn - C
- Mazzi Wilkins - CB

domenica 1 settembre 2019

Acquisito J. Hawkins (OT), definito il roster dei 53

I Tampa Bay Buccaneers hanno definito la composizione del roster costituito dai 53 elementi che andranno ad iniziare la stagione 2019.

Tra le mosse dell'ultim'ora, da segnalare una trade con gli Steeelers: i Bucs hanno acquisito l'offenisve tackle Jerald Hawkins e la scelta al settimo round di Pittsburgh del draft 2021, cedendo agli Steelers il proprio sesto giro, sempre del draft 2021.

Hawkins, scelto da Pittsburgh al quarto giro (da LSU) del draft 2016, ha sin qui disputato pochissime partite: saltate completamente le stagioni 2016 (infortunio al ginocchio) e 2018 (problemi muscolari), in tutto è sceso in campo in 5 partite nel corso 2017.  A prima vista, non proprio l'elemento in grado di cambiare gli equilibri della malmessa linea offensiva dei Bucs...

Tra i tagli più rilevanti, quelli dei veterani Noah Spence (seconda scelta del draft 2016) e del kicker Cairo Santos, decisione quest'ultima abbastanza scontata avendo Licht investito una scelta dello scorso draft proprio per un K, Matt Gay.

Tagliate anche le safeties Kentrell Brice e Isaiah Johnson, oltre al TE Jordan Leggett e al WR Spencer Schnell; è stato invece inserito nella "Reserve/Non Football Injury List", da cui potrà essere riattivato dopo sei settimane, il DE/OLB Jason Pierre-Paul, per i ben noti problemi al collo conseguenti all'incidente automobilistico della scorsa primavera. 

Tutti i rookie draftati lo scorso aprile sono rimasti a roster, ad eccezione del DL Terry Beckner, scelto al settimo giro (da Missouri) e rientrato nei tagli della giornata di ieri.

Ecco in sintesi la composizione dei Tampa Bay Buccaneers edizione 2019, anche se nei prossimi giorni quasi certamente non mancheranno ulteriori manovre di assestamento per meglio definire la composizione della squadra:

Quarterbacks (3): Ryan Jameis Winston, Ryan Griffin, Blaine Gabbert

Running Backs (3): Peyton Barber, Ronald Jones, Dare Ogunbowale

Wide Receivers (6): Mike Evans, Chris Godwin, Breshad Perriman, Scotty Miller, Bobo Wilson, Justin Watson

Tight Ends (4): Antony Auclair, Cameron Brate, O.J. Howard, Tanner Hudson

Offensive Linemen (9): Caleb Benenoch, Alex Cappa, Demar Dotson, Zach Bailey, Ryan Jensen, Earl Watford, Ali Marpet, Donovan Smith, Jerald Hawkins

Defensive Linemen (6): Beau Allen, Will Gholston, Vita Vea, Rakeem Nunez-Roches, Ndamukong Suh, Carl Nassib

Linebackers (9): Jack Cichy, Lavonte David, Devin White, Kevin Minter, Demone Harris, Shaquil Barrett, Devante Bond, Patrick O'Connor, Anthony Nelson

Cornerbacks (5): Carlton Davis, Vernon Hargreaves, M.J. Stewart, Sean Murphy-Bunting, Jamel Dean

Safeties (5): Justin Evans, Jordan Whitehead, Darian Stewart, Mike Edwards, Deone Bucannon

Specialists (3): Bradley Pinion (punter), Matt Gay (kicker), Zach Triner (long snapper)

venerdì 30 agosto 2019

Ultima di preseason, vittoria dei Bucs sui Cowboys per 17-15

Si è disputato ieri a Dallas l'ultimo incontro di preseason, con la vittoria dei Bucs sui Cowboys con il punteggio di 17-15.

Nel rispetto di una tradizione ormai consolidata, nell'ultimo match prestagionale a scendere in campo sono state le terze e quarte linee, con quasi tutti i titolari e le principali riserve a bordocampo per evitare il rischio di un possibile infortunio, in vista dell'imminente inizio del campionato.

Sul match c'è davvero poco o nulla da dire, essendo stato come detto un allenamento da parte di chi, in regular season, il campo non lo vedrà quasi mai.

Avrà sicuramente fatto un certo effetto ai tifosi di lungo corso vedere sul terreno di gioco, come QB per Tampa Bay, il figlio di Vinny Testaverde, che tra il 1987 ed il 1992 fu il discontinuo quanto talentuoso quarterback dei derelitti Buccaneers dell'epoca.

Ad ogni modo, da sottolineare il FG dalle 53 yards infilato tra i pali dal rookie kicker Matt Gay, mentre il TE Tanner Hudson ha messo a segno anche ieri un TD su passaggio di Ryan Griffin, confermandosi come uno degli elementi più in forma della preseason dei Bucs; chissà se Hudson riuscirà a strappare un posto nel roster definitivo, considerata l'alta competizione a livello di TE.

L'attenzione, in vista dell'opener dell'8 settembre contro San Francisco, si sposta ora sui tagli che entro la serata di domani porteranno a 53 giocatori il numero di elementi presenti a roster. Come spesso accade, potrebbero non mancare sorprese e tagli inattesi.

domenica 25 agosto 2019

Media Guide, pubblicata l'edizione 2019

Con un po' di ritardo rispetto agli scorsi anni, quando di solito veniva pubblicata nei primi giorni di agosto, è disponibile sul sito ufficiale dei Bucs l'edizione 2019 della "Media Guide" dei Tampa Bay Buccaneers.

Cliccando su questo LINK, sarà possibile consultarla o scaricarla, in versione .pdf.

Si tratta come al solito di una lettura interessante per i tifosi di Tampa Bay, soprattutto per chi ama statistiche e numeri e per chi abbia da soddisfare ogni possibile curiosità riguardante la squadra in Red and Pewter.

Quasi 500 pagine non solo di dati e cifre ma anche di informazioni e di tutto quanto riguarda la Storia della squadra, dalle origini ad oggi.

sabato 24 agosto 2019

I Bucs superano i Browns in rimonta nella terza di preseason

Nel terzo match di preseason i Bucs hanno sconfitto i Cleveland Browns con il punteggio di 13-12, al termine di una rimonta orchestrata dal terzo QB Ryan Griffin e portata a termine da un FG del kicker rookie Matt Gay, che a pochi secondi dalla fine ha infilato tra i pali il calcio del definitivo 13-12.

Come accade di solito nella terza partita di preseason i titolari sono rimasti in campo a lungo, e se contro Steelers e Dolphins gli "starters" erano rimasti sul terreno di gioco solo per poche giocate, ieri sera i titolari hanno invece disputato l'intero primo tempo.

Purtroppo però, nei primi 30 minuti di gioco i Bucs non hanno certamente brillato, soprattutto in attacco dove Winston è stato protetto poco e male dalla linea offensiva che ha concesso di tutto ai DL di Cleveland (5 i sack subiti da Jameis in poco più di un quarto) e dove solo una volta Tampa Bay ha avuto l'opportunità di mettere punti sul tabellone.

Il kicker rookie Matt Gay ha però centrato il palo nel più che abbordabile tentativo di FG dalle 37 yards, e all'intervallo il punteggio era un netto 9-0 a favore dei Browns, per fortuna contenuti dalla difesa dei Bucs, riuscita a limitare a 3 soli FG realizzati l'attacco guidato da Mayfield.

Nel secondo tempo sono entrate sul terreno di gioco le riserve, con il QB backup dei Bucs, Gabbert, finito subito KO per un infortunio alla spalla sinistra.

E' entrato così in scena il terzo QB, Ryan Griffin, che ha orchestrato alcuni buoni drive, sfociati prima in un FG di Santos dalle 23 yards e poi nel TD pass per il TE Leggett, che ha consentito ai Bucs di portarsi in vantaggio per 10-9.

Un FG di Cleveland riportava il punteggio a favore dei Browns, ma nell'ultimo drive Tampa Bay guadagnava le yards necessarie  per consentire a Matt Gay di riscattarsi dall'errore del primo quarto: il tentativo di FG dalle 21 yards finiva perfettamente in mezzo ai pali, regalando ai Bucs la seconda vittoria prestagionale.

Ma al di là della W, non credo siano da sottovalutare alcuni preoccupanti segnali emersi quando in campo c'erano i titolari; nel primo tempo è sembrato di rivedere i soliti vecchi Bucs, con un attacco pasticcione e improduttivo, e con una difesa chiamata a limitare i danni (ed in cui Suh si faceva notare più che altro per una penalità sul QB avversario).

Giovedì prossimo si concluderà a Dallas, contro i Cowboys, la preseason dei Bucs, discreta fin qui per quanto riguarda i risultati (2 W e 1 L) meno per quanto riguarda il rendimento fornito da parte dei titolari, in particolare nei primi 30 minuti contro i Browns, davvero da dimenticare.

sabato 17 agosto 2019

Preseason, il K Matt Gay regala ai Bucs la W contro Miami

Il kicker rookie Matt Gay ha regalato ai Bucs la vittoria nel secondo match di preseason, infilando tra i pali, dalle 48 yards e a dieci secondi dal termine, il FG del definitivo 16-14 a favore della squadra di coach Bruce Arians.

Per tre quarti abbondanti il derby tra Bucs e Dolphins è stato davvero noioso, poche le emozioni e risultato inchiodato sul 6-6, frutto di due FG realizzati da entrambe le squadra (Gay dalle 32 e Santos dalle 23 per Tampa Bay).

Come già accaduto sette giorni fa a Pittsburgh, anche nella seconda partita di preseason coach Arians ha tenuto in campo i titolari solo per il primo drive, schierando già dalla seconda serie di giochi, e per tutto il primo tempo, il QB backup Gabbert a guidare l'attacco.

Poi, concentrate nel finale, le giocate più belle e decisive, ad iniziare da un intercetto in endzone del CB rookie Jamel Dean, che regalava ai Bucs il possesso convertito in un TD pass dal QB Griffin per il TE Tanner Hudson, anche ieri sera autore di buone ricezioni (6 per 96 yards) soprattutto nei momenti decisivi della partita.

Avanti per 13-6 i Bucs si facevano rimontare dai Dolphins, che dopo avere realizzato un TD pass riuscivano a portarsi avanti per 14 a 13 grazie ad una conversione da due punti.

Con 34 secondi rimasti sul cronometro, il duo Griffin & Hudson riusciva a guadagnare le yards necessarie per consentire al kicker rookie Matt Gay di tentare dalle 48 yards il FG della vittoria: calcio perfetto piazzato in mezzo ai pali e W per i Bucs.

Come detto, si è trattato di un classico match di preseason, a lunghi tratti noioso e con tanti rincalzi sul terreno di gioco, ma le emozioni dei cinque minuti finali hanno ricompensato i tanti sbadigli dei primi 55 minuti.

Venerdì prossimo si disputerà al Raymond James Stadium il terzo match di preseason contro i Cleveland Browns, vedremo se coach Arians deciderà di schierare un po' più a lungo i titolari, utilizzati sinora pochissimo in questi prime due amichevoli precampionato.

sabato 10 agosto 2019

Prima di Preseason, Pittsburgh supera Tampa Bay per 30-28

Si è conclusa con una sconfitta di misura (28-30 per gli Steelers) la prima partita di preseason dei Tampa Bay Buccaneers 2019, guidati dal nuovo Head Coach Bruce Arians.

Come è sempre opportuno ricordare, questi match di preseason non hanno di per sè un grande valore, servono più che altro per oliare i meccanismi in vista dell'inizio del campionato, e la cosa più importante è evitare infortuni seri, limitare le giocate pericolose e preservare la salute degli elementi più importanti.

Non a caso, l'attacco titolare dei Bucs è stato in campo solamente per il primo drive, peraltro giocato ottimamente da Winston e compagni.

12 giochi, 81 yards e 1 TD, il tutto per 6 minuti e 29 secondi; questo in sintesi il riassunto del lusinghiero primo drive orchestrato dai Buccaneers, che si sono portati in vantaggio per 7-0 grazie ad un TD pass di Winston per Godwin.

A partire dal secondo drive Blaine Gabbert ha preso il posto di Winston, ma anche il backup QB dei Bucs è rimasto in campo per poche azioni, e coach Arians ha preferito impiegare il 3° QB Ryan Griffin sin da metà del secondo quarto.

In quanto alla difesa, priva di due titolari del calibro di Lavonte David e Vita Vea entrambi alle prese con infortuni alle ginocchia, da segnalare un bell'intercetto del CB Hargreaves che purtroppo è stato vanificato da una delle tantissime penalità sanzionate ai Bucs, mentre un po' troppo spazio è stato concesso al QB avversario, Dobbs, le cui giocate hanno consentito a Pittsburgh di andare all'halftime in vantaggio per 13-10.

Da segnalare, prima dell'intervallo, il FG segnato dal kicker Matt Gay, un siluro dalle 55 yards infilato tra i pali senza esitazione dal giovane rookie di Tampa Bay.

In quanto al gioco su corsa, Arians ha impiegato in quest'ordine i portatori di palla a sua disposizione: Barber, Jones e Ellington, ed è probabile che sarà questa la gerarchia a livello di RB con cui i Bucs inizieranno la stagione. Anche se il più produttivo, tra i RB, è stato Ogunbowale, autore di 34 yards e 2 TD run.

Tra i ricevitori, si sono messi in mostra il TE Tanner Hudson e il WR Spencer Schnell, entrambi autori di 7 ricezioni.

Alla fine la W è andata a Pittsburgh per soli due punti, e considerando che i Bucs hanno fallito tutti e tre i tentativi di conversione da 2 punti provati, si può dire che Tampa Bay è davvero andata ad un passo dall'espugnare l'Heinz Field, sempre tenendo bene in considerazione che di queste amichevoli precampionato non è tanto importante il risultato quanto cercare la giusta chimica in vista dell'avvio di una regular season ormai alle porte, dato che l'opener contro San Francisco è previsto in calendario per domenica 8 settembre, tra meno di un mese.

mercoledì 22 maggio 2019

Tampa Bay prende Suh per rimpiazzare McCoy

Per cercare di sostituire il DT Gerald McCoy, tagliato l'altro giorno, i Bucs si sono orientati su Ndamukong Suh, attualmente free agent, con una lunga carriera NFL alle spalle indossando le maglie di Lions, Dolphins e Rams, con i quali ha disputato (e perso) l'ultimo Super Bowl.

Destino incrociato per questi due giocatori, dato che Suh venne scelto nel 2010 dai Lions con la pick n.2 overall nello stesso draft in cui i Bucs, con la pick successiva ossia la n.3, draftarono proprio McCoy.

Giocatore meno tecnico e più grezzo di McCoy, e con una testa moto più calda di quella di Geraldone, è tutto da vedere se Suh (che forse non a caso era ancora senza squadra) potrà fornire un contributo adeguato.

Ai tanti che sostengono che McCoy fosse in fase calante di carriera, va ricordato che lo stesso potrebbe dirsi per Suh, peraltro anagraficamente più vecchio di un anno rispetto a McCoy.

Inoltre, sembra sempre più chiaro che che il taglio di McCoy non sia dettato solo da ragioni economiche. Infatti Suh verrà firmato per una cifra intorno ai 10 milioni, e dunque non è per risparmiare 3 milioni (McCoy nel 2019 ne avrebbe incassati 13) che ti liberi del tuo giocatore-bandiera.

Probabile che Bruce Arians non ritenesse adatto McCoy agli schemi della sua difesa, ed abbia preferito puntare su altri giocatori rispetto a Gerald. Al quale auguro un grosso in bocca al lupo, dato che si tratta di un fuoriclasse che a mio avviso ha ancora 2/3 stagioni di alto livello davanti a sè e che a Tampa è stato, molto spesso, l'unico spiraglio di luce in un mare di mediocrità. Il team che firmerà Gerlad McCoy, inoltre, si porterà a casa un campione sia dentro che fuori dal campo.

martedì 21 maggio 2019

I Bucs tagliano Gerald McCoy!

Ha trovato conferma quest'oggi la temuta notizia di cui tanto si era parlato nei giorni scorsi.

Gerald McCoy non è più un giocatore dei Tampa Bay Buccaneers.

I Bucs hanno deciso di tagliare McCoy (dunque senza ricevere nulla in cambio!), non tanto per motivi tecnici (anche perché parliamo di uno dei pochi elementi di classe del team) quanto perché il suo pesante ingaggio avrebbe impedito di fatto a Tampa Bay di firmare buona parte dei rookie appena draftati.

Ovviamente, quello di cui bisognava liberarsi non era McCoy, ma chi ha permesso che si arrivasse ad una situazione del genere, ossia il management guidato dal GM Jason Licht, che è riuscito nella non facile impresa di tagliare McCoy senza nemmeno riuscire ad imbastire uno straccio di trade.

Dopo le tante "perle" messe insieme nei draft da lui gestiti (mi limito a dire: Aguayo, la peggior "draft pick ever", comprensiva di trade up, di ogni epoca), adesso siamo arrivati allo scientifico smantellamento della squadra.

Un team mediocre quali sono gli attuali Bucs, che hanno peraltro appena perso per infortunio il miglior DE (Pierre-Paul) e uno dei più promettenti LB (Beckwith) decidono di fare a meno di uno dei pochissimi fuoriclasse rimasti in squadra, la pietra angolare della difesa, il DT Gerald McCoy.

Ennesima decisione assurda e sbagliata, difficile anche da commentare, da parte dell'attuale management. Scelte come questa (che per certi versi ricorda, anche se in peggio, quella del taglio di Derrick Brooks, una decina di anni fa) credo contribuiscano non poco ad allontanare tanti tifosi dal seguire le vicende di una squadra che ormai da troppo tempo sta andando alla deriva, e che ha riacquistato a mani basse il ruolo di "team-barzelletta" dell'NFL. Questi Bucs ricordano sempre di più quelli dei terrificanti anni '80... quando, almeno, i Buccaneers scendevano in campo indossando le più belle uniformi della Lega, adesso fanno schifo pure quelle...

sabato 11 maggio 2019

Per il LB Kendell Beckwith stagione 2019 (e carriera) in pericolo

Altra brutta notizia in arrivo alla voce "infortuni" per quanto riguarda i Buccaneers edizione 2019.

Dopo i seri problemi al collo per il DE Pierre-Paul in seguito ad un incidente automobilistico, anche il LB Kendell Becwith - sempre per le conseguenze di un incidente in auto - rischia di perdere non solo la stagione 2019 ma di appendere definitivamente il casco al chiodo.

Beckwith è stato inserito da Tampa Bay nella "reserve/non-football injury list" a causa del permanere dei problemi alla caviglia dovuti all'incidente automobilistico in cui il giocatore incorse oltre un anno fa, e che già che gli fecero perdere l'intero campionato 2018.

Kendell Becwith era stato scelto dai Bucs nel draft 2017, al terzo giro, da LSU (lo stesso college di Kwon Alexander e Devin White) e nella sua stagione da rookie si era messo in luce disputando ottime partite, senza risentire minimamente dei postumi di un grave infortunio al ginocchio rimediato ai tempi del college.

Quello che invece rischia di fargli saltare non solo la seconda stagione consecutiva, ma a questo punto l'intera carriera, sono le conseguenze dell'incidente d'auto in cui peraltro Beckwith non era al volante ma semplice passeggero.

mercoledì 8 maggio 2019

Ring of Honor 2019, è il turno di Ronde Barber

E' stato ufficializzato ieri il nome del nuovo membro del "Ring of Honor" dei Bucs, che verrà inserito tra coloro che hanno scritto le pagine più gloriose della Storia dei Tampa Bay Buccaneers il prossimo 22 settembre, in occasione dell'incontro della terza settimana contro i New York Giants.

Si tratta del cornerback Ronde Barber, uno dei giocatori simbolo dei Bucs, di cui detiene record importanti, e membro di quella squadra che, il 26 gennaio del 2003, conquistò il Super Bowl n.37 ai danni degli Oakland Raiders.

Scelto nel 1997 al terzo giro del draft, Barber ha indossato per 16 stagioni l'uniforme di Tampa Bay, l'unico team NFL con cui sia mai sceso in campo. E' davvero incredibile il fatto che, dal 1998 al 2012, Ronde non abbia mai saltato una partita, nè per squalifica nè per infortunio.

E' un meritato riconoscimento l'ingresso di Ronde Barber nel Rof Honor dei Bucs, con la speranza di vedere presto questo grande campione anche nella Hall of Fame di Canton.

martedì 7 maggio 2019

Stagione 2019 a rischio per il DE Jason Pierre-Paul?

La stagione 2019 potrebbe essere già conclusa per uno dei giocatori più importanti dei Bucs, il DE Jason Pierre-Paul.

La scorsa settimana Pierre-Paul è stato coinvolto in un incidente automobilistico, riportando una frattura al collo che metterebbe in serio pericolo la possibilità di vedere sul campo di gioco uno degli elementi più importanti della difesa di Tampa Bay.

Stando alle voci trapelate sino ad ora, non è da escludersi un intervento chirurgico per cercare di risolvere le conseguenze di questo brutto incidente.

Decisamente una brutta tegola per i Buccaneers, e per un reparto - la linea difensiva - che deve fronteggiare un'altra questione delicata riguardante l'altra "stella" della D-line, il DT Gerald McCoy.

La necessità di aumentare il limitato spazio salariale a disposizione potrebbe indurre i Bucs a rilasciare McCoy, titolare di un pesantissimo contratto. Considerata però la perdita di Pierre-Paul, rinunciare anche a McCoy metterebbe la difesa dei Bucs, in particolare la D-line, in una situazione davvero molto precaria.

mercoledì 1 maggio 2019

Parola al tifoso: Chris e il draft 2019 dei Buccaneers


Il draft dei Bucaneers non mi ha convinto particolarmente, e in generale non sono stati molti i consensi raccolti da parte di tifosi e addetti ai lavori per le scelte effettuate dal GM Jason Licht e dall'HC Bruce Arians nello scorso week-end. Per un commento più "tecnico" ed approfondito, lascio la parola a Chris, tifoso Bucaniere ed abituale frequentatore del Blog.


Secondo me il draft va visto nell'ottica del cambio di panchina.

Arians ha sempre fatto draft cosi. Bucannon nel 2014 lo draftò davanti a Clinton-Dix e altre 2 safety molto piu quotate. Markus Golden nel 2015 lo prese al secondo giro quando era progettato al quinto. John Brown lo chiamò al terzo giro del 2014 ed era un mezzo sconosciuto. E potrei andare avanti (senza scomodare David Johnson). Tutta gente che nel sistema di Arians ha reso moltissimo. Lui drafta cosi. Prende gente che ritiene più adatta al suo sistema anche se non è il miglior talento disponibile.

Greedy Williams è sicuramente piu talentuoso di Sean Bunting. Ma nel sistema di Arians? Lui reputa Bunting e Dean dei fit migliori (entrambi sono alti, veloci e molto fisici) e, secondo me, se scegli un coach come Arians devi dargli i giocatori che vuole lui e avere fiducia.

Spenderei una parola su Mark Edwards. Giocatore di cui ho letto cose molto positive e che con Evans forma una coppia molto promettente. Sicuramente dei 3 DB presi il secondo giorno è quello che mi incuriosisce di piu.

Trovo interessanti anche le chiamate difensive del terzo giorno. Nelson ricorda molto Nassib. E' un prospetto interessante. Beckner è una scommessa (parliamo di un settimo round...una scommessa ci puo stare) perche ha una brutta storia di infortuni ma senza quelli sarebbe stato chiamato molto piu su. Nel ruolo c'era bisogno di profondità anche in previsione di perdere GMC, cosa che mi sembra abbastanza probabile, purtroppo.

E' difficile farsi una idea sui draft di Arians. Troppe volte ho letto commenti impietosi sulle sue scelte ai Cardinals per poi vedere che aveva ragione lui. Secondo me bisogna fidarsi e stare e vedere, penso che Arians sappia il fatto suo.

L'amaro in bocca, però, resta per la chiamata al quinto giro. Un HB serviva (ma anche una RG) e quando i Bucs han chiamato Gay c'erano ancora Scarlett, Anderson, Williams, Weber e Gaskin... tanto per citare qualche HB che poteva avere un impatto sensibile.

Tuttavia... quante partite han lasciato per strada i Bucs negli ultimi 3 anni per i K? Che sia un ruolo importante penso che chi tifa Bucs dovrebbe saperlo meglio di chiunque altro. Se Gay risolverà l'annosa ricerca di un K a Tampa...beh sarà una pick spesa benissimo. Altrimenti... l'unico calcio rilevante che darà sarà alla carriera di Licht. :-)

domenica 28 aprile 2019

Il draft dei Bucs si conclude con Scotty Miller (WR) e Terry Beckner Jr. (DT)

Il draft dei Bucs si conclude con Scotty Miller, WR da Bowling Green scelto al sesto giro (pick n.208) e con Terry Beckner jr., DT da Missouri arrivato al settimo round (pick n.215).

Scotty Miller, il WR, può ricordare Adam Humphries anche se il ragazzo da Bowling Green dovrà irrobustirsi e mettere su un bel po' di muscoli, se vorrà avere la possibilità di sopravvivere alle "mazzate" dei difensori NFL.

Terry Buckner, il DT, va a dare profondità alla linea difensiva, sperando che abbia i numeri e le qualità per poter trovare un posto nel roster definitivo.

Si è dunque concluso il draft 2019 dei Tampa Bay Buccaneers, decisamente un draft modesto e sottono, in cui salverei solo la pick del primo rond, quel Devin White che dovrebbe essere in grado di fornire, sin dalla week n.1, un buon contributo per la difesa dei Bucs.

Molti dubbi hanno lasciato le tre chiamate dei DB effettuate tra il secondo ed il terzo giro. Sono stati scelti tre giocatori che, sulla carta, offrono meno garanzie di altri che erano ancora sul tabellone e che difficilmente potranno avere un impatto immediato sulla secondaria.

Nell'ultimo giorno del draft, alla discreta chiamata del DE Antohny Nelson, si associa la "follia" di Licht, che al quinto giro ha  avuto la bella pensata di draftare un kicker, come se i Bucs fossero un team "completo", senza particolari "need" e solamente "a un kicker dai playoff"...

E il reparto dei RB? La linea offensiva? Macchè, è un kicker quello che serviva... lo stesso Matt Gay, il K scelto da Utah, era peraltro del tutto incredulo di essere stato scelto al quinto giro, aspettandosi di finire "undrafted" o, nella migliore delle ipotesi, di venire chiamato alla fine del draft.

Trovo grave questa "recidiva" di Licht, al quale non ha evidentemente insegnato nulla quella che a detta di molti è la peggior scelta in assoluto della storia del draft NFL, la chiamata del kicker Aguayo nel secondo round (con trade up!) del draft 2016. Nel caso di Gay la scelta è stata effettuata al quinto grio, ma il grave errore concettuale di scegliere uno specialista quando le necessità della squadra sono altrove, rimane.

Per le ultime due chiamate, Miller (WR) e Beckner (DT), si spera che i due ragazzi possano dimostrare di avere le qualità per entrare a roster, impresa non o facile per chi di solito viene scelto alla fine del draft.

Vedremo nelle prossime ore come si muoveranno i Bucs con i rookie undrafted, ma spero che Licht e Arians non pensino di colmare le tante lacune della squadra ancora presenti con i rookie che non sono stati draftati.

Infine, c'è da risolvere il problema del salary cap; per firmare tutti i rookie draftati, Tampa Bay ha bisogno di creare spazio salariale, e le voci di una possibile rinuncia a Grerald McCoy, purtroppo, sono sempre molto insistenti...

sabato 27 aprile 2019

Quarto e quinto giro, i Bucs scelgono Anthony Nelson (DE) e... un kicker!

Al quarto giro del draft, con la pick n. 107, i Bucs scelgono il DE Anthony Nelson, da Iowa.

La scelta pare interessante, il giocatore è un discreto prospetto e darà una mano ad un reparto in cui è opportuno avere una buona profondità, alle spalle dei presunti titolari (Pierre-Paul e Nassib).

La "farsa", invece, va in scena al quinto giro (pick n.145), quando i Bucs - con mille "need" da sistemare - decidono di scegliere... un kicker!

Jason Licht l'ha fatto di nuovo, dopo la "follia" di Aguayo nel 2016 scelto al secondo round, questa volta è il turno di Matt Gay (da Utah), draftato al quinto.

Scelta assurda, considerato, ad esempio, che i Bucs non hanno uno straccio di RB dato che Barber sarebbe solo un backup negli altri 31 team NFL, mentre l'affidabilità di quello che dovrebbe essere l'alternativa a Barber, Ronald Jones è emersa con chiarezza lo scorso anno.

Ma la pick del quinto giro si poteva usare anche per dare profondità alla linea offensiva, altro reparto importante che certo non brilla per profondità e talento.

E invece no.

Jason Licht l'ha rifatto: ha draftato un kicker...

Draft, presi Bunting (CB), Dean (CB) e Edwards (S)

La seconda giornata del draft dei Bucs è stata interamente dedicata al reparto dei Defensive Back. Dal secondo e dal terzo giro, infatti, sono arrivati due cornerback (Sean Bunting e Jamel Dean) ed una safety (Mike Edwards).

Al secondo giro, con la pick n.39 overall, Tampa Bay ha scelto il CB Sean Bunting, da Central Michigan, un nome un po' a sorpresa essendo ancora a disposizione sul tabellone elementi più noti come ad esempio il CB Greedy Williams da LSU.

Al terzo round i Bucs avrebbero avuto solo una scelta, la n.70, ma in seguito ad una trade con i Rams, a Los Angeles è andata la pick di Tampa Bay (la n.70) mentre ai Bucs sono arrivate le due pick dei Rams al terzo giro (n.94 e n.99).

Con queste due chiamate, Licht e Arians hanno deciso di rinforzare ulteriormente il reparto della secondaria, chiamando prima un altro CB con la pick n.94 (Jamel Dean, da Auburn) e poi una safety con la pick n.99 (Mike Edwards da Kentucky).

Due giri del draft dunque interamente dedicati ad uno specifico reparto, quello della secondaria, uno degli "storici" punti deboli dei Bucs sebbene negli ultimi anni tante scelte del draft siano state utilizzate proprio per questo settore, da Vernon Hargreaves e Ryan Smith (2016) a Justin Evans (2017) fino allo scorso dfart in cui furono scelti ben tre DB (Stewart, Davis e Whitehead).

Vedremo cosa ci riserverà quest'oggi l'ultimo giorno del draft, in cui dopo le prime due giornate utilizzate per draftare quattro elementi difensivi (1 LB, 2 CB, 1 S) forse arriverà qualche elemento anche per l'attacco, considerato che anche alcuni reparti offensivi (in primis quello dei RB) necessitano decisamente di talento.